Due israeliani ostaggi a Gaza, uno nelle mani di Hamas
Gerusalemme, 9 Luglio 2015 – Due israeliani sono ostaggi a Gaza e uno e’ nelle mani di Hamas. Lo ha reso noto il governo israeliano. Le autorita’, che hanno rimosso la censura sulla notizia, hanno rivelato che da dieci mesi a Gaza e’ sparito un giovane israeliano di origine etiope: Avraham Mangisto e’ nato nel 1986, ha la cittadinanza israeliana e ha attraversato in maniera autonoma la barriera di sicurezza, entrando nell’enclave palestinese che e’ sotto il controllo del movimento islamista.
Un comunicato del ministero della Difesa riferisce che “secondo informazioni credibili di intelligence”, Avraham Mengistu e’ trattenuto “contro la sua volonta’ da Hamas a Gaza”. Nella nota si legge che “il governo si e’ rivolto a interlocutori regionali e internazionali per chiedere l’immediata liberazione” del giovane e “verificare le sue condizioni”. Israele indaga anche sulla scomparsa anche di un altro uomo, un arabo con cittadinanza israeliana, un beduino del deserto, che ugualmente “e’ trattenuto a Gaza”. La nota del ministero pero’ non fornisce altri dettagli sul caso e Hamas si e’ rifiutata di commentare la notizia. Secondo Yedioth Ahronoth, Mengistu ha qualche deficit mentale e risiede nella citta’ di Ashkelon, una decina di chilometri a nord di Gaza, dove e’ conosciuto dai servizi sociali. L’ultima volta che si sono avute sue notizie e’ stato nel settembre dell’anno scorso quando una mattina e’ uscito di case e non e’ mai ritornato in territorio israeliano dopo aver attraversato la frontiera. Testimoni l’hanno visto camminare sulla spiaggia della costa di Ashkelon verso il sud fino a raggiungere la zona di Ziqim e superare il confine militare tra Israele e Gaza. I servizi di sicurezza hanno notato la sua presenza e hanno anche mandato truppe di terra e un elicottero per cercare di recuperarlo; ma il giovane ha continuato a camminare verso Gaza e non e’ piu’ tornato indietro. Dopo la sua scomparsa, lo Shin Bet ha appurato che il giovane era sparito di casa in almeno tre altre occasioni.
Nel settembre scorso, il braccio armato di Hamas, le Brigate di Ezzedine al Qassam, organizzarono un enorme raduno nella localita’ di Rafah, nel sud della Striscia, in cui presentarono sul palco un’enorme scatola nera, con la scritta appunto ‘scatola nera’, in ebreo (magari in ebraico…) e arabo. Non diedero altra spiegazione, ma l’accaduto suscito’ grande curiosita’ nella Striscia e neanche i media palestinesi non riuscirono a capire il senso di quel messaggio. Probabilmente Hamas avrebbe voluto far uscire la notizia in Israele molto prima, ma a causa della censura del governo, il movimento islamista ha cercato di farla filtrare sui media arabi sperando che arrivasse all’opinione pubblica israeliana. Il divieto del governo israeliano e’ stato revocato mercoledi’ quando Khaled Meshaal, il capo del bureau politico del movimento islamista, ha reso noto di esser stato contattato, tramite canali europei, dalle autorita’ dello Stato ebraico per negoziare uno scambio con le salme di due soldati israeliani, Orn Shaul e Hadar Goldin, caduti nell’operazione a Gaza di un anno fa. Il gruppo islamista punta adesso a uno scambio di prigionieri con Israele simile a quello ottenuto nell’ottobre 2011, quando in cambio di un migliaio di detenuti palestinesi torno’ a casa Gilad Shalit, il soldato israeliano rimasto prigioniero a Gaza per oltre cinque anni.
(Fonte: AGI, 9 Luglio 2015)
Nella foto in alto: Avraham Mengistu
#1Emanuel Baroz
— BREAKING NEWS —
DUE ISRAELIANI DISPERSI A GAZA, ISRAELE ROMPE IL SILENZIO
Il primo cittadino israeliano disperso da 10 mesi è Avraham Mengistu, 29 anni, un ragazzo di origine etiope residente ad Ashkelon. Secondo le prime fonti, si tratterebbe di un ragazzo con problemi mentali che ha attraversato da solo il confine con la Striscia. Notizia certa è che in un primo momento era stato catturato da Hamas, ma non è ancora chiaro se sia stato rilasciato in seguito oppure sia ancora prigioniero dei terroristi.
Il governo israeliano è da mesi in trattative con Hamas e ora si capisce meglio il perché. Per ora, l’organizzazione di Ismail Hanyeh sostiene di non averlo rapito e che Avraham avrebbe raggiunto l’Egitto attraverso i tunnel sotterranei costruiti nella Striscia e che permettono di passare il valico di Rafah.
Il secondo cittadino sarebbe invece un beduino israeliano che vive nel sud del paese. Anche lui risulta disperso e non è chiaro se sia stato rapito.
Seguiranno nuovi sviluppi.
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#2Emanuel Baroz
9 luglio 2015 – “Hamas è responsabile del destino di mio figlio, non possono sottrarsi alle loro responsabilità”. Lo ha detto giovedì la madre di Avraham Menghistu, il giovane israeliano scomparso nella striscia di Gaza da 10 mesi. “Mi auguro che lo stato d’Israele non cessi di adoperarsi per il suo ritorno”, ha aggiunto la madre durante un incontro fra la famiglia e Itamar Shimoni, sindaco di Ashkelon. “Da quando è scomparso – ha detto la madre – la mia vita si è fermata. Ogni giorno aspetto di vederlo entrare dalla porta di casa. Prego per il suo ritorno, e chiedo a tutti di fare quello che possono per aiutarci”. Il padre di Avraham Menghistu ha detto: “Non sappiamo nemmeno se è ancora vivo”.
(Fonte: Israele.net)
#3Emanuel Baroz
10 luglio 2015 – “Due civili israeliani sono nella striscia di Gaza nelle mani di Hamas. Lo stato di Israele sta investendo molti sforzi per riportarli alle loro famiglie. Consideriamo Hamas responsabile per la loro sorte e chiediamo il loro ritorno”. Lo ha detto giovedì il ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon, al rientro in Israele da una visita in Italia. Ya’alon ha detto d’essere in contatto con le due famiglie degli scomparsi.
10 luglio 2015 – “Hamas diffonde disinformazione (sui due civili israeliani scomparsi nella striscia di Gaza) e cerca di imporre a Israele un ricatto (in termini di terroristi da scarcerare) anche solo per ammettere che sono nelle loro mani e iniziare a trattare. Ma Israele non vorrà pagare un prezzo così alto come nel caso Shalit per due uomini che, a quanto pare, sono entrati nella striscia di Gaza di loro iniziativa, laddove Shalit era stato sequestrato dagli islamisti mentre prestava servizio militare in territorio israeliano”. Lo ha scritto giovedì l’analista Avi Issacharoff su Times of Israel.
10 luglio 2015 – “Si tratta di un caso umanitario e ci aspettiamo che chi lo trattiene si comportarsi di conseguenza e lo restituisca al più presto in buona salute”. Lo ha detto giovedì il presidente d’Israele Reuven Rivlin a proposito di Avraham Mengistu, il giovane israeliano con problemi mentali disperso da dieci mesi nella striscia di Gaza. “Continueremo a fare ogni sforzo per porre fine a questo incidente il più presto possibile”, ha aggiunto Rivlin.
10 luglio 2015 – Asho Mengistu, fratello di Avraham Mengistu, disperso a Gaza da dieci mesi: “Mi rivolgo a Hamas: restituite subito mio fratello, pensate alle sue condizioni si salute”. Asho Mengistu ha detto che la famiglia ha deciso mesi fa di affidarsi alle autorità. “Abbiamo deciso di agire con autocontrollo e chiedo a tutti i cittadini di Israele di esercitare moderazione e autocontrollo”, ha detto il fratello del disperso.
