Israele sotto attacco: missili su Tel Aviv e Gerusalemme. L’esercito israeliano sventa un tentativo di infiltrazione terroristica via mare
Gerusalemme, 8 Luglio 2014 – Mentre la maggioranza dei mass media occidentali continua a raccontare i fatti con una visione completamente distorta rispetto alla realtà che non rende onore a chi di definisce giornalista (eppure basterebbe aprire gli occhi come ha fatto la BBC con questo strepitoso servizio in cui ha smascherato la vergognosa campagna propagandistica messa in atto dai palestinesi) , il terrorismo palestinese continua ad attaccare i civili israeliani senza sosta. Nella sola giornata di martedì più di 117 razzi palestinesi lanciati dalla Striscia di Gaza si sono abbattuti in territorio israeliano, 29 dei quali intercettati dal sistema anti-missile Iron Dome (“Cupola di ferro”) sopra i maggiori centri abitati. Nel corso della giornata sono suonate le sirene d’allarme un pò in tutto il paese, da Gerusalemme a Tel Aviv e nelle cittadine vicine di Petach Tikva, Lod e Givataym, Pardes Hannah, Cesarea, Holon (qui un video che mostra il panico tra i cittadini durante lo svolgimento di un matrimonio), Beit Shemesh, Ra’anana, Herzliya, Kadima-Tzoran, Ness Ziona, Yavne, Beersheba, Rishon LeZion, Binyamin,a Or Akiva e in tutti i centri abitati israeliani della regione attorno alla Striscia di Gaza.
Il suono delle sirene a Gerusalemme, che ricordiamo è una delle città sante dell’Islam, ha causato lo sgombero di almeno 6000 persone da un concerto in corso a Sultan Pool. Inoltre un razzo si sarebbe abbattuto su una zona non edificata vicino a Pisgat Zeev, a Gerusalemme est. Hamas si è vantata d’aver lanciato 6 missili su Gerusalemme e un missile verso Haifa (140 km da Gaza). La municipalità di Tel Aviv ha pubblicato una mappa basata su GPS dei rifugi anti-aerei che si possono trovare in tutta la città. Festeggiamenti (!!!) a Yaffo da parte dei cittadini arabo israeliani durante il lancio di missili da parte dei terroristi palestinesi.
Nel corso della giornata soldati delle Forze di Difesa israeliane hanno intercettato e ucciso martedì sera quattro terroristi palestinesi che tentavano di infiltrarsi dal mare sulla spiaggia del kibbutz Zikim (a sud di Ashkelon). Secondo i primi resoconti, un soldato israeliano è rimasto leggermente ferito nello scontro a fuoco. Agli abitanti del kibbutz è stata data disposizione di restare nelle case finché i militari non hanno trovato e ucciso un quinto terrorista infiltrato.
In risposta a questi attacchi lo Stato di Israele ha lanciato l’operazione denominata Protective Edge (“Margine protettivo”), attaccando 234 obiettivi terroristici, avvisando sempre prima gli abitanti della zona che avrebbe colpito. Purtroppo l’utilizzo indiscriminato dei propri “fratelli” come scudi umani da parte di Hamas ha causato alcune vittime da parte palestinese. Ma questo ovviamente non ve lo racconterà nessuno…
Thanks to Israele.net, Progetto Dreyfus e Allarme Rosso
#1Emanuel Baroz
Dalla pagina Facebook degli amici di Progetto Dreyfus riportiamo il seguente post:
TANA PER LE BUGIE FILO PALESTINESI
Continua la guerra e le menzogne navigano come pesci nel mare del web. Per chi l’avesse perso, ecco il servizio della BBC che smaschera la propaganda anti israeliana:
https://www.youtube.com/watch?v=hCdEj-cewOc&feature=youtu.be
https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/659530404123324
#2Emanuel Baroz
Dalla pagina Facebook degli amici di Progetto Dreyfus riportiamo il seguente post:
A Holon (Israele) in queste ore ci si sposa così, ma gli israeliani del sud vivono queste scene tutte l’anno, per loro la pioggia non si è mai interrotta da mesi e mesi.
