ISRAELE: ESPONENTE DI HAMAS SUGGERISCE A NETANYAHU DI SCAPPARE FINCHÈ È IN TEMPO. I TERRORISTI ANNUNCIANO RAZZI DALLA GITTATA DI 100KM
Gaza City, 22 Novembre 2013 – Oggi un esponente dell’organizzazione terroristica Hamas, Mushir al-Masri, ha fatto sapere che presto gli israeliani resteranno sorpresi dalle abilità della Brigata Al-Qassam, nota per il lancio di razzi e per gli attentati verso i civili. Già lo scorso lunedì, al-Masri aveva fatto sapere che Hamas è ora in grado di sparare attacchi missilistici dalla gittata di 100 chilometri, in grado cioè di colpire Gerusalemme e Tel Aviv.
L’ampliamento dell’arsenale missilistico di Gaza è stato in effetti confermato dal Colonnello dell’IDF Amos Hacohen. Intanto il collega di Ismail Haniyeh alza ancora la voce e suggerisce al Primo Ministro israeliano Bibi Netanyahu di “scappare via prima che arrivi la nuova generazione della Brigata Al-Qassam” – e continua al-Masri – “Si tratta della generazione di giovani di Hamas educata nelle moschee che conosce a memoria ogni parola del Corano”.
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#1Daniel
22 novembre 2013 – Concluse giovedì sera le primarie per l’elezione del presidente del partito laburista israeliano tra l’uscente Shelly Yachimovich e il contendente Isaac Herzog. Ha votato il 52.73% dei 55.000 membri aventi diritto. Netta vittoria di Herzog.
22 novembre 2013 – Una larga maggioranza di parlamentari marocchini ha sottoscritto una proposta di legge che metterebbe fuorilegge qualunque contatto con gli israeliani. Se approvata, la legge renderebbe anche i rapporti privati o indiretti con l’”entità israeliana” un reato penale punibile con il carcere da 2 a 5 anni e pesanti contravvenzioni. Gruppi per i diritti umani, compreso uno marocchino, hanno denunciato l’iniziativa come “inumana, anticostituzionale e antidemocratica” e ”influenzata da tendenze naziste”. Il disegno di legge, proposto da cinque partiti compreso quello del primo ministro Abdelilah Benkirane, è intitolato “Criminalizzare la normalizzazione con l’entità israeliana” e mira a vietare “la partecipazione o il sostegno a qualsiasi attività in Marocco cui contribuisca, prenda parte o assista un soggetto fisico o giuridico che ha cittadinanza israeliana o è residente nell’entità israeliana”, minacciando i trasgressori non solo di multa e reclusione, ma anche di possibile perdita della pensione, del lavoro e della cittadinanza marocchina. Nonostante l’assenza di relazioni diplomatiche ufficiali tra Rabat e Gerusalemme, attualmente migliaia di israeliani visitano il Marocco ogni anno, per lo più turisti e uomini d’affari, ma anche politici che partecipano a conferenze internazionali.
22 novembre 2013 – Libia. Le milizie provenienti da una serie di città libiche hanno lasciato la capitale Tripoli, giovedì, quasi una settimana dopo che i miliziani avevano ucciso più di 40 persone che protestavano contro la loro presenza in città. Il ritiro rappresenta una successo per gli abitanti di Tripoli che lo scorso 15 novembre avevano tenuto una protesta di massa contro le milizie che alimentano l’illegalità a livello nazionale sin dalla caduta, nel 2011, del dittatore Muammar Gheddafi.
22 novembre 2013 – L’Arabia Saudita ha esortato i propri cittadini a lasciare il Libano per questioni di sicurezza. La milizia Hezbollah (sciita) ha indirettamente accusato il regno saudita (sunnita) del doppio attentato suicida di martedì scorso davanti all’ambasciata iraniana a Beirut (23 morti). Arabia Saudita e Hezbollah sono schierati su versanti contrapposti nella guerra civile siriana.
22 novembre 2013 – Circa 1.500 persone hanno partecipato giovedì a una cerimonia per il terzo anniversario dell’incendio sul Carmelo in cui persero la vita 44 israeliani.
22 novembre 2013 – Gli scrittori giordani Issa Shattat e Jihad Obeidat sono rimasti moderatamente feriti giovedì, nella provincia meridionale siriana di Daraa, quando una bomba è esplosa vicino all’autobus con cui stavano tornando in Giordania dopo una visita di alcuni giorni, per conto del Sindacato Scrittori Giordani, durante la quale hanno incontrato anche il presidente Bashar Assad. Ne ha dato notizia l’agenzia SANA senza specificare se l’attacco fosse intenzionalmente mirato contro la delegazione giordana.
