A Gaza nei tunnel di Hamas. Scenari da incubo
Hamas voleva infiltrare in Neghev centinaia di terroristi
”Hamas avrebbe potuto far passare da questo tunnel scavato fin nel territorio israeliano decine di terroristi, forse anche centinaia, prima che ne avessimo trovato l’apertura. La sua scoperta ha sventato un attentato di grande portata”: Lo ha affermato un ufficiale dell’esercito israeliano, il colonnello Max, conducendo nelle vicinanze del Kibbutz di Nir-Am (Neghev occidentale) un pool di giornalisti stranieri all’ interno di uno dei tunnel scavati da Hamas sotto ai reticolati di confine ai margini della Striscia di Gaza. ”Finora – ha proseguito l’ufficiale – Israele e’ riuscito a scoprire oltre 30 tunnel, con 100 aperture diverse”. Secondo il quotidiano Maariv, Hamas progettava di lanciare una vasta offensiva alla fine di settembre, in occasione del Capodanno ebraico.
In quella circostanza centinaia di palestinesi armati sarebbero sbucati all’improvviso dal terreno, attaccando sei localita’ israeliane di confine. Il loro compito era di seminare la morte e di catturare numerosi civili da portare come ostaggi nella Striscia. Una delle localita’ che, secondo Maariv, sarebbero state attaccate da Hamas era appunto il kibbutz di Nir-Am, di fronte alla popolosa cittadina palestinese di Khan Yunes, nel Sud della Striscia. La scoperta dello sbocco del tunnel nel Neghev, ha spiegato il colonnello alla stampa estera, e’ avvenuta due mesi fa, in seguito ad una intensa attività di intelligence.
Giorni fa militari israeliani entrati nella Striscia sono riusciti ad indentificarne anche il punto di partenza, a tre chilometri di distanza, in una serra di Khan Yunes. Il tunnel e’ stato scavato ad una profondita’ di 13 metri sotto terra. La sua altezza e’ 1,75 metri, la larghezza di 70 centimetri: consente il rapido passaggio di un combattente armato. Le pareti sono coperte da lastre di cemento. Di cemento sono pure il pavimento ed il soffitto a forma di volta. Lungo le pareti corrono fili elettrici, mentre sul pavimento vi sono binari utilizzati per lo smaltimento del terriccio. Il suo costo e’ stimato da Israele sui 3-4 milioni di shekel: 600-800 mila euro. ”Quando abbiamo scoperto questo tunnel – ha detto il col. Max – Hamas ci stava ancora lavorando”.
Erano arrivati a poco piu’ di un chilometro da Nir-Am. Adesso l’esercito e’ impegnato nella distruzione di questa rete di tunnel, ma si tratta di una operazione rischiosa che va condotta con circospezione. I soldati che nella striscia di Gaza cercano le aperture dei tunnel sono esposti al fuoco di cecchini, dell’artiglieria palestinese, di ordigni o di razzi anti-carro. All’interno dei tunnel, inoltre, potrebbero nascondersi ancora combattenti palestinesi; oppure potrebbero celarsi cariche esplosive. L’ufficiale ha spiegato che per Israele non e’ sufficiente demolire le imboccature dei tunnel. Occorre invece distruggerne l’intero tragitto, senza pero’ che vi entrino i soldati. Vengono cosi’ compiute trivellazioni e dai fori viene introdotto il materiale esplosivo necessario. Dove possibile, i tunnel sono bombardati dall’aviazione. Finora solo sette sono stati messi fuori uso. Per neutralizzare i rimanenti, al ritmo attuale, occorrerà ancora una settimana.
(Fonte: ANSA, 26 Luglio 2014)
Thanks to Progetto Dreyfus
#1Emanuel Baroz
28 luglio 2014 – Almeno quattro militari israeliani sono rimasti uccisi, altri sette feriti (alcuni in modo critico) da colpi di mortaio palestinesi sparati giovedì pomeriggio dalla striscia di Gaza su Eshkol (non lontano dal confine). L’ordigno si è abbattuto su un’area affollata. Poco dopo, il sistema anti-missile “Cupola di ferro” ha intercettato almeno tre razzi palestinesi sopra Eshkol. I proiettili di mortaio, tuttavia, non vengono intercettati dal sistema “Cupola di ferro” e non fanno scattare le sirene dell’allarme anti-aereo, per cui cadono senza alcun preavviso. Razzi e colpi di mortaio hanno continuato ad essere sparati sulla regione di Eshkol durante tutti i “cessate il fuoco” proclamati dall’inizio dell’operazione anti-terrorismo “Margine protettivo”.
