La guerra immorale di Hamas
La guerra porta sempre con se’ il suo carico di dolore, devastazioni e lutti; per cui sarebbe ingenuo o ipocrita credere che l’ultimo conflitto scatenato e perpetrato da Hamas , fosse diverso rispetto a quelli deflagrati in passato nell’area. Ciò non toglie che in tutte le guerre sia sempre stato rispettato un codice etico; una moralità che escludeva condotte palesemente ripugnanti, ancor prima che le stesse fossero censurate dal codice di guerra. Più volte Hamas in questi giorni sta violando senza scrupoli un codice non scritto ma rispettato da anni.
Così, mentre l’aviazione israeliana si è preoccupata di avvisare i civili sciaguratamente residenti negli obiettivi terroristici di evacuare prima dello strike, al punto da abortire il bombardamento in presenza di uomini, donne e bambini privi di divisa; Hamas non ha esitato a macchiarsi di condotte esecrabili:
– ha conservato interi arsenali negli scantinati delle scuole gestite a Gaza dall’UNRWA; l’agenzia ONU che si occupa esclusivamente dei rifugiati palestinesi. Non che questo atteggiamento – se non di manifesta complicità, quantomeno di fiancheggiamento – fosse in precedenza ignoto; ma l’opinione pubblica mondiale nel complesso l’apprende soltanto ora. A riprova della malafede dell’UNRWA, che pochi giorni fa ha “fortemente condannato” la scoperta (come se fosse facile occultare in una scuola 20 missili); apprendiamo oggi che ha riconsegnato i missili ad Hamas.
– pochi giorni fa un commando di terroristi palestinesi è penetrato in Israele, servendosi di uno dei tanti tunnel scavati nel sottosuolo della Striscia di Gaza. Tunnel lunghi diversi chilometri, e costruiti con il cemento che Israele ha fatto entrare nell’ultimo anno nell’enclave palestinese, assecondando le richieste internazionali di allentare l’embargo, deciso nel 2007 proprio con l’avvento al potere degli integralisti islamici con il loro carico di minacce. Ebbene, è nato uno scontro a fuoco in cui hanno perso la vita anche soldati israeliani. Ma grande è stato lo sgomento e l’indignazione quando i terroristi intercettati, sono stati colti nell’indossare le uniformi in dotazione all’IDF. Se fossero entrati in territorio israeliano, avrebbero potuto penetrare indisturbati nelle città, prima di compiere una strage.
Hamas non ha esitato a servirsi di asini, imbottiti di esplosivo, per colpire e tentare di uccidere i soldati israeliani. In passato l’organizzazione terroristica ha attaccato le postazioni di confine con cani dotati di cinture esplosive, e persino con vecchi apparentemente malati e malconci, provvisti però di finalità omicide-suicide. L’utilizzo spudorato di animali per finalità offensive è apparso talmente ripugnante che persino RaiNews, solitamente sbilanciata da un lato, ha dovuto rendicontare questa deplorevole manovra. Siamo in attesa di denunce infiammate da parte delle organizzazioni per la tutela degli animali, solitamente tempestive in passato per questioni ben meno rilevanti.
– E spregiudicato appare tuttora l’utilizzo di ambulanze per il trasporto di terroristi e miliziani di Hamas; contando sul fatto che l’esercito israeliano rispetta il codice di guerra, ed evita di colpire i mezzi di soccorso. Le stesse ambulanze – quelle recanti le insegne della Croce Rossa Israeliana – che non sono state fatte entrare a Gaza, pur se si proponevano di portare ai feriti sacche di sangue e plasma per trasfusioni. Hamas ha tutto l’interesse di accrescere il numero delle vittime, e malvede il proposito di Gerusalemme di fornire sollievo ai sofferenti.
– In più di un’occasione i missili da Gaza hanno tentato di centrare il reattore nucleare di Dimona. Un tentativo macabro, che provocherebbe vittime in modo devastante non soltanto in Israele, ma in tutta l’area e l’intero Medio Oriente. Si consideri che le vittime di Chernobyl hanno pagato la “semplice” fusione del nocciolo del reattore, e non l’esplosione della centrale, grazie al provvidenziale intervento di volontari che nelle ore successive al disastro spensero il reattore con colate di cemento dagli elicotteri, prima di perire pochi giorni dopo per le radiazioni subite.