https://www.facebook.com/photo.php?v=796581233709695&fref=nf
https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/659527637456934
#3Emanuel Baroz
Dalla pagina Facebook degli amici di Progetto Dreyfus riportiamo il seguente post:
ISRAELE CURA I BAMBINI PALESTINESI ANCHE IN GUERRA
Nonostante la pioggia di razzi sulle città israeliane e il conseguente attacco alle postazioni terroristiche di Gaza, in cui sono morti anche civili, quattro bambini palestinesi sotto i cinque anni sono stati portati in Israele dai volontari dell’associazione israeliana no profit Save a Child’s Heart (SACH). I bambini hanno bisogno di trattamenti per curare disfunzioni cardiache, per questo sono stati portati al Wolfson Medical Center di Holon, grazie all’esercito israeliano che li ha aiutati a superare il valico di Erez, che divide lo Stato ebraico dalla Striscia di Gaza. Bana, di Elromel, e Remas di Jabaliya, hanno due anni; Osaid viene invece da Khan Yunis, ha un anno; Marwan, un bambino di quattro anni è di Elshatai. Per loro le frontiere sono sempre aperte, anche nei momenti più aspri del conflitto. I volontari si prendono cura dei bambini di Gaza e del West Bank anche quando i loro figli sono nascosti nei rifugi antimissile, perché i bambini sono innocenti sempre e anche perché la guerra di Israele è contro i terroristi, non contro la popolazione palestinese che troppo spesso ne paga le conseguenze.
https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/659525610790470/?type=1
#4Emanuel Baroz
Dalla pagina Facebook degli amici di Progetto Dreyfus riportiamo il seguente post:
Persino Ban Ki-moon condanna il lancio razzi contro Israele. Lo fa oggi perché i terroristi palestinesi stanno colpendo le maggiori città e lo fanno con una intensità maggiore (160 razzi in un solo giorno), ma non si dimentichi che Sderot, Ashkelon, Ashdot e altre città del sud sono sotto attacco tutto l’anno davanti al silenzio assordante dei media e della politica internazionale.
(ASCA) – Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ”ha condannato i recenti lanci di razzi da Gaza contro Israele” e ha invitato di nuovo le due parti a ”dimostrare la massima moderazione possibile”, ha dichiarato la portavoce Stephane Dujarric. ”Il lancio indiscriminato di razzi contro zone civili deve cessare”, ha affermato la portavoce. est/tmn
https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/659512440791787/?type=1
#5Emanuel Baroz
Dalla pagina Facebook degli amici di Progetto Dreyfus riportiamo il seguente post:
Decine di arabo-israeliani festeggiano il lancio di razzi sulle città israeliane da parte dei terroristi palestinesi di Gaza, al grido di Allah hu akbar!
Questo video è stato girato a Yaffo (Jaffa), nello Stato di Israele. Non a Gaza o nei territori palestinesi.
Festeggiano perché i loro fratelli stanno bombardando le loro stesse città. Festeggiano tranquilli perché vivendo a Yaffo, Israele ha costruito loro i rifugi antimissile e se anche venissero colpiti dai razzi sparati da Gaza, sarebbero comunque dei martiri, dei beati in paradiso.
Come faranno gli israeliani a mantenere la calma davanti a queste scene?
La nostra ammirazione va ai cittadini israeliani, che con la loro compostezza e la loro dignità anche sotto i razzi, ci impartiscono lezioni di civiltà ogni giorno.
https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus?ref=stream
#6Emanuel Baroz
Dalla pagina Facebook degli amici di Progetto Dreyfus riportiamo il seguente post:
La stupidita del terrorismo.
Per dare visibilità ai razzi che stanno cadendo in queste ore su Israele, PROGETTO DREYFUS ha aperto una pagina dedicata solo a questi aggiornamenti. [DIVENTA FAN] e [INVITA] altri amici, Conoscerai in tempo reale quali città sono sotto la morsa del terrorismo: https://www.facebook.com/allarmerossoisraele
https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus?ref=stream
#7Emanuel Baroz
Come si vive sotto i razzi palestinesi
Israele ha messo a punto un sofisticato sistema di allarme (sirene, messaggi radio-tv, sms) per avvisare il prima possibile la popolazione. Quando i razzi stanno per cadere, i cittadini (compresi anziani, bambini, handicappati) hanno tra i 15 e i 60 secondi di tempo per trovare riparo, a seconda della località in cui si trovano e della distanza dalla striscia di Gaza. Ogni casa, scuola, ospedale ha dovuto attrezzare “stanze protette” dove il rischio è minore. Inoltre Israele ha messo a punto un (costosissimo) sistema anti-missili chiamato “Cupola di ferro” che in pochi secondi calcola la traiettoria dei razzi palestinesi e spara un missile intercettore solo quando il razzo è sul punto di abbattersi su grandi aree popolate. Sistema d’allarme, rifugi, e stanze protette, sistema “Cupola di ferro”: questi sono i fattori che spiegano il numero relativamente contenuto di vittime israeliane negli ultimi anni (70 civili uccisi dal 2001) nonostante il fuoco dei terroristi da Gaza sia sempre sistematicamente diretto contro la popolazione civile.
