Abu Mazen scrive alla famiglia del terrorista autore dell’attentato al rabbino Glick elogiandolo per il suo “lavoro”: e questo sarebbe un interlocutore per una pace duratura e stabile?
Gerusalemme, 2 Novembre 2014 – Il terrorista palestinese che mercoledì scorso ha sparato all’attivista israeliano Yehudah Glick, all’uscita da una conferenza sul diritto degli ebrei di pregare al Monte del Tempio di Gerusalemme, salirà in cielo come un “martire”. Lo ha scritto il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) in una lettera di condoglianze inviata sabato ai famigliari dell’attentatore (morto giovedì in uno scontro a fuoco coi poliziotti venuti ad arrestarlo).
“Con rabbia – ha scritto Abu Mazen – abbiamo appreso la notizia del criminale assassinio commesso dai terroristi dell’esercito d’occupazione israeliano contro vostro figlio Mu’taz Ibrahim Khalil Hijazi, che andrà in paradiso come un martire che ha difeso i diritti del nostro popolo e dei suoi luoghi santi”. Gal Berger, di Israel Radio, ha riferito domenica che un portavoce di Abu Mazen ha confermato l’autenticità della lettera, e ne ha postato l’immagine su Twitter.
“Mentre noi stiamo cercando di calmare la situazione – ha commentato domenica sera il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – Abu Mazen manda lettere di sentite condoglianze per la morte di uno che ha cercato di perpetrare un vergognoso omicidio. E’ giunta l’ora che la comunità internazionale lo condanni per quest’opera di istigazione all’odio”.
(Fonte: Israele.net, 3 Novembre 2014)
Nell’immagine in alto: la lettera inviata dal presidente dell’A.N.P. Abu Mazen alla famiglia del terrorista autore dell’attentato al rabbino Yehuda Glick
#1Emanuel Baroz
3 novembre 2014 – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito domenica che Israele non intende modificare lo status quo sul Monte del Tempio di Gerusalemme, in base al quale agli ebrei è consentito accedere ma è proibito pregare nel sito, benché sia considerato “il luogo più sacro” per gli ebrei “sin dai tempi del nostro patriarca Abramo”. “Ciò che è necessario ora – ha detto Netanyahu, aprendo la riunione settimanale del governo – è agire con responsabilità, dar prova di moderazione e adoperarsi insieme per calmare la situazione. Chiedo pertanto di evitare iniziative di singoli e dichiarazioni incontrollate”. Netanyahu ha aggiunto che ripristinare la tranquillità attorno al Monte del Tempio potrebbe richiedere “una lunga battaglia”, e ha sottolineato la determinazione di Israele a combattere le violenze nella capitale. “Il Monte del Tempio – ha detto Netanyahu – è il chilometro più delicato della terra. Insieme a una forte insistenza sui nostri diritti, siamo determinati a mantenere lo status quo”.
3 novembre 2014 – Hamas si è dichiarata contraria, domenica, al piano di ricostruzione delle Nazioni Unite per la striscia di Gaza, definito dal portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri “inaccettabile” e “inefficace”.
3 novembre 2014 – Libia. Secondo fonti mediche locali, almeno 210 persone sono rimaste uccise nella battaglia a Bengasi, da quando truppe fedeli al governo eletto hanno lanciato due settimane fa un tentativo di riprendere la città dalle milizie islamiste. La battaglia per il controllo di Bengasi, seconda città del paese, è ancora in corso.
3 novembre 2014 – Secondo fonti della difesa israeliana, dopo che Israele ha fatto pervenire un preciso messaggio a Hamas a seguito del razzo lanciato venerdì sera su Israele, Hamas ha arrestato cinque palestinesi di Gaza accusati di coinvolgimento nel lancio del razzo. Non ancora chiara, per ora, l’affiliazione dei cinque arrestati.
3 novembre 2014 – Iraq. “Sono 322 le persone della tribù Albu Nimr uccise a sangue freddo dallo Stato Islamico (ISIS) nella provincia occidentale di Anbar. In particolare, i corpi di 50 donne e bambini sono stati scoperti accatastati in un pozzo”. Lo ha detto domenica il Ministero per i diritti umani iracheno nella prima conferma ufficiale delle dimensioni della strage in corso. Le uccisioni sistematiche, che secondo un capo tribale sono continuate anche domenica, stanno configurando uno dei peggiori massacri in Iraq da quando, nel giugno scorso, i jihadisti sunniti hanno conquistato intere regioni del paese con l’obiettivo di creare un califfato medievale in Iraq e in Siria. La tribù Albu Nimr, pure sunnita, ha opposto una fiera resistenza per settimane ma la settimana scorsa, a corto di munizioni, cibo e carburante, si è ritrovata nel villaggio di Zauiyat Albu Nimr circondata dalle forze dell’ISIS.
