“Ambasciatore” dell’ANP di Abu Mazen: “Non esiste nessun popolo ebraico”

 
Emanuel Baroz
10 luglio 2015
6 commenti

Ambasciatore dell’Autorità Palestinese: “Non esiste nessun popolo ebraico”

E cita il falso antisemita “Protocolli dei Savi di Sion” come prova autentica del perfido complotto mondiale degli ebrei

ambasciatore-palestinese-no-popolo-ebraico-focus-on-israelNel corso di una conferenza sulla pace fra israeliani e palestinesi tenutasi a Santiago del Cile presso la “Gran Logia” massonica lo scorso 15 maggio, l’ambasciatore palestinese Imad Nabil Jadaa ha citato il notorio falso antisemita di epoca zarista Protocolli dei Savi di Sion come prova che il sionismo è stato inventato per celare il complotto ebraico volto a dominare il mondo.

Parlando in spagnolo, il rappresentante dell’Autorità Palestinese ha affermato inoltre che “non esiste nessun popolo ebraico” e che i palestinesi non riconoscono l’esistenza di un popolo ebraico.

Una videoregistrazione del discorso di Imad Nabil Jadaa con sottotitoli in inglese è stata diffusa di recente da ISGAP (Institute for the Study of Global Antisemitism and Policy): “Nel 1896 – afferma il rappresentante dell’Olp – un gruppo di intellettuali accademici e consulenti finanziari, per la maggior parte europei non ebrei, decise di creare il movimento sionista con il pretesto di creare una patria per il popolo ebraico. Ma la verità è che serviva a coprire i loro piani per dominare la vita in tutto il pianeta”.

Continua l’ambasciatore palestinese: “Secondo il libro I Protocolli dei Savi di Sion pubblicato nel 1923 e scoperto da Lenin dopo il trionfo della rivoluzione bolscevica in Russia [in realtà I Protocolli vennero pubblicati per la prima volta nel 1903, per essere ben presto smascherati in particolare da una serie di articoli apparsi sul Times di Londra nel 1921 che dimostravano come si trattasse di un grossolano collage di materiali frutto di plagio da precedenti opere di satira politica e romanzi non correlati agli ebrei NdR]. In quel libro parlano della distruzione della morale delle altre religioni. In quel libro avanzano piani per la manipolazione di tutto l’apparato finanziario, economico e industriale del mondo intero e discutono della manipolazione delle forze politiche locali in tutti i vari paesi”.

Nato a Beirut, Jadaa rappresenta l’Autorità Palestinese in un paese che si è spesso schierato contro Israele sulla questione palestinese, al punto che ha richiamato il proprio ambasciatore da Israele durante la guerra della scorsa estate contro Hamas nella Striscia di Gaza.

Nel suo discorso, Jadaa ha anche sostenuto che gli ebrei non costituiscono un popolo distinto. “Circa l’odio che abbiamo contro il popolo ebraico – ha detto – innanzitutto noi palestinesi non abbiamo odio. In secondo luogo, non riconosciamo l’esistenza del popolo ebraico: non esiste un popolo ebraico. Non è una mia analisi personale. Possiamo fare riferimento al professore ebreo israeliano dell’Università di Tel Aviv, il dottor Shlomo Sand, e al suo libro L’invenzione del popolo ebraico: un ebreo con passaporto israeliano rende noto che la cosiddetta nazione ebraica è un’invenzione, perché una religione non può essere un popolo“.

Le dichiarazioni di Jadaa riflettono un’opinione assai diffusa in Medio Oriente, che riecheggiano spesso nella retorica degli esponenti palestinesi, dei capi iraniani e di altri esponenti religiosi e non religiosi.

(Fonte: Times of Israel, Jerusalem Post, 8 Luglio 2015)

Israele.net

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  • #1HaDaR

    Gli arabi hanno il coraggio di raccontare le balle piú incredibili e noi non abbiamo il coraggio di dire la verità piú evidente: NON ESISTE UN POPOLO “PALESTINESE, IN QUANTO NON ESISTONO UNA LINGUA PALESTINESE, UNA RELIGIONE PALESTINESE, UNA CULTURA PALESTINESE, UNