Netanyahu: ” Prove inequivocabili sulle responsabilità di Hamas nel rapimento dei 3 ragazzi israeliani”
Gerusalemme, 22 Giugno 2014 – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito domenica, aprendo la riunione settimanale del governo, che Israele ha “prove inequivocabili” della responsabilità di Hamas nel sequestro dei tre giovani israeliani avvenuto il 12 Giugno 2014 nei pressi di Gush Etzion, e che le parole di condanna e di cooperazione del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) saranno misurate sulla sua volontà di rompere l’alleanza con l’organizzazione terrorista islamista Hamas che prende in ostaggio adolescenti innocenti e milita per la distruzione dello stato di Israele.
Netanyahu ha poi aggiunto: “Abbiamo inoltrato le informazioni in nostro possesso ad alcuni Paesi. Presto tutto sarà di dominio pubblico”. Il premier israeliano, in seguito, ha aggiunto: “L’esercito israeliano è impegnato in uno sforzo prolungato e molto preciso per riportare i ragazzi a casa. Questo sforzo comporta una certa frizione con la popolazione civile in Giudea-Samaria. Non abbiamo alcuna volontà di colpire intenzionalmente alcuno. Le nostre forze operano sulla base della autodifesa, e di volta in volta ci sono vittime da parte palestinese”.
Da parte sua Abu Mazen, leader dell’ANP, ha detto: “Non ho alcuna credibile informazione che Hamas sia dietro il rapimento”. Replicando alle accuse, Abu Mazen ha continuato: “Netanyahu ha queste informazioni? Non intendo punire nessuno sulla base di sospetti o perché Netanyahu afferma qualcosa. Quando Netanyahu ha queste informazioni, mi deve aggiornare e ci occuperemo della vicenda in base alle nostre leggi”.
(Fonte: Israele.net, 23 Giugno 2014)
Nelle foto in alto: Gilad Sha’er, Naftali Frankel ed Eyal Yifrah, i 3 ragazzi israeliani rapiti dai terroristi palestinesi
#1Emanuel Baroz
22 giugno 2014 – Parlando al Canale Due della tv, la parlamentare arabo-israeliana Hanin Zoabi (di Balad) ha accusato il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) d’aver “tradito” il suo popolo quando ha condannato il rapimento di tre adolescenti israeliani. “L’obiettivo di Abu Mazen è quello di rafforzare il proprio potere – ha detto Zoabi – Il suo coordinamento militare con Israele è un tradimento del popolo palestinese”. E ha aggiunto: “Io non so se c’è stato un rapimento. Netanyahu sta solo cercando di infiltrarsi e uccidere palestinesi”. Zoabi si è anche detta costernata che i palestinesi non stiano conducendo una lotta più attiva contro “l’occupazione israeliana”. Interpellata, l’Autorità Palestinese si è rifiutata di rilasciare una risposta ufficiale alle dichiarazioni di Hanin Zoabi. Tuttavia, un alto funzionario dell’ufficio di Abu Mazen ha detto a Israel HaYom: “Questa è demagogia populista del più basso livello. Non commentiamo quello che dice perché non merita una risposta né attenzione. È una persona triste e non si può fare altro che compatirla: non è mai stata un’ospite gradita ai palestinesi e non lo sarà mai. Anche la sua ‘beneamata’ Hamas la vede come una collaboratrice (degli israeliani) e niente di più”.
(Fonte:Israele.net)
#2Emanuel Baroz
23 giugno 2014 – La stragrande maggioranza dei palestinesi è a favore della presa di ostaggi israeliani. Lo ha detto Amin Maqboul, membro del Consiglio Rivoluzionario di Fatah, che ha giustificato le dichiarazioni di condanna del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) dicendo che la politica di Abu Mazen richiede di “fare a volte dichiarazioni che sono inaccettabili per il nostro popolo, ma il cui scopo è risparmiare al popolo palestinese i pericoli dell’aggressione israeliana e le reazioni della comunità internazionale”. Amin Maqboul ha anche detto che Israele parla molto di coordinamento sulla sicurezza “allo scopo di destabilizzare i palestinesi della strada”. Dal canto suo Abedl Rahim, ascoltato consigliere di Abu Mazen, ha detto ai giornalisti arabi a Ramallah che gli israeliani sbagliano se credono che la repressione possa “spezzare la volontà dei palestinesi e impedire loro di conseguire i loro obiettivi nazionali”.
