Israele ripiomba nell’incubo del sequestro. Ecco cosa c’è dietro
Il Mossad aveva previsto il rapimento dei tre studenti. Hamas vuole fermare la legge sulla liberazione dei detenuti
L’esercito di Gerusalemme setaccia la Cisgiordania in cerca dei talmudisti e arresta la dirigenza islamista. La settimana scorsa Netanyahu ha voluto una legge senza precedenti che impedirebbe il rilascio di terroristi. Palestinesi distribuiscono dolci in segno di festa per l’attacco
di Giulio Meotti
Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Benny Gantz, annuncia un’operazione estesa per trovare la cellula e i mandanti del rapimento di tre ragazzi scomparsi da giovedì sera, Gilad Shaer, Naftali Frenkel ed Eyal Yifrach. Nella più imponente operazione militare israeliana condotta nei Territori da molti anni, Tsahal ha arrestato ottanta operativi e dirigenti di Hamas, accusata dal premier Benjamin Netanyahu di aver orchestrato il rapimento. Da quando sono scomparsi i tre studenti, Hamas aveva ordinato il silenzio radio. Il movimento islamico, da pochi giorni parte del governo di unità palestinese di Abu Mazen, respinge le accuse, ma intanto da Gaza lancia due missili sul sud d’Israele, dove è stato dislocato il sistema antimissili Iron Dome. A rivendicare il rapimento ci sono però anche lo Stato islamico di Iraq e Siria e le Brigate dei martiri di al Aqsa, i paramilitari del gruppo governativo al Fatah, ma intelligence e analisti israeliani concordano sulle responsabilità del movimento che governa Gaza dal 2007.
Israele ha arrestato Aziz Duwaik, speaker del Parlamento palestinese, e il capo di Hamas in Cisgiordania, lo sceicco Hassan Yousef, che è stato fra i fondatori del movimento islamista. In pratica tutta la dirigenza di Hamas nei Territori è adesso in carcere. Gerusalemme sta usando le detenzioni amministrative per intimidire Hamas e costringerla a rilasciare i tre studenti. Non deve ripetersi il caso Gilad Shalit, quando Hamas ottenne mille terroristi per la sua liberazione. Intanto i riservisti dell’esercito israeliano, i “miluim”, sono stati richiamati in servizio e la città di Hebron, la più grande dei Territori, è già circondata dall’esercito israeliano e sotto il coprifuoco.
Gerusalemme sta collaborando con il generale egiziano Abdel Fattah al Sisi, per impedire che i tre ragazzi israeliani vengano fatti entrare in territorio di Gaza o peggio nel Sinai, e lì usati come merce di scambio per il rilascio di altri terroristi palestinesi. Israele sta valutando il trasferimento di dirigenti islamisti a Gaza e il ministro della Difesa, Moshe Yaalon, annuncia la possibile ripresa dei “targeted killings” contro i capi del terrore. Yaalon ha anche rivelato che i servizi segreti israeliani hanno sventato “una dozzina” di tentativi di rapimento soltanto nel 2014. Altri membri del governo israeliano chiedono di arrestare di nuovo i terroristi liberati. Dieci giorni fa, in una riunione di gabinetto sulla sicurezza, il capo del Mossad Tamir Pardo aveva previsto il tentativo di sequestro dei tre studenti israeliani. “Cosa fareste se in una settimana tre ragazze di quattordici anni fossero rapite da uno degli insediamenti?”, ha chiesto Pardo ai ministri presenti. “Volete dire che c’è una legge, e noi non rilasciamo i terroristi?”.
Al centro dello scontro la legge, osteggiata dal Mossad e voluta dalla destra di Naftali Bennett, che renderebbe impraticabile la futura liberazione dei terroristi. Il governo israeliano si è appena pronunciato a favore di un emendamento che legherà le mani del presidente israeliano nella sua funzione di impartire la grazia a detenuti condannati per atti di terrorismo. Secondo la bozza, che verrà presentata alla Knesset per il voto finale all’inizio dell’estate, i giudici potranno condannare i detenuti a ergastoli esclusi da ogni possibile amnistia presidenziale, privando così il governo di uno strumento che in passato è servito per gli scambi di prigionieri e per gli accordi con la controparte palestinese. “E’ giunto il momento di cambiare l’orientamento generale”, ha detto Netanyahu al governo, che aveva infatti bloccato la quarta ondata di scarcerazioni nell’ambito dei colloqui con Ramallah.
Secondo statistiche israeliane, dal 1982 Israele ha rimesso in libertà 17 mila terroristi in cambio di diciassette soldati israeliani. Lo scambio è stato strategico in numerosi colloqui con i palestinesi. Ma l’opinione pubblica è diventata sempre più ostile. Secondo i due autori dell’emendamento — Ayelet Shaked (Focolare ebraico) e Yariv Levin (Likud) — non potranno beneficiare della grazia presidenziale “quanti si siano macchiati dell’uccisione di bambini o di famiglie”.
