Calcio – Kerm: la Palestina usa lo sport come strumento politico
“I palestinesi stanno usando lo sport come strumento politico“. Lo ha detto oggi Rotem Kerm, presidente della Federcalcio israeliana (Ifa), in merito alla richiesta di sospensione dalla Fifa di Israele inoltrata dalla Palestina all’organo che controlla il calcio nel mondo. La mozione sarà valutata dalla Fifa nel congresso annuale di Zurigo del 29 maggio.
“La federazione israeliana fa parte di un apartheid e si sta comportando in maniera brutale e razzista – aveva detto Jibril Rajoub, presidente della Federcalcio palestinese, per motivare la richieste- l’Associazione del calcio israeliano non è innocente e non ha preso posizione contro la politica del governo di ostacolare lo sviluppo del calcio palestinese“. La Pfa ha accusato Israele di bloccare gli spostamenti dei propri atleti, di trattenere le attrezzature sportive a loro destinate alla frontiera e di permettere a un club razzista nei confronti degli arabi, il Beitar di Gerusalemme, di partecipare al campionato nazionale.
“La richiesta palestinese è un chiaro mix di politica e calcio – ha risposto oggi Kerm – noi siamo una sorta di ostaggio nella battaglia contro il nostro governo. Il calcio nella nostra regione dovrebbe essere usato come ponte tra le persone per mostrare ai nostri governi e a tutti che può unire le persone, non usato come arma contro gli altri“. Il presidente della Fifa, Josep Blatter, parlerà con il premier israeliano Netanyahu e il presidente palestinese Abbas, rispettivamente oggi e domani, in cerca di una soluzione prima che la richiesta venga sottoposta al giudizio dei 209 membri del comitato. Se il voto si rendesse necessario servirebbe la maggioranza dei tre quarti del congresso per una sospensione di Israele.
(Fonte: Yahoo-sport, 19 Maggio 2015)
Nella foto in alto: una manifestazione a Ramallah per l’esclusione di Israele dalle competizioni FIFA
#1Emanuel Baroz
Il terrorista palestinese che vuole cancellare Israele dalle mappe (del calcio)
I palestinesi non recedono dai loro propositi. La UEFA ha respinto ancora una volta la richiesta palestinese di escludere Israele dalle competizioni calcistiche internazionali. In un incontro tenutosi in Svizzera poche settimane fa, il presidente del massimo organismo calcistico continentale, Michael Platini, ha confortato la pari carica della Federcalcio israeliana..
http://www.ilborghesino.blogspot.it/2015/05/il-terrorista-palestinese-che-vuole.html
#2Daniel
Israele chiede alla Fifa l’espulsione della Palestina
La ONG israeliana Shurat HaDin (Centro Giuridico d’Israele), che difende i diritti delle vittime israeliane del terrorismo, ha inviato una lettera al presidente della Fifa chiedendo che la Federcalcio palestinese venga espulsa dall’organo di governo del calcio mondiale. La richiesta arriva in risposta a un’identica mozione presentata, a parti invertite, dalla federazione palestinese. Shurat HaDin, l’ente che ha inviato la lettera a Joseph Blatter, crede che il presidente Jibril Rajoub violi le regole della Fifa per il suo invocare violenza contro Israele. Rajoub aveva presentato una mozione per l’espulsione del Paese rivale sostenendo che la loro “politica ostruzionista” impedisca lo sviluppo del calcio palestinese. La fondatrice di Shurat HaDin, Nitsana Darshan-Leitner, invece crede che “se il Congresso discuterà di accuse contro Israele, allora discutere anche di quelle contro Rajoub. Dovrebbe esaminare chi ha realmente commesso dei crimini, chi incoraggia la violenza”. Per Darshan-Leitner, Rajoub dovrebbe essere espulso perché è il segretario del Comitato centrale del movimento Fatah la cui ala armata ha rivendicato diversi attacchi che “hanno causato innumerevoli morti e feriti tra gli israeliani – dice, intervistata dalla Dpa – il presidente della Federcalcio palestinese ha promosso, supervisionato e benedetto azioni armate contro Israele”.
(Fonti: la Repubblica, Le Monde.juif, 26 Maggio 2015)