L’Unione Europea dà 200 milioni di euro ai palestinesi. Ed è solo un anticipo
130 milioni ad autorità e 70 milioni a UNRWA per assistere profughi
Bruxelles, 28 Maggio 2014 – Luce verde dell’Unione europea ad un nuovo pacchetto da 200 milioni di euro a sostegno dei palestinesi. L’obiettivo è quello di garantire servizi di base alla popolazione, come istruzione, assistenza sanitaria e servizi sociali (sperando che almeno questa volta siano utilizzati per questi fini e non per l’arricchimento personale di qualche esponente politico o per il finanziamento al terrorismo palestinese antisraeliano) .
Per l’Ue questa è solo la prima tranche di aiuti per i palestinesi nel 2014 e prevede un contributo di 130 milioni di euro per l’Autorità Nazionale Palestinese e un’iniezione di 70 milioni di euro al fondo generale dell’UNRWA, tramite cui gli aiuti arrivano ai rifugiati in Cisgiordania (Giudea e Samaria), Gaza, Giordania, Siria e Libano.
“Tramite queste contributi l’Ue intende sostenere le istituzioni chiave palestinesi e fornire una rete sociale di sicurezza per i profughi” ha spiegato il commissario europeo alla Politica di vicinato, Stefan Fule. “Il meccanismo PEGASE – ha aggiunto Fule – è aperto al contributo di Stati membri e altri donatori che desiderino dare il loro aiuto all’autorità palestinese tramite un sistema rapido, trasparente ed efficiente“.
(Fonte: ANSAmed, 28 Maggio 2014)
#1Emanuel Baroz
30 maggio 2014 – Il presidente israeliano Shimon Peres e il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) si incontreranno il prossimo 8 giugno in Vaticano per una preghiera congiunta per la pace. Lo ha annunciato giovedì il Vaticano. Papa Francesco aveva invitato entrambi durante la sua visita della settimana scorsa.
30 maggio 2014 – I servizi di sicurezza israeliani hanno comunicato giovedì che Mahmoud Toama, un importante operativo di Hamas arrestato il mese scorso presso il Ponte Allenby (valico di frontiera con la Giordania), ha rivelato che Hamas utilizza il Movimento Islamico israeliano per promuovere le proprie attività a Gerusalemme. Toama, che è membro del Consiglio Generale della Shura di Hamas presieduto dal “primo ministro” di Hamas a Gaza Ismail Haniyeh (l’organo responsabile per tutte le decisioni dell’organizzazione, comprese quelle militari), ha rivelato che Hamas usa il Movimento Islamico per trasferire a Gerusalemme il denaro con cui pagare i giovani arabi che presidiano il Monte del Tempio fingendosi studenti religiosi al fine di bloccare qualunque pellegrinaggio ebraico. Negli ultimi mesi al Monte del Tempio si è registrato un aumento delle attività violente che in alcuni casi hanno costretto la polizia a chiudere l’accesso ai visitatori ebrei. Secondo Toama, il capo del ramo settentrionale del Movimento Islamico israeliano Raed Salah è in contatto segreto con la dirigenza di Hamas e con i Fratelli Musulmani, a loro volta presenti nel Consiglio Generale della Shura di Hamas. Toama ha anche detto che Turchia e Qatar forniscono a Hamas sostegno politico e finanziario, dopo che è cessato l’afflusso di fondi dall’Iran, e che Hamas ha deciso di entrare in un governo di unità nazionale con Fatah per necessità, ma che la mossa non indica un cambiamento nelle posizioni dell’organizzazione.
30 maggio 2014 – Il Sudan rifiutò nel 2012 l’offerta iraniana di schierare difese anti-aeree sulla costa del Mar Rosso dopo un attacco aereo contro una fabbrica di armi che Khartoum attribuiva a Israele. Lo ha detto giovedì il Ministro degli esteri sudanese Ali Karti in un’intervista al quotidiano saudita al-Hayat nella quale Karti sembra voler minimizzare i legami fra Khartoum, Iran e Fratelli Musulmani. “Abbiamo respinto l’offerta – ha spiegato il ministro sudanese – perché si trattava di una presenza iraniana ostile verso l’Arabia Saudita, cosa che noi non accettiamo”.
