Dortmund (Germania), tifoso effettua saluto nazista allo stadio: squalificato sei anni

 
Emanuel Baroz
26 febbraio 2014
3 commenti

Germania, saluto nazista alla partita: tifoso del Dortmund espulso per sei anni

Un tifoso del Borussia Dortmund è stato bandito per 6 anni dallo stadio per lo slogan nazista gridato durante il minuto di silenzio prima del match con l’Amburgo

saluto-nazista-stadio-squalifica-focus-on-israelDortmund (Germania), 25 Febbraio 2014 – Mentre in Italia si discute di sanzioni più o meno gravi per striscioni offensivi e cori discriminatori, non riuscendo però ad attenuare questi fenomeni (grazie anche al lassismo della FIGC, che continua a non voler prendere provvedimenti di fronte ad episodi sempre più frequenti e vergognosi), in Germania si usa il pugno duro per fermarli e chissà, magari anche prevenirli. Sono sei infatti gli anni di squalifica che il Borussia Dortmund ha dato ad un proprio tifoso reo di aver fatto un saluto nazista nel match di sabato scorso che ha visto i gialloneri affrontare l’Amburgo.

Il tifoso in questione, durante il minuto di raccoglimento prima del match in memoria di un massaggiatore del club di casa, avrebbe urlato “Sieg Heil!”(slogan nazista che si traduce con “Saluto alla vittoria”) e sarebbe stato subito allontanato grazie all’intervento dei membri della sicurezza dello stadio. Il Borussia ha poi voluto dare una sanzione esemplare: il tifoso infatti è stato bandito dal Westfalen fino al 30 giugno 2020.

La sanzione della squadra allenata da Klopp si va ad aggiungere ai tre anni di bando da qualsiasi stadio tedesco che erano stati già assegnati al tifoso per legge. Un segno forte che non ci deve essere nessuna tolleranza nei confronti di questi individui vera piaga del calcio moderno. E magari un modello, quello tedesco, che possa rivelarsi utile per il calcio italiano e internazionale, bisognosi probabilmente di punizioni più severe per chi si macchia di simili azioni.

(Fonte: Blitz Quotidiano, 25 Febbraio 2014)

Thanks to Progetto Dreyfus

Nella foto in alto: i tifosi del Borussia Dortmund

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  • #1Emanuel Baroz

    Germania, tifoso Dortmund fa il saluto nazista: niente stadio per sei anni

    Ha urlato ‘Sieg Heil’ nella trasferta di Amburgo durante un minuto di raccoglimento. Prima l’allontanamento immediato dall’impianto, poi la sanzione del club: potrà tornare a vedere una partita solo il 30 giugno del 2020

    DORTMUND – Il paragone viene un po’ scontato, ma assolutamente inevitabile. Mentre in Italia striscioni spesso raccapriccianti vengono puniti con multe, e la chiusura dei settori degli stadi per cori razzisti incontra sempre le forti proteste delle società, in Germania la situazione è diversa.

    Costa caro ad un tifoso del Borussia Dortmund aver fatto un saluto nazista: lo stadio gli sarà infatti vietato per i prossimi sei anni. Il provvedimento di espulsione, fino al 30 giugno 2020, preso dal club dopo il comportamento del tifoso, in trasferta ad Amburgo lo scorso sabato. Durante il minuto di silenzio in ricordo di un massaggiatore dell’HSV, il tifoso ha urlato ‘Sieg Heil’ ed è stato immediatamente allontanato dal servizio di sicurezza dello stadio. Oggi il Borussia ha formalizzato l’espulsione.

    http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2014/02/25/news/germania_saluto_nazista_fuori_stadi_6_anni-79599039/?ref=HREC1-25

    26 Feb 2014, 20:01 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Borussia Dortmund | Tifoso urla “Sieg Heil!” allo stadio: espulso per 6 anni

    di Antonio D’Avanzo

    In Germania, su certi temi, non transigono. Negli stadi tedeschi chi non rispetta le regole, chi si macchia di apologia al nazismo, di comportamenti offensivi o violenti, paga a caro prezzo. Non è un luogo comune, né il solito refrain per mitizzare un sistema (tedesco o inglese) e per denigrarne un altro (italiano, ovviamente). E’ senza dubbio un paese con un sistema giudiziario, sociale e sportivo, in cui diritti, doveri, rispetto delle persone e delle leggi, non si tramutano in parole al vento. Semplicemente, si applicano spesso. E’ ancora una volta il Borussia Dortmund a salire sul podio più alto dell’efficienza. Non solo sportiva.

    Il club giallonero, nel 2012, vietò l’ingresso allo stadio per tre anni ad un gruppo ultras che si rese responsabile di uno striscione inneggiante all’omofobia. Il direttore generale del Dortmund, Hans-Joachim Watzke, spiegò che le scuse dei tifosi non bastavano: “Negli incontri con i supporter abbiamo sempre sottolineato che il club promuove valori di tolleranza, apertura e rispetto“. E ancora, nel novembre del 2013 la dirigenza punì con quattro anni di interdizione dallo stadio un suo tifoso, immortalato mentre festeggiava il 6-1 sullo Stoccarda con il saluto nazista. Il tifoso portrà tornare sugli spalti del Signal Iduna Park (ex Westafalenstadion) il 30 giugno 2017.

    Qualche giorno fa, in occasione dell’ultimo turno di campionato contro l’Amburgo, la frase urlata da un tifoso durante il minuto di raccoglimento per ricordare il massaggiatore del club, non è passato inosservata. Il “Sieg Heil!“, che vuole dire “Saluto alla vittoria!” (slogan utilizzato dai nazisti), è stato udito mentre il resto dello stadio commemorava il massaggiatore. Il tifoso sarebbe stato subito allontanato grazie all’intervento dei membri della sicurezza dello stadio. Il Borussia gli ha inflitto una sanzione esemplare: interdizione dal Westfalen fino al 30 giugno 2020. La sanzione si va ad aggiungere ai tre anni di bando da qualsiasi stadio tedesco, previsti dalla legge tedesca.

    http://www.calcioblog.it/post/334341/borussia-dortmund-tifoso-urla-sieg-heil-allo-stadio-espulso-fino-al-2020-video

    26 Feb 2014, 20:03 Rispondi|Quota
  • #3Supersayan

    sei anni senza partite? condanna troppo lieve… questi nazisti dovrebbero arrestarli, ma prima portarli in transumanza della memoria ad Auschwitz, Treblinka, Sobibor, Majdanek, ecc… ecc… durante i viaggi – ovviamente – non devono mancare le torture ebraiche e l’obbligo di visione della Vita è Bella, la Lista di Shindler e la lettura dei sacri testi di Shlomo Venezia, Ely Wiesel, Primo Levi e Anna Frank.
    Infine – prima della reclusione – una bella circoncisione rituale e pulizia della sinagoga…. allora sì – forse – all’uscita dal carcere, dopo una 40ina d’anni, il grave torto sarà mondato.

    2 Mar 2014, 17:35 Rispondi|Quota