28 luglio 2014 – E’ stato colpito da un razzo sparato da una cellula della Jihad Islamica palestinese l’ospedale Al-Shifa di Gaza, dove lunedì pomeriggio un’esplosione ha causato morti e feriti. Lo hanno detto le Forze di Difesa israeliane, secondo le quali anche le vittime di giovedì nel campo palestinese di Al-Shati, nella striscia di Gaza, sono state provocate da un razzo sparato da terroristi. Entrambi gli incidenti erano stati automaticamente attribuiti a Israele dalle fonti palestinesi. Secondo fonti citate dalla tv Canale Due, un missile Fajr-5 con testata da 100 kg, sparato da un parco giochi nei pressi dell’ospedale Shifa verso il centro di Israele, è esploso sul posto causando le vittime palestinesi (attribuite a Israele).
28 luglio 2014 – Alle 12.40 (ora locale) di lunedì il lancio di quattro razzi palestinesi dalla striscia di Gaza verso Ashkelon Hof ha rotto il cessate il fuoco ufficioso. Le Forze di Difesa israeliane hanno reagito con colpi d’artiglieria verso l’area di Jabalia. “Il cessate il fuoco proseguirà a seconda delle circostanze sul terreno”, aveva chiarito una fonte governativa a Gerusalemme. Altri lanci di razzi nel pomeriggio di lunedì, dopodiché è tornata in azione l’aviazione israeliana.
28 luglio 2014 – Nel periodo di “calma” durante la festa di fine Ramadan, le Forze di Difesa israeliane si riservano di reagire alle violazioni da parte palestinese. Nelle prime ore di lunedì mattina un soldato israeliano è rimasto ferito in uno sconto a fuoco nel nord della striscia di Gaza. Dopo una notte senza lanci di razzi, lunedì mattina le forze israeliane hanno risposto al lancio di un razzo palestinese su Ashkelon (intercettato dal sistema “Cupola di ferro”), colpendo due rampe lanciarazzi e un’officina per la produzione di armi nel nord e nel centro della striscia di Gaza.
28 luglio 2014 – La sospensione delle operazioni israeliane nella striscia di Gaza è “illimitata”, ha detto lunedì una fonte militare, e risponde al placarsi degli attacchi da parte palestinese. La fonte ha specificato che i soldati continuano comunque a demolire i tunnel terroristici (che collegano Gaza con Israele), e si riservano di rispondere ad ogni violazione della “calma” da parte palestinese.
28 luglio 2014 – Il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) ha dichiarato al quotidiano saudita Al Ukaz che “l’offerta di tregua egiziana risponde a tutte le richieste palestinesi, compresa l’apertura dei valichi”.
28 luglio 2014 – L’ambasciatore d’Israele all’Onu Ron Prosor ha definito “incredibile” la richiesta del Consiglio di Sicurezza per un cessate il fuoco immediato e incondizionato. “Una richiesta che non menziona nemmeno Hamas – ha detto Prosor – né il diritto di Israele a difendersi. Hamas ha speso milioni di dollari donati dall’Onu per acquisire armi e costruire tunnel di cemento al servizio del terrorismo. Il mondo sarebbe sconvolto se sapesse quello che ha fatto Hamas con i soldi della comunità internazionale. Non cadete nella propaganda di Hamas – ha aggiunto l’ambasciatore – Israele ha accettato cinque diverse proposte di cessate il fuoco; Hamas le ha respinte e le ha violate tutte, compreso il cessate il fuoco che Hamas stessa aveva proclamato”.