(Fonte: Israele.net)
#3Emanuel Baroz
23 giugno 2014 – Secondo un reportage del sito israeliano Walla, il Ministro degli esteri dell’Autorità Palestinese Riad al-Malki ha insinuato che Israele potrebbe aver inscenato il rapimento dei tre giovani come pretesto per lanciare operazioni militari contro Hamas e il governo di unità nazionale palestinese.
23 giugno 2014 – “Il rapimento (dei tre adolescenti israeliani) è un grande onore che non possiamo né confermare né smentire”, ha detto domenica l’esponente di Hamas Ismail al-Ashkar, in una dichiarazione al settimanale di Hamas Al-Risala.
(Fonte: Israele.net)
#4Emanuel Baroz
24 giugno 2014 – Nel quadro delle continue ricerche dei tre adolescenti sequestrati, le Forze di Difesa israeliane hanno arrestato domenica notte altre 37 persone in Cisgiordania e perquisito 80 immobili e sette enti affiliati a Hamas. Durante le operazioni, unità del genio dotate di speciali apparecchiature hanno scoperto nella zona di Hebron decine di nascondigli sotterranei con armi ed esplosivi e una ventina di laboratori per la produzione di ordigni, spesso collocati sotto abitazioni con famiglie e bambini.
24 giugno 2014 – “Se davvero c’è stato un rapimento, quelli che l’hanno fatto vanno applauditi”. Lo ha dichiarato lunedì il capo di Hamas, Khaled Mashaal, pur ribadendo che la sua organizzazione “non ha alcuna informazione” circa i tre adolescenti israeliani sequestrati in Cisgiordania lo scorso 13 giugno, da lui definiti “coloni soldati”.
(Fonte: Israele.net)
#5Emanuel Baroz
25 giugno 2014 – Rachel Frenkel, madre di Naftali, uno dei tre adolescenti israeliani rapiti, ha parlato martedì al Consiglio Onu dei Diritti Umani a Ginevra. “Credo che tanti possano e debbano fare molto di più – ha detto Rachel Frenkel, che era accompagnata dalle madri degli altri due sequestrati – Vengo qui oggi come madre. Mio figlio mi ha mandato un sms in cui diceva che era sulla strada di casa e poi è scomparso. Non abbiamo sentito più nulla, nessuna notizia, nessun segno di vita. È l’incubo di ogni madre restare in attesa all’infinito che il figlio torni a casa. Signor presidente, è semplicemente sbagliato prendere dei ragazzini o delle ragazzine innocenti e usarli come strumenti di una qualunque lotta. È crudele. Questo Consiglio ha il compito di tutelare i diritti umani. Vi chiedo: non dovrebbe essere diritto di ogni ragazzo quello di tornare a casa da scuola al sicuro?”. Frenkel è intervenuta verso la fine della 26esima sessione del Consiglio, nel quadro del dibattito sulle “azioni di Israele contro i palestinesi a Gerusalemme est, in Cisgiordania e nella striscia di Gaza”: un argomento che il Consiglio è tenuto a trattare in ogni sessione (Israele è l’unico paese al mondo che il Consiglio è tenuto a dibattere in ogni sessione). Rachel Frenkel ha potuto parlare perché la ong “UN Watch” le ha ceduto il suo tempo di intervento (e le ha finanziato il viaggio). Le madri Rachel Frenkel, Bat Galim Shaer e Iris Yifrach hanno poi tenuto una conferenza stampa a Ginevra, durante la quale hanno detto: “Rivolgersi all’opinione pubblica mondiale è molto importante, ma è chiaro che spetta a Israele trovare e liberare i nostri figli, e noi sappiamo che non ci deluderà”.
