Il sito di Grillo. Sul blog raffica di insulti antisemiti contro Lerner
Una serie di insulti antisemiti contro il giornalista Gad Lerner sono stati postati ieri da utenti del blog beppegrillo.it, il più importante strumento di comunicazione politica del Movimento 5 Stelle. Le offese razziste, che fanno riferimento alle origini ebraiche di Lerner, sono apparse a commento di un post nel quale il cronista veniva indicato come «Giornalista del giorno» nell’apposita rubrica creata per indicare i reporter che, a parere di Grillo, scrivono articoli faziosi contro il Movimento.
Nel suo pezzo, Lerner accusava il cofondatore dei 5 Stelle di «sperare di giovarsi» della «propaganda di Nigel Farage (neoalleato dei Cinquestelle al Parlamento Europeo, ndr) contro gli immigrati e i musulmani, le sue uscite volgari contro i gay e contro la parità femminile». I commenti razzisti erano ancora visibili nella tarda serata di ieri, nonostante Lerner avesse scritto su Twitter. «Chiederei a @beppe_grillo se, per sua igiene, volesse gentilmente cancellare dal blog i soliti commenti antisemiti. Grazie».
(Fonte: Corriere della Sera, 15 Giugno 2014)
Nell’immagine in alto: gli insulti antisemiti rivolti a Gad Lerner sulla pagina Facebook di Beppe Grillo
#1Emanuel Baroz
Gad Lerner, commenti antisemiti sul blog di Beppe Grillo. Il giornalista al leader M5s: “Gradirei fossero cancellati”
http://www.huffingtonpost.it/2014/06/14/gad-lerner-beppe-grillo-insulti-antisemiti_n_5494680.html
#2Emanuel Baroz
Gad Lerner “giornalista del giorno” sul blog di Grillo: raffica di insulti razzisti
http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2014/06/14/ARPbPEk-razzisti_insulti_giornalista.shtml
#3Emanuel Baroz
Grillo è «oltre Hitler». Anche sugli ebrei
Finanza, politica estera, attacchi personali. Il comico non nasconde la sua avversione a Israele
di Luca Rocca
Si insinua, di nuovo, in ogni angolo d’Europa, manifestandosi con boicottaggi e successo nelle urne dei partiti che lo incarnano; cresce nelle università occidentali, Stati Uniti compresi, e alza la voce nella Francia del caso Dreyfus; si camuffa dietro l’ostilità verso i governi israeliani e tenta di legittimarsi richiamando la giustezza dell’antisionismo; infine «esplode» con il più becero paragone tra la Stella di David e la croce uncinata nazista. È l’antisemitismo «moderno», quello più subdolo e ammantato di presunte buone intenzioni, coltivato con crudele passione da intellettuali, professori e molti politici.
E l’Italia? C’è nel nostro Paese qualcuno che incarna «sentimenti» antisemiti e che ha dato prova di ostilità verso gli ebrei? Parlano i fatti. È Beppe Grillo, leader del M5S, che utilizza l’Olocausto in campagna elettorale, pubblicando sul suo blog un fotomontaggio del cancello di Auschwitz e sostituendo le parole «Arbeit macht frei», il lavoro rende liberi, con «P2 macht frei», P2 rende liberi. Ed è lo stesso Grillo a parodiare la poesia con la quale Primo Levi apre Se questo è un uomo, con un parallelo tra la Shoah e la situazione politica italiana.
Andando indietro nel tempo non mancano testimonianze del Grillo antiebraico. Come quando, nel 1996, durante un suo show che la Rai non ha mai trasmesso, l’allora comico compara i gas di scarico delle automobili a quelli usati nel genocidio degli ebrei. Nello stesso spettacolo Grillo paragona l’«architetto dell’Olocausto», Adolf Eichmann, al presidente della Fiat, Cesare Romiti, affermando che il primo «ha gasato tre milioni di persone per un ideale distorto», il secondo «per un conto corrente». Tre milioni di ebrei morti, afferma Grillo, e non sei, come ci racconta la storia. Il leader del M5S definisce Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, «stupido, ignorante e non molto intelligente». A chi pretende le scuse, risponde a tono: «Quando si tocca il potente, queste lobby, lobby del business, sono loro che si nascondono dietro certe tragedie».