3 novembre 2014 – Il governo israeliano ha approvato domenica una versione riveduta del controverso disegno di legge sull’allargamento ai rabbini-capo municipali del processo di conversione all’ebraismo ortodosso, mettendo fine a una diatriba nella coalizione che aveva messo a rischio la stabilità dell’esecutivo. Unico voto contrario quello del ministro Uri Ariel (Bayit Yehudi).
3 novembre 2014 – Iran. Ghoncheh Ghavami, cittadina iraniano-britannica di 25 anni, è stata giudicata colpevole di “propaganda contro il sistema di governo” e condannata a un anno di carcere per aver cercato di assistere a un partita di pallavolo maschile. Lo ha detto domenica all’Associated Press il suo avvocato Mahmoud Alizadeh Tabatabaei.
3 novembre 2014 – Il governo israeliano ha approvato domenica un inasprimento delle pene per chi lancia pietre, bombe-carta o molotov contro persone e veicoli, mettendo a repentaglio vite umane. “Un terrorista è un terrorista – ha detto la ministra delle giustizia Tzipi Livni – I cittadini israeliani non devono vivere nella costante paura d’essere colpiti da pietre e ordigni incendiari”. La pena prevista può arrivare sino a 20 anni quando è dimostrata la deliberata intenzione di mettere in pericolo la vita di una persona.
3 novembre 2014 – La polizia israeliana ha arrestato domenica cinque cittadini ebrei accusati di provocare disturbo della quiete pubblica nella zona del Monte del Tempio a Gerusalemme. Durante il fine settimana erano stati arrestati diciassette cittadini arabi con la stessa accusa.
3 novembre 2014 – A seguito del lancio di un razzo palestinese venerdì sera dalla striscia di Gaza verso la regione di Eshkol, Israele ha deciso di chiudere temporaneamente i valichi di frontiera di Kerem Shalom ed Erez, ad eccezione dei casi umanitari. E’ la prima volta dopo la fine dell’operazione anti-terrorismo “Margine protettivo” che vengono chiusi entrambi i passaggi. Le autorità israeliane hanno spiegato che non si tratta di una mossa punitiva, bensì legata al fatto che il lancio di razzi costituisce una minaccia mortale per le persone che lavorano ai valichi o che li attraversano, ed hanno specificato che i beni di emergenza umanitaria passeranno comunque attraverso i valichi di frontiera.
2 novembre 2014 – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha esortato sabato sera tutti i leader israeliani a “dar prova di responsabilità e moderazione” per calmare le tensioni intorno al Monte del Tempio di Gerusalemme, evitando gesti o dichiarazioni che possano infiammare ulteriormente gli animi.
2 novembre 2014 – Sono leggermente migliorate le condizioni, che permangono gravi, di Yehuda Glick, l’attivista israeliano colpito da tre proiettili, mercoledì sera a Gerusalemme, al termine di una conferenza sul diritto degli ebrei di pregare al Monte del Tempio.
2 novembre 2014 – Iraq. Lo “Stato Islamico” (ISIS) ha “giustiziato” altri 85 membri della tribù avversaria Albu Nimr. Il capo tribale Naeem al-Ga’oud ha comunicato sabato alla Reuters che l’ISIS aveva trucidato 50 membri della tribù in fuga nella provincia di Anbar, mentre un funzionario della sicurezza locale ha dato notizia del ritrovamento di altri 35 corpi in una fossa comune.
2 novembre 2014 – Egitto. Otto uomini sono stati condannati a tre anni di carcere ciascuno per “incitamento alla dissolutezza”, dopo che sono apparsi nel video di un matrimonio tra persone dello stesso sesso su un battello sul Nilo. Lo scorso settembre, in una sua dichiarazione l’ufficio del procuratore capo egiziano aveva definito il video “una vergogna verso Dio” e “un’offesa alla morale pubblica”.