28 luglio 2014 – Il Ministero della sanità israeliano ha offerto aiuti umanitari, in medicinali e attrezzature mediche, per milioni di shekel alla striscia di Gaza, ma l’Autorità Palestinese ha rifiutato l’offerta. Lo ha comunicato un funzionario del ministero, citato da YnetNews, aggiungendo che Israele continuerà a insistere per la consegna del materiale, che è già pronto per essere trasferito. All’inizio della scorsa settimana il Magen David Adom (Stella Rossa di David) si era visto rifiutare un’offerta di unità di sangue per i feriti di Gaza. Nel frattempo il Ministero della sanità, che ha contribuito all’allestimento di un ospedale da campo operante al valico di frontiera di Erez, ha comunicato d’aver autorizzato il ricovero in ospedali israeliani di qualsiasi malato o ferito dalla striscia di Gaza, secondo le necessità mediche.
28 luglio 2014 – Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha parlato domenica sera con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al quale ha ribadito la ferma condanna dei lanci di razzi e dei tunnel terroristici di Hamas e il diritto di Israele a difendersi. Obama ha tuttavia esortato Netanyahu a proclamare un cessate il fuoco umanitario incondizionato e immediato. Netanyahu ha risposto che il cessate il fuoco con Hamas deve prevedere un meccanismo per il disarmo delle organizzazioni terroristiche nella striscia di Gaza. Obama ha convenuto che qualsiasi accordo permanente con Hamas deve includere il disarmo delle organizzazioni terroristiche nella striscia di Gaza.
28 luglio 2014 – “Hamas ha violato sei accordi di cessate il fuoco negli ultimi 20 giorni, e domenica pomeriggio ha violato il cessate il fuoco che lei stessa aveva proclamato”. Lo ha sottolineato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, intervistato domenica da diverse tv americane. “Noi non vorremmo nemmeno una vittima civile – ha aggiunto Netanyahu – Noi non siamo contro i civili. Ma Hamas è responsabile per la morte dei civili, che usa come scudi umani”. Netanyahu ha ricordato che negli anni scorsi il denaro erogato dalla comunità internazionale per costruire scuole e asili a Gaza è stato utilizzato per costruire i tunnel che il terrorismo usa per attaccare scuole e asili in Israele. Netanyahu ha affermato che l’unica proposta di cessate il fuoco sul tappeto è quella egiziana, accettata da Israele e respinta da Hamas un paio di settimane fa. Netanyahu ha nuovamente spiegato che la proposta del segretario di stato Usa John Kerry, versione modificata di una proposta di Turchia e Qatar, non è accettabile perché prevede un’apertura dei valichi di frontiera tale da permettere a Hamas di introdurre ciò che vuole nella striscia di Gaza. La comunità internazionale, ha detto Netanyahu, dovrà collegare l’elargizione di fondi per la riabilitazione economico-sociale nella striscia di Gaza ad una sua effettiva smilitarizzazione.
28 luglio 2014 – Esponenti palestinesi a Ramallah hanno attaccato duramente, domenica, il Segretario di stato Usa John Kerry accusandolo di operare per “condiscendere” Qatar e Turchia a scapito dell’Egitto e dell’Autorità Palestinese. Kerry viene anche criticato per non aver invitato rappresentanti di Egitto e Autorità Palestinese alla riunione dello scorso fine settimana a Parigi su un cessate il fuoco nella striscia di Gaza, dove sono stati invece invitati Qatar e Turchia. “Evidentemente il Qatar è diventato l’unico legittimo rappresentante del popolo palestinese” ha detto con sarcasmo Walid Assaf, ex ministro palestinese. In una dichiarazione, Fatah ha affermato (con evidente riferimento a Hamas): “Coloro che vogliono essere rappresentanti da Qatar e Turchia dovrebbero andarsene a vivere là”. Un anonimo funzionario dell’Autorità Palestinese, citato dal giornale arabo edito a Londra Asharq Al-Awsat, si è spinto ad accusare Kerry di “sfruttare la guerra per ristabilire l’influenza dei Fratelli Musulmani nella regione”. Secondo questa fonte palestinese, gli americani “credono erroneamente che l’islam politico moderato sia rappresentato dal Fratelli Musulmani e che questi siano in grado di contrastare l’islam estremista”.