L’istinto antisemita di Grillo macina altre «vittime», come quando si chiede: «Chi c’è dietro De Benedetti (l’editore di Repubblica è ebreo, ndr)? Chi c’è dietro le banche, dietro la finanza?». È il potere finanziario, secondo Grillo, che «provoca olocausti una volta l’anno, una volta al mese, una volta al giorno. Ruanda, il gas in Siria, i sistemi finanziari e bancari causano migliaia di morti ogni anno». Sul suo blog compaiono frasi di questo tipo: «Fosse per me prenderei a cannonate Israele da mattina a sera e gli farei rimpiangere i metodi usati dallo zio Adolf»; o ancora: «Hitler era sicuramente un pazzo malato, ma la sua idea di eliminare gli ebrei era per eliminare la loro dittatura finanziaria».
Grillo ha anche una spiccata simpatia per Maurizio Blondet, editore del sito «effedieffe.com», simbolo antisemita della rete. Intervistato dal quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, il comico prestato alla politica afferma che «tutto quel che in Europa sappiamo su Israele e Palestina è filtrato da un’agenzia internazionale che si chiama Memri. E dietro Memri c’è un ex agente del Mossad che manipola e deforma l’arabo a favore della propaganda israeliana».
Grillo ha anche difeso l’attore e regista Mel Gibson, che non ha mai disdegnato pronunciamenti antisemiti. È convinto, Beppe, che «i produttori di origine ebraica» vogliano fargliela pagare. Dell’Iran di Ahmadinejad diceva: «Mia moglie è iraniana. Ho scoperto che la donna in Iran è al centro della famiglia», e aggiungeva: «Del resto anche quando uscivano i discorsi di Bin Laden, mio suocero iraniano m’ha spiegato che le traduzioni non erano esatte». Poi l’assurdo paragone: «Un giorno in Iran ho visto una persona impiccata in una piazza. Ero lì e ho chiesto: che cosa è questa barbarie? Ma poi ho pensato agli Stati Uniti. Anche loro hanno la pena di morte. Mettono uno a dieta, prima di ucciderlo, perché la testa non si stacchi. Cos’è più crudele?».
E che dire di come prende di mira Gad Lerner, giornalista di origine ebraiche: «Non mi fido di qualcuno con un tale naso», scrive sul suo blog. Esibendosi ancora in uno dei suoi spettacoli, afferma: «C’è un detto che dice “dove Attila è passato, nessuna erba crescerà”. Possiamo dire “dove gli israeliani sono passati, nessun palestinese crescerà”…».
Quando Israele dà il via a Gaza all’operazione militare «Piombo Fuso» contro Hamas, Grillo scrive: «L’assassino di bambini deve essere messo sotto processo per crimini contro l’umanità». E infine: «Israele è spaventosa. Il suo comportamento è irresponsabile. È così, l’ho detto, e non sono neppure ubriaco». D’altronde, lo ha confessato da un palco, lui non è Hitler, lui è «oltre Hitler».
(Fonte: Il Tempo, 14 Giugno 2014)
#4Giuliana
Ecco uno dei motivi perche’ Grillo non avra’ mai il mio voto! Lo manderei a beccarsi tutti i missili che Israele si becca da decenni dai palestinesi!!! Lo internerei in un lager a patire quello che le vittime dell’Olocausto hanno patito, per vedere se” il grillo”avrebbe ancora la forza di cantare! Vergogna!!!!!
#5Giuliana
Certa gente prima di parlare cosi’ a Gad Lerner dovrebbe sciacquarsi la bocca con l’acido muriatico!! Non hanno neanche un centesimo della sua cultura e della sua classe! Con persone cosi’ in giro si spiega come mai l’Italia va a rotoli!! Vadano a quel paese loro e il loro antisemitismo, pezzenti miserabili e decerwbrati!!! Scusate lo sfogo, ma quandi ci vuole ci vuole!!