http://www.israele.net/come-si-vive-sotto-i-razzi-palestinesi
#8Emanuel Baroz
Sirena sulla Capitale
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana
Ieri sera, alle 21,55 (ora locale, in Italia un’ora in meno) è suonata la sirena che annuncia l’arrivo di un missile, una cosa non comune a Gerusalemme, l’ultima volta fu un anno e mezzo fa, che fare ? Mi affaccio sul pianerottolo – abito al settimo piano, l’ultimo, di un edificio che dà su Ben Yehuda, una via centrale, vedo altri che si precipitano al secondo piano, li seguo senza fare domande, senza usare l’ascensore, ovviamente, tutti in fila lungo le scale. Sono in mezzo a un gruppo di giovani, tutti allegri, prendono l’allarme con filosofia, anche se si sono sentiti chiaramente gli scoppi causati -penso- dall’efficienza degli Iron Dome che hanno fatto saltare in aria i razzi dopo averli individuati. Il problema è che non funziona sempre.
Che cosa ho pensato quando la sirena ha interrotto i messaggi WhatsApp che stavo mandando agli amici ? Vorrei dire un senso di paura, ma non è così, mi sono chiesto se facevo in tempo a togliermi il pigiama e vestirmi, la serata era prevista in casa, lettura delle e-mail, qualche articolo uscito oggi, sms e WhatsApp, e poi a letto con un libro già pronto in attesa. Invece.. ho infilato una giacca e via di corsa, mentre scendevo le scale – nemmeno di corsa, temevo più di cadere inciampando che i missili – mi è venuto in mente se gli Iron Dome hanno la possibilità di teleguidare all’indietro i razzi che arrivano da Gaza, ma anche se riescono a controllarne la direzione, non dico verso dove, tanto chi legge lo immagina. Poi il pericolo è passato, sono rientrato, mi sono versato un bicchiere di buon rosso Hermon, ho pensato ai riservisti di Tzahal richiamati in servizio, con gratitudine, e mi son messo a scrivere queste righe. Chiedendo scusa a chi legge, perché non è mai elegante raccontare se stessi, ma è stata la mia prima volta, e ho capito la differenza tra leggere e vedere in TV quei pochi secondi che permettono di raggiungere un rifugio. Nel mio caso è stato solo la discesa dall’ultimo piano al secondo. A Gerusalemme, non a Sderot. Una sirena che, purtroppo, è diventata famigliare per milioni di israeliani.