30 maggio 2014 – Le immagini di una coppia di israeliani che si danno un bacio durante un incontro con il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) a Ramallah hanno scatenato un’ondata di critiche e commenti negativi su internet. Mercoledì scorso circa 250 israeliani hanno partecipato a un incontro nel palazzo della Mukata, durante il quale Abu Mazen si è impegnato, fra l’altro, a mantenere il coordinamento con Israele sulla sicurezza: una dichiarazione che gli ha procurato aspre critiche da parte di numerosi palestinesi, ma la foto della coppia israeliana ne ha attirate molte di più. Un palestinese ha scritto: “Come possiamo incolpare gli arabi per non aver difeso Gerusalemme quando hanno luogo cose così immorali nell’ufficio del presidente?”
30 maggio 2014 – Egitto. L’ex capo delle forze armate egiziane Abdel-Fattah el-Sissi ha ottenuto più del 92% dei voti espressi (pari a 23.380.000 voti) alle elezioni presidenziali, secondo i dati diffusi giovedì mattina. L’affluenza alle urne è stimata al 44,4%.
30 maggio 2014 – Le Nazioni Unite hanno confermato che la distruzione dell’arsenale chimico siriano non sarà completata entro il 30 giugno, la scadenza fissata con l’accordo che nel 2013 ha scongiurato attacchi aerei Usa contro il regime del presidente Assad. In una lettera al Consiglio di Sicurezza citata mercoledì dalla Reuters, il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon esorta il governo siriano a terminare “le operazioni di rimozione nel più breve tempo possibile, come le autorità si sono impegnate a fare”, e aggiunge: “Tuttavia è ormai evidente che alcune attività relative all’eliminazione del programma di armi chimiche della Repubblica araba siriana continueranno oltre il 30 giugno 2014”. Ban Ki-moon esprime anche preoccupazione per le recenti notizie sull’uso di gas cloro nella guerra civile siriana.
30 maggio 2014 – Iraq. Almeno 54 persone sono morte mercoledì in vari attentati esplosivi, attentati suicidi e omicidi che hanno colpito in varie parti del paese. Le stragi più sanguinose nei quartieri sciiti di Baghdad e nella città settentrionale di Mosul.
30 maggio 2014 – Come ogni anno, centinaia di israeliani di origine etiope si sono riuniti mercoledì sul monte Herzl, a Gerusalemme, per commemorare i circa 4.000 ebrei etiopi che persero la vita durante il pericoloso viaggio dall’Etiopia attraverso il Sudan verso Israele, negli anni ‘80 e primi anni ’90.
30 maggio 2014 – Agenti dell’amministrazione israeliana in Cisgiordania sono entrati mercoledì negli uffici a Ramallah del quotidiano Al-Ayyam e hanno chiesto ai gestori di cessare la pubblicazione di materiale editoriale di Hamas e Jihad Islamica che istiga all’odio e alla violenza. Editore e direttore avrebbero acconsentito alla richiesta. L’editrice del giornale Al-Ayyam ha iniziato a pubblicare tre quotidiani pro-organizzazioni terroristiche dopo la firma dell’accordo di riconciliazione Fatah-Hamas lo scorso aprile.
(Fonte: Israele.net)
#2Mario
Tempo tre-cinque anni ed il “governo di unità nazionale” palestinese, dopo un nuovo golpe di Hamas, andrà a farsi friggere. Alla faccia di quelli che ” finalmente un gesto di civiltà “.