25 giugno 2014 – “Hamas è un’organizzazione di liberazione, non un gruppo terrorista”. Lo ha detto lunedì il parlamentare arabo-israeliano Afo Agbaria (di Hadash) in un’intervista al canale tv della Knesset. All’inizio del programma il parlamentare Moshe Feiglin (di Likud-Beytenu) aveva polemicamente abbandonato lo studio quando Agbaria aveva paragonato le mogli dei terroristi palestinesi detenuti alla vedova di Baruch Mizrachi, assassinato lo scorso aprile da uno dei 1.027 terroristi palestinesi scarcerati da Israele in cambio dell’ostaggio Gilad Shalit.
25 giugno 2014 – “La scorsa notte abbiamo sentito Khaled Mashal, il capo di Hamas, sostenere e lodare il brutale sequestro di tre innocenti ragazzi israeliani che stavano tornando a casa da scuola. Mashal ancora una volta ha messo in chiaro che Hamas è votata alla guerra contro Israele e contro ogni cittadino israeliano, e incidentalmente contro ogni ebreo in tutto il mondo”. Lo ha detto martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante un incontro con il suo omologo romeno Victor Ponta. “Dunque – si è poi chiesto Netanyahu – come può il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) fare un’alleanza con questi terroristi che applaudono il sequestro di ragazzini? Apprezzo ciò che ha detto pochi giorni fa Abu Mazen in Arabia Saudita, quando ha rigettato il sequestro – ha aggiunto Netanyahu – e penso che siano state parole importanti. Ora però, se parlava sul serio e se è veramente impegnato per la pace e per la lotta terrorismo, secondo logica e buon senso deve rompere il patto con Hamas. È l’unico modo con cui possiamo andare avanti”.
25 giugno 2014 – L’esponente di Hamas Mahmoud Zahar ha detto martedì che il suo movimento è ora in grado di lanciare razzi quando vuole contro qualsiasi città all’interno di Israele. “Non ci sarà nessuna sicurezza per i sionisti, sopra e sotto terra”, ha detto Zahar in un discorso nella striscia di Gaza. Zahar ha anche detto che Hamas (che ha stretto un’alleanza con il Fatah di Abu Mazen) ha raggiunto un accordo con la Jihad Islamica per “unire le armi della resistenza” contro Israele.
(Fonte: Israele.net)
#6Emanuel Baroz
Israele: il momento delle scelte difficili e impopolari
Si arriva a un punto in cui occorre prendere atto che trattare è solo una perdita di tempo. E poi, perché trattare sullo stesso piano?
Quello del silenzio tombale dei media internazionali sul rapimento di tre ragazzini israeliani è l’ennesimo caso che dimostra come Israele abbia contro la grande stampa internazionale, prontissima a strombazzare ai quattro venti se un arabo scivola su una buccia di banana in qualche villaggio sperduto della West Bank ma silente quando le vittime sono israeliane.
israele-prima-dopoMa non voglio dilungarmi più di tanto su questa ovvietà, ormai è un fatto più che conclamato e rischio di passare per un lagnoso. Vorrei piuttosto affrontare il discorso sulle difficili scelte che nei prossimi giorni dovranno prendere i governanti di Israele. Trattare e cedere per l’ennesima volta ai terroristi arabi oppure adottare una linea durissima e prendere decisioni definitive e forse anche impopolari?