Analisti israeliani ipotizzano che il rapimento dei tre studenti potrebbe essere una risposta alla legge anti terrorismo. Gli islamisti di Hamas, infatti, puntano su questi scambi dal 1985, quando Israele liberò 1.150 uomini per tre soldati, fra cui i responsabili del massacro di ventisette cittadini all’aeroporto Ben Gurion. Ottocento di quei terroristi tornano nei Territori formando la dirigenza della prima Intifada. “Lo stato di Israele — ha dichiarato Naftali Bennett, ministro dell’Economia — ha aperto una nuova pagina nella sua guerra al terrorismo e nel suo obbligo morale alle famiglie delle vittime. Gli assassini dovrebbero morire in prigione, non essere celebrati a casa”.
I tre studenti rapiti studiano alla scuola del famoso talmudista Adin Steinsaltz nella yeshiva di Kfar Etzion, il più strategico insediamento del Gush Etzion verso Gerusalemme, a trenta chilometri dalla capitale per una strada dove è meglio viaggiare con l’auto blindata e vi sono stati centinaia di agguati mortali. Decine di migliaia di ebrei si sono radunati intanto da giorni al Muro del pianto a Gerusalemme per pregare per la liberazione dei tre studenti. Sullo stile delle ragazze nigeriane rapite da Boko Haram è stata lanciata anche la campagna mediatica “Bring Back Our Boys”. E mentre la moglie del presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Amina Abbas, veniva curata nell’ospedale israeliano Assuta di Tel Aviv, la pagina Facebook di Fatah inneggiava al rapimento dei tre studenti israeliani. Tre topolini con la stella di David pescati da un palestinese. Studenti all’Università palestinese Birzeit distribuivano invece dolci ai passanti. Ogni ora che passa rende sempre più difficile ritrovare i tre studenti, o per dirla con il ministro della Difesa Yaalon, “che siano ancora in vita”. Le prime ore furono fatali per far scomparire Shalit in un buco sotto terra a Gaza.
(Fonte: Il Foglio, 17 Giugno 2014)
Nella foto in alto: il manifesto apparso nei giorni scorsi nel quartiere ebraico di Roma
#1Emanuel Baroz
Dalla bacheca dei nostri amici di Progetto Dreyfus riportiamo il seguente post:
E’ FINALMENTE ONLINE IL SITO DELLA CAMPAGNA #BRINGBACKOURBOYS
AIUTATECI A RIPORTARE A CASA I NOSTRI RAGAZZI E SOTTOSCRIVETE IL NOSTRO APPELLO!
http://www.bringbackourboys.it
#2Emanuel Baroz
Sui muri del portico di Ottavia spunta la scritta #bringbackourboys
Manifesti e uno striscione per chiedere la liberazione dei tre ragazzi rapiti in Israele
Tre ragazzi rapiti in Israele. Tre studenti scomparsi nel nulla e, secondo il governo israeliano, nelle mani di Hamas. E come accaduto nel caso delle ragazze nigeriane rapite da Boko Haram, anche per loro si alza il grido #bringbackourboys. Ridateci i nostri ragazzi. Ieri sera la scritta è apparsa su alcuni manifesti e su uno striscione affissi vicino alla sinagoga, al portico di Ottavia, centro del quartiere ebraico di Roma. Nella speranza che quel grido, partendo dalla Capitale possa toccare il cuore di chi li ha portati via alle loro famiglie.
http://www.iltempo.it/esteri/2014/06/17/sui-muri-del-portico-di-ottavia-spunta-la-scritta-bringbackourboys-1.1261900
#3Emanuel Baroz
Hamas: Abu Mazen non cooperi con Israele
Un portavoce lo attacca: non aiuta la riconciliazione fra palestinesi
GAZA, 18 giu – Hamas ha attaccato il presidente palestinese Abu Mazen per le sue affermazioni dall’Arabia Saudita, in particolare sul coordinamento di sicurezza con Israele, che ”arrecano danno al morale dei prigionieri e non sono utili agli sforzi di riconciliazione”. Intervenendo da Gaza, un portavoce della fazione islamica, Sami Abu Zouhri, ha detto che quelle parole ”non si conciliano con gli Accordi del Cairo tra le due fazione e con il consenso dei palestinesi”.
(Fonte: ANSA, 18 Giugno 2014)
#4Emanuel Baroz
L’Autorità Palestinese lancia una campagna per ostacolare le ricerche dei tre ostaggi ebrei
I partigiani del Fatah di Mahmoud Abbas invitano i commercianti a «distruggere le registrazioni delle telecamere di sorveglianza per impedire all’esercito israeliano di utilizzare questi elementi per ritrovare i tre studenti ebrei trattenuti come ostaggi.»
Si tratta di un’ordinanza posta sulla pagina ufficiale Facebook del Fatah che è sotto il diretto controllo del presidente palestinese.
“Bruciate, distruggete tutto ciò che potrebbe essere utilizzato come prova, tutto ciò che potrebbe permettere ad Israele di braccare i rapitori e di ritrovare i ragazzi”, spiega Fatah.
D’altronde alcune ore dopo il rapimento i terroristi di Fatah (sì, perché non dobbiamo dimenticare che anche Fatah è un’organizzazione terroristica) hanno confiscato le telecamere degli abitanti di Hebron prima che l’esercito potesse sequestrare queste registrazioni.