#3Emanuel Baroz
29 maggio 2014 – Frederik Willem de Klerk, l’ex presidente del Sud Africa che negoziò con Nelson Mandela la fine del regime di apartheid nel suo paese, ha detto martedì che è “ingiusto” riferirsi a Israele come uno stato da apartheid. “Avete delle frontiere chiuse – ha detto – ma anche l’America le ha: non permettono l’ingresso a ogni messicano che vuole entrare”. De Klerk, in Israele per ricevere una laurea honoris causa dall’Università di Haifa, ha detto alla tv Canale Due che, contrariamente alla segregazione razziale che era in vigore in Sud Africa, “in Israele vi sono arabi palestinesi che vivono con pieni diritti politici” e “non ci sono leggi discriminatorie contro di loro del tipo di quelle che proibiscono di usare le stesse spiagge o cose del genere. Penso che sia ingiusto definire Israele uno stato da apartheid. Se John Kerry l’ha fatto, penso che abbia sbagliato”. Quando l’intervistatore ha chiarito che il Segretario di Stato Usa parlava di un “rischio” per Israele in futuro, de Klerk ha convenuto che uno scenario futuro è una cosa diversa e che Israele potrebbe avere problemi se diventasse uno stato unico bi-nazionale arabo-ebraico. “Il test è sempre lo stesso – ha concluso de Klerk – Tutti i cittadini hanno pieni diritti politici e pieni diritti umani? Se li hanno, non è apartheid”.
29 maggio 2014 – La sinagoga più antica di Siria, risalente ad almeno 400 anni fa, è stata ridotta in rovine dalle forze del presidente Bashar Assad. Lo documenta martedì un reportage di Daily Beast, con tanto di foto inedite, che cita fonti dei ribelli anti-Assad. La sinagoga Eliyahu Hanabi, nel quartiere Jobar di Damasco, sarebbe stata ripetutamente bombardata dai militari siriani in quella che i ribelli chiamano la “tattica da terra bruciata” dei loro nemici. Con l’edificio, che alcuni fanno risalire al Medio Evo, sono andate distrutte anche centinaia di manufatti religiosi ebraici. Jobar, uno dei pochi quartieri della capitale rimasti sotto il controllo dell’opposizione, è sottoposto a costante assedio da mesi. Secondo le fonti, i bombardamenti di Assad hanno distrutto anche l’antichissima chiesa Umm al-Zinar e la moschea Khalid Ibn Walid, antica di 1.400 anni, entrambe nella città di Homs.
29 maggio 2014 – Nel quarto anno di guerra civile l’economia della Siria è in ginocchio, con la produzione industriale e agricola in caduta libera e quasi due terzi della popolazione ridotta in estrema povertà. È quanto emerge da uno studio diffuso mercoledì, condotto dal Centre for Policy Research con sede a Damasco, per conto delle Nazioni Unite e del Fondo Monetario Internazionale. Il rapporto stima una contrazione del 40% del Pil a partire dall’inizio del conflitto nel 2011. Quasi la metà della forza lavoro di cinque milioni di siriani risulta disoccupata. I danni a edifici abitativi e pubblici sono valutati in almeno 143,8 miliardi di dollari. Gli esperti sottolineano tuttavia che non si possono fare accertamenti più precisi dal momento che le zone più colpite sono ancora teatro di combattimenti.
29 maggio 2014 – Il ministro israeliano per l’intelligence Yuval Steinitz ha reagito con durezza quando alcuni parlamentari arabi alla Knesset hanno affermato mercoledì che la presenza ebraica in Israele sarebbe di natura “colonialista”. “Chi dice che gli ebrei sono colonialisti nella terra dei loro antenati è un razzista – ha detto Steinitz – Accusare gli ebrei di colonialismo è un modo sofisticato per dire che gli ebrei dovrebbero essere espulsi da qui”.
29 maggio 2014 – La 47esima Giornata che ricorda la riunificazione di Gerusalemme (nel 1967) e la fine dell’occupazione giordana sulla parte est della città, è stata contrassegnata mercoledì da tensioni e incidenti. In mattinata giovani palestinesi a volto coperto hanno lanciato sassi e insulti dalla spianata del Tempio contro visitatori israeliani, per poi barricarsi all’interno della moschea di Al-Aqsa quando è intervenuta la polizia (un agente è rimasto leggermente ferito). A causa dei disordini, il complesso del Monte del Tempio è stato chiuso al pubblico. Successivamente un palestinese ha aggredito alcuni ebrei nei pressi della Porta di Damasco della Città Vecchia di Gerusalemme, mentre due giovani ebrei venivano aggrediti nella Città Vecchia riportando lievi ferite. La polizia ha fermato due giovani arabi in relazione all’incidente. In Via Nablus, sempre a Gerusalemme, un giovane arabo è stato aggredito da quello che ha definito un gruppo di giovani ebrei, riportando lievi ferite. La polizia sta cercando gli aggressori. In serata, sassate palestinesi contro un autobus di linea: sette passeggeri israeliani leggermente feriti.