28 luglio 2014 – Decine di razzi e colpi di mortaio palestinesi sono stati sparati per tutta la giornata e la sera di domenica dalla striscia di Gaza contro Israele, anche dopo le 14.00: ora di inizio della tregua umanitaria di 24 ore annunciata dalla stessa Hamas. Nonostante l’annuncio della tregua, Hamas ha rivendicato i lanci di razzi di domenica. Di fronte alle violazioni, Israele ha respinto la finta tregua di Hamas. Complessivamente, dall’inizio dell’operazione “Margine protettivo” sono stati sparati verso Israele 2.507 razzi e colpi di mortaio; 492 dei razzi sono stati intercettati sopra i centri abitati dal sistema anti-missile “Cupola di ferro”.
28 luglio 2014 – Il Giappone ha annunciato d’aver stanziato aiuti straordinari alla striscia di Gaza per 5,5 milioni di dollari.
28 luglio 2014 – Hamas sta trattando con la Corea del Nord una fornitura di armi, compresi missili e apparecchiature di comunicazione. Lo ha scritto sabato il britannico Telegraph, che cita anonimi funzionari della sicurezza occidentali. Secondo il reportage, l’accordo tra Hamas e Corea del Nord, per un valore di centinaia di migliaia di dollari, è mediato da una società commerciale con sede in Libano e legami con l’ufficio di Hamas a Beirut. “Hamas – ha scritto il caporedattore del Telegraph per la difesa, Con Coughlin – cerca un modo per ripristinare le scorte di missili depauperate dai raid israeliani e dai lanci contro Israele delle ultime settimane. La Corea del Nord è un ovvio interlocutore, perché Pyongyang ha già stretti legami con un certo numero di gruppi islamisti in Medio Oriente”. Nel dicembre 2010 la Reuters aveva riferito di un grosso carico di armi dalla Corea del Nord in volo verso l’Iran, da dove doveva raggiungere Hamas e Hezbollah, intercettato e sequestrato dopo un atterraggio d’emergenza a Bangkok.
28 luglio 2014 – Secondo un sondaggio della tv Canale 10, l’87% degli israeliani appoggia la continuazione dell’operazione “Margine protettivo” e il 69% sarebbe favorevole al completo rovesciamento di Hamas.
28 luglio 2014 – Dopo aver fatto saltare la tregua con decine di razzi e colpi di mortaio, causando la ripersa domenica mattina delle operazioni israeliane, Hamas ha invocato attraverso l’inviato Onu Robert Serry un nuovo cessate il fuoco umanitario di 24 ore, impegnandosi a rispettarlo a partire dalle 14.00 di domenica (ora locale). Lo ha detto alla Reuters il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri.
28 luglio 2014 – Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato la morte di un soldato riservista, sabato notte, che non è sopravvissuto alle gravi ferite riportate a causa di un colpo di mortaio palestinese sparato su un kibbutz nella zona di Sdot mentre Israele rispettava un cessate il fuoco umanitario chiesto dall’Onu. Venerdì sera era stata annunciato il decesso di un altro soldato gravemente ferito nei combattimenti dei giorni scorsi. Sale così a 43 il numero di militari israeliani caduti nei 19 giorni dell’operazione anti-terrorismo “Margine protettivo”.
28 luglio 2014 – Con decine di razzi lanciati sabato notte e domenica mattina, Hamas e altri gruppi terroristici della striscia di Gaza hanno fatto saltare l’estensione del cessate il fuoco umanitario annunciato da Israele. Domenica mattina le Forze di Difesa israeliane hanno iniziato a reagire riprendendo le operazioni anti-terrorismo. “Ancora una volta – si legge in un comunicato del governo israeliano – Hamas sta cinicamente sfruttando i residenti di Gaza usandoli come scudi umani. Hamas dapprima ha respinto l’iniziativa di cessate il fuoco egiziana; poi, la scorsa settimana, ha violato la tregua umanitaria delle Nazioni Unite; successivamente ha violato la tregua umanitaria della Croce Rossa e ora ha respinto la richiesta Onu per una tregua umanitaria in occasione della festività islamica di Eid al-Fitr”.
28 luglio 2014 – Attentato sventato. La polizia di frontiera israeliana domenica mattina ha individuato, controllato e arrestato in tempo, al posto di controllo di Beitar (a sud-ovest di Gerusalemme), un veicolo munito di un potente ordigno esplosivo, guidato da un palestinese che ha tentato invano di sfuggire al controllo.
