L’ISIS annuncia: “Istituiremo il Califfato islamico nel Sinai, come primo passo verso la conquista di Gerusalemme”

 
Emanuel Baroz
4 novembre 2014
7 commenti

Isis: “Istituiremo il Califfato islamico in Sinai. Primo passo verso l’invasione di Gerusalemme”

Lo Stato islamico torna poi a minacciare le forze dell’ordine egiziane

isis-gerusalemme-terrorismo-sinai-egitto-focus-on-israelIl Cairo, 2 Novembre 2014 – L’Isis annuncia che il Califfato islamico sarà istituito in Sinai e che questa mossa sarà “il primo passo sulla strada dell’invasione di Gerusalemme”.

Lo Stato islamico torna poi a minacciare le forze dell’ordine egiziane, vittime della strage del 24 ottobre, invitando i jihadisti della regione a “distruggere i check-point e i commissariati di polizia”, ad aggredire “le loro adunate e a dimostrare al mondo che bisogna imporre la legge di Dio”.

Intanto non si fermano le violenze compiute dall’Isis. Otto miliziani siriani anti-regime sono stati decapitati dai jihadisti nell’est del Paese. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) precisando che il crimine è avvenuto ad Albukamal, al confine con l’Iraq. I cadaveri degli otto sono stati poi crocifissi.

(Fonte: Ansa.it, TGCOM24, 3 Novembre 2014)

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  • #1Parvus

    Gli auguro di riuscire a battere l’esercito egiziano. Così proveranno cosa significa sfidare Israele.

    6 Nov 2014, 20:06 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Ministro egiziano: “I sionisti sponsorizzano ateismo, omosessualità e depravazione”

    Nel corso di un’intervista alla tv Al-Hayat, un’emittente evangelica in lingua araba, il ministro egiziano per i beni religiosi Mohamed Mokhtar Gomaa ha affermato che “la forza colonialista sionista” punta a minare la stabilità del Medio Oriente sostenendo e finanziando “ateismo e omosessualità”. L’intervista, trasmessa lo scorso 21 settembre e poi diffusa via internet, è stata in parte tradotta in inglese da MEMRI (Middle East Media Research Institute):

    http://www.youtube.com/watch?v=7zQMmi6uNXc

    Intervistatore: «Come si spiega la diffusione dell’ateismo nella nostra società? E’ diventato un fenomeno diffuso?»

    Mohamed Mokhtar Gomaa: «Sì, lo è diventato. Ci sono due motivi per questo ateismo. Uno dei motivi è il sequestro del discorso religioso da parte degli estremisti e dei terroristi. Alcune persone hanno una propria opinione sulla nostra religione. L’altro motivo è la forza colonialista sionista, che sponsorizza e sostiene gli atei e l’ateismo e finanzia gli omosessuali e l’omosessualità allo scopo di frammentare questa società. Vogliono minare la stabilità della nostra regione in ogni modo possibile: attraverso il terrorismo, l’ateismo, il nichilismo e la devianza. Quindi dobbiamo fronteggiare ateismo, nichilismo, omosessualità e depravazione morale nello stesso modo in cui fronteggiamo l’estremismo e il terrorismo. La nostra società non può prosperare se non adottiamo un approccio misurato». (Da: Memri, 21.9.14)

    http://www.israele.net/ministro-egiziano-i-sionisti-sponsorizzano-ateismo-omosessualita-e-depravazione

    6 Nov 2014, 21:48 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Leader islamico israeliano alla tv palestinese: “Gerusalemme sarà la capitale del califfato che dominerà su tutta la Terra”

    In un’intervista alla tv ufficiale dell’Autorità Palestinese, lo sceicco Kamal Khatib, vice capo del Movimento Islamico in Israele, ha affermato che Gerusalemme “non sarà solo la capitale dello stato palestinese, ma anche la capitale del giusto califfato islamico futuro”. Dopo che aveva ribadito queste opinioni aggiungendo che “un giorno l’intera Terra sarà subordinata al califfato islamico”, la tv palestinese ha interrotto l’intervista. Questi i brani salienti dell’intervista, andata in onda lo scorso 17 ottobre:

    http://www.youtube.com/watch?v=8pjtbM2Y8Rs

    Intervistatore: «Vediamo innanzitutto quello che lei ha detto questa settimana alla moschea al-Aqsa».

    Scorrono le immagini del comizio di Kamal Khatib:«L’ho detto prima e lo ripeto: ad Allah piacendo, Gerusalemme non sarà solo la capitale dello stato palestinese, ma anche la capitale del giusto califfato islamico futuro…» – Uno dalla folla: «Dite “Allah Akbar!” [Allah è grande]». – La folla: «Allah Akbar!» […]

    In studio. Intervistatore: «Sceicco, abbiamo ascoltato quello che ha detto ad al-Aqsa all’inizio di questa settimana. Lei ha detto che Gerusalemme sarà la capitale del califfato islamico. Di quale califfato sta parlando?»

