Ayatollah Khamenei: “In Europa hanno paura di dubitare dell’Olocausto”
Chi lo fa viene arrestato, e poi criticano nostri valori
Teheran, 21 Marzo 2014 – In occasione del nuovo anno iraniano, l’Ayatollah Khamenei ha attaccato i paesi europei, che pretendono di essere “liberi”, ma dove “nessuno osa parlare dell’Olocausto”.
Secondo la Guida suprema dell’Iran “i paesi che pretendono di essere liberi hanno delle linee rosse e sono molto decisi nel difenderle”: “Nei paesi europei nessuno osa parlare dell’Olocausto (…). Non diciamo se è stato reale o meno, se c’è stato come è stato”, ha dichiarato nel corso di un intervento a Mashhad, prima città santa dell’Iran dove si trova il Mausoleo dell’Imam Reza, ottavo e più importante imam sciita.
Khamenei ha invitato inoltre alla resistenza di fronte all'”invasione culturale” dell’Occidente, in particolare per quanto riguarda il principio di libertà d’espressione. “Dubitare dell’Olocausto è considerato un grande errore, lo impediscono, arrestano chi lo fa e lo processano e pretendono di essere liberi – ha attaccato l’Ayatollah, sottolineando – e vogliono che noi non difendiamo le nostre linee rosse in termini di fede e valori rivoluzionari?”.
(Fonte: TMNews, 21 Marzo 2014)
Thanks to Progetto Dreyfus
Per ulteriori dettagli sulla notizia cliccare qui e qui
Nell’immagine in alto: il tweet sulla Shoah datato 21 Marzo 2014 dell’account ufficiale della Guida Suprema dell’Iran Ali Khamenei, con la risposta sotto firmata “I ragazzi di Teheran”
#1Emanuel Baroz
Contro il negazionismo di Teheran
“L’onnipotente sovrano e suprema autorità dell’Iran, Ali Khamenei, ha contestato l’esistenza sella Shoah. Dimostrando che anche dopo Ahmadinejad, e dopo i sorrisi offensivi del suo successore Hasan Rouhani, sotto alla barba dell’ayatollah si nascondono ancora piccoli baffi hitleriani”. È la dura replica di Avigdor Lieberman, ministro degli Esteri israeliano, di fronte alle inammissibili affermazioni negazioniste della guida spirituale iraniana Khamenei. La scorsa settimana, infatti, mentre l’Iran si apprestava a festeggiare il capodanno persiano, l’ayatollah dichiarava, “l’Olocausto è un evento cui realtà è incerta e se anche è avvenuto, è incerto come sia accaduto”.
Parole vergognose e al veleno riportate sull’account twitter di Khamenei. E da un altro social network (Facebook) è arrivata la risposta di Lieberman. Non solo una risposta all’Iran ma un promemoria per chi con Teheran si è seduto al tavolo (le famose trattative dei 5+1 in merito al nucleare iraniano). Dietro ai sorrisi di apparenza, nulla è cambiato, sottolinea Lieberman. L’avvicendamento Ahmedinajad – Rouhani, che a giudizio di alcuni aveva dato una nuova direzione a Teheran, non ha portato cambiamenti, perché l’Iran rimane nelle mani di Khamenei e rimane un pericolo per la sicurezza di Israele e non solo. Questo è il punto di Lieberman, condiviso da governo e forze di sicurezza israeliane.
A certificare che nulla è cambiato, l’atteggiamento dell’ayatollah che ricorreva alla più velenosa retorica antisemita proprio nell’ore in cui il presidente di Israele, Shimon Peres, augurava al popolo iraniano “un capodanno di pace”.
(Fonte: Moked, 23 Marzo 2014)
#2Emanuel Baroz
L’olocausto? Una menzogna secondo Khamenei
Secondo il Grande Ayatollah, Ali Khamenei, l’olocausto sarebbe un evento incerto e, se ciò fosse avvenuto, sarebbe comunque incerto su come sia avvenuto.
“In occidente mettono molte linee rosse invalicabili, una di queste è l’olocausto che è incerto se sia avvenuto e con che modalità” ha detto Khamenei durante un intervento nella città settentrionale di Mashhad durante i festeggiamenti del capodanno persiano.
“Dobbiamo opporci all’invasione culturale che l’occidente vuole imporci in merito a questo fatto incerto e non provato che è l’olocausto” ha detto ancora Khamenei.
Ahmadinejad non c’è più ma la politica iraniana è la stessa. Ci faranno caso quelli che in questi giorni stanno discutendo sul nucleare iraniano?
http://opinioni.rightsreporter.org/discussion/70/l-olocausto-una-menzogna-secondo-khamenei#latest