Iran: “La cancellazione dalla mappa di Israele non è negoziabile”

 
Emanuel Baroz
3 aprile 2015
3 commenti

Iran: “La cancellazione dalla mappa di Israele non è negoziabile”

iran-cancellazione-israele-focus-on-israelTeheran, 1 Aprile 2015 – Mohammad Reza Naqdi, comandante della milizia religiosa volontaria Basij, inquadrata nelle Guardie Rivoluzionarie iraniane, ha dichiarato martedì che “la cancellazione di Israele dalla carta geografica non è negoziabile”.

Lo ha riferito Israel Radio aggiungendo che l’alto ufficiale iraniano ha anche minacciato l’Arabia Saudita dicendo che chi sta guidando l’offensiva nello Yemen “avrà un destino simile a quello di Saddam Hussein”.

“I sionisti dovrebbero sapere che la prossima guerra non sarà limitata ai confini attuali e che i Mujaheddin li respingeranno in mare” ha aggiunto Naqdi, affermando successivamente con malcelato orgoglio che l’arsenale di Hamas, l’addestramento dei suoi terroristi e il know-how tecnologico nell’utilizzo delle armi utilizzate nell’estate scorsa contro Israele sono stati forniti dall’Iran.

(Fonte: Israele.net)

Thanks to Progetto Dreyfus

Nella foto in alto: Mohammad Reza Naqdi, comandante della milizia religiosa volontaria Basij, inquadrata nelle Guardie Rivoluzionarie iraniane

Articoli Correlati
Iran, nuova minaccia ad Israele: “ridurremo in polvere Haifa e Tel Aviv”

Iran, nuova minaccia ad Israele: “ridurremo in polvere Haifa e Tel Aviv”

Speciale difesa: l’Iran minaccia di “ridurre Tel Aviv e Haifa in polvere” se Israele farà passi falsi Teheran, 22 Settembre 2016 – L’Iran ha minacciato di “ridurre Tel Aviv e […]

Iran: testati missili con la scritta “Israele deve essere cancellato”

Iran: testati missili con la scritta “Israele deve essere cancellato”

Iran, test di missili con la scritta «Israele deve essere spazzato via» L’ultima provocazione dei Pasdaran nel giorno della visita di Biden in Israele. Il vicepremier Usa avverte: se Teheran […]

L’Iran minaccia: “150.000 missili contro Israele se gli USA ci attaccano”

L’Iran minaccia: “150.000 missili contro Israele se gli USA ci attaccano”

Teheran: 150.000 missili contro Israele se gli Usa ci attaccano Il ministro della Difesa: l’Iran non è l’Iraq. La guardia rivoluzionaria minaccia il sistema Nato in Turchia ROMA, 28 nov. […]

Iran: l’ayatollah Mesbah, vicino ad Ahmadinejad, legittima l’uccisione di bambini israeliani

Iran: l’ayatollah Mesbah, vicino ad Ahmadinejad, legittima l’uccisione di bambini israeliani

Iran: l’ayatollah Mesbah, vicino ad Ahmadinejad, legittima l’uccisione di bambini israeliani Teheran, 1 Giugno 2011 – L’ayatollah Mohammad Taghi Mesbah, considerato uno dei capi religiosi più estremisti e guida spirituale […]

Iran, Comandante Guardie Rivoluzionarie: “Assisteremo presto alla scomparsa del cancro Israele”

Iran, Comandante Guardie Rivoluzionarie: “Assisteremo presto alla scomparsa del cancro Israele”

19/02/2008 Iran: il comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, generale Mohamed Ali Jaafari, si è dichiarato convinto della prossima scomparsa di Israele. Lo ha scritto in un telegramma di condoglianze a […]

Lista Commenti
Aggiungi il tuo commento

Fai Login oppure Iscriviti: è gratis e bastano pochi secondi.

Nome*
E-mail**
Sito Web
* richiesto
** richiesta, ma non sarà pubblicata
Commento

  • #1Emanuel Baroz

    Capo delle milizie iraniane: “la distruzione di Israele non è negoziabile”

    http://www.progettodreyfus.com/capo-delle-milizie-iraniane-la-distruzione-di-israele-non-e-negoziabile/

    6 Apr 2015, 13:08 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Iran, la distruzione non è negoziabile

    di Nicola Seu

    Durante giorni di grandi e importanti negoziati sul nucleare iraniano, una nota che non dovrebbe sorprendere sono le parole del generale iraniano Mohammd Reza Naqdi che con grande candore e sincerità esclude dal tavolo dei negoziati la distruzione dello stato ebraico.

