Spagna: oltre 17.000 tweet antisemiti dopo la sconfitta contro il Maccabi Tel Aviv
L’hashtag #putosjudios è diventato per qualche ora il più popolare del social network in Spagna. Immediata la denuncia delle organizzazioni ebraiche spagnole
Madrid, 20 Maggio 2014 – Oltre 17.500 tweets contenenti messaggi antisemiti: è il risultato della rabbia spagnola dopo la sconfitta del Real Madrid contro il Maccabi Tel Aviv nella finale dell’Eurolega di basket, in cui la squadra israeliana ha trionfato con un punteggio di 98 a 86.
Immediata la reazione delle organizzazioni ebraiche del paese. “Vedendo come reazioni alla vittoria del Maccabi frasi come ‘ebrei ai forni’ o ‘ebrei nelle docce’, abbiamo deciso di denunciare l’accaduto – ha dichiarato Rubén Noboa, dell’organizzazione catalana Israel, a cui si sono associate altri 11 enti.
Fra i 17.500 messaggi consegnati dalle organizzazioni alla giustizia, ve ne sono alcuni di “incitamento all’odio e alla discriminazione”: un crimine, questo, passibile di una pena fra 1 e 3 anni di reclusione.
Secondo la recente ricerca globale dell’Anti Defamation League sull’antisemitismo nel mondo, la Spagna è in Europa al terzo posto per pregiudizi antisemiti, dopo Grecia e Francia.
Thanks to Progetto Dreyfus
Nell’immagine in alto: alcuni dei messaggi antisemiti pubblicati su Twitter dopo il trionfo del Maccabi Tel Aviv in Eurolega
#1Emanuel Baroz
Antisemitismo via Twitter dopo la vittoria del Maccabi di Tel Aviv sul Real Madrid
Spagna: comunità ebraiche denunciano antisemitismo su Twitter
La comunità ebraica di Catalogna ha denunciato in Procura cinque utenti di Twitter presunti autori di messaggi antisemiti riversati nel social network dopo la vittoria del Maccabi di Tel Aviv sul Real Madrid nella finale di Euroliga di pallacanestro. Al termine della partita, oltre 18.000 messaggi con contenuto antisemita sono stati ‘twittati’ nella rete sociale, secondo i rappresentanti delle comunità ebraiche che hanno presentato la denuncia: Bet Shalom, la comunità di Barcellona, la comunità ebraica Atid della Catalogna, l’Associazione catalana di amici di Israele e l’Associazione catalana contro l’antisemitismo. «Siamo fermi difensori della libertà di espressione, ma c’è bisogno di un limite», ha osservato Jai Anguita, presidente di Bet Shalom, in dichiarazioni a El Pais. «Possiamo credere che si tratti di commenti fatti per la rabbia di una sconfitta, quasi per scherzo – ha aggiunto -. Ma i processi storici ci insegnano fino a dove possono arrivare questi scherzi». Sono stati gli stessi rappresentanti delle comunità ebraiche a identificare cinque degli autori dei commenti più antisemiti successivi alla partita vinta dal Maccabi di Tel Aviv e a denunciarli nell’esposto presentato oggi in Procura. Buona parte erano pubblicati nell’hashtag ‘putos judios’, ‘maledetti ebrei’, creato dopo la finale dell’Euroliga persa dal Real Madrid.
http://www.osservatorioantisemitismo.it/articoli/antisemitismo-via-twitter-dopo-la-vittoria-del-maccabi-di-tel-aviv-sul-real-madrid/
#2Emanuel Baroz
Dalla pagina Facebook degli amici di Progetto Dreyfus:
Milano: pacifinti provocano i tifosi del Maccabi Tel Aviv dopo la vittoria in Eurolega
A Milano un pugno di arabi e filo palestinesi prova a disturbare la festa dei tifosi del Maccabi Basket. Gli israeliani non potevano reagire meglio: intonano l’inno nazionale Hatikvah!
GUARDA IL VIDEO: http://m.youtube.com/watch?v=9eeV7S2dBls&feature=youtu.be
https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/633986766677688
#3Emanuel Baroz
Maccabi sconvolto da tweet antisemiti
Tel Aviv ,lsraele «Il Maccabi Tel Aviv desidera esprimere il proprio choc e la delusione per i commenti discriminatori e lesivi diffusisi in alcuni social media in seguito alla vittoria nell’Eurolega a Milano». Dal calcio al basket, la stupidità non ha confini. Dopo la vittoria contro il Real Madrid, twitter è stato infatti indondato di messaggi in tono antisemita, tanto da provocare la replica del club. Al termine della partita, oltre 18.000 messaggi con contenuto offensivo per gli ebrei sono stati twittati’ nella rete sociale, secondo i rappresentanti della comunità ebraica in Catalogna. «Siamo fermi difensori della libertà di espressione, ma c’è bisogno di un limit», ha osservato Jai An-guita, presidente di Bet Shalom, una delle comunità. «Possiamo credere che si tratti di commenti fatti per la rabbia di una sconfitta, quasi per scherzo — ha aggiunto —. Ma i processi storici ci insegnano fino a dove possono arrivare questi scherzi». Sono stati gli stessi rappresentanti delle comunità ebraiche a identificare cinque degli autori dei commenti più antisemiti successivi alla partita vinta dal Maccabi di Tel Aviv e a denunciarli nell’esposto presentato in Procura
(Fonte: Il Giorno, 22 Maggio 2014)
#4Mario
Gli spagnoli, tranne alcune eccezioni temporali e temporanee non si sono dimostrati, lungo la storia, molto intelligenti. Un esempio su tutti ( e ci sono parecchi altri) lo dimostra il fatto che dopo di avere rubato migliaia di tonnellate di oro ed argento dalle colonie del sud America ( ” ….sufficiente da costruire un ponte da Lima a Madrid…” -Las venas abiertas de America Latina- Eduardo Galeano) hanno sperperato tutto e vivono nel’affanno economico e sociale quotidianamente. E senza dubbio lo faranno per i decenni venturi. L’antisemitismo emanato dalla società spagnola è direttamente proporzionale alla sua ignoranza. Guardate l’espulsione (1492) l’inquisizione , ecc. Non hanno ancora imparato e dubito impareranno presto. Pobre, que lástima esta Europa…..