#6pietro viredda
Io però parole chiare di Gad Lerner contro il terrorismo arabo e contro l’antisemitismo travestito da antisionismo…non le ho mai sentite. Anzi.@Giuliana:
#7barbara
@pietro viredda: infatti, è questa la cosa più fastidiosa di certi attacchi antisemiti: che ti costringono a difendere un individuo come quello, che io ho attaccato e criticato ripetutamente per cose da lui dette o fatte. Ma nel momento in cui qualcuno lo attacca unicamente per il fatto che è ebreo, non abbiamo scelta.
#8Mario
Ciao Barbara. Se la persona è uno che non perde l’opportunità di attaccare Israele e le sue politiche, indipendentemente dal colore politico del governo di turno. In più fa uso del leccaculismo sul establishment locale, tradendo storia e tradizione, allora non va difeso. Sono questi i nemici più insidiosi, perché si mascherano di civili e razionali ma sono capaci di vendere la propria madre senza farsi troppo scrupoli.
Cordiali saluti.
#9barbara
@Mario: Non sono d’accordo. Se tu mi dici che Balotelli va licenziato perché è un brocco non ho niente da obiettare, se dici che va licenziato perché è uno sporco negro obietto eccome. Se dici che GL è un essere immondo, venduto, che si è perfino fatto raccomandare presso Assad e che ti farebbe schifo averlo vicino (io l’ho avuto vicino e mi ha fatto effettivamente schifo), non posso che approvare, ma nel momento in cui l’unico argomento contro di lui è che è ebreo non posso tacere. I nemici dei miei nemici non sono necessariamente miei amici.
#10Mario
Barbara, sono con te. La mía posizione è dalla prospettiva del ebreo. È l’etica e la morale comunitaria che, cercando di isolare quelli che gli fanno del male, deve avere il coraggio d’individuare i nemici nel suo proprio seno. Opporsi alla discriminazione d’un individuo no vuol dire necessariamente accogliere il discriminato. Vuol dire, sono contro e lotto contra ( la discriminazione) ma non lo difendo affatto. Non mi tocca difenderlo. A lui tocca difendersi…
#11Robdic
@barbara: Barbara, finora sono sempre stato d’accordo con te, stavolta però devo fare un distinguo. Io capisco la tua posizione, che si può tradurre con (correggimi se sbaglio): “Attaccano Gad Lerner, ma nel mirino ci siamo tutti noi”. Questo è senz’altro vero però ricordo la spiacevole situazione di qualche anno fa, quando un vignettista sinistrorso ritrasse Fiamma Nirenstein con tutti gli stereotipi antisemiti, primo fra tutti il naso adunco. Ebbene (tralascio i disgustosi sviluppi giudiziari della vicenda, tanto li conosci benissimo) il caro Gad con chi si schiera? Con il vignettista, e sai qual’è stata
una delle argomentazioni addotte? Che anche lui era stato ritratto col nasone in certe vignette, ma, beh, non si poteva negare che il naso fosse proprio il suo!!! Ora, immagina che io mi ammattisca più di quanto non sia già adesso e, da un momento all’altro cominci a dire che il problema nel Medio Oriente è Israele e i “coloni” e via via tutto l’armamentario pacifinto-palestinista. Prima o poi, qualcuno di questi farabutti, alla prima utile occasione, non mancherà di farmi notare che sono un ebreo (anzi, ebbreo, mi piace la tua formulazione in altro post) e non terrà in alcun conto del fatto che ho espresso una posizione conforme alla loro visione. A quel punto, che faccio? Chiedo la solidarietà dei correligionari? Invoco l’antisemitismo? Io stesso, con determinate stupidaggini, ho assunto posizioni antisemite, possibile che l’istruito giornalista “di origine ebraica” (come si usa dire per coloro che non vogliono essere etichettati come ebrei) non fosse cosciente del pericolo che correva?