Per Hezbollah anche un giornalino serve per educare i bambini al terrorismo
Beirut – Il “Mahdi” è una rivista edita da Hezbollah, il movimento sciita egemone nel Libano meridionale, che si rivolge ai bambini. Ma gli eroi di cui tratta non appartengono, com’era forse lecito attendersi, al patrimonio della cultura medievale europea. Non c’è traccia, in altre parole, di principesse, fate e cavalieri. Bensì dei “martiri caduti combattendo il nemico israeliano“.
Il “Mahdi” è stato violentemente criticato per l’esaltazione della violenza e dell’identità settaria, per l’indottrinamento dei bambini e la propaganda militare. Ma gli editori contestano questa visione. Nel 2014, replicano, solo una delle 12 edizioni era dedicata alla resistenza, come spiega Abbas Charara, direttore del “Mahdi”. “Il Libano è sempre stato attaccato da Israele e per questo insegnamo ai nostri figli a combattere l’occupante, ad amare il loro paese, al dovere del sacrificio per il bene della nazione. È da queste idee sviluppiamo anche le virtù della resistenza, insieme a tutte le altre“.
Hezbollah è nato nel 1982, sotto l’ala delle Guardie della rivoluzione iraniane, ed ha combattuto contro contro l’esercito israeliano fino all’inizio del 2000. Il movimento, guidato da Hassan Nasrallah e considerato dalle potenze occidentali un gruppo terrorista, è l’unico partito libanese a non avere deposto le armi alla fine della feroce guerra civile, durata dal 1975 al 1990, ed è un’istituzione politica e militare fondamentale nel panorama libanese. Nel 2006, la decisione di rapire due soldati israeliani, Ehud Goldwasser ed Eldad Regev (in realà già morti al momento del rapimento, ma le cui salme vennero sfruttate dai teroristi libanesi per ricattare il governo israeliano per poter poi ottenere in cambio la liberazione dell’assassino Samir Kuntar) portò all’inevitabile risposta militare israeliana.
(Fonte: Askanews, 2 Dicembre 2014)
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Nella foto in alto: la rivista libanese “Mahdi”, edita da Hezbollah
#1Frank
L’occidente e l’ONU non si sono mai posti il problema riguardi l’educazione ai bambini al terrorismo, con sanzioni . Ma se Israele costruisce alcune case, allora i media internazionali reagiscono con violenza. Questa é una vergogna dell’ipocresia mondiale.