La guerra invisibile dell’Onu a fianco di Hamas
Dovrebbe essere super partes. Ma a Gaza paga e protegge chi spara su Israele.
di Livio Caputo
Il conflitto di Gaza ha confermato una realtà di cui si parla da tempo, ma che finora non aveva avuto una verifica sul campo: nella Striscia Israele ha dovuto, deve e probabilmente dovrà ancora combattere non soltanto con Hamas, ma anche con l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite che, con gli anni, si è trasformata in una specie di ministero della sanità, della previdenza sociale e della pubblica istruzione per i palestinesi e che – più o meno coscientemente – è diventata loro complice.
Il comportamento dell’organizzazione, nata per assistere i profughi del ’48, ma che ora si occupa dei loro nipoti e bisnipoti, riflette del resto l’atteggiamento della stessa Onu, che per bocca del suo segretario generale ha definito il bombardamento di una scuola dell’Unrwa da parte israeliana «un’offesa morale e un gesto criminale», ma si è ben guardato dall’usare simili per il lancio di oltre 3.000 razzi (contro le città israeliane) o per il fatto – noto a tutti – che Hamas, per mettersi al riparo dalle bombe, ha stabilito il suo quartier generale nei sotterranei dell’ospedale di Shifa.
Alcuni incidenti hanno portato alla luce le responsabilità dell’Unrwa. Nel primo, tre soldati israeliani hanno trovato la morte perché, pur di non bombardare un ambulatorio dell’agenzia protetto dalle convenzioni internazionali, vi sono entrati alla ricerca dell’ingresso di uno dei famigerati tunnel e sono saltati per aria su un ordigno esplosivo collocato lì per bloccarli. In un secondo, un alto funzionario dell’Unrwa ha dovuto ammettere che tre delle sue scuole erano state usate da Hamas come depositi di missili, se ne è scusato, ma poi ha restituito gli ordigni ai terroristi. In un terzo, l’Unrwa ha accusato Tsahal di avere bombardato una sua scuola uccidendo 16 bambini, ma ha poi dovuto fare marcia indietro quando è emerso che con ogni probabilità i piccoli erano stati vittime di un razzo mal diretto lanciato dalla stessa Hamas proprio dalle vicinanze dell’edificio.
La colpa principale dell’Unrwa è di avere dato praticamente in appalto le sue scuole alla organizzazione terroristica, che le ha trasformate in fucine di odio contro Israele, cambiando i libri di testo, esaltando e incoraggiando il martirio degli attentatori suicidi e sottoponendo i ragazzi a un vero e proprio lavaggio del cervello. In un certo senso, la cosa era inevitabile, perché il 90% del personale dell’agenzia, maestri compresi, è palestinese e i funzionari dell’Onu che dovrebbero tenerli sotto controllo sono quasi sempre reclutati tra avversari dello Stato ebraico. Non c’è da stupirsi, perciò, se, nel corso dell’operazione, gli israeliani non abbiano sempre considerato l’Unrwa neutrale, e le sue strutture come legittimi santuari per la popolazione civile. L’agenzia ha anche sempre avallato le cifre delle vittime fornite dai palestinesi, che hanno fatto passare per «civili» tutti i quasi duemila morti del conflitto (mentre da 700 a 800 erano sicuramente combattenti) e accettato che venissero definiti «bambini» anche le decine di adolescenti morti con il mitra in mano.
L’Onu, dominata dai Paesi del Terzo mondo, è da sempre schierata contro Israele, accusata in innumerevoli «risoluzioni» di ogni genere di crimini e violazioni del diritto internazionale, mentre tace sugli orrori che avvengono in altri Paesi. In una famigerata conferenza a Durban sui diritti umani, sotto il pungolo di «democrazie» come Siria, Libia e Cuba, arrivò perfino ad equiparare il sionismo al razzismo: ma almeno in questo, è stata costretta a fare marcia indietro.
(Fonte: Il Giornale, 6 Agosto 2014)
#1Emanuel Baroz
Gaza: UNRWA complice di Hamas in crimini di guerra
Si scrive The United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East, si dice UNRWA, l’agenzia Onu studiata appositamente per i palestinesi.
La UNRWA non è, come si pensa, la rappresentanza dell’Onu a Gaza ma, al contrario, è la rappresentanza di Hamas all’Onu e la differenza non è una cosuccia da poco. A dimostrazione di questo c’è il funzionamento della UNRWA a Gaza dove non si comporta come una organizzazione internazionale ma come una struttura complementare ad Hamas, una struttura identica alle tante strutture islamiche che operano in simbiosi con i terroristi e non in maniera separata e indipendente.