    Il significato di una simile affermazione trova fondamento non solo nella politica dello stato islamico, evidentemente non sfavorevole al negoziato riguardo al proprio arsenale bellico, ma nella necessità di dare una voce realmente islamica e universale a tutti coloro, e non sono certo pochi, che non dimenticano il vero obiettivo per cui l’Islam dovrebbe combattere: governare il mondo secondo la propria legge. Israele è, all’interno di questa visione, una presenza intollerabile, e la sua cancellazione appunto non-negoziabile. Nel corso della storia recente mediorientale si può trovare un parallelo, risalente alla vigilia della guerra dei sei giorni, quando il presidente egiziano intervistato sul ripreso controllo sullo stretto di Tiran e considerato un atto di guerra da parte di Israele, rispose diretto con grande lealtà: La vera questione non è l’accessibilità o meno delle navi israeliane allo stretto di Tiran o la possibilità in generale della navigazione israeliana nelle acque della zona, il punto chiave è l’esistenza d’Israele, che non può essere tollerata. Queste parole, pronunciate prima dell’occupazione dei territori palestinesi portano nella loro più intima essenza, le stesse considerazioni di quelle del generale Naqdi.

    Israele non deve esistere, prescindendo da qualsiasi sua azione, o comportamento, da qualsiasi governo o strategia politica. Israele è e sempre resterà un’entità illegale e criminale per il solo, mero fatto di esistere. Israele delenda est, punto e basta. Se prima questo progetto aveva un sapore prevalentemente pan-arabo e di riconquista di una terra araba sottratta “illegalmente” da una forza straniera, adesso il valore religioso, e della missione ultima della religione islamica nel mondo, ha aggiunto una elemento universalistico, in cui le terre che in qualsiasi tempo della storia dell’uomo sono state governate dal diritto islamico ad esso devono tornare. Proprio questo elemento, difficilmente digeribile dall’occidente e dalle sue pretese laicizzanti, rende le parole di Mahammad Reza Naqdi più pericolose di quelle del presidente ‘Abd al-Nasir.

    La non-negoziabilità della distruzione d’Israele non differisce dalla non-negoziabilità dell’applicazione della legge di Dio, secondo cui l’universalità del messaggio coranico è ineluttabile. Nella chiara e profonda distinzione delle terre, dei popoli e degli stati secondo la religione islamica, Israele e la sua esistenza è solo un punto di partenza, la presenza forse più irritante e meno tollerabile per coloro che desiderano l’applicazione della Shari’a, ma che non dovrebbe comportare differenze sostanziali dalle altre terre precedentemente musulmane, e su un ampio raggio temporale, da tutto il pianeta. Questa verità evidente non trova spazio di dibattito, e le mostruose contraddizioni che essa implica sono, volutamente o meno, ignorate.

    I negoziati che si sono conclusi ieri con un accordo preliminare sul programma nucleare iraniano, hanno visto un Iran molto lucido nei confronti dei propri interlocutori e nemici, sui quali, malauguratamente, non si possono fare affermazioni analoghe. La mancanza d’insistenza su queste tematiche da parte dei 5+1 porterà a una vittoria della Repubblica Islamica, la quale non solo si doterà di armi potenti, ma non esiterà a farne uso a seconda dei suoi interessi e progetti.

    (Fonte: L’Opinione, 4 Aprile 2015)

    6 Apr 2015, 13:09 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    6 aprile 2015 – L’Iran ha stanziato milioni di dollari per aiutare l’ala militare di Hamas a ricostruire la rete di tunnel terroristici distrutta da Israele durante la guerra della scorsa estate a Gaza. Lo ha riferito il Sunday Telegraph citando fonti di intelligence secondo le quali l’Iran sta anche finanziando nuove forniture di missili per ripristinare le scorte usate dall’organizzazione islamista palestinese per bersagliare la popolazione civile israeliana.

    (Fonte: Israele.net)

    7 Apr 2015, 18:35 Rispondi|Quota