29 maggio 2014 – Si apprende che la polizia israeliana ha arrestato tre minorenni accusati d’aver dato fuoco la scorsa settimana all’auto del giudice arabo israeliano Nasser Abu Taha. I tre sospetti avrebbero ammesso e ricostituito l’atto davanti agli inquirenti.
29 maggio 2014 – Il Dipartimento di stato Usa ha raccomandato martedì a tutti i cittadini statunitensi in Libia di lasciare immediatamente il paese avvertendo che la situazione della sicurezza rimane “imprevedibile e instabile”.
29 maggio 2014 – Dopo aver incontrato i leader israeliani e palestinesi, il presidente della FIFA Sepp Blatter ha escluso martedì un’azione disciplinare contro l’associazione calcio israeliana, un provvedimento chiesto dalla parte palestinese che ha invocato anche l’espulsione di Israele dalla Federazione internazionale. “Non so su quali elementi il Congresso FIFA dovrebbe prendere provvedimenti contro la Federazione israeliana – ha detto Blatter, citato da Times of Israel – visto che si comporta secondo gli statuti e i regolamenti e finora non abbiamo visto alcuna violazione delle norme”.
(Fonte: Israele.net)
#4Emanuel Baroz
28 maggio 2014 – Nel mese di aprile il tasso di disoccupazione in Israele è sceso al minimo record del 5,6%, rispetto al 5,7% di marzo e al 5,9% di gennaio: 212.000 disoccupati contro i 215.800 di marzo e i 223.400 di gennaio, vale a dire 3.800 disoccupati in meno rispetto a marzo e 11.400 in meno rispetto a gennaio. Sono dati diffusi martedì dall’Ufficio centrale di statistica, dai quali risulta che la disoccupazione in Israele è fra le più basse dei paesi OCSE, mentre l’area UE conosce uno dei tassi più alti dalla seconda guerra mondiale (12,1%). In Israele, circa il 77% degli occupati lavora a tempo pieno.
28 maggio 2014 – L’Agenzia Ebraica è corsa in soccorso di due famiglie ebree ucraine (sei persone) che, in partenza per Israele, erano rimaste bloccate nell’aeroporto di Donetsk quando lunedì i ribelli ucraino filo-russi ne hanno preso il controllo. Lo ha detto martedì Avi Mayer, portavoce dell’agenzia, spiegando – senza entrare in troppi dettagli – che le due famiglie sono state accompagnate nella città ucraina di Dnepropetrovsk e poi in volo a Kiev, dove hanno potuto imbarcarsi su un aereo per Tel Aviv. L’immigrazione ebraica dall’Ucraina è più che raddoppiata dall’inizio dell’anno (tra gennaio e aprile 762 immigrati, contro i 315 dello stesso periodo di un anno fa). Si stima che a Donetsk vivano circa 11.000 ebrei e circa 130.000 in tutta l’Ucraina.
28 maggio 2014 – Egitto. La tv di stato ha detto che la Commissione elettorale egiziana ha prorogato per un terzo giorno le operazioni di voto per le elezioni presidenziali, a causa della bassa affluenza alle urne.
28 maggio 2014 – Le fazioni palestinesi rivali Fatah e Hamas hanno concordato la creazione di un governo di unità nazionale composto da “tecnici indipendenti” che dovrebbero governare in vista delle elezioni, da tenere entro sei mesi. Lo hanno detto martedì rappresentanti di entrambe le organizzazioni in conferenza stampa a Gaza, aggiungendo che il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) annuncerà ufficialmente il nuovo governo entro questa settimana.