28 luglio 2014 – Egitto. Le forze di sicurezza hanno ucciso sabato 12 terroristi jihadisti nella città di Sheikh Zuweid (Sinai settentrionale, a un’ora di distanza dal confine con Gaza). Lo ha detto il portavoce dell’esercito egiziano, Mohamed Samir. Nello scontro, le truppe egiziane hanno anche catturato 11 terroristi e hanno distrutto 36 case e 40 baracche verosimilmente appartenenti ai terroristi.
27 luglio 2014 – Israele ha deciso di estendere la tregua umanitaria fino alla mezzanotte di domenica nonostante la ripresa del fuoco di razzi e colpi di mortaio palestinesi dalla striscia di Gaza, che sabato sera hanno causato un ferito grave a Eshkol. Hamas e Jihad Islamica hanno ribadito il rifiuto dell’estensione della tregua umanitaria. Nel frattempo sono deceduti due soldati israeliani rimasti gravemente feriti nei combattimenti dei giorni scorsi, portando a 42 il bilancio dei militari caduti negli scontri coi terroristi.
27 luglio 2014 – Tre razzi palestinesi lanciati dalla striscia di Gaza contro Israele si sono abbattuti nella zona di Eshkol un minuto dopo la scadenza delle dodici ore di cessate il fuoco umanitario, iniziato sabato mattina alle 8.00 (ora locale). Le Forze di difesa israeliane non hanno risposto al fuoco. Sabato sera Israele aveva esteso il cessate il fuoco umanitario di quattro ore, fino alla mezzanotte. Hamas ha respinto l’estensione definendola “unilaterale”. “Non c’è nessun accordo per estendere il cessate il fuoco di quattro ore”, ha dichiarato il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhar.
27 luglio 2014 – Dopo la decisione di Gerusalemme di estendere il cessate il fuoco umanitario fino a mezzanotte, la polizia ha deciso di consentire che si tenessero sabato sera a Tel Aviv le già programmate manifestazioni (pro e contro la politica del governo). In precedenza la polizia aveva chiesto alla gente di non prendervi parte per il rischio troppo alto connesso ad ampi assembramenti di persone.
27 luglio 2014 – Israele ha deciso sabato sera di prorogare la tregua umanitaria di quattro ore, fino a mezzanotte. Lo hanno detto fonti governative. “Dal punto di vista di Israele – ha detto un funzionario – non vi è alcun motivo per impedire alla gente di Gaza di fare scorte, fintanto che le Forze di difesa israeliane possono continuare la loro opera contro i tunnel del terrorismo. La nostra guerra non è contro la popolazione”.
27 luglio 2014 – Egitto. Quattro bambini sono morti sabato, nella città di El-Joura (Sinai settentrionale), per un colpo di mortaio che ha centrato la loro abitazione durante quello che sembra sia stato un attacco di militanti islamisti contro i soldati egiziani. Ne hanno dato notizia fonti della sicurezza locale. El-Joura è ritenuta un bastione dei militanti islamisti che hanno ucciso decine di poliziotti e soldati nel corso dell’ultimo anno.
27 luglio 2014 – Libia. Il Dipartimento di stato ha chiuso sabato l’ambasciata degli Stati Uniti in Libia e ha evacuato il personale da Tripoli, via terra, nella confinante Tunisia a causa del deterioramento della situazione della sicurezza. Tripoli è teatro da settimane di intense violenze fra opposte milizie, con decine di morti e feriti, particolarmente nei pressi dell’aeroporto della città.
27 luglio 2014 – Il bilancio delle vittime palestinesi nei 19 giorni di conflitto tra Israele e Hamas sarebbe salito a oltre mille morti, stando ai dati diffusi sabato dal “ministero” della salute di Hamas a Gaza. Impossibile verificare la cifra con dati di fonte indipendente.
27 luglio 2014 – Hamas, l’organizzazione terroristica che governa Gaza, ha impedito a più riprese a ferito o malati palestinesi di accedere all’ospedale allestito dalle Forze di Difesa israeliane, in collaborazione con la Mezzaluna Rossa, al valico di Erez. Ne ha dato notizia il portavoce delle Forze di Difesa israeliane. Video (in inglese) sull’attività dell’ospedale https://www.youtube.com/watch?v=31ls3WpCmwk
27 luglio 2014 – Soldati della Brigata Givati delle Forze di Difesa israeliane hanno scoperto sabato mattina a Gaza diverse abitazioni civili palestinesi, protette da trappole esplosive, che contenevano vari tipi di armi e apparecchi di comunicazione.