– E non parliamo dell’uso disinvolto di foto ed immagini provenienti da altri conflitti – Siria, perlopiù; ma anche Iraq – per addossare ad Israele colpe non sue. La “Pallywood” è talmente dilagante che spesso, nella fretta di distribuire viralmente testimonianze farlocche, si conseguono risultati grotteschi: come quando ieri è stata diffusa la foto di “forze di polizia” che sarebbero entrate a Gaza per maltrattare degli innocenti palestinesi. Peccato che le pettorine in dotazione riportassero la scritta “Carabineri del Cile”…
– A proposito di disinvoltura, bisogna accertarsi che i giornalisti che lavorano a Gaza e dintorni, stiano seguendo scrupolosamente le direttive ricevute da Hamas. Che ha esortato attivisti, simpatizzanti e collaboratori, a precisare che le vittime riportate fra i palestinesi, siano sempre e comunque civili: “civili innocenti”, per l’esattezza. I quotidiani italiani stanno docilmente seguendo le prescrizioni.
– E sorvoliamo infine sull’uso deliberato e spregiudicato di civili come “scudi umani”. Una condotta deplorevole, e condannata risolutamente dalla Convenzione di Ginevra, che assegna a chi se ne serve l’intera responsabilità delle sorti delle vittime; ma su cui ancora oggi diversi strati dell’opinione pubblica tace, nel timore di apparire benevola nei confronti di Israele. Diversi uomini, donne e bambini non sarebbero periti, a Gaza, se fossero stati collocati per sicurezza nei bunker anziché sui tetti. Ma i primi servono per stipare le munizioni che utilizza Hamas…
Nella foto in alto: l’utilizzo degli scudi umani da parte di Hamas
#1Emanuel Baroz
22 luglio 2014 – Le Forze di Difesa israeliane hanno diffuso lunedì prove fotografiche dell’uso che fa Hamas di ospedali, moschee e campi da gioco come siti di lancio dei razzi contro la popolazione israeliana. Le immagini sono state scattate a Shejaia, il quartiere nord-est della città di Gaza teatro di sanguinosi combattimenti nei giorni scorsi. Già mercoledì scorso l’Unrwa (agenzia Onu per i profughi palestinesi) aveva denunciato la presenza di una ventina di razzi nascosti in una sua scuola di Gaza. Lunedì il portavoce dell’Unrwa Chris Gunness ha smentito la notizia che l’agenzia avesse consegnato a Hamas i venti razzi, ma non ha specificato che cosa ne sia stato degli ordigni rimossi dalla scuola.
(Fonte: Israele.net)
#2Frank
DAMASCO – Tutte le donne dello Stato islamico, che si estende da Aleppo in Siria a Mosul in Iraq, deve subire l’infibulazione. Esso fornisce un “decreto” promulgato dall’autoproclamato “Califfo” Abu Bakr al Baghdadi, la cui autenticità non può essere verificata.
immagini
Il decreto è del 21 luglio e ha le insegne dello Stato islamico in Aleppo, nella regione di Azaz, a nord della città siriana settentrionale.
Il testo, che ha un certo numero di errori tipografici, si basa sui presunti detti attribuiti al Profeta Maometto, ma le fonti utilizzate non sono quelle solitamente citati per sostenere la validità della tradizione profetica.
Il testo afferma che “per proteggere lo Stato Islamico in Iraq e il Levante, e nel timore che il peccato e il vizio si propagano tra uomini e donne nella nostra società islamica, nostro signore e principe dei credenti Abu Bakr al Baghdadi ha deciso che in tutte le regioni dello Stato islamico le donne dovrebbero essere cucite. ”
Cosa sta succedendo là fuori, oltre l’immaginazione di qualsiasi bestialità:
infibulazione massa imposte alle donne:
I cristiani perseguitati e uccisi se non si convertono (le loro case contrassegnati)
intere famiglie massacrate perché stavano festeggiando la laurea di una figlia,
ecc ecc ecc
E tutto questo, con il silenzio assordante degli Stati Uniti, Unione europea e vari idioti.
Dopo aver creato quella situazione, ora si lavano le mani ei piedi!
Ricordate che ciò che sta accadendo lì, se non fermato, accadrà prima o poi da noi.
E gli islamisti impazziti, saranno nemmeno scontare i temibili relativisti / collaboratori e leccare “ass” vari.
#3Emanuel Baroz
LA MORALE DI HAMAS SI MISURA A SHUJA’IYA
“A Shuja’iya abbiamo visto anche diversi miliziani di Hamas. Uno è passato con un foulard da donna…la punta del fucile spuntava dal mantello.”
