Casapound, saluti romani e inni al Duce. Alba Dorata sbarca all’Esquilino
di Lorenzo De Cicco
casapound-alba-dorata-roma-focus-on-israelSaluti romani, santini del Duce, deliri vari sulla «difesa della razza bianca». Guai però a chiamarli neonazisti, si offendono. «Hitler non c’entra, siamo solo nazionalisti greci», minimizza Apostolos Gkletsos, ex deputato, portavoce e membro del Comitato centrale di Alba Dorata, il partito greco di estrema destra che alle ultime elezioni ha preso il 7%, arrivato ieri a Roma per partecipare a un convegno organizzato dai «fascisti del terzo millennio» di Casapound. Accanto a Gkletsos nella sede dell’associazione a via Napoleone III, quartiere Esquilino, c’era Konstantinos Boviatsos, altro militante di Alba Dorata e responsabile di Radio Bandiera Nera Hellas. Nonostante gli allarmi della vigilia, alla fine non si sono registrate tensioni né scontri, anche perché la Questura aveva previsto un dispositivo di sicurezza e sorveglianza per evitare qualsiasi problema di ordine pubblico o blitz dei movimenti antagonisti.
TRA CAMERATI
Ecco quindi che la serata di ieri è stata solo un’ordinaria rimpatriata di nostalgici del Ventennio. Gente di mezza età, qualche anziano – uno, all’apice dell’esaltazione si è alzato dalla sedia per gridare «i fascisti non sono uomini, sono dei!» – e parecchi ragazzi appartenenti alle fila di Blocco studentesco, il movimento giovanile di Casapound, che ha il compito di esportare il già citato «fascismo del terzo millennio» nelle scuole della Capitale. «Dai camerati di Alba dorata – sottolinea un ragazzino con la testa rasata – dobbiamo prendere esempio». «Anche noi un giorno perderemo il potere in Italia», dice convintissima un’altra giovane militante. Meno sicuro Simone Di Stefano che di Casapound è stato candidato governatore alle regionali dello scorso febbraio (prese lo 0,7%) e che ha spiegato così il senso dell’iniziativa di ieri: «In Europa Alba Dorata è diventato uno spauracchio, tutti ne parlano ma pochi si premurano di capire davvero cos’è. Per questo abbiamo voluto invitare e ascoltare di persona due dirigenti di questo movimento per capire cosa sta accadendo a pochi chilometri dalle nostre coste e, forse, domani accadrà anche a casa nostra».
IL PERSONAGGIO
A incendiare i nostalgici ci ha pensato Gkletsos, testa rasata e barba lunga, 42 anni, militante della prima ora di Alba Dorata, di cui ha la tessera da oltre 20 anni. Un passato da coltivatore di lumache, cugino e omonimo di un famoso attore greco, che però è di sinistra e ha dichiarato di vergognarsi delle simpatie politiche del parente, Gkletsos ha parlato a quelli che lui stesso ha definito «camerati» dei «valori ispiratori» che hanno portato il suo movimento dalle percentuali da prefisso telefonico che aveva negli anni 90 al 15% che gli attribuiscono gli ultimi sondaggi. «Al primo posto – ha detto – per noi c’è sempre stata la difesa della nazione e della nostra razza». Poi si è scagliato contro i musulmani: «Ci siamo difesi in passato contro i persiani e contro i turchi. E siamo pronti a farlo ancora». Non poteva mancare un passaggio contro l’Unione Europea: «Alba dorata è contro i diktat di Bruxelles che ci hanno portato al baratro e forse porteranno allo stesso punto anche altri Paesi».
Thanks to Progetto Dreyfus
Nella foto in alto: la sede di CasaPound a Roma, sita in Via Napoleone III, nel quartiere Esquilino, durante la riunione con esponenti di Alba Dorata