P.S. I razzi da Gaza hanno raggiunto Tel Aviv, non ancora quelli micidiali forniti anch’essi dall’Iran, che sono ben nascosti ma ci sono, pronti all’uso, e che potrebbero causare una vera strage. Sarà questa prospettiva ad avere influenzato il cambiamento di linea di Haaretz, che stamattina sembrava un foglio quasi governativo. L’editoriale di Amos Harel sottolinea la condizione nella quale vivono tre milioni di israeliani nel sud del paese sotto l’incubo del suono della sirena, racconta persino con precisione l’esplosione del tunnel dove si stava preparando un attacco in grande stile contro Israele, mentre Usa e Europa raccomandavano a Israele la solita prudenza. Tutte queste circostanze, nota Harel, hanno spinto il governo ha reagire con forza, tutti gli obiettivi di Hamas a Gaza sono ora legittimi. Per ora un razzo con destinazione Tel Aviv è stato bloccato da un Iron Dome sopra Rishon Le Zion, un Buraq-70 era puntato – ha fatto sapere Hamas – sull’aeroporto Ben Gurion. Haaretz non esclude neppure l’invasione di Gaza da terra, dopo il successo di quella via mare, che ha visto l’eliminazione degli uomini-rana di Hamas vicino al mediterraneo Kibbutz Zikim. In un altro articolo, Zvi Bar’el tenta una difesa d’ufficio di Hamas, elencando tutti i motivi per cui una escalation non rientra nei suoi piani, ma tutto il tono del pezzo appare più che altro una difesa della linea tenuta sin qui dal giornale, quindi poco credibile anche se obbligata. La Repubblica ospita stamattina un commento di David Grossmann, abitualmente pubblicato in contemporanea con Haaretz, che però curiosamente stamattina non è uscito nell’edizione inglese del quotidiano, soltanto in quella in ebraico. La tesi di Grossmann è quella di sempre, ci vuole la pace, poco importa che sia la sola Israele a volerla, bisogna farla a qualunque prezzo, anche a rischio della sopravvivenza dello stesso Stato. Ieri, alla conferenza sulla Pace,organizzata a Tel Aviv da Haaretz, durante i lavori è risuonata la sirena annuncia razzi, ma nemmeno questo riuscirà a far cambiare idea a Grossmann, non ci era riuscita nemmeno l’uccisione di suo figlio Uri, ufficiale di Tzahal, da parte di Hezbollah. E’ questa la linea pacifista, che non porta la pace ma una guerra solo differita.
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=54132
#9Emanuel Baroz
Guerra a Gaza: tutte le menzogne dei “grandi media” su Israele
di Sharon Levi
Naturalmente noi non siamo nessuno e non possiamo certo competere con i “grandi media” e con la “vera informazione” che ogni giorno vi propina menzogne e altera la verità, ma cercheremo nel nostro piccolo di spiegarvi alcune cose:
Perché a Gaza ci sono vittime civili e in Israele no?
Se ascoltate o leggete uno qualsiasi dei “grandi media” o sentite un servizio dei “grandi giornalisti” da Gaza la prima cosa che noterete è che a Gaza ci sono vittime civili mentre in Israele no. Eppure l’esercito israeliano mira esclusivamente a obbiettivi militari mentre i terroristi di Hamas e della Jihad Islamica mirano esclusivamente a obbiettivi civili. Come si spiega tutto questo? La parola magica è “sistema di difesa”. Mentre Israele ha investito e investe ogni anno centinaia di milioni di dollari nel sistema Iron Dome e quindi nella difesa dei suoi cittadini, a Gaza Hamas preferisce usare la popolazione civile come difesa dei suoi covi, dei suoi depositi di armi e delle sue rampe di missili. Così a volte succede che per colpire un obbiettivo terroristico si colpiscano anche i civili. E tutto sommato l’aviazione israeliana limita moltissimo i danni grazie alla sua precisione. Per fare un esempio, solo questa notte l’IAF ha colpito 160 obbiettivi terroristici a Gaza. In teoria avrebbe dovuto essere una strage, invece si registrano solo pochi feriti. Ieri Hamas ha lanciato su Israele oltre 120 missili, tutti diretti su obbiettivi civili,e se non ci sono state vittime è solo grazie a Iron Dome. Un’altra cosa che noterete è che i “grandi media” e i “grandi giornalisti” quando parlano delle vittime civili a Gaza, oltre a non menzionare che erano li come scudi umani, parlano solo ed esclusivamente di “donne e bambini”, come se a Gaza non ci fossero uomini. E’ un modo molto efficace di drammatizzare la “notizia” e di nascondere come siano proprio le donne e i bambini gli scudi umani preferiti dai terroristi di Hamas.
E’ Israele che bombarda Gaza oppure sono i terroristi che attaccano Israele?
Com’era ampiamente prevedibile (e previsto), dopo che i terroristi di Gaza hanno lanciato centinaia di missili su Israele nel totale silenzio dei media, non appena un aereo israeliano ha colpito un obbiettivo militare a Gaza si è scatenata la lotta dei titoli: “Israele attacca Gaza” e “Israele bombarda Gaza” sono quelli più gettonati. Naturalmente nessuno (o pochissimi) dei “grandi media” e dei “grandi giornalisti” vi dice che quella di Israele è una reazione al lancio di centinaia di missili. Non possono farlo poveretti, sono stati silenti per mesi mentre ogni giorno piovevano missili sul sud di Israele e adesso come fanno a raccontarci che “Israele reagisce”? Meglio dire che “Israele attacca”.