Il tweet della giornalista canadese Janis Mackey Frayer riportato anche dal portavoce dell’esercito israeliano non lascia equivoci, i terroristi di Hamas infrangono volutamente l’articolo 37 della Convenzione di Ginevra che proibisce il travestimento da civili o da non combattenti, a coloro che sono impegnati in azioni di guerra.
Shuja’iya è un quartiere residenziale a ridosso di Gaza City, da cui sono stati sparati 140 missili negli ultimi 13 giorni e in cui sono stati trovati 10 tunnel per il contrabbando e lo spostamento di armi. L’esercito di Gerusalemme costretto a bombardare l’area ha prima spedito un avviso per l’evacuazione dei civili palestinesi, puntualmente ignorato da Hamas che costringendo gli abitanti nelle proprie case, ha cercato e ottenuto decine di morti e feriti.
Benny Gantz, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito d’Israele, commenta l’accaduto sempre in un tweet: “Abbiamo l’obbligo morale di evitare vittime tra i civili. Ma abbiamo anche l’obbligo morale di difendere il nostro popolo”.
https://twitter.com/janisctv/status/490864436518080512
https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/665082696901428
#4Emanuel Baroz
IL QUARTIER GENERALE DI HAMAS A GAZA E’ UN OSPEDALE
In questo articolo del Washington Post, uscito qualche giorno fa, il giornalista William Booth descrive una scena accaduta a Gaza, rivelando ciò che i quotidiani italiani omettono regolarmente: “All’ospedale Shifa di Gaza City, una folla si è riunita per lanciare le scarpe e uova al Ministro della Sanità dell’Autorità Palestinese, che rappresenta il decaduto ‘governo di unità’ nella città di Ramallah. IL MINISTRO È STATO ALLONTANATO PRIMA DI RAGGIUNGERE L’OSPEDALE, CHE È DIVENTATO DE FACTO IL QUARTIER GENERALE DEI LEADER DI HAMAS, CHE POSSONO ESSERE VISTI NEI CORRIDOI E NEGLI UFFICI”.
http://www.washingtonpost.com/world/middle_east/while-israel-held-its-fire-the-militant-group-hamas-did-not/2014/07/15/116fd3d7-3c0f-4413-94a9-2ab16af1445d_story.html
https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/664951163581248
#5Emanuel Baroz
Dalla pagina FB dei nostri amici di Progetto Dreyfus riportiamo il seguente post:
IL PORTAVOCE DI HAMAS SPIEGA A CHIARE LETTERE QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELL’ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA CHE GOVERNA GAZA. RIVELA ANCHE I DESIDERI DI ISRAELE…
– GIORNALISTA: C’è una proposta di Hamas (sulla tregua n.d.r.)?
– PORTAVOCE DI HAMAS: Questa è solo una sciocchezza dei sionisti, è il loro sogno di vivere in pace e in tranquillità per 10 anni; noi continueremo a infastidire i sionisti fino a che l’ultimo di loro non lascerà questa nostra terra di Palestina. Perché ogni tregua è temporanea, va avanti per un certo periodo di tempo, ma non parliamo di una tregua di lungo periodo. Noi non parliamo di un accordo di pace, “tregua” nel vocabolario della resistenza vuol dire prepararsi alla battaglia successiva. La nostra resistenza continuerà a svilupparsi, a produrre e ad arricchire i propri arsenali, e produrrà elementi sorprendenti per la prossima battaglia, finché il nemico sionista non lascerà la nostra terra.
https://www.facebook.com/photo.php?v=10152653417630628&set=vb.699745627&type=2&theater
https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/664942466915451
#6Emanuel Baroz
21 luglio 2014 – Una decina di terroristi divisi in due commando, infiltrati in Israele nelle prime ore di lunedì mattina attraverso due tunnel dal nord della striscia di Gaza e diretti verso il kibbutz Nir Am, sono stati individuati in tempo ed eliminati dalle Forze di Difesa israeliane.
21 luglio 2014 – “Israele ha accettato per tre volte un cessate il fuoco, Hamas per tre volte l’ha rifiutato”. Lo ha ribadito domenica sera l’ambasciatore d’Israele alle Nazioni Unite, Ron Prosor, aggiungendo: “In realtà la soluzione è semplice: quando ci sarà calma in Israele, ci sarà calma nella striscia di Gaza”. Prosor ha inoltre smentito la notizia diffusa da Hamas circa la cattura di un soldato israeliano.
