Antisemitismo in Svezia: svastiche e scritte contro gli ebrei in alcune scuole di Stoccolma

 
Emanuel Baroz
11 marzo 2014
2 commenti

SVEZIA: SVASTICHE E SCRITTE ANTISEMITE IN SCUOLE STOCCOLMA

antisemitismo-svezia-svastiche-scuole-focus-on-israelStoccolma, 10 Marzo 2014 – Svastiche e slogan antisemiti sono stati scoperti stamattina sui muri di due scuole di Stoccolma, frequentate da studenti ebrei. Lo ha reso noto la polizia parlando di pareti coperte di svastiche e slogan razzisti come «sporchi ebrei» e «1488» (nella simbologia degli idioti neonazisti questi numeri rappresentano il cosiddetto “manifesto della supremazia bianca”, poichè 14 sono le parole dello slogan coniato da David Lane  “We must secure the existence of our people and a future for white children”, “ispirato” a quanto contenuto all’interno del Mein Kampf, mentre 88 equivalgono alle lettere HH, iniziali del famigerato “Heil Hitler”).

Questi episodi seguono un week-end segnato da violenze e scontri nel paese: quattro persone, due donne e due uomini, sono rimasti feriti a Malmo (nel sud) durante gli scontri tra esponenti della sinistra che partecipavano ad una manifestazione femminista e membri del Partito degli Svedesi (neo-nazista). (Ricordiamo come già in passato alcuni vergognosi atti antisemiti abbiano colpito le comunità ebraiche svedesi).

A gennaio, invece, le porte di ingresso di una moschea a Stoccolma sono state imbrattate con svastiche

(Fonte: Ansa, 10 Marzo 2014)

Thanks to Progetto Dreyfus

Per uteriori dettagli sulla notizia cliccare qui, qui e qui

Nella foto in alto: una delle due scuole di Stoccolma imbrattate da svastiche e scritte antisemite (ulteriori foto visibili qui)

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  • #1Emanuel Baroz

    Gli ebrei in Svezia chiedono più protezione contro l’antisemitismo

    di Antonio Scafati

    Un misto di sconcerto e paura, ma soprattutto la richiesta di maggiore protezione. La comunità ebraica di Svezia chiede alle autorità del paese di intensificare i controlli per proteggere i siti ebraici nella nazione scandinava. Sono sempre più numerosi gli episodi di antisemitismo. L’ultimo solo poche ore fa, contro una scuola nel centro della capitale.
    “Dato l’aumento in Svezia di comportamenti violenti ed antisemiti legati all’estremismo politico, le autorità del paese devono rafforzare la protezione intorno ai siti ebraici” ha dichiarato Ronald Lauder, dal 2007 presidente del Congresso ebraico mondiale, una federazione che riunisce le comunità e le organizzazioni ebraiche sparse nei cinque continenti.

    L’ultimo caso in ordine di tempo è di poche ore fa. Una scuola nel centro di Stoccolma è stata imbrattata con svastiche e scritte inneggianti al nazismo. L’istituto offre lezioni di ebraico. È frequentata da oltre 800 adolescenti di età compresa tra gli undici e i quindici anni, alcuni dei quali di religione ebraica. Lunedì mattina sui muri della scuola sono comparse svastiche e scritte come ‘ebrei maiali’ ed ‘ebrei schifosi’. La scuola è rimasta chiusa e il personale ha provveduto a rimuovere le scritte.

    Il governo di Stoccolma ha sottolineato la gravità del gesto. “La Svezia dovrebbe essere una società aperta e tollerante, dove ognuno possa sentirsi il benvenuto e dove ognuno abbia il diritto di esprimere la sua opinione” ha affermato il primo ministro Fredrik Reinfeldt. La polizia sta indagando sull’accaduto ma per ora nessuna traccia dei colpevoli. “Ringraziamo le autorità svedesi per la disponibilità dimostrata ad affrontare questi problemi” ha aggiunto Lauder, nella cui dichiarazione è insita però la richiesta di un colpo d’ala: che dalle parole si passi ai fatti.

    Perché la ferita resta. E resta anche la paura. Lena Posner-Körösi, al vertice della Comunità ebraica di Stoccolma, ha affermato che è la prima volta che la scuola è oggetto di vandalismo di matrice antisemita, ma in passato c’erano già stati segnali preoccupanti. “Sono più che semplici coincidenze” ha dichiarato alle agenzie di stampa.
    Lo scorso dicembre, un corteo antifascista è stato aggredito da alcune decine di neonazisti a Kärrtorp, un sobborgo di Stoccolma. A rivendicare il gesto è stato il Movimento di resistenza svedese, uno dei gruppi più violenti sulla scena. Altre sigle neonaziste sono note, come il Partito degli svedesi. Ideologie e simboli che rimandano all’orrore di settant’anni fa.

    L’ Agenzia Ue per i diritti fondamentali ha calcolato che il 18 per cento degli ebrei in Svezia percepisce un rischio intorno a sé. Malmö è una delle città dove gli ebrei si sentono meno al sicuro. Nel settembre del 2012, un’esplosione ha danneggiato un centro culturale. Nessun ferito. Nello stesso anno si sono contati a Malmö una sessantina di crimini riconducibili all’antisemitismo. Molte famiglie se ne vanno: secondo il quotidiano Dagens Nyheter, negli anni ’70 in città c’erano circa 2000 ebrei. Oggi se ne contano appena un quarto.

    (Fonte: Il Messaggero, 12 marzo 2014)

    13 Mar 2014, 12:21 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Allarme neo-nazismo. Consiglio d’Europa: nessun Paese è esente

    Occorre una risposta coordinata a livello internazionale

    STRASBURGO, 12 mar – “L’ascesa dei movimenti neo nazisti non è un fenomeno isolato solo ad alcuni Stati membri del Consiglio d’Europa, ma un problema presente in forme diverse e per motivi storici diversi in tutti i Paesi del continente. Ed è per questo che la risposta deve essere coordinata a livello europeo e deve tenere conto delle migliori pratiche adottate sinora per combattere il neo nazismo”. L’allarme è stato lanciato dal presidente della commissione affari politici dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Theodora Bakoyannis, al termine dell’audizione che l’organismo ha condotto in vista della stesura di un rapporto sulla lotta ai movimenti neo nazisti. Durante l’audizione sono state presentate le misure, in particolare incentrate sull’educazione, adottate da alcuni Stati per combattere il propagarsi dei movimenti neo nazisti. La Svezia per esempio ha investito 8 milioni di euro nel biennio 2012-14 nel piano nazionale per la salvaguardia della democrazia, sulla base di studi che hanno dimostrato che c’è una chiara correlazione tra il livello di tolleranza mostrato dagli studenti e le ore di lezione dedicate alla democrazia e ai diritti umani.

    (Fonte: ANSA, 12 marzo 2014)

    13 Mar 2014, 12:22 Rispondi|Quota