Giusto per fare un quadro della situazione, il 99% dei dipendenti della UNRWA a Gaza è personale del posto, affiliati ad Hamas. Le sue strutture sono gestite nella quasi totalità da personale messo li da Hamas. Nelle sue scuole si insegna quello che vuole Hamas, cioè le sue linee terroristiche. I suoi campi scuola estivi sono vere e proprie fucine di terroristi. Le sue scuole sono usate da Hamas come depositi di armi e, come provano diverse testimonianze di giornalisti, anche come rampe di lancio dei missili e addirittura come bersagli. La UNRWA gestisce in Cisgiordania 96 scuole per 2,2 milioni di persone impiegando 3.000 persone mentre nella Striscia di Gaza per 1,8 milioni di persone ne gestisce la bellezza di 245 impiegando ben 10.000 persone. La UNRWA è il più grande datore di lavoro nella Strisci di Gaza e tutto il suo personale viene scelto da Hamas.
Detto questo, come è possibile che la UNRWA non sapesse dei missili stoccati dentro le sue scuole? Come è possibile che non sapesse che all’interno delle sue scuole o nelle immediate vicinanze ci fossero le rampe di lancio dei missili che vengono sparati verso Israele? Anche uno stupido capirebbe che non è possibile. E quindi, dando per assunto questo dato, è sbagliato parlare di complicità da parte della UNRWA nei crimini di guerra perpetrati da Hamas visto che tutti i missili lanciati dai terroristi palestinesi sono diretti contro obbiettivi civili, e questo è un crimine di guerra, ma soprattutto visto che Hamas usa i civili e le strutture della UNRWA come scudi umani? Secondo noi non lo è.
Per questo motivo ci siamo attivati per portare la questione all’attenzione delle competenti autorità. Nei prossimi giorni prepareremo un dettagliato rapporto su tutte quelle che a nostro parere sono le complicità della UNRWA con i terroristi di Hamas e sul ruolo avuto dai dirigenti della stessa UNRWA nel coprire i crimini di guerra di Hamas, rapporto che consegneremo a chi ha l’autorità per poter sollevare la questione a livello internazionale. E non ci fermeremo a questo. Visto che la UNRWA è una organizzazione internazionale appartenente alle Nazioni Unite, chiederemo che renda pubblici tutti i suoi dati, che spieghi perché ha così tanti dipendenti a Gaza in confronto alla Cisgiordania e ad altre realtà dove opera (in Libano, in Siria e in Giordania) in quanto la sproporzione ci appare evidente e non giustificabile.
http://www.rightsreporter.org/gaza-unrwa-complice-di-hamas-in-crimini-di-guerra/
#2Emanuel Baroz
La scuole dell’Unrwa dominate da Hamas
Non solo magazzini di armi, ma sedi di indottrinamento (finanziate dalla comunità internazionale)
di David Bedein
Che siano stati trovati razzi e lanciarazzi dentro strutture delle Nazioni Unite nella striscia di Gaza non dovrebbe sorprendere nessuno.
Quindici anni fa i dipendenti a Gaza dell’Unrwa (l’agenzia Onu per i profughi palestinesi) tennero delle elezioni per eleggere i loro dirigenti sindacali. Hamas approfittò della campagna e prese il controllo dell’intero sistema scolastico. Entro il 2012, più del 90% dei dipendenti Unrwa era composto da sostenitori di Hamas. Grazie a questo Hamas ha creato un intero apparato con il compito di mantenere il controllo su tutte le scuole dell’Unrwa che hanno sede nella striscia di Gaza. L’organizzazione, chiamata Al-Kutla Al-Islamiya (Blocco Islamico), ha cambiato i programmi scolastici e ha introdotto nuovi libri di testo. Chiunque esamini le materie d’insegnamento può vedere come l’organizzazione sia tesa a inculcare la propria ideologia nei bambini e nei giovani che abitano nella striscia di Gaza.
La presa del controllo dell’Unrwa è stato realizzato con una manovra dall’interno, svolta dai rappresentanti di Hamas assegnati a ciascuna scuola con il compito di reclutare studenti al Blocco Islamico. Il che ha garantito che le scuole adottassero programmi volti a preparare gli studenti alla lotta armata contro Israele, forgiandone degli “aspiranti shahid” [martiri]” indottrinati al cosiddetto “diritto al ritorno”. Per avere una idea dell’opera di indottrinamento in atto nella striscia di Gaza basta guardare su YouTube i video del Blocco Islamico dove si vedono quelli che dovrebbero essere educatori dell’Unrwa che lavorano agli ordini di Hamas.
Da molti anni il mio istituto (Center for Near East Policy Research) documenta i campi estivi gestiti dall’Unrwa, coadiuvati da un team palestinese. Abbiamo filmati che mostrano chiaramente come i giovani ospiti dei campi “ricreativi” non vengano iniziati ai valori delle Nazioni Unite, bensì ai principi della jihad (guerra santa), sposando concetti come la “liberazione di (tutta) la Palestina” e il “diritto al ritorno” (cioè a invadere Israele) per mezzo della lotta armata.
Benché questo sia un segreto di Pulcinella – tutti i soggetti che finanziano l’Unrwa ne sono al corrente, compresi Stati Uniti e Israele – l’organizzazione viene ancora considerata un’agenzia dedicata all’assistenza e alla previdenza, e che dovrebbe garantire “un’alternativa a Hamas”. Ma se si chiedesse agli abitanti di Gaza che cosa abbia fatto l’Unrwa per loro, risponderebbero “nulla” (a parte perpetuare il loro status di rifugiati). E Hamas sa il perché. Le organizzazioni terroristiche hanno un preciso interesse a che le condizioni rimangano invariate e i milioni di dollari continuino ad affluire. Ecco perché è così importante mantenere eternamente aperta la (falsa) questione del “diritto al ritorno”.
I finanziatori passano attraverso Israele per far pervenire le loro transazioni. Israele riceve il denaro e lo consegna ai funzionari Unrwa, che sono affiliati a Hamas.
Razzi e tunnel sono senz’altro la preoccupazione più urgente in questo momento. Ma nel lungo periodo è il lavaggio del cervello e l’arretratezza degli alunni di Gaza che dovrebbe preoccupare di più: una vera ricetta per una prossima futura conflagrazione. Israele deve insistere per un meccanismo internazionale che segua il corso dei finanziamenti, allo scopo di garantire che libri di testo e insegnanti svolgono il lavoro per cui sono pagati. Tale meccanismo dovrebbe servire innanzitutto a migliorare la vita degli abitanti di Gaza. E come minimo contribuirebbe a ridurre, nel lungo periodo, la minaccia che gli israeliani si trovano ad affrontare. Abbiamo avuto abbastanza commissioni d’inchiesta. Non ne occorrono altre per scoprire come i paesi democratici, Israele compreso, non abbiano impedito che i finanziamenti andassero alle scuole dell’Unrwa dominate da Hamas.
(Fonte: Israel HaYom, 31 Luglio 2014)
http://www.israele.net/la-scuole-dellunrwa-dominate-da-hamas
#3Emanuel Baroz
I crimini dell’Onu contro l’umanità (commessi per interposta Hamas)
Le dichiarazioni dell’Onu sul Medio Oriente legittimano lo spargimento di sangue di cittadini israeliani e favoriscono lo spargimento di sangue di molti palestinesi
di Nadav Mansdorf
Fedele al suo consueto rito di condannare Israele e poi istituire una commissione internazionale d’inchiesta contro Israele, il Consiglio Onu per i diritti umani si rende direttamente responsabile dell’uccisione sistematica di decine di palestinesi a Gaza. Il doloroso conflitto israelo-palestinese va avanti da oltre sessant’anni ed è pieno di sangue e commozione. Tradizionalmente il mondo, Israele compreso, ha percepito il conflitto come incentrato sul territorio e come uno storico scontro tra popoli e culture. Ma la recente conflagrazione ha messo in luce una realtà più semplice, che è al contempo più facile e molto più dolorosa da comprendere. Questa guerra ha portato qualcosa che nessun diplomatico, primo ministro o organizzazione internazionale è mai stato capace di raggiungere. Questa guerra potrebbe rappresentare il punto di svolta storico perché ha posto israeliani e palestinesi per la prima volta dalla stessa parte. Il cambiamento è indotto dai fatti venuti alla luce durante quest’ultima guerra: i palestinesi non hanno preso parte attiva al terrorismo di Hamas, non hanno fatto parte integrante della violenza e dei crimini che Hamas ha cercato di infliggere contro cittadini innocenti israeliani. Si scopre piuttosto che anche i palestinesi sono vittime del terrorismo di Hamas e della realtà che essa ha creato. Questo fatto è saltato agli occhi del pubblico israeliano quando è stato ufficialmente rivelato che Hamas non solo si adopera per colpire i civili israeliani, ma commette anche sistematicamente crimini contro l’umanità sulla propria parte e contro il proprio popolo. Hamas ha costretto innocenti donne e bambini palestinesi a restare negli edifici in cui erano in corso attività terroristiche e che l’esercito israeliano aveva annunciato che stavano per essere bombardati. Secondo i rapporti ufficiali dell’Unrwa, Hamas ha utilizzato scuole e ospedali per immagazzinare armi e sparare missili. Hamas ha sfruttato le sofferenze dei palestinesi per contrabbandare armi e attrezzature terroriste con il pretesto degli aiuti umanitari. Hamas ha preferito violare i cessate il fuoco umanitari a prezzo della vita di palestinesi innocenti, al solo scopo di produrre video di propaganda. Hamas ha investito centinaia di milioni di dollari nella costruzione di una infrastruttura sotterranea per il terrorism, invece di investirli nella costruzione di scuole, ospedali decenti e altre infrastrutture civili che avrebbero potuto migliorare la qualità della vita dei palestinesi. Hamas non ha fatto questi investimenti nel settore civile perché i civili non le interessano per niente.
Hamas istiga e incoraggia l’uccisione di persone innocenti, da entrambe le parti, al solo scopo di guadagnare punti nell’opinione pubblica interna e nella comunità internazionale. Cerca di seminare il caos e l’instabilità in tutta l’area allo scopo di ottenere il supporto e i mezzi necessari per continuare gli attacchi contro Israele, costringendo i palestinesi a sostenere le sue attività. Colpendo costantemente e letalmente il suo stesso popolo, Hamas arruola il mondo e l’Onu contro Israele. Mentre Israele cerca di eliminare le minacce reali e immediate alla sua sicurezza ed esistenza, si scopre che di fatto combatte una guerra non solo per se stesso ma anche per i palestinesi che vivono sotto la violenza costante, le minacce e il terrorismo di Hamas, che li deruba di una vita decente e dei diritti umani fondamentali. Ma anziché denunciare Hamas e agire contro i suoi capi e finanziatori, il Consiglio Onu per i diritti umani continua a mettere sullo stesso piano Israele e Hamas, uno stato sovrano che si difende da attacchi terroristici indiscriminati e un’organizzazione che si auto-proclama ed è ufficialmente riconosciuta terroristica, che usa ogni mezzo possibile per fare del male ai cittadini israeliani e palestinesi. Le dichiarazioni dell’Onu sul Medio Oriente legittimano lo spargimneto di sangue di cittadini israeliani e causano lo spargimento di sangue di molti palestinesi. Ma Israele è un paese forte, sviluppato e progredito che sa come difendere i propri cittadini dalla minaccia di Hamas e non subire danni colossali. Sono i civili palestinesi quelli che finiranno col pagare a più caro prezzo l’irresponsabile posizione dell’Onu, oggettivamente a sostegno di Hamas.
Sebbene l’Onu stessa abbia raccolto e documentato le prove dei crimini e delle atrocità che i terroristi di Hamas commettono contro i palestinesi, i comitati delle Nazioni Unite preferiscono ignorare questi dati di fatto e continuare a garantire copertura ai terroristi di Hamas e alla loro ideologia, seguitando a dare addosso a Israele. La posizione dell’Onu che legittima Hamas blocca ogni concreta possibilità di sostituire l’ideologia omicida che oggi controlla la striscia di Gaza con un’ideologia moderata favorevole alla convivenza e alla pace. I comitati Onu di fatto forniscono a Hamas l’ossigeno di cui ha bisogno per continuare con le sue violenze interne ed esterne. Astenendosi dal prendere misure chiare e nette contro Hamas e la sua ideologia, l’Onu si rende complice diretto delle minacce e degli attentati dell’organizzazione terroristica contro Israele, e complice dei crimini contro l’umanità che Hamas commette contro il popolo palestinese. Con le sue decisioni e i suoi proclami l’Onu puo’ scegliere di aggiungere altri anni di spargimenti di sangue o, al contrario, favorire un cambiamento e un nuovo barlume di speranza per quel territorio e la sua gente. Per come stanno oggi le cose, l’Onu tradisce la sua missione. (Da: Jerusalem Post, 4.8.14)
http://www.israele.net/i-crimini-dellonu-contro-lumanta-commessi-per-interposta-hamas
#4Frank
Israele deve smettere di sognare la pace con i palestinesi , con Hamas sarebbe impensabile e oltre anche con la popolazione che l’hanno votata. La UNRWA si sapeva da molti anni che sono dalla parte dei terroristi, tutte le ONG sono dalla parte di Hamas. IDF deve cambiare filosofia, l’intera Gaza é nemica d’Israele non solo Hamas bensì il popolo stesso. Israele non deve risparmiare nessuno, se vuole sopravivere.
#5Parvus
Gli oltre 50 stati islamici e i loro satelliti hanno la maggioranza assoluta all’onu. Se a questo si aggiunge lo stradominio del petroldollaro, non ci si deve meravigliare.