WEST BANK: FARMACISTA IN CARCERE PER AVER CRITICATO L’AUTORITA’ PALESTINESE
È l’inizio dell’estate quando la polizia dell’Autorità Nazionale Palestinese fa irruzione in una Farmacia di Ramallah, prelevando il proprietario, Raed Qubbaj, in quel momento impegnato con i suoi clienti. Il farmacista, con la coscienza a posto, non capisce, chiede spiegazioni, ma gli agenti tacciono. Non oppone resistenza e si fa portare in centrale, convinto che sia tutto un equivoco e che la polizia lo abbia scambiato con qualcun altro.
Soltanto una volta in cella, a Qubbaj vengono mostrati degli screenshot delle sue pubblicazioni su Facebook in cui critica alcuni funzionari dell’Autorità Nazionale Palestinese, un reato grave da quelle parti. In effetti, il farmacista aveva criticato sulla sua bacheca Nimmer Hammad, un funzionario del governo di Abu Mazen che aveva insultato una giornalista di Al Jazeera durante un’intervista.
Così, secondo le leggi del governo palestinese nel West Bank, dopo aver passato quattro notti in carcere, dormendo per terra su un materasso sporco e che odora di urina, Raed Qubbaj dovrà presentarsi davanti ai giudici a novembre e se mancherà all’appuntamento, sarà costretto a pagare una multa di 1.400 dollari.
Nel frattempo il portavoce della polizia palestinese, Adnan Al-Damiri, si è rifiutato di approfondire l’episodio di Qubbaj e si è limitato a dichiarare che le forze dell’ordine non hanno mai arrestato qualcuno che stesse esercitando il diritto di esprimere le proprie opinioni liberamente.
Al contrario, il Centro Palestinese per lo Sviluppo e la Libertà di Stampa, ha comunicato dati allarmanti sulle forze governative del West Bank controllato da Abu Mazen, le quali hanno aumentato in maniera esponenziale gli arresti per le forti critiche all’ANP, arrivando addirittura a raddoppiare il numero di catture nei primi sei mesi del 2014, rispetto all’anno precedente.
Thanks to Progetto Dreyfus
#1Emanuel Baroz
‘ Centro palestinese’, piu’ arresti per critiche ad Anp
Ma capo dei servizi sicurezza nega incarcerazioni per reati opinione
Il ‘Centro Palestinese per lo sviluppo e la liberta’ dei media’ (Mada) in un rapporto si e’ detto ”molto preoccupato” per quello che giudica un incremento degli arresti nei confronti di cittadini e attivisti da parte delle forze di sicurezza palestinesi a seguito di commenti e critiche fatte sui social network ad esponenti dell’Autorita’ nazionale palestinese (Anp). Gli ultimi casi riportati dal Centro riguardano l’arresto di Mujahed Al-Sadi, giornalista dell’emittente televisiva ‘Filisteen Al-Yaum’, e Bara’ Al-Qadi, studente presso l’universita’ di Birzeit.
Al-Sadi – secondo Mada – sarebbe stato arrestato presso l’abitazione del fratello dopo aver postato commenti ritenuti ”offensivi” su Facebook nei confronti del membro del comitato centrale di Fatah, attualmente responsabile del dossier del governo di unita’ nazionale palestinese, Azza Al-Ahmad. Il giornalista – per il Centro – sarebbe stato interrogato e liberato il giorno dopo. Si trova invece – sempre secondo Mada – ancora in carcere Al-Qadi, arrestato il 19 settembre dalle forze d’intelligence palestinesi per i commenti postati sui siti del quotidiano Al-Quds e Wattan TV. Un altro caso – riportato invece dal sito The Media Line – e’ quello del farmacista Raed Qubbaj, arrestato per aver “insultato” un consigliere della presidenza, Nemer Hammad.
Negli ultimi mesi, secondo Mada, altri tre cittadini palestinesi sarebbero stati arrestati e in seguito rilasciati, per i aver accusato la leadership palestinese, sullo sfondo della guerra di Gaza, di eccessiva accondiscendenza verso Israele. Il portavoce dei servizi di sicurezza dell’Anp, Adnan Dmeiri, interpellato dall’ANSA, ha tuttavia negato che gli arresti riguardino reati d’opinione e ha detto che tutti i provvedimenti sono stati verificati dalla magistratura. (ANSA).