27 luglio 2014 – Tre soldati israeliani sono rimasti uccisi nelle prime ore di sabato mattina, poco prima dell’inizio della tregua umanitaria. Ne hanno dato notizia le Forze di Difesa israeliane, che hanno anche diffuso il nome di un altro soldato la cui morte era stata annunciata venerdì sera. Sale così a 40 il bilancio dei militari caduti in combattimento contro i terroristi di Hamas dall’inizio dell’operazione “Margine protettivo”.
27 luglio 2014 – Sono sempre più numerosi i ribelli siriani che aderiscono all’insurrezione del gruppo ultra-intransigente “Stato Islamico (in Iraq e nel Levante)”. Lo hanno detto venerdì gli investigatori delle Nazioni Unite, che hanno parlato di una “sirianizzazione “ del gruppo terrorista staccatosi da al-Qaeda, inizialmente composto soprattutto da combattenti stranieri. La Commissione Onu sulla Siria, istituita nel settembre 2011, ha informalmente anticipato al Consiglio di Sicurezza i contenuti del suo prossimo rapporto.
27 luglio 2014 – Hamas ha accettato venerdì notte il cessate il fuoco umanitario di 12 ore, dopo che Israele lo aveva già accettato unilateralmente.
(Fonte: Israele.net)
#2Alberto Pi
“I vostri attacchi su Gaza hanno distrutto i nostri piani”
In questi giorni circola in Israele una e-mail, naturalmente in ebraico, che riporta il racconto di un militare israeliano che sta combattendo a Gaza. La scrittice israeliana Naomi Ragen ne ha fatto girare una traduzione in inglese che qui traduciamo in italiano.
Io e i miei compagni avevamo catturato un certo numero di terroristi di Hamas. Quando li abbiamo interrogati, abbiamo chiesto loro: visto che avete costruito così tanti tunnel a 7/8 metri di profondità per entrare in Israele e raggiungere Beer Sheva, perché avete aspettato fino ad ora ad utilizzarli per i vostri attacchi terroristici e rapire o uccidere israeliani?
Questa è stata la loro risposta:
“Abbiamo costruito queste gallerie per dodici anni e stavamo aspettando il momento giusto, quando saremmo stati addestrati e pronti. Avevamo deciso che il momento giusto sarebbe stato quest’anno a Rosh Hashanà, 2014. Abbiamo scelto Rosh Hashanà perché la maggior parte dei soldati in quell’occasione ottiene il permesso per tornare casa, non ci sono molti militari di guardia ed è una vacanza di due giorni. I miliziani di Hamas sarebbero passati attraverso i tunnel che abbiamo costruito in dodici anni e avrebbero attaccato Israele. In ogni tunnel avremmo inviato due, tre dozzine di miliziani per catturare e rapire civili, donne e bambini, e portarli a Gaza attraverso i tunnel. Israele allora non avrebbe potuto bombardare i tunnel, a causa di tutti i civili israeliani che erano al loro interno. In questo modo avremmo occupato l’intero paese, governato Israele e ucciso tutti i sionisti. Per anni abbiamo pianificato questo e la cosa sarebbe avvenuta fra due mesi. I vostri attacchi su Gaza hanno distrutto i nostri piani.”
A queste parole una persona ha aggiunto: Dopo che i nostri tre ragazzi sono stati trovati morti, molte persone religiose si sono chieste: che ne è stato, di tutte le nostre preghiere? Adesso si vede quello che è successo. Dio ci ha ascoltati: con la morte di questi tre ragazzi martiri tutto Israele è stato salvato da un terribile massacro. Tutte le cose che abbiamo visto quest’estate sono un miracolo, uno dopo l’altro. Continuate a pregare e fortificatevi a vicenda. E rendete grazie a Dio che veglia sul popolo ebraico nella terra Egli ha promesso loro.
(Newsletter di Naomi Ragen, 28 Luglio 2014)