22 novembre 2013 – Iraq. Almeno 30 morti e 40 feriti per l’esplosione di un’autobomba, giovedì, vicino a un caffè in un affollato mercato della città di Saadiyah, a nord-est di Bagdad, nella provincia etnicamente mista di Diyala.
22 novembre 2013 – “L’Iran nega il passato di Israele e vuole spazzarci via dalla faccia della terra”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, incontrando esponenti della comunità ebraica in Russia. “Producono propaganda che serve al loro scopo e copre il vero Iran – ha continuato Netanyahu – Ma il vero Iran si vede nelle parole della Guida Spirituale Khamenei che ci ha definiti cani rabbiosi”.
22 novembre 2013 – “L’Iran non firmerà un accordo nucleare con le potenze mondiali a meno che non venga accettato il suo diritto di arricchire l’uranio”. Lo ha dichiarato giovedì su Twitter il capo negoziatore iraniano ai colloqui di Ginevra, Abbas Araqchi, citato dall’agenzia ufficiale IRNA.
22 novembre 2013 – Wathiq al-Batat, comandante dell’Esercito al-Mukhtar, una milizia sciita irachena, ha rivendicato giovedì alla Reuters il lancio di sei colpi di mortaio nel deserto dell’Arabia Saudita come un “messaggio di avvertimento” a Riad perché smetta di “interferire” negli affari iracheni. “L’obiettivo era fargli sapere che le loro postazioni di frontiera sono all’interno del nostro raggio di fuoco” ha detto Batat, aggiungendo che il suo gruppo è arrabbiato con sauditi e kuwaitiani anche perché, a suo dire, hanno insultato la figlia del Profeta Maometto. Poco prima, il generale saudita Mohammed al-Ghamdi, portavoce della guardie di frontiera, aveva detto all’agenzia stampa ufficiale saudita che sei colpi di mortaio si erano abbattuti senza fare danni su una zona disabitata nei pressi di un posto di frontiera vicino al confine con Iraq e Kuwait.
22 novembre 2013 – Intervistato dalla tv ufficiale dell’Autorità Palestinese lo scorso 10 novembre, l’esponente di Fatah ed ex ufficiale della sicurezza Jibril Rajoub, oggi a capo dell’Associazione Calcio palestinese, ha detto che “è chiaro” che Israele “non era solo a uccidere il leader palestinese Yasser Arafat”. “C’era anche l’America – ha detto Rajoub – Quel pazzo conosciuto come Bush tolse la protezione ad Arafat dando a Sharon il via libera per liquidarlo”.
22 novembre 2013 – Parlando (in inglese) a “Times of Israel” dal suo ufficio nel campus universitario di Beit Hanina, Sari Nusseibeh, presidente dell’Università palestinese Al-Quds, ha condannato (in inglese) il raduno in stile nazista di studenti affiliati alla Jihad Islamica palestinese tenuto lo scorso 5 novembre nel campus principale dell’università, definendolo “incompatibile con i valori umani che cerchiamo di insegnare in questa università”. La Brandeis University americana ha interrotto lunedì la propria partnership con l’università palestinese in segno di protesta per il raduno e la sua mancata condanna (in arabo) da parte del presidente Nusseibeh.
(Fonte: Israele.net)
#2Daniel
24 novembre 2013 – Il vice capo dell’Organizzazione Iraniana dell’Energia Atomica, Hossein Khalfi, ha detto sabato all’agenzia di stampa Fars che Teheran ha avviato la costruzione di una seconda e terza centrale nucleare.
24 novembre 2013 – A seguito dell’invito da parte del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di venire a parlare alla Knesset per “riconoscere Israele come stato nazionale del popolo ebraico” e aprire così la strada “a una vera pace”, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha dichiarato venerdì a radio Voce della Russia che sarebbe disposto a parlare alla Knesset, ma solo alle sue condizioni “e non per dire quello che Netanyahu vuole sentirsi dire”.
24 novembre 2013 – La delegazione medica israeliana nelle Filippine è riuscita a ridare la vista a quattro abitanti del posto, di età compresa tra i 40 e i 74 anni, che erano ciechi a causa di escrescenze congiuntivali associate a esposizione a raggi ultravioletti, bassa umidità e polvere.
(Fonte: Israele.net)
#3Emanuel Baroz
25 novembre 2013 – La Casa Bianca ha riferito che il presidente Barack Obama ha telefonato domenica sera al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per parlare dell’accordo provvisorio con l’Iran sul programma nucleare, “comprendendo” lo scetticismo di Israele circa le intenzioni iraniane.
