Gli aiuti della Europa all’ANP? Dilapidati in corruzione e nepotismo!

 
Emanuel Baroz
18 ottobre 2013
4 commenti

Dissipati in corruzione e nepotismo gli aiuti UE all’Autorità Palestinese

Lo afferma la Corte dei Conte Europea (mentre Abu Mazen accusa Israele per le sue difficoltà finanziarie)

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L’Autorità Palestinese ha “sprecato, sperperato o perso nella corruzione” almeno 1,95 miliardi di euro in aiuti donati dall’Unione Europea fra il 2008 e il 2012. Lo afferma un rapporto – non ancora pubblicato, ma anticipato lo scorso fine settimana dal britannico Sunday Times – redatto dalla Corte dei Conti Europea, un organismo istituito nel 1977 in Lussemburgo con il compito di controllare entrate e uscite dell’Unione Europea.

Secondo il reportage del Sunday Times, il rapporto afferma che gli ispettori europei hanno visitato Gerusalemme est, striscia di Gaza e Cisgiordania e hanno rilevato “carenze significative” nella gestione e assegnazione dei fondi da parte dell’Autorità Palestinese, e serie “difficoltà” nel fronteggiare “rischi di alto livello come la corruzione e l’utilizzo dei fondi per scopi diversi da quelli previsti”.

Il rapporto della Corte dei Conti Europea sottolinea che Bruxelles ha esercitato ben poco controllo sul modo in cui sono stati utilizzati i fondi per aiuti trasferiti tra 2008 e il 2012 in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza controllata da Hamas.

Interpellata sul tema, Transparency International, un osservatorio con sede a Berlino dedicato al monitoraggio della corruzione in politica e nelle aziende, ha affermato che lo stallo che paralizza il parlamento palestinese dal 2007 ha “accordato all’amministrazione [di Ramallah] una gestione illimitata dei fondi pubblici”, aggiungendo inoltre che il nepotismo è estremamente diffuso nei settori pubblico e privato palestinesi.

Stando a un sondaggio dell’opinione pubblica palestinese condotto nel luglio 2012, il 71% dei palestinesi ritiene che vi sia corruzione nelle istituzioni dell’Autorità Palestinese sotto il controllo del presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen), e circa il 57% pensa la stessa cosa delle istituzioni controllate da Hamas nella striscia di Gaza. In un’audizione tenutasi nel luglio 2012 alla Commissione affari esteri della Camera dei Rappresentanti americana, l’establishment politico palestinese è stato accusato di “cleptocrazia cronica”, puntando il dito direttamente contro Abu Mazen e i membri della sua famiglia.

Da tempo Israele esprime preoccupazione per il modo in cui i palestinesi utilizzano l’aiuto finanziario accordato dalla comunità internazionale.

(Fonte: Times of Israel, Israel HaYom, YnetNews, 13 e 14 Ottobre 2013)

Israele.net

Nell’immagine in alto: gli aiuti economici ricevuti dai palestinesi dal 2009 al 2012. I palestinesi sono il maggior beneficiario pro capite di finanziamenti internazionali per cooperazione e sviluppo (UE, ECHO, WB, ONU, UNRWA ecc.). Ad esempio, l’anno scorso i palestinesi hanno ricevuto dalla comunità internazionale 3.100 dollari a testa contro i 174 dollari a testa dei congolesi e i 74 dollari dei pakistani.

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  • #1Emanuel Baroz

    Abu Mazen accusa Israele per le sue difficoltà finanziarie

    Sabato scorso Abu Mazen, citando le conclusioni di un rapporto della Banca Mondiale, ha accusato Israele per la crisi economica nei territori palestinesi. “La situazione economica è molto difficile e il motivo centrale di questo è l’occupazione israeliana – ha detto Abu Mazen in un’intervista alla televisione governativa palestinese – Israele sfrutta le nostre risorse, il che genera direttamente un aumento del deficit con cui dobbiamo fare i conti”.

    Abu Mazen ha affermato d’essere stato informato dal suo ministro delle finanze, Shukri Bishara, che l’Autorità Palestinese non sarà in grado di pagare gli stipendi governativi se non riceverà altri aiuti internazionali. Il governo palestinese stipendia direttamente circa 150.000 dei quasi due milioni di palestinesi che vivono in Cisgiordania.

    Lo scorso gennaio il governo palestinese si era dichiarato in “gravissimo pericolo” a causa di una crisi finanziaria che imputava al mancato versamento di aiuti per centinaia di milioni di dollari da parte dei paesi arabi.

    Nell’intervista di sabato, Abu Mazen ha esortato i “palestinesi ricchi che stanno all’estero” ad aiutare l’Autorità Palestinese. “Se ogni palestinese ricco si prendesse cura di una famiglia o lanciasse un piccolo progetto – ha detto – questo aiuterebbe a mitigare la crisi”.

    (Fonte: Times of Israel, 12 Ottobre 2013)

    http://www.israele.net/dissipati-in-corruzione-e-nepotismo-gli-aiuti-ue-allautorita-palestinese

    18 Ott 2013, 15:22 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    18 Ott 2013, 15:23 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Dilapidato dall’Autorita Palestinese un miliardo di euro ricevuti dall’Unione Europea

    Un rapporto ufficiale del l’Unione Europea conferma adesso quello che molti sospettavano e su cui alcuni, tra cui Israele, avevano più volte riferito: nei territori palestinesi si disperdono milioni di aiuti provenienti dall’Unione Europea.