    Kamal Khatib: «Nel nome di Allah, il Misericordioso, il Compassionevole. In primo luogo, sono fiero d’aver detto questo alle porte della benedetta al-Aqsa, dalle trincee in prima linea a difesa della moschea di al-Aqsa, e non su Facebook o altri social network. Io non sono bravo a costruire teorie. Io sono bravo solo nel lavoro sul terreno. Parlando del futuro di Gerusalemme, ho sottolineato che Gerusalemme non sarà solo la capitale dello stato palestinese, ma anche la capitale del giusto califfato islamico futuro».

    Intervistatore: «Il che fa venire in mente l’ISIS. E’ l’ISIS che invoca un califfato islamico nelle circostanze attuali».

    Kamal Khatib: «Questo è come la intende un sempliciotto in fatto di storia. Il termine “califfato islamico” esiste da 1.300 anni…»

    Intervistatore: «Ma in tutta la storia dell’islam, Gerusalemme non è mai stata al centro o la capitale di nessun califfato islamico. Cairo, Baghdad, Damasco e altre città sono state capitali del califfato, ma non Gerusalemme».

    Kamal Khatib: «Verrà il suo momento». […]

    Intervistatore: «Dovremmo aspettare l’istituzione del califfato islamico nel mondo arabo, e solo allora liberare Gerusalemme?»

    Kamal Khatib: «Chi lo dice?»

    Intervistatore: «Se deve essere la capitale di un califfato islamico che non esiste…»

    Kamal Khatib: «Ho detto che Gerusalemme non sarà “solo” la capitale dello stato palestinese, e questo allo scopo di sottolineare che Gerusalemme deve essere e sarà la capitale dello stato palestinese, ma se siamo più orgogliosi dello status di Gerusalemme… Vede, il Cairo, Damasco, Baghdad e Riyad sono tutte capitali, ma quando dico che Gerusalemme diventerà la capitale di tutte le capitali, questo significa che avrà una posizione più elevata di tutte queste capitali. Queste città saranno capitali di provincie, di paesi, ma Gerusalemme sarà la capitale dello stato [il califfato], e non mi riferisco a quello nel nord dell’Iraq e nel nord della Siria». […]

    Intervistatore: «Ma lei non ha risposto alla mia domanda sul califfato. Dove sarà? In Iraq? In Siria? Nel Mashreq (levante) arabo? In Nord Africa?»

    Kamal Khatib: «Il Profeta Muhammad [Maometto] ha detto che il califfato islamico comprenderà la Terra».

    Intervistatore: «Il mondo intero?»

    Kamal Khatib: «Sì, un giorno il mondo intero sarà subordinato al califfato islamico».

    Intervistatore: «Davvero? Il mondo intero si trasformerà in un califfato islamico?»

    Kamal Khatib: «Sì».

    Intervistatore: «L’Occidente? La Russia? L’America Latina?»

    Kamal Khatib: «Questo non significa che l’islam verrà imposto su quei popoli». […]

    Kamal Khatib: «L’ISIS è un piccolo gruppo che è stato creato dall’Occidente come pretesto per venire nei paesi islamici dell’est. Obama ha detto ieri che questa guerra durerà tre anni e il suo vice ha detto che durerà trent’anni. Non sono venuti qui solo per via di un’organizzazione che, a loro dire, dispone di 50.000 uomini. Sono venuti per combattere l’impresa islamica…». L’intervista viene tagliata dalla tv dell’Autorità Palestinese (Da: Memri, 17.10.14)

    http://www.israele.net/ministro-egiziano-i-sionisti-sponsorizzano-ateismo-omosessualita-e-depravazione

    6 Nov 2014, 21:49 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Egitto: esplosioni, ordigni, attacchi armati, uccisi cinque poliziotti

    Israele dà l’ok a rinforzi di truppe nel Sinai

    IL CAIRO – Esplosioni, ordigni, attacchi armati. E’ ancora una notte nera per le forze dell’ordine egiziane, sotto attacco terroristico dalla deposizione dell’ex presidente Mohammed Morsi. Cinque poliziotti egiziani sono morti ieri sera per l’esplosione di una bomba trovata su un treno fermo alla stazione di Menouf, nel Delta del Nilo. Un’altra decina di persone sono rimaste ferite. Secondo fonti della sicurezza, si è trattato di un ordigno artigianale. Il convoglio era entrato in stazione appena un quarto d’ora prima, i passeggeri erano scesi, ed erano già cominciate le pulizie del vagone, ha riferito il governatore di Menoufeya Ahmed Sherin.