21 luglio 2014 – Conferenza stampa, domenica sera, del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: “Proviamo profondo dolore e inviamo le nostre condoglianze alle famiglie dei soldati caduti. Israele non ha scelto questa guerra, ci è stata imposta. Ma ora che ci siamo, continueremo fino a quando necessario. Stiamo combattendo per le nostre case. Hamas ha investito nei razzi e nei tunnel anni di lavoro ed enormi capitali, con l’obiettivo di compiere mega attentati terroristici e rapimenti. Se non avessimo scoperto quei tunnel, i risultati sarebbero stati dei catastrofici attacchi a comunità, asili, mense. Questi erano i piani di Hamas. Hamas è rimasta sorpresa dalla forza di Israele e dal successo dei nostri sistemi difensivi. Pensavano di ridurre Tel Aviv in rovine, ma Tel Aviv non è in rovina. I capi di Hamas non vanno nei rifugi: loro ci vivono nei rifugi, facendosi beffe degli abitanti palestinesi che restano allo scoperto. L’operazione in corso a Gaza è parte della storica battaglia di Israele contro il terrorismo. È un’operazione in più fasi e col tempo il problema sarà risolto, militarmente o diplomaticamente o mediante una combinazione di entrambi. È impossibile sostenere che Israele ha scelto questa escalation. Pertanto è Hamas che porta le conseguenze della sua aggressione. Stiamo facendo di tutto per non colpire gli abitanti di Gaza, mentre Hamas fa di tutto perché che gli abitanti di Gaza vengano colpiti. Dunque è Hamas e solo Hamas che porta la responsabilità per i danni agli abitanti di Gaza”. Rispondendo alle domande, Netanyahu ha ricordato che nel 2005, al momento del disimpegno di Israele da Gaza, aveva detto: “Se lasciamo Gaza, avremo i missili su Ashdod. Se lo lasciamo, quel territorio diventerà un Hamastan sostenuto dall’Iran, ed è quello che è successo. Ora stiamo cercando, per come possibile, di ribaltare questa realtà. La verità è che sgomberare un territorio, in Medio Oriente, significa ritrovarsi con forze islamiste di un tipo o l’altro”.
21 luglio 2014 – Intervista alla CNN del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: “Questi di Hamas sono i peggiori terroristi: terroristi genocidi che invocano la distruzione di Israele e l’uccisione di ogni ebreo ovunque si trovi. Vogliono accumulare quanti più morti civili possibile, usano i morti telegenici per la loro causa. Per loro, più morti ci sono meglio è. Israele aveva autorizzato l’importazione di cemento a Gaza per la costruzione di case, scuole e ospedali, ma i terroristi di Hamas l’hanno usato per costruire i tunnel per fare attentati. Ai terroristi di Hamas non importa nulla della morte e della distruzione che hanno arrecato alla popolazione del posto. Penso che la comunità internazionale dovrebbe intraprendere un autentico programma per smilitarizzare Gaza e cambiare una situazione che è inaccettabile. E ciò che la rende inaccettabile sono Hamas e Jihad Islamica. Noi non abbiamo cercato questa escalation. Hanno iniziato a lanciare razzi sulle nostre città a ritmo crescente. Ho invocato una de-escalation e l’hanno rifiutata. Abbiamo accettato una proposta di cessate il fuoco egiziana, sostenuta da Lega Araba e Onu, e l’hanno rifiutata. Abbiamo accettato una tregua umanitaria proposta dalle Nazioni Unite e l’hanno rifiutata. Non ci fermeremo finché non avremo riportato la calma per la nostra popolazione”.
21 luglio 2014 – Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato domenica sera che 13 soldati israeliani della Brigata Golani sono rimasti uccisi da sabato notte nei combattimenti con i terroristi di Hamas nella striscia di Gaza. Sale così a 18 il numero di soldati israeliani caduti dall’inizio della fase di terra dell’operazione “Margine protettivo” contro i razzi e i tunnel dei terroristi Hamas. Più di cinquanta i soldati feriti, ricoverati in vari ospedali israeliani. Ferito in uno scontro a fuoco a Gaza anche il comandante della Brigata Golani. L’esercito israeliano ha detto inoltre d’aver ucciso più di 110 terroristi e attaccato 1.032 obiettivi terroristici dall’inizio delle operazioni di terra di “Margine protettivo”.