#5Emanuel Baroz
Fiero di essere ebreo e nero
Blu, il nuovo simbolo d’Israele. Campione europeo di basket col Maccabi e avanguardia di integrazione. Nato negli USA da padre afro americano è l’idolo dei figli degli immigrati
di Maurizio Molinari
Avendo messo a segno 29 punti in complessivi 33 minuti di gioco nelle ultime due partite David Blu è il giocatore con cui Israele identifica la vittoria del Maccabi Tel Aviv nella Eurolega ed è una star che si proietta ben oltre il campo da basket perché rappresenta l’identità di una nazione in rapida trasformazione. Nato nel 1980 in California da padre afroamericano e madre ebrea, emigrato in Israele ed orgoglioso delle radici familiari nel riscatto dalla schiavitù, David Bluthenthal – accorciato in Blu – è un campione nel quale si rispecchiano i giovani israeliani come i figli degli immigrati africani che popolano i quartieri più poveri a Sud di Tel Aviv. Perché si dice «orgoglioso di essere nero ed ebreo» con una determinazione pari a quella che dimostra nei tiri da tre punti, come quello che ha cambiato le sorti della semifinale con il Cska di Mosca e pochi attimi dalla fine. A descrivere il fenomeno-Blu è stato il parterre di Piazza Rabin, inondata da un tappeto umano di migliaia di fan composto anche da sudanesi, eritrei ed altri africani arrivati in Israele negli ultimi dieci anni attraversando a piedi il deserto del Sinai in cerca di lavoro o di asilo politico. Le statistiche indicano che a Tel Aviv 1 abitante su 8 non è israeliano, dando vita ad un sottobosco di povertà che alimenta il degrado, ma nell’abbraccio collettivo a David Blu ed agli altri «eroi di Milano» – come li definiscono i quotidiani locali – queste ferite scompaiono, riproponendo l’unicità del Maccabi Tel Aviv, capace di continuare a rappresentare, di generazione in generazione, le trasformazioni nazionali.
Se il coach David Blatt è stato il regista di un campionato d’Europa vinto a sorpresa, la maglia numero 13 forte di 2,01 metri d’altezza ha portato la magia dei canestri da 3 punti: 5 centri su 9 con il Cska di Mosca e 2 su 4 con il Real Madrid, percentuale di realizzazione del 53,8% rivelatasi un’arma strategica contro gli avversari, inclusa l’EA7 Milano che nei playoff era stata punita in questa maniera per ben 9 volte. Quando gli viene chiesto di spiegare da dove viene il «tiro magico», Blu risponde raccontando l’adolescenza a Venice, il college all’University of Southern California, l’essere «ebreo e nero, della California e dell’Arkansas» come anche la grinta con cui reagì alla morte della madre Suzanne, uccisa dal cancro quando lui aveva 14 anni, e l’amore per moglie e quattro figli (la più grande avuta da un precedente matrimonio).
Affascinato dalla genealogia, Blu ha scoperto che il cognome originale materno proviene da una famiglia di ebrei-tedeschi proprietari di schiavi nel XIX secolo ma è stato il padre afroamericano Ralph, convertito all’ebraismo, che più lo ha segnato. Fu infatti lui nel 1997 a spingerlo a entrare nel team americano delle XV Maccabiadi che si trasformarono nel trampolino verso il mondo prof. Ed è un precedente che evoca il mito Tad Brody, il cestista del New Jersey, anch’egli debuttante alle Maccabiadi nel 1965, decisivo per far nascere il moderno basket israeliano.
(Fonte: La Stampa, 20 Maggio 2014)
#6Emanuel Baroz
Che brutta giornata, per i palestinisti…
http://ilborghesino.blogspot.it/2014/05/che-brutta-giornata-per-i-palestinisti.html
#7Ruben DR
ma queste teste di cazzo antisemite non si sono mai soffermate a riflettere sul motivo per cui il Maccabi Tel Aviv, squadra israeliana, partecipi alle competizioni europee invece che a quelle asiatiche come la collocazione geografica imporrebbe?