10 luglio 2015 – Hassan Yussef, uno dei capi di Hamas in Cisgiordania, ha detto giovedì a Israel Radio che il suo movimento non inizierà nemmeno a parlare del rilascio di due israeliani trattenuti a Gaza (né a dare informazioni sul loro conto) se prima Israele non scarcererà i detenuti palestinesi riarrestati dopo essere stati scarcerati nel 2011 nell’ambito del ricatto per la liberazione dell’ostaggio Gilad Shalit (tenuto in cattività a Gaza per 5 anni dopo essere stato rapito da Hamas in territorio israeliano). Sono circa 60 su 1.027 i terroristi che Israele ha nuovamente arrestato, dopo averli rilasciati nel 2011, perché tornati a praticare attività terroristiche in violazione dell’impegno formalmente che avevano preso al momento della loro scarcerazione. E’ noto che altri terroristi scarcerati nel 2011 dirigono oggi impunemente sanguinosi attentati terroristici anti-israeliani dalle loro basi in Turchia.
10 luglio 2015 – “Hamas è responsabile del destino di mio figlio, non possono sottrarsi alle loro responsabilità”. Lo ha detto giovedì la madre di Avraham Menghistu, il giovane israeliano scomparso nella striscia di Gaza da 10 mesi. “Mi auguro che lo stato d’Israele non cessi di adoperarsi per il suo ritorno”, ha aggiunto la madre durante un incontro fra la famiglia e Itamar Shimoni, sindaco di Ashkelon. “Da quando è scomparso – ha detto la madre – la mia vita si è fermata. Ogni giorno aspetto di vederlo entrare dalla porta di casa. Prego per il suo ritorno, e chiedo a tutti di fare quello che possono per aiutarci”. Il padre di Avraham Menghistu ha detto: “Non sappiamo nemmeno se è ancora vivo”.
10 luglio 2015 – Celebrando mercoledì il primo anniversario della guerra della scorsa estate contro Israele, Hamas ha diffuso le immagini di un finto carro armato israeliano sormontato da una grande mano chiusa a pugno che stringe la riproduzione in grande di tre piastrine di riconoscimento di soldati israeliani: una col nome di Oron Saul, uno dei soldati caduti a Gaza di cui Hamas trattiene la salma “in ostaggio”; le altre due contrassegnate da grandi punti interrogativi come ad indicare che l’organizzazione terroristica tiene in ostaggi altri due israeliani (falsamente descritti come soldati). Vedi il video sul Jerusalem Post
10 luglio 2015 – Si apprende che Avraham Mengistu, 26 anni, israeliano di origine etiope residente ad Ashkelon, è scomparso dieci mesi fa nella striscia di Gaza. La notizia è diventata ufficiale giovedì dopo che le autorità israeliane hanno revocato il vincolo di segretezza. Avraham Mengistu ha lasciato la sua casa nelle prime ore dell’8 settembre 2014 e non è più tornato dopo che aveva attraversato il confine camminando sulla spiaggia in direzione sud nella zona di Zikim, dove ha scavalcato la recinzione che divide Israele da Gaza. Già in varie precedenti occasioni Mengistu, che ha problemi mentali ed è noto ai servizi sociali di Ashkelon, si era allontanato da casa per diversi giorni senza dare notizie. Hamas ha sostenuto d’aver arrestato Mengistu, ma di averlo successivamente rilasciato. Secondo Hamas, l’israeliano avrebbe poi lasciato Gaza per il Sinai egiziano attraverso un tunnel nella zona di Rafah, una versione considerata poco plausibile dalle autorità israeliane. Sempre giovedì si è appreso che un secondo cittadino israeliano, della comunità beduina del Negev, viene dato per disperso nella striscia di Gaza. A quanto risulta il giovane, di cui non è stato reso noto il nome, aveva già attraversato diverse volte in passato il confine con la striscia di Gaza per motivi non chiari.
(Fonte: Israele.net)