21 luglio 2014 – Il capo di stato maggiore delle Forze di Difesa israeliane Benny Gantz ha detto domenica in conferenza stampa che “ogni ora che passa Hamas subisce pesanti danni in uomini e mezzi. Ci sono stati scontri duri – ha aggiunto – ma siamo determinati a compiere la nostra missione”. Gantz ha aggiunto che “fa male vedere coinvolti donne e bambini negli scontri coi terroristi”.
21 luglio 2014 – Hamas rifiuta ostinatamente il cessate il fuoco. Lo ha detto domenica a Fox News il Segretario di stato Usa John Kerry, che ha aggiunto: “E’ importante che Hamas sia ora ragionevole e capisca che accettare il cessate il fuoco vuol dire salvare vite umane”. Kerry ha anche detto che, secondo gli Stati Uniti, Israele ha il diritto di difendersi dai razzi e dalle infiltrazioni terroristiche attraverso i tunnel. “Hanno il diritto di entrare ed eliminare quei tunnel”, ha detto Kerry.
21 luglio 2014 – “Ci rammarichiamo per ogni involontario danno ai civili, ma chiedo a tutti i residenti di Gaza di non restare dove li vuole Hamas, perché Hamas vuole che muoiano mentre noi non vogliamo far loro alcun male”. Lo ha ribadito domenica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlando alla BBC. Ed ha aggiunto: “Abbiamo detto loro in ogni modo di sgomberare dal quartiere di Saja’yya, ma Hamas ha ingiunto loro di non andarsene per usarli come scudi umani”. Hamas è responsabile di questa escalation e Hamas è responsabile per i danni ai civili”. Una volta ripristinata la calma, ha detto Netanyahu, Israele opererà con la comunità internazionale per smilitarizzare Gaza. Netanyahu ha sottolineato che Hamas ha violato ogni tentativo di cessate il fuoco: dalla breve tregua umanitaria chiesta domenica dalla Croce Rossa a Saja’yya, a quella chiesta dall’Onu giovedì scorso, al cessate il fuoco proposto martedì dall’Egitto.
21 luglio 2014 – Su richiesta di Hamas, fatta pervenire tramite la Croce Rossa, Israele ha accettato domenica una tregua umanitaria di due ore nel quartiere Saja’yya della città di Gaza, a partire dalla 13.30 (ora locale), per consentire l’evacuazione dei feriti dalla zona. Dopo meno di un’ora dall’inizio della tregua, Hamas ha ricominciato a sparare contro i soldati israeliani, che hanno dovuto rispondere al fuoco. Le Forze di Difesa israeliane hanno comunque deciso di prolungare unilateralmente la tregua a Saja’yya fino alle 16.30 (ora locale). Successivamente, su richiesta della Croce Rossa, le Forze di Difesa israeliane hanno accettato di estendere ulteriormente il cessate il fuoco umanitario fino 17.30 (ora locale), nonostante le violazioni di Hamas.
21 luglio 2014 – Un rappresentante del Qatar ha detto domenica che il suo paese non intende esercitare alcuna pressione su Hamas perché riduca le condizioni che pone per un cessate il fuoco.
21 luglio 2014 – Le Forze di Difesa israeliane hanno allestito domenica mattina un ospedale da campo, dotato anche di sala parto, al valico di frontiera di Erez tra Israele e striscia di Gaza, destinato a curare palestinesi, principalmente donne e bambini.
21 luglio 2014 – L’Egitto avrebbe deciso domenica di aprire il valico di Rafah fra Sinai e striscia di Gaza per consentire il passaggio di vittime del conflitto in corso.
21 luglio 2014 – Il presidente della Knesset Yuli Edelstein e il neoeletto presidente d’Israele Reuven Rivlin hanno comunicato domenica che la cerimonia di insediamento del decimo presidente, che subentra a Shimon Peres, avrà luogo come previsto giovedì, ma si terrà in tono minore, date le circostanze.
21 luglio 2014 – “Gaza e dintorni sono zona di guerra e i giornalisti che vi operano lo fanno a proprio rischio e pericolo”. Lo ha affermato l’ufficio stampa del governo israeliano in una e-mail inviata ai reporter stranieri. “Israele – vi si legge – non si ritiene in alcun modo responsabile per eventuali danni che potrebbero derivare ai giornalisti sul campo”. Nel frattempo si è appreso da fonti locali che alcuni giornalisti stranieri che hanno cercato di uscire dalla striscia di Gaza attraverso il valico di Erez sono stati bloccati da forze di Hamas.