Bene, partiamo da quello che i governanti di Israele hanno davanti. Ormai è chiaro che non possono contare sull’appoggio americano che, anzi, rischia addirittura di essere dannoso. Altrettanto chiaro è che quello che era il principale interlocutore arabo, cioè Abu Mazen, dopo essersi alleato ufficialmente con Hamas ha perso anche quella poca credibilità che gli rimaneva e il rapimento dei tre ragazzi dimostra in maniera lampante che Abu Mazen non ha alcun controllo su Hamas. Non parlo volontariamente degli altri fronti difficili come il nucleare iraniano e la questione Siria/Libano che magari affronterò un’altra volta. Quello che mi interessa oggi è parlare della questione tra Israele e gli arabi che abitano la Cisgiordania e Gaza.
Più si va avanti e più diventa evidente che non si può più sorvolare sulla situazione in West Bank e nella Striscia di Gaza. Israele non può più vivere sotto la costante minaccia terroristica araba. Deve fare qualcosa e non essendoci i presupposti per farlo con gli arabi deve farlo in maniera unilaterale partendo dal presupposto che ha il coltello dalla parte del manico e non, come vorrebbero altri, da quello di trattare con gli arabi sullo stesso piano. Israele lo ha fatto per anni e anni e la situazione è peggiorata. Questa gente non ha nessuna intenzione di trattare o di accordarsi per una pace duratura e per fare un proprio Stato, questi vogliono la sparizione di Israele. Non credo che su questo ci sia qualcuno minimamente ragionevole che possa obbiettare.
E allora, se questa gente che vive in West Bank e nella Striscia di Gaza considera Israele come un nemico da abbattere, perché mai Israele dovrebbe trattare con loro e mettersi sullo stesso piano? Un nemico, come diceva qualcuno tempo fa, lo si sconfigge. Poi ci si tratta.
Partiamo quindi dai confini di Israele. Gli arabi non accettano nulla che non sia legato ai confini del 1946. Ma nel frattempo Israele ha vinto diverse guerre difensive, ha conquistato territori dopo essere stato attaccato e ne ha anche restituiti diversi agli attaccanti in cambio di un trattato di pace. Ha persino restituito la Striscia di Gaza agli arabi per poi ritrovarsi continuamente sotto attacco da quel territorio. Non è mai accaduto nella storia che chi abbia perso una guerra sia messo sullo stesso piano di chi l’ha vinta. Quindi non possono essere gli arabi (o chi per loro) a stabilire quali dovrebbero essere i confini di Israele ma è Israele stesso a dover imporre i propri confini. Insomma, occorre sbaragliare una volta per tutte il concetto di “territorio conteso” e prendersi quello che si ritiene giusto prendere, stabilire confini certi e lasciare agli arabi il resto. Poi quello che gli arabi ci faranno è affare loro. Paradossalmente questo è un bene anche per gli arabi, così sapranno quello che è loro e quello che non lo è. Questa è una decisione difficile che vedrà contraria tutta l’opinione pubblica mondiale e che farà gridare all’atto illegale, ma cosa cambierebbe rispetto a quella che è la situazione attuale? Non dicono ugualmente così sebbene Israele cerchi da anni di trovare un accordo con gli arabi? Non definiscono i territori contesi con il termine di “territori occupati”? Quindi, a essere pragmatici, non cambierebbe proprio nulla.
Quello che invece cambierebbe è la sostanza. Confini certi entro i quali applicare la legge israeliana, definire una volta per tutte che Gerusalemme è la capitale di Israele, e quando dico Gerusalemme intendo tutta la città senza nessuna esclusione, regolarizzare e mettere sotto tutela gli insediamenti che al momento si trovano nella zona contesa. Gli arabi non si decidono a scegliere quali siano i loro confini? Lo faccia Israele per loro e senza trattare su nulla. Prendere o lasciare.
http://www.francolondei.it/israele-momento-delle-scelte-difficili-impopolari/
#7HaDaR
B”H
Netanyahu “s’illude” che le prove “saranno di dominio pubblico”.
Ignora forse il silenzio mediatico quasi totale in TROPPI paesi Europei, in Asia e Sudamerica sul rapimento stesso? Perché mai dovrebbero dire “chi” ha commesso qualcosa su cui hanno taciuto?