(Fonte: The Jewish Press – JSSNews, 15 giugno 2014 – trad. Emanuel Segre Amar)
#5Emanuel Baroz
Il mondo applaude al sequestro degli israeliani
di Giulio Meotti
Sembra la soluzione perfetta al problema dei “coloni ebrei”. Tre ragazzi rapiti e scomparsi nel bel mezzo della notte. Nessuno sa dove sono. Sono stati cancellati dall’album dei viventi. Rubati alle loro famiglie da una banda di terroristi e tagliagole. Washington, l’Europa, le Nazioni Unite, le ong, i media, saranno tutti molti soddisfatti per quello che sta succedendo.
Sono gli stessi che non vedono problemi nel costruire uno “stato palestinese” con i terroristi e che sarebbe il primo a vietare ufficialmente gli ebrei dai tempi della Germania nazista. Nessuno, non certo Michelle Obama, userà i penosi selfie per chiedere la liberazione dei tre studenti del Talmud, come era successo nel caso, anche quello ipocrita, delle ragazze nigeriane nelle mani dei barbari di Boko Haram (per non parlare del marito, Barack Hussein, che non ha ancora condannato il rapimento). Quei tre ragazzi israeliani rappresentani un affronto intollerabile che deve essere sradicato e rimosso se si vuole che ci sia “la pace in Medio Oriente”. Essi non sono i figli nativi della Giudea, ma “occupanti”. Quei tre ragazzi sono gli ebrei che legioni di occidentali amano odiare. Gli stessi occidentali che da sempre giustificano qualsiasi tipo di attacco contro di loro, fucilate, kamikaze, sgozzamenti. Questo è vero anche per le centinaia di docenti universitari e giornalisti che in Israele non aspettano altro che il momento in cui il governo israeliano sradicherà centinaia di migliaia di loro. Preghiamo per il ritorno di quei tre ebrei coraggiosi e innocenti. Ma il mondo, intimamente, sta applaudendo al loro sequestro. E tace.
(Fonte: Il Foglio, 18 Giugno 2014)
#6Emanuel Baroz
Rafforzate le ricerche per trovare i tre israeliani rapiti
L’esercito israeliano batte la zona della Cisgiordania
ROMA – E’ caccia all’uomo per ritrovare i tre giovani rapiti in Cisgiordania. Rafforzate le ricerche e centinaia i militari dell’esercito israeliano impiegati nelle operazioni in tutta l’area mediorientale. L’esercito ha arrestato negli ultimi cinque giorni circa 200 palestinesi, molti dei quali appartenenti ad Hamas.”Finchè i nostri ragazzi saranno nelle loro mani, Hamas sentirà che siamo sulle tracce. Siamo determinati a sconfiggere il gruppo terroristico, a smantellare l’organizzazione”, ha affermato un portavoce dei militari israeliani.Secondo la radio militare, l’esercito sta battendo anche il territorio di Ramallah, dove ha sede l’Autorità nazionale palestinese, Betlemme e, al nord, Jenine e Tulkarem.Il premier Benjamin Netanyahu ha imputato il rapimento ad Hamas, che tuttavia non l’ha ancora rivendicato.
(Fonte: TMNews, 18 Giugno 2014)
#7Emanuel Baroz
Deputata araba della Knesset difende i sequestratori
Hanin Zuabi sui rapitori dei tre ragazzi: «Non sono terroristi».
Polemica in Israele per la vicende dei tre ragazzi ebrei prelevati giovedì, 12 giugno, in Cisgiordania. Nell’occhio del ciclone è finita la parlamentare araba israeliana Hanin Zuabi accusata di aver mostrato comprensione verso i sequestratori. Gli autori del sequestro «non sono terroristi», ha detto alla radio, «bensì persone che non vedono alcuna apertura per cambiare la loro situazione e che sono costrette a ricorrere a quei metodi fintanto che Israele tornerà in sé e avvertirà la sofferenza altrui».
CRITICA DI PARLAMENTARI ISRAELIANI – La Zuabi era già stata al centro di polemiche per aver partecipato alla missione della Marmara, la nave passeggeri turca che nel maggio 2010 cercò di spezzare il blocco israeliano a Gaza e che fu fermata con un cruento raid di una unità speciale della marina israeliana.
La nuova presa di posizione della Zuabi (eletta alla Knesset nelle fila della lista nazionalista araba Balad) ha destato la immediata riprovazione di parlamentari israeliani di destra. Il ministro degli esteri Avigdor Lieberman ha subito definito la parlamentare «una terrorista».
MINACCE DI MORTE DI PALESTINESI – Dopo il sequestro, un giovane parente della Zuabi, Muhammad Zuabi, aveva pubblicato su Facebook un messaggio di solidarietà con i tre ragazzi rapiti che aveva destato grande interesse in Israele. Ma da allora il giovane è sottoposto a minacce anonime di morte. Secondo la radio militare, la polizia ha dunque deciso di garantirgli protezione sia a casa sia nella scuola da lui frequentata.
(Fonte: Lettera43, 17 giugno 2014)