21 luglio 2014 – Hamas ha rivendicato domenica il lancio di “tre missili M-75 su Tel Aviv”. Fonti della polizia israeliana hanno parlato di un razzo intercettato sopra Tel Aviv dal sistema anti-missile “Cupola di ferro”. Danneggiata un’auto dalla schegge ricadute dopo l’intercettazione. Le autorità di sicurezza raccomandano agli israeliani di non maneggiare le schegge e di tenersi a distanza dai luoghi dove sono caduti i frammenti.
20 luglio 2014 – Quando hanno suonato le sirene allo Sheba Medical Center di Tel Hashomer, una équipe di chirurghi israeliani ha continuato a operare un bambino palestinese, accanto a un bambino israeliano, benché il reparto di terapia intensiva non sia adeguatamente protetto dalla minaccia dei razzi. Il piccolo palestinese, affetto da malformazioni congenite multiple, era arrivato all’ospedale collegato a un respiratore. “Aveva bisogno di una tracheotomia d’urgenza, quando è suonato l’allarme – spiega Marina Rubenstein, medico presso l’unità di terapia intensiva pediatrica dello Sheba Medical Center – I nostri medici non si sono nemmeno mossi dal lettino. La nostra responsabilità è verso i bambini, indipendentemente dalla loro origine o religione. I bambini non sono responsabili della situazione, ma forse questi bambini un giorno ricorderanno il trattamento che hanno ricevuto qui e diventeranno ambasciatori di pace”.
20 luglio 2014 – Husam Badran, portavoce di Hamas, ha elogiato la parlamentare arabo-israeliana per una sua intervista sabato alla tv al Jazeera. “E’ una donna palestinese piena di patriottismo – ha detto il portavoce di Hamas – che merita rispetto e apprezzamento da tutto il nostro popolo.
20 luglio 2014 – Incontrando venerdì il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha detto che l’iniziativa di tregua egiziana non può funzionare e che Hamas deve raggiungere un accordo di cessate il fuoco che elimini la forza di Israele contro i palestinesi. Lo ha riferito il giornale arabo edito a Londra Asharq Al-Awsat. Dal canto suo, Abu Mazen avrebbe invece chiesto a Erdogan di convincere Hamas ad accettare la proposta egiziana.
19 luglio 2014 – Sono più di 30 i tunnel di Hamas trovati dalle Forze di Difesa israeliane dall’inizio dell’operazione di terra nella striscia di Gaza. I tunnel tra Gaza ed Egitto servono per il contrabbando di merci, compreso materiale bellico, per nascondere l’arsenale e come rifugio per operativi e capi di Hamas (ma non per la popolazione civile palestinese). I tunnel fra Gaza e Israele servono invece per infiltrarsi e compiere attacchi terroristici. Tutti questi tunnel, spesso protetti da trappole esplosive, costano circa un milione di dollari al km e scorrono tra i 10 e i 20 metri sotto terra. Ogni tunnel ha fino a 20 accessi diversi, spesso celati dentro abitazioni o altri edifici. Per la loro costruzione sono state utilizzate migliaia di tonnellate di cemento e chilometri di cavi elettrici per garantire luce ed elettricità alle pompe che immettono arai all’interno: complessivamente, centinaia di milioni di dollari che sono stati sottratti alle esigenze della popolazione civile palestinese.
19 luglio 2014 – Cinque camion con 20 tonnellate di medicinali e attrezzature mediche, fornite da organizzazioni umanitarie straniere e dall’Autorità Palestinese, sono entrati sabato da Israele nella striscia di Gaza attraverso il valico di frontiera di Erez, in coordinamento con le autorità israeliane.
19 luglio 2014 – Secondo le Forze di Difesa israeliane sarebbe quasi dimezzato l’arsenale di circa 10.000 razzi di cui disponevano i gruppi terroristi nella striscia di Gaza. Dall’inizio dell’operazione “Margine protettivo”, dodici giorni fa, i palestinesi hanno lanciato almeno 1.705 razzi (circa il 17% delle loro scorte), mentre le forze israeliane stimano d’aver distrutto fra il 30 al 40% degli altri razzi. Lo ha detto sabato sera il portavoce militare Moti Almoz.