Inoltre, se una notizia non è FRESCA, ha presente che NON INTERESSA A NESSUNO?
Poi, se una fetta sempre crescente dell’opinione pubblica pensa che TUTTA ISRAELE sia ILLEGITTIMA; che la CULLA del nostro popolo e della nostra cultura, Gerusalemme, la Giudea (Hebron), Benyamin (Bet El), la Samaria (Shilo), sia OCCUPATA; se lui e gli altri governi israeliani lasciano il Monte del Tempio in mano a Hamas e al Fondo Islamico, non comportandosi da padroni di casa ma da ciabatte – לא כבעל הבית אלא כנעל הבית; e se la gente pensa che i palestinesi siano le vittime innocenti per definizione… crede forse Netanyahu che questo piccolo dettaglio cambi qualcosa?
Ma non ha imparato nulla dall’esperienza? O anche lui ha interiorizzato l’idiozia di Peres che “dalla storia non s’impara nulla”?
Io personalmente credo che sappia benissimo che non sarà cosí ma che cerchi di giustificare con l’attesa della rivelazione “al mondo” delle responsabilità di Hamas, la risposta israeliana, come sempre inadeguata per SCONFIGGERE IL NEMICO (cosa in cui è evidente che non crede) e buona al massimo a contenerlo, con piccoli colpi inferti, mai SUFFICIENTEMENTE dissuasivi e mai risolutori o adeguati a metterlo in condizioni di non nuocere.
Del resto, sono quasi due decenni che arma terroristi arabi di Fatah, che fa accordi con il loro capo (prima AraBfaRt poi Abu Mazen, che col Hamas ci va a braccetto), che dà loro controllo territoriale e che libera terroristi a migliaia, anziché ELIMINARLI e mettere il resto in condizioni di non nuocere.
Siamo in guerra e lui gioca alla politica.
סרג’ו הדר טזה
#8alfredo
Stiamo ancora tutti aspettando queste prove….
che sito di ignorante e violenti estremisti.
I vostri nonni morti nei campi di concentramento si stanno rivoltanto a vedere siti come questi, che invece di fare informazione soffiano sul fuoco per alimentare l’odio verso il vicino.
Fate pena
#9Alberto P
@alfredo: ecco un altro che è’ così’ ottenebrato dal proprio odio nei confronti del popolo ebraico che non si rende neanche conto della gravità’ di ciò’ che scrive e della quantità’ di falsità’ contenute in poche righe….Peccato che Hamas stessa ha confermato le proprie responsabilità’ in questo ennesimo crimine perpetrato contro innocenti civili israeliani
#10HaDaR
@alfredo: SOTTOSPECIE di cretino antisemita, di escremento di ratto che osa parlare dei nostri morti, se tu sapessi leggere, se avessi qualcosa fra quelle tue grandi orecchie da coniglio, avresti letto, sentito, visto che persino Haled Mashaal, יש״ו, ha confermato che è stata un’azione di Hamas, che <due degli arrestati hanno confessato ORGOGLIOSAMENTE subito e che IL TERZO l'HA FATTO UNA VOLTA ARRESTATO MENTRE SCAPPAVA IN GIORDANIA VESTITO DA DONNA , che ci sono prove forensiche di DNA … ma … SOPRATTUTTO, SOPRATTUTTO, AVRESTI CAPITO CHE SEI VERAMENTE SCEMO E CREDULONE E IN CATTIVA FEDE COME TUTTI I JIHADOFILI E DIFFUSORI DI AGITPROP
#11HaDaR
@alfredo: vorrei aggiungere l’articolo: “Meshaal ammette: Hamas dietro uccisione tre ragazzi israeliani. E le scuse dei Pacivendoli?” apparso su http://www.rightsreporter.org/meshaal-ammette-hamas-dietro-uccisione-tre-ragazzi-israeliani-e-le-scuse-dei-pacivendoli/