Roma, processo a Militia, parlano i leader: “L’Olocausto? Una fandonia”
Roma, 10 Novembre 2014 – Si sono assunti le responsabilità ideologica e materiale delle scritte che nel 2010 comparvero sui muri della città e diversi striscioni scritte razziste, antisemite e contro diversi esponenti politici. I leader di Militia, Stefano Schiavulli e Maurizio Boccacc,i che oggi in occasione del processo contro il loro gruppo, hanno accettato di rispondere alle domande del pubblico ministero Luca Tescaroli.
Le scritte comparse riguardavano tra gli altri l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, l’ex presidente del Senato Renato Schifani, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e anche il presidente americano George Bush. Per quanto riguarda Schiavulli, le cui parole sono state in sostanza poi ripetute da Boccacci, ha detto: “Ringrazio la Procura per avermi dato la possibilità di difendere le mie idee. Questo è un atto rivoluzionario. Non mi pento e spero di ottenere la pena più alta possibile. Più sarà alta la pena e più grande sarà il mio sacrificio. Non si possono mettere le manette al cervello. Per quanto mi riguarda non sono un cittadino italiano, sono un cittadino della Repubblica sociale italiana“. Secondo Schiavulli l’Olocausto e i campi di concentramento sono una ‘”fandonia”. Parlando poi di Militia ha detto che la sua attività si riduce a degli striscioni, a delle scritte che esprimono un pensiero. Non sono attentati.
(Fonte: Adnkronos, 10 Novembre 2014)
Nella foto in alto: Maurizio Boccacci, leader di Militia
#1Emanuel Baroz
Roma, Militia: «Gli striscioni antisemiti sono un atto rivoluzionario»
I leader del movimento di estrema destra Militia, Stefano Schiavulli e Maurizio Boccacci, si sono assunti in aula la «responsabilità ideologica e materiale delle scritte sui muri e degli striscioni» che nel 2010 prendevano di mira tra gli altri l’ex presidente degli Stati Uniti, George Bush, il presidente della comunità ebraica, Riccardo Pacifici, l’ex presidente del Senato Renato Schifani e l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno. I due sono stati sentiti nel processo che li vede imputati, assieme ad altri cinque attivisti, di apologia del fascismo e diffusione di idee fondate sull’odio razziale ed etnico.
«Questo è un atto rivoluzionario – ha detto Schiavulli rispondendo alle domande del pm Luca Tescaroli. Non mi pento e spero di ottenere la pena più alta possibile. Più alta sarà la pena e più grande sarà il mio sacrificio». Schiavulli ha affermato di non «essere un cittadino italiano ma un cittadino della Repubblica Sociale Italiana» e ha poi definito l’olocausto e i campi di concentramento come «una fandonia».
Dal canto suo Boccacci ha invece affermato che «l’attività di Militia si riduce a degli striscioni e delle scritte. Si tratta di striscioni che esprimono un pensiero. Non di attentati».
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/militia_boccacci_schiavulli_bush_pacifici/notizie/1004030.shtml
#2Gino
L@Emanuel Baroz: @Emanuel Baroz: la shoah è la storia più documenta purtroppo ,strano che i neonazi con il loro negazionismo involontariamente evidenziano il presunto fallimento del loro pupazzo con i Baffetti ! ……quindi in due parole hitler non è stato un mostro ma un coglione ?? ….
#3Stefano
Andrebbero interrogati in merito, invitati a presentare numeri, Quanti ebrei sono stati deportati da Roma? Quanti ne sono tornati? Se presentano loro cifre, si controlli all’anagrafe. Lo stesso si faccia per gli altri ebrei d’Italia, e d’Europa.