Gaza, prigione a cielo aperto oppure califfato islamico?
Un altro mantra che sentirete ripetere all’infinito è quello di “Gaza, prigione a cielo aperto”. In realtà Gaza non è affatto una prigione a cielo aperto, è solo un califfato islamico dominato da un gruppo di terroristi estremisti che hanno come primo obbiettivo quello di distruggere Israele e, in seconda battuta, di estendere il loro califfato a tutto il Medio Oriente. Per questo motivo Gaza è isolata. Anche l’Egitto, che pure è un paese musulmano, ha duramente colpito Hamas e ha sigillato le sue frontiere con la Striscia di Gaza. Eppure, nonostante tutto questo, è Israele che porta aiuti umanitari a Gaza, che gli da il carburante per far funzionare la centrale elettrica, che fornisce i servizi telefonici e internet. Chi altri lo farebbe con un nemico dichiarato e così pericoloso? A Gaza c’è di tutto, dai grandi centri commerciali alle ville con piscina dei boss di Hamas (questo video può essere un buon punto di partenza per comprendere). Ma naturalmente la cosa non fa trend nei “grandi media”. Meglio parlare di prigione a cielo aperto o addirittura di lager.
E allora non vi chiediamo di schierarvi a favore di uno o dell’altro, vi chiediamo solo di stare attenti alle informazioni che vi passano i “grandi media” e i “grandi giornalisti”, di riflettere su poche ed essenziali cose prima di giudicare dai titoli. Se poi pensate alla differenza che c’è tra una democrazia e un califfato islamico, allora non serve dire altro. Sarete voi stessi che saprete da che parte stare.
http://www.rightsreporter.org/guerra-a-gaza-tutte-le-menzogne-dei-grandi-media-su-israele/
#10Daniel
Hamas,razzi a Tel Aviv,Gerusalemme,Haifa
(22:18) (ANSA) – GAZA, 8 LUG – Il braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam, ha rivendicato questa sera il lancio di razzi contro Gerusalemme, Tel Aviv e Haifa. “Per la prima volta le Brigate Qassam hanno lanciato contro Haifa un razzo R160, contro Gerusalemme quattro razzi M75, e contro Tel Aviv altri quattro razzi M75”, affermano le Brigate in un comunicato.
http://qn.quotidiano.net/ultimora.php?q=/2014/07/08/140485080303-hamas-razzi-a-tel-aviv-gerusalem.shtml
#11Daniel
M.O.: Hamas, lanciati 10 razzi contro basi israeliane
08 Luglio 2014 – 19:42
(ASCA) – Roma, 8 lug 2014 – Hamas ha rivendicato il lancio di una serie di razzi contro due basi militari israeliane, mentre alcuni militanti hanno cercato di entrare nel territorio israeliano dal mare. In un comunicato, le Brigate Ezzedine Al-Qassam Brigades, braccio armato di Hamasm sostengono di aver lanciato ”dieci razzi Katyusha” contro le basi israeliane, una delle quali si trova a Zikim, lungo la costa del sud di Israele. (fonte AFP). red-uda/
http://www.asca.it/news-M_O___Hamas__lanciati_10_razzi_contro_basi_israeliane-1402745-ATT.html
#12Frank
L’attacco aereo contro Gaza é totalmente legittimo, direi un po’ tardi ma pur sempre legittimo. I danni alle infrastrutture dei terroristi é sicuramente grande, ma non sufficiente per eliminare totalmente o in gran maggioranza i missili e altro materiale bellico. L’invasione terrestre naturalmente rastrellando, darebbe sicuramente miglior sicurezza di trovare magazzini soterranei con ingenti armamenti. Posso solo dire una cosa che se IDF decide di fermare l’attacco a Gaza, senza estirpare alla radice Hamas si tornerà ancora ai lanci di razzi su Israele. Il problema dell’insicurezza e della vita non facile per gl’israeliani si deve risolverlo solo con l’annientamento di Hamas.
#13roberto fiaschi
Chi di voi ha la forza di non incazzarsi dovrebbe leggere il titolo d’apertura del “Manifesto” di oggi… Forse neanche alla guerra in Syria questo giornalucolo ha dedicato tanta faziosa enfasi. Una sconcezza indescrivibile ….