28 maggio 2014 – Siria. Fawzi Ayoub, un alto comandante Hezbollah con cittadinanza libanese-canadese, è stato ucciso lunedì mentre combatteva a fianco delle truppe del regime contro i ribelli anti-Assad. Lo hanno annunciato martedì fonti della sicurezza. Fawzi Ayoub era sulla lista dei ricercati dall’FBI per aver organizzato attentati anti-israeliani.
28 maggio 2014 – Un sigillo più unico che raro, antico di ottocento anni, è stato portato alla luce durante scavi archeologici “di controllo” (prima di lavori pubblici) nel quartiere Bayit VeGan, a Gerusalemme. Ne ha dato notizia l’Authority israeliana delle antichità spiegando che il manufatto è stato trovato nel sito di una fattoria risalente al periodo bizantino (V-VI sec e.v.), abbandonata e ri-abitata più volte nel corso del tempo sino alla sua massima espansione durante il periodo mamelucco (XIII-XV sec). Il sigillo, in ottime condizioni, mostra su una faccia la figura di San Saba (Mar Saba in siriaco) con una croce nella mano destra. Sull’altro lato l’iscrizione in greco: “Questo è il sigillo della Laura del Santo Saba”. San Saba è stato uno dei più importanti esponenti del movimento monastico cristiano nel deserto di Giudea durante il periodo bizantino e fu il fondatore di diversi monasteri, tra cui il “Grande Laura”, oggi noto come “Monastero di San Saba”. L’archeologo dell’Authority Yuval Baruch ha consegnato il reperto al Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, che ha sottolineato la sua importanza per la storia del cristianesimo in Terra Santa.
28 maggio 2014 – Iraq. Un attentatore suicida si è fatto esplodere martedì all’esterno di una moschea sciita, nel centro di Baghdad, mentre vi affluivano i fedeli per le preghiere di mezzogiorno, causando almeno 14 morti. Ne hanno dato notizia fonti della polizia locale.
28 maggio 2014 – Sepolte martedì in Israele le salme di Emanuel e Mira Riva, la coppia di israeliani uccisi nell’attentato di sabato presso il Museo ebraico di Bruxelles. I Riva, che erano a Bruxelles in vacanza, sarebbero rientrati fra pochi giorni a Tel Aviv, dove lasciano due figlie di 17 e 15 anni.
28 maggio 2014 – Siria. Un convoglio di ispettori sulle armi chimiche è finito sotto attacco, martedì, durante un trasferimento verso il sito di un sospetto attacco con gas cloro, ma tutti i membri dello staff sarebbero ora al sicuro. Ne ha dato notizia l’Agenzia internazionale contro le armi chimiche. Poco chiari i particolari dell’incidente. Inizialmente, prima della nota dell’Agenzia, il Ministero degli esteri siriano aveva parlato di 11 persone rapite dai ribelli anti-Assad: sei membri di una missione d’inchiesta Onu e i loro autisti siriani.
28 maggio 2014 – Si apprende che in aprile polizia e servizi di sicurezza israeliani hanno arrestato un arabo israeliano residente nel villaggio di Hura, nel Negev, con l’accusa d’aver aiutato due parenti, anch’essi cittadini israeliani, a recarsi in Siria per combattere a fianco di ribelli islamisti. L’arrestato è a sua volta affiliato a un gruppo estremista salafita.
28 maggio 2014 – Aggressori arabi hanno scagliato pietre, martedì, contro un gruppo in visita al Monte del Tempio, a Gerusalemme. Lo ha detto la polizia specificando che il disordine è stato sedato dall’intervento degli agenti, uno dei quali è rimasto leggermente ferito.
28 maggio 2014 – Papa Francesco, parlando lunedì sera coi giornalisti durante il volo di rientro da Israele, ha detto che il processo di beatificazione di papa Pio XII (il pontefice dal discusso atteggiamento verso gli ebrei durante la Shoà) è bloccato. “Non c’è ancora nessun miracolo – ha detto papa Bergoglio – e se non ci sono miracoli, non si può andare avanti”.
(Fonte: Israele.net)