    L’esplosione è avvenuta quando un agente ha trovato una busta sospetta e la stava segnalando agli artificieri. Una seconda bomba è stata disinnescata a bordo dello stesso treno. Sabato scorso l’ennesimo ordigo era stato disinnescato sulla stessa linea ferroviaria. Poliziotti del mirino anche a un check point lungo la strada tra Alessandria e Marsa Matruh, nel nordovest dell’Egitto: cinque gli agenti rimasti feriti in un attacco armato. Esplosioni si sono registrate in serata anche al Cairo.

    La prima nella stazione della metropolitana di Marje, nel nordest della capitale, dove stava passando l’ultima corsa che porta i pendolari in periferia. Anche qui si sarebbe trattato di un ordigno artigianale, ma non si hanno notizie di eventuali feriti. Poi ancora a Ramadan City, altro quartiere a nord della capitale: qui testimoni e media hanno riferito di aver udito altre tre esplosioni, senza precisarne la natura, che non avrebbero comunque causato vittime. Ordigni artigianali, generalmente di bassa potenza, vengono trovati e disinnescati quasi quotidianamente in diverse località dell’Egitto. Altri vanno a segno ferendo poliziotti o passanti, un militare è morto al Cairo a settembre. Ma è nel nord del Sinai che le forze armate e dell’ordine egiziane subiscono il maggior numero di attacchi, attribuiti ai Fratelli musulmani – dichiarata organizzazione terroristica – o ai jihadisti filo-al Qaida e filo-Isis di Ansar beit al Maqdis. Lo scorso 24 ottobre l’attentato più sanguinoso che ha ucciso almeno 30 militari.

    In seguito agli attentati, Israele ha autorizzato l’ingresso nel Sinai di rinforzi militari. In un’ulteriore deroga agli accordi di smilitarizzazione (scaturiti dal trattato di pace fra i due Paesi), Israele acconsente adesso al dislocamento nel Sinai settentrionale di altri due battaglioni egiziani e di elicotteri da combattimento. Lo ha riferito la radio militare.

    (Fonte: ANSAmed, 6 Novembre 2014)

    6 Nov 2014, 22:39 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    Mo: Egitto, Israele autorizza ingresso truppe nel Sinai

    Dopo una serie di attentati islamici

    Gerusalemme, 6 Novembre 2014 – In seguito ad una serie di attentati condotti da estremisti islamici contro l’esercito egiziano, Israele ha autorizzato l’ingresso nel Sinai di rinforzi militari. In un’ulteriore deroga agli accordi di smilitarizzazione (scaturiti dal trattato di pace fra i due Paesi), Israele acconsente adesso al dislocamento nel Sinai settentrionale di altri due battaglioni egiziani e di elicotteri da combattimento. Lo ha riferito la radio militare.

    http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2014/11/06/mo-egitto-israele-autorizza-ingresso-truppe-nel-sinai_d983ebdb-98fd-4204-94ca-a14ef2f184ff.html

    6 Nov 2014, 23:03 Rispondi|Quota
  • #6HaDaR

    Non primo passo bensí ennesimo passo.
    Il primo passo fu fatto nel 1979 a Camp David sia con la cessione a un dittatore ed ex ufficiale nazista egiziano (per ciò incarcerato dai britannici con Nasser) del Sinai stesso, con tutte le sue ricchezze turistiche (milioni dal Nord Europa negli anni ’70!), con l’indipendenza petrolifera pe Israele e la tanto necessitata profondità territoriale (con tanto di basi aeree); sia con il riconoscimento di “diritti legittimi” a un non popolo alla NOSTRA TERRA. Un altro passo fu fatto con la deportazione di tutti gli Ebrei dalla Striscia di Gaza, una vera e propria pulizia etnica, che creò il Hamastan per cui abbiamo avuto già TRE GUERRE e migliaia di razzi, mortai e missili. I jihadisti, qaidiscti e pro-ISIS di Ansar al Beth haMaqdis (il nome vuol dire i difensori del tempio, visto che in Arabo Gerusalemme è chiamata da secoli Medinath al Bet haMaqdis, città del Tempio, lo stesso tempio di cui, con il solito uso della menzogna, i musulmani negano l’esistenza…

    7 Nov 2014, 00:05 Rispondi|Quota
  • #7Frank

    Il lassismo dei Governi europei e la politica israleiana, é chiaro che ISIS pian piano prende terreno. Questo accade solo perché per la poca volontà di attaccare per primi, contro questo terrore la diplomazia non esiste c’é solo l’azione. Egitto dovrebbe dare il permesso all’IDF di prendere posizioni strategiche nel Sinai e annientare qualsiasi cellula terroristica.

    7 Nov 2014, 08:11 Rispondi|Quota