    Il rapporto commissionato dalla Corte di Giustizia Europea non è stato ancora pubblicato, ma domenica scorsa è stato presentato in anteprima dal britannico Sunday Times. Così, tra il 2008 e il 2012 dalla sede dell’Unione Europea a Bruxelles sono stati erogati aiuti finanziari per un importo di € 1,95 miliardi. Destinatari: la Cisgiordania gestita dal presidente palestinese Mahmoud Abbas e la Striscia di Gaza controllata da Hamas.

    L’influenza dell’Unione Europea sull’uso del denaro è stata minima. Secondo il rapporto, circa 1 miliardo è stato sprecato o usato per la corruzione .

    I ricercatori europei si sono fatti una propria idea della situazione e sono stati costretti a registrare “significative carenze” nella gestione degli aiuti finanziari ai palestinesi in relazione a Cisgiordania, Gerusalemme Est e Striscia di Gaza. Nel rapporto si dice anche che, nonostante tutto questo, nessuna misura è stata presa per ridurre i rischi di corruzione o di cattivo investimento dei fondi.

    (Fonte: israel heute, 14 ottobre 2013)

    18 Ott 2013, 15:24 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    La Corte dei Conti UE boccia la gestione dei fondi dell’ANP

    Due miliardi di euro sprecati

    di Dimitri Buffa

    Negli ultimi quattro anni, 2008 – 2012, i vertici del governo provvisorio palestinese avrebbero dilapidato quasi due miliardi di euro.

    La notizia è stata anticipata dal “Sunday times” e il report non è ancora disponibile on line, ma sarà questione di poco tempo. In Italia ovviamente non c’è stato, o quasi, un giornale che abbia dato rilievo alla cosa e la veicolazione della notizia si deve in pratica solo al “progetto Dreyfus”.

    Stavolta il “j’accuse”, che sa di tardiva resipiscenza, viene dall’interno degli organismi della euroburocrazia, la Corte dei conti, fondata nel 1977 in Lussemburgo. Non da Israele.

    Il rapporto della Corte dei conti europea racconta come gli ispettori europei abbiano visitato Gerusalemme est, Gaza e la Cisgiordania e abbiano individuato “carenze significative” nella gestione e assegnazione dei fondi da parte dell’Autorità Palestinese, e serie “difficoltà” nel fronteggiare “rischi di alto livello come la corruzione e l’utilizzo dei fondi per scopi diversi da quelli previsti”.

    Il “Sunday times” ha anche sentito sulla cosa il parere della “Transparency International”, ennesimo osservatorio europeo, con sede a Berlino, specializzato nel monitoraggio della corruzione in politica e nelle aziende.

    L’organismo in questione ha affermato che l’empasse politica che caratterizza la situazione del parlamento palestinese sin dal 2007 ha di fatto “accordato all’amministrazione di Ramallah una gestione illimitata dei fondi pubblici”. E ha sottolineato pure come il nepotismo sia “estremamente diffuso nel settore pubblico e in quello privato dei palestinesi.”

    Scoperte dell’acqua calda? Può darsi.

    Per la cronaca, comunque, i palestinesi sono il maggior beneficiario di finanziamenti internazionali per cooperazione e sviluppo (UE, ECHO, WB, ONU, UNRWA ecc.). Ad esempio, l’anno scorso ogni singolo palestinese ha ricevuto dalla comunità internazionale 3.100 dollari contro i 174 dollari a testa dei congolesi e i 74 dollari dei pakistani. Il problema è che neanche uno di quei dollari è finito al posto giusto e nelle tasche della “testa” calcolata per statistica.

    La Corte dei Conti Europea sottolinea inoltre una cosa che si sapeva da tempo: Bruxelles ha esercitato ben poco controllo sui fondi per aiuti trasferiti tra il 2008 e il 2012 in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza controllata da Hamas. E soprattutto sulla loro utilizzazione.

    Il lato davvero paradossale di tutta questa orrenda storia è che, recentemente, Abu Mazen, citando le conclusioni di un rapporto della Banca Mondiale, ha accusato Israele per la crisi economica nei territori palestinesi.

    “La situazione economica è molto difficile e il motivo centrale di questo è l’occupazione israeliana – ha detto Abu Mazen in un’intervista alla televisione governativa palestinese – Israele sfrutta le nostre risorse, il che genera direttamente un aumento del deficit con cui dobbiamo fare i conti”.

    Abu Mazen, fra l’altro, ha di nuovo bussato a quattrini. Affermando d’essere stato informato dal suo ministro delle finanze, Shukri Bishara, che “l’Autorità Palestinese non sarà in grado di pagare gli stipendi governativi se non riceverà altri aiuti internazionali”.

    Il governo palestinese stipendia direttamente circa 150.000 dei quasi due milioni di palestinesi che vivono in Cisgiordania. Una vera e propria area di lottizzazione che serve solo per continuare a tenere il potere socio politico su tutta la popolazione.

    (Fonte: ThinkNews, 21 ottobre 2013)

    22 Ott 2013, 12:56 Rispondi|Quota