(Fonte: Israele.net)
#2Emanuel Baroz
Abu Mazen detto “Il Moderato” elogia i terroristi della jihad islamica
http://www.progettodreyfus.com/abu-mazen-detto-il-moderato-elogia-i-terroristi-della-jihad-islamica/
#3Emanuel Baroz
Abu Mazen trasforma il venerdì di preghiera nel “giorno della rabbia”
http://www.progettodreyfus.com/abu-mazen-trasforma-il-venerdi-di-preghiera-nel-giorno-della-rabbia/
#4Emanuel Baroz
Abu Mazen coinvolto nella strage di Monaco. Gli studenti israeliani chiedono la sua incriminazione
Per molti anni, per ragioni meramente politiche, si è tenuto nascosto il ruolo avuto da Abu Mazen nella strage di Monaco di Baviera del 1972. Ora un gruppo di studenti israeliani fornisce le prove del suo coinvolgimento e ne chiede l’incriminazione.
Un gruppo di Studenti israeliani ha inviato una lettera al Ministro della Difesa chiedendo di riconoscere ufficialmente il ruolo di Mahmud Abbas, alias Abu Mazen, nella strage di Monaco del 1972.
Secondo quanto si legge nella lettera il ruolo attivo di Abu Mazen in qualità di “Ministro delle Finanze” nella strage di Monaco è ampiamente provato. «Nel corso degli ultimi anni è stato più volte dimostrato il legame tra Mahmud Abbas e Abu Daoud» scrivono gli studenti. «Abbas ha lodato Abu Daoud nel 2010, dicendo che “era una delle figure di spicco di Fatah e che ha trascorso la sua vita nella resistenza con un lavoro sincero e con il suo sacrificio fisico per la giusta causa del suo popolo”» continuano gli studenti che poi aggiungono che «l’avvocato Nitsana Darshan-Leitner, direttore del Shurat Hadin Israel Law Center, ha dimostrato come Abu Mazen abbia attivamente contribuito a finanziare l’attentato di Monaco».
Il presidente del movimento degli studenti, Eliyahu Nissim, nell’informare la stampa della iniziativa degli studenti israeliani ha ricordato che «negli ultimi mesi il movimento studentesco ha raccolto prove schiaccianti sul coinvolgimento di Abbas nella strage di Monaco» e che «all’indomani della strage l’allora Premier Golda Meir aveva promesso che avrebbe regolato i conti con tutti i terroristi e i loro finanziatori. Abu Mazen è stato fino ad oggi escluso da quella resa dei conti solo per motivi politici. E’ arrivato il momento che anche lui paghi». Secondo Nissim il coinvolgimento di Abbas nella strage è noto da tempo sia al pubblico che alle famiglie delle vittime. «Anni fa Ilana Romano, vedova di Yosef Romano, in una intervista a Yediot Aharonot aveva detto di essere in possesso di un nastro nel quale Abbas ammette il suo coinvolgimento nella strage di Monaco e di essere colui che ha portato il denaro per finanziare l’azione terroristica dall’Arabia Saudita» ha detto ancora Nissim.
Gli studenti chiedono quindi che Mahmud Abbas, alias Abu Mazen, venga formalmente incriminato per la strage di Monaco di Baviera del 1972 e che le prove in loro possesso vengano attentamente valutate dal Governo israeliano al fine di procedere alla sua incriminazione. «Sono passati quarantadue anni dal massacro ma crediamo che non sia troppo tardi per fare giustizia» ha concluso Eliyahu Nissim avvertedo che gli studenti sono disposti a ricorrere anche alla Corte Suprema se il Governo dovesse rifiutarsi di procedere contro Abbas.
http://www.rightsreporter.org/abu-mazen-coinvolto-nella-strage-di-monaco-gli-studenti-israeliani-chiedono-la-sua-incriminazione/
#5Alberto
Emmanuel, la foto della lettera postata riporta un’aquila che sembra lo stemma dell’Iraq, puoi controllare ma forse mi sbaglio http://it.m.wikipedia.org/wiki/Stemma_dell%27Iraq
#6Emanuel Baroz
grazie della segnalazione Alberto: in realtà abbiamo controllato e l’immagine è simile (praticamente uguale a quella presente sullo stemma dell’Iraq ma cambia la bandiera sopra l’aquila e il testo sotto di essa) ma non è la stessa: http://www.imemc.org/article/60596