19 luglio 2014 – Secondo il quotidiano egiziano Al-Shuruk, il Cairo avrebbe fatto sapere a Hamas d’essere disposto a scarcerare un certo numero di detenuti di Hamas come parte di un accordo per il cessate il fuoco. Nel frattempo Hamas ha fatto circolare un documento in cui ribadisce le sue condizioni per un cessate il fuoco, fra cui la scarcerazione dei terroristi recentemente arrestati e la revoca del blocco al passaggio di qualunque merce verso la striscia di Gaza per via terra, mare e aria. Secondo il sito web Al-Arabi Al-Jadeed, il documento sarebbe sostenuto da Stati Uniti, Qatar e Turchia, ma rappresentanti dell’Autorità Palestinese a Ramallah hanno ribadito che la proposta egiziana di cessate il fuoco è l’unica per ora sul tappeto. Alcuni rappresentanti palestinesi hanno affermato che sono Qatar e Turchia che hanno spinto Hamas a rifiutare il piano egiziano.
19 luglio 2014 – Vigili del fuoco israeliani al lavoro, sabato sera, per spegnere un incendio provocato a Ness Ziona dall’esplosione di un razzo palestinese.
19 luglio 2014 – Secondo una fonte militare israeliana citata sabato da YneNews, “dei terroristi a Gaza si spostano usando ambulanze anche con bambini a bordo”.
19 luglio 2014 – Il Ministro delle finanze turco ha definito il sionismo “un crimine contro l’umanità” (paragonandolo all’antisemitismo). Sempre sabato, il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha accusato Israele di “barbarie che supera quella di Hitler”.
19 luglio 2014 – Un commando terrorista di almeno 9 terroristi armati di mitra e razzi anti-carro è penetrato in Israele sabato mattina attraverso un tunnel dal centro della striscia di Gaza dirigendosi verso un agglomerato israeliano della zona di Eshkol. L’intervento delle Forze di Difesa israeliane ha sventato l’attacco contro civili, mettendo in fuga gli assalitori. Nello scontro sono morti due militari: un soldato di 20 e un ufficiale di 45. Altri due soldati sono rimasti feriti. Morto anche uno dei terroristi.
19 luglio 2014 – Aluj Uday, un civile israeliano di 32 anni originario di un villaggio beduina del Negev, è morto per le gravi ferite riportata a causa di un razzo di Hamas che si è abbattuto sabato mattina nei pressi di Dimona ferendo altre tre persone, tra cui due bambini. Sono quasi 100 i razzi palestinesi lanciati dalla striscia di Gaza contro Israele nella giornata di sabato, una quarantina quelli intercettati dal sistema anti-missile “Cupola di ferro” sopra i centri abitati.
19 luglio 2014 – Dall’inizio dell’incursione via terra sino a venerdì notte, le Forze di Difesa israeliane dichiarano d’aver ucciso 40 terroristi e di avere catturati altri 20. Colpiti 260 obiettivi terroristi, fra cui 13 tunnel usati per compiere attentati.
19 luglio 2014 – Terroristi palestinesi hanno tentato di realizzare un attacco, venerdì, nella zona di Rafah, vicino al confine tra striscia di Gaza ed Egitto, usando un asino carico di esplosivo. I soldati israeliani nella zona si sono trovati costretti a sparare verso l’animale provocando l’esplosione dell’ordigno. “Si tratta dell’ennesimo tentativo da parte di organizzazioni terroristiche senza scrupoli di compiere attentati con qualsiasi mezzo, anche i più riprovevoli”, hanno scritto le Forze di Difesa israeliane sul loro sito web.
19 luglio 2014 – L’Egitto non ha intenzione di rivedere la sua proposta di cessate il fuoco (accettata settimana scorsa da Israele, ma respinta da Hamas). Lo ha detto sabato il Ministro degli esteri del Cairo Sameh Shukri, in occasione di un incontro con il suo omologo francese Laurent Fabius.
19 luglio 2014 – Siria. Il gruppo islamista sunnita “Stato Islamico (in Iraq e nel Levante)” ha ucciso almeno 270 persone fra soldati, guardie e personale civile, in combattimento o dopo la fine degli scontri, quando ha catturato giovedì scorso il giacimento di gas Sha’ar, a est della città di Homs (Siria centrale). Lo ha detto sabato l’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo il quale negli scontri sono morti almeno 40 combattenti dello “Stato Islamico”.
(Fonte: Israele.net)