GAZA: HAMAS CONDANNA A MORTE 14 PALESTINESI ACCUSATI DI COLLABORARE CON ISRAELE
Gaza, 22 Agosto 2014 – Ieri, il sito web arabo Majd, vicino a Hamas, ha fatto sapere che a Gaza sono stati giustiziati tre palestinesi sospettati di aver collaborato con Israele, mentre altri sette sono stati arrestati con la stessa accusa. Sul sito si legge inoltre che i tre sarebbero stati uccisi dopo aver usato “procedure rivoluzionarie”.
Stamane, invece, fonti della sicurezza palestinese fanno sapere che altre undici presunte spie sono state giustiziate in una piazza di Gaza, dopo esser stati processati dalla Corte locale, gestita da Hamas.
Le esecuzioni avvengono dopo l’uccisione da parte di Israele di tre importanti figure militari dell’organizzazione terroristica. Probabilmente, Zahal aveva ricevuto delle soffiate per localizzare facilmente i tre terroristi nascosti.
Per la legge palestinese, l’omicidio, lo spaccio di droga e il collaborazionismo con Israele, sono reati puniti con la pena di morte.
Thanks to Progetto Dreyfus
#1Emanuel Baroz
La pena di morte in versione Hamas
Uccisi in piazza 18 «collaborazionisti». Rincorsa dell’orrore nella logica cieca della pura intimidazione.
A poche ore dall’esecuzione del giornalista James Foley che ha fatto inorridire il mondo, Hamas non ha voluto essere da meno dell’Isis, con una raccapricciante emulazione della ferocia. In un giorno, i miliziani — oltre a uccidere con colpi di mortaio un bimbo israeliano — hanno pubblicamente giustiziato, in due distinti episodi. ben 18 propri connazionali e correligionari con l’accusa di collaborazionismo, senza un simulacro di inchiesta o processo né alcuna possibilità di proporre una difesa per le vittime. Anche due donne sono cadute sotto i colpi del “plotone” davanti a una moschea. Una stretta di terrore forse funzionale anche a intimidire la parte di popolazione palestinese sempre meno propensa a seguire la strategia di violenza dei capi politici e militari del movimento. Che purtroppo continua a essere ostaggio, anche per le pressioni di Paesi “alleati” del Golfo, di una cieca logica di morte.
(Fonte: Avvenire, 23 Agosto 2014)
#2Emanuel Baroz
Gaza: Hamas adotta il metodo ISIL
di Sarah F.
Nessuno stupore sul fatto che Hamas ammazzi a sangue freddo 18 palestinesi accusati di collaborazionismo con Israele. Nessuno stupore che il tutto sia avvenuto senza alcun processo, senza alcuna prova, senza niente di niente che provasse le accuse. Li hanno presi e ammazzati.
E’ il metodo tanto caro all’ISIL, quello di ammazzare a sangue freddo possibilmente in pubblico, così che tutti vedano cosa succede a chi osa opporsi ai terroristi islamici. Il fatto poi che magari questi erano solo povera gente che si era opposta ad Hamas come ce ne sono sempre di più a Gaza è un dettaglio insignificante per i loro sostenitori. Una dei più accaniti sostenitori dei terroristi che si vanta di essere una che “difende i Diritti Umani” scrive sulla sua bacheca Facebook (gli errori ortografici sono suoi): “Parrebbe che oggi a Gaza la Resistenza ha ucciso 11 palestinesi, spie che lavoravano per israele…..che questa notizia vi basti per capire cosa sta succedendo qui e tirare le somme”. Capito “i grandi difensori dei Diritti Umani”? Per loro quello che fa la “resistenza” va tutto bene, anche se ammazzano gente come mosche senza alcun processo. E poi ci meravigliamo se ce li ritroviamo a difendere l’ISIL?
http://www.rightsreporter.org/gaza-hamas-adotta-il-metodo-isil/