25 novembre 2013 – Il Canada è “profondamente scettico” circa le intenzioni iraniane. Lo ha detto domenica il Ministro degli esteri canadese John Baird. “Deve essere fatto ogni sforzo diplomatico per garantire che l’Iran non ottenga armi nucleari” ha detto Baird, aggiungendo che le sanzioni efficaci sono ciò che ha ammorbidito la posizione del regime iraniano portando all’accordo provvisorio firmato a Ginevra. Pertanto il Canada continuerà ad applicare pienamente le sanzioni sulla Repubblica Islamica. “Un Iran nucleare – ha spiegato Baird – non solo rappresenterebbe una minaccia per il Canada e suoi alleati, ma procurerebbe un grave danno all’integrità di decenni di lavoro per la non proliferazione nucleare, e spingerebbe altri stati vicini a sviluppare un proprio deterrente nucleare in quella che è già una regione incredibilmente instabile”.
25 novembre 2013 – Siria. Oltre 160 morti in due giorni nella battaglia con cui i ribelli anti-Assad tentano di rompere l’assedio delle forze governative a Ghouta, sobborgo est di Damasco dove da vari mesi le forze fedeli al presidente Bashar Assad hanno bloccato l’ingresso di cibo, acqua potabile, medicine e altri generi di prima necessità. Lo hanno reso noto fonti degli attivisti anti-regime.
25 novembre 2013 – Dopo due mesi di indagini, la polizia israeliana ha arrestato domenica dieci adolescenti arabi del quartiere Issawiya di Gerusalemme est, accusati d’aver lanciato decine di bombe molotov contro la postazione delle Forze di Difesa israeliane adiacente all’Università di Gerusalemme.
25 novembre 2013 – Il servizio di sicurezza danese PET ha detto domenica di sospettare che, a partire dalla metà del 2012, circa 80 persone si siano spostate dalla Danimarca alla Siria per unirsi alla guerra civile. Il rapporto parla di uomini, principalmente musulmani sunniti, di età compresa tra i 16 e 25 anni, di cui almeno sette sarebbero rimasti uccisi in Siria e circa 40 sarebbero tornati in Danimarca.
25 novembre 2013 – “Israele è minacciato da ciò che avveniva in Iran, ma io penso che da oggi e per i prossimi sei mesi Israele sarà di fatto più sicuro di quanto fosse fino a ieri. Presto avremo visuali sul loro programma che prima non avevamo”. Lo ha detto domenica alla CNN il Segretario di stato Usa John Kerry, cercando di placare le ansie di Israele sull’accordo raggiunto con l’Iran. “Israele sarà più sicuro – ha detto Kerry – a patto che garantiamo che non venga allentata la pressione sull’Iran”. Poco prima, un alto funzionario dell’amministrazione Obama aveva detto che a Washington “vediamo e capiamo come mai Israele è particolarmente scettico riguardo all’Iran: date le minacce fatte contro Israele da parte di Teheran, si capisce perché Israele vorrebbe che questo fosse il miglior accodo possibile. Quello che abbiamo ora è un periodo di sei mesi di tempo per verificare se la nuova dirigenza iraniana mantiene il suo impegno di portare l’Iran su una nuova strada: tra sei mesi sapremo se una soluzione è possibile”.
25 novembre 2013 – “Se l’accordo finale sarà come quello intermedio, siamo nei guai”. Lo ha detto domenica a YnetNews l’ex capo del Mossad, Danny Yatom, a proposito dell’accordo ad interim firmato tra Iran e potenze mondiali sulla questione del programma nucleare di Teheran. “L’infrastruttura per le centrifughe non cambia – ha spiegato Yatom – L’Iran può riattivare il programma nucleare in qualunque momento, e noi ci troveremmo tutti in una situazione più difficile. C’è poco da rallegrarsi”.
25 novembre 2013 – Secondo fonti Usa sentite dalla Associated Press, gli Stati Uniti e l’Iran hanno segretamente trattato sulla questione del programma nucleare di Teheran in almeno tre incontri faccia a faccia ad alto livello nel corso dell’ultimo anno, prima delle trattative che hanno portato all’accordo firmato domenica a Ginevra.
25 novembre 2013 – “La gente in Medio Oriente perderà il sonno per l’accordo nucleare tra le potenze mondiali e l’Iran”. Lo ha detto domenica Abdullah al-Askar, presidente della commissione affari esteri dell’Arabia Saudita, segnalando il profondo disagio nei paesi del Golfo per il riavvicinamento fra l’Occidente e il loro nemico sciita. Abdullah al-Askar ha sottolineato di non essere a conoscenza della risposta ufficiale del suo governo, ma di essere personalmente preoccupato. I paesi arabi del Golfo, musulmani sunniti, sono nemici dell’Iran sciita, che sostiene il presidente Bashar al-Assad (alawita) nella guerra civile siriana in cui loro sostengono i ribelli. Accusano inoltre Teheran di fomentare disordini in una serie di paesi come Yemen, Bahrain, Libano e Iraq.
(Fonte: Israele.net)
#4Emanuel Baroz
26 novembre 2013 – La missione medica delle Forze di Difesa israeliane ha lasciato le Filippine 11 giorni dopo esservi giunta per soccorrere la popolazione colpita dal super-tifone Haiyan. L’equipe di 148 persone ha smontato lunedì l’ospedale da campo a Bogo City dove sono stati trattati più di 2.600 pazienti, tra cui più di 800 bambini. Il team ha anche effettuato una sessantina di interventi chirurgici e assistito 36 parti. Una delegazione dell’Unione Europea ha dato il cambio alla squadra delle Forze di Difesa israeliane che hanno lasciato sul posto molte apparecchiature mediche, tra cui una macchina a raggi X e attrezzature per il parto. L’assistenza israeliana ha anche offerto supporto logistico per riattivare l’ospedale locale e quattro scuole, e ha aiutato a ripristinare le forniture d’acqua in alcune zone remote.
26 novembre 2013 – Il portavoce del governo iraniano, Mohammad Baqer Nobakht, ha detto che il governo degli Stati Uniti ha sbloccato beni iraniani congelati per un valore di 8 miliardi di dollari come parte dell’accordo interinale firmato a Ginevra. Lo ha riferito lunedì l’agenzia di stampa iraniana Fars.
26 novembre 2013 – Gli islamisti sciiti libanesi Hezbollah hanno inneggiato lunedì all’accordo sul nucleare tra il loro protettore Iran e le potenze mondiali definendolo “una grande vittoria” per Teheran.
26 novembre 2013 – Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato lunedì che una squadra israeliana verrà inviata negli Stati Uniti la prossima settimana per lavorare su un accordo definitivo sul nucleare iraniano. Netanyahu ha detto che l’accordo provvisorio raggiunto con l’Iran non è affatto buono, ma che sarebbe stato anche peggio senza gli sforzi diplomatici di Israele. Dal canto suo, il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha detto lunedì ai giornalisti a bordo dell’Air Force One che il presidente Usa Barack Obama intende avviare subito consultazioni con Israele in vista delle trattative tra Iran e potenze mondiali.
26 novembre 2013 – Iraq. Almeno 16 morti lunedì in un doppio attentato esplosivo, poco dopo il tramonto, all’ingresso di un mercato all’aperto nel centro di Baghdad.
26 novembre 2013 – Almeno cinque miliziani Hezbollah sono stati uccisi e 12 feriti negli ultimi due giorni, nel sobborgo Marj al-Sultan di Damasco, durante violenti combattimenti con le forze ribelli siriane. Ne ha dato notizia un’organizzazione locale per i diritti umani.
26 novembre 2013 – Il Ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon, citato lunedì da Israel Radio, ha annunciato che il governo formerà una nuova unità incaricata di far rispettare le leggi urbanistiche e contrastare l’abusivismo edilizio (anche palestinese) in Cisgiordania.
26 novembre 2013 – Calo dei prezzi del petrolio, lunedì, all’indomani dell’accordo provvisorio fra Iran e sei potenze mondiali sul programma nucleare di Teheran. Benché l’accordo non preveda per sei mesi un aumento delle vendite di petrolio iraniane, qualsiasi allentamento delle tensioni in Medio Oriente tende a far calare i prezzi del greggio.
26 novembre 2013 – L’amministratore delegato di Noble Energy, Charles Davidson, ha detto sabato che la società preferisce la vendita del gas naturale dal giacimento Leviathan ai paesi vicini d’Israele, come Egitto e Giordania, ed ha ridimensionato l’ipotesi di costruzione di una struttura per la vendita di gas naturale liquefatto in estremo oriente giacché, ha spiegato, una gasdotto nella regione esiste già, il che rende le vendite nella regione più economiche che costruire un impianto per la vendita del gas liquefatto in estremo oriente.
26 novembre 2013 – Apple ha confermato lunedì l’acquisito della start-up israeliana PrimeSense in un affare da 345 milioni di dollari. Lo ha riferito Israel Radio. PrimeSense, che ha iniziato a far parlare di sé quando la sua telecamera 3D motion-sensing è stata utilizzata per il sistema di gioco Kinect di Microsoft, venne fondata a Tel Aviv da un gruppo di ventenni appassionati di videogame che avevano acquisito un notevole know-how tecnologico durante il loro servizio di leva in un’unità d’élite dell’intelligence militare. “La tecnologia che abbiamo sviluppato fornisce una piattaforma che vede restando invisibile, e può essere perfettamente integrata con altre tecnologie”, disse Aviad Maizels, presidente e fondatore di PrimeSense, in un’intervista del 2010 al Jerusalem Post.
(Fonte: Israele.net)
#5Emanuel Baroz
Hamas è sempre innocente per i media occidentali
http://fedsit.wordpress.com/2013/11/25/hamas-e-sempre-innocente-per-i-media-occidentali/