Lo sputo in faccia e la kippa traditrice
Un arabo gli si è parato davanti: «Sei ebreo, vero?»
di Antonio Bozzo
MILANO – II mostro si sta risvegliando, anzi soffre di insonnia, è sveglissimo. Il mostro dell’antisemitismo si e palesato due mattine fa, su un tram della linea 27. Chi scrive ha il coraggio di dire: non ho avuto coraggio, non sono intervenuto. In coda al tram, si alza un uomo. Fa un mezzo cerchio e si para di fronte all’uomo seduto un sedile avanti. Spara parole rapide, in pessimo italiano, dall’accento si capisce che è arabo. Chiede infervorato: «Sei ebreo, vero?». E l’uomo risponde «no», con un filo di voce. È un attimo, l’uomo in piedi gli sputa in faccia. Allo sputo, sempre attimi, seguono invettive contro gli ebrei, poi un balzo rapido alla fermata di piazza Missori, e il tram riparte. Le poche persone davanti non si sono accorte di nulla.
Chi scrive sì, e si avvicina allo sputato. «Ho detto che non sono ebreo, ma la kippah che sporge dal mio cappello mi ha tradito. Non ho avuto il tempo di reagire, sono riuscito a mandarlo all’inferno, dal finestrino». Ma quell’uomo all’inferno c’è già: l’inferno dell’antisemitismo, che vomita mostri. Da piccoli e grandi segni, il risveglio del peggio è a tiro di sputo.
(Fonte: Corriere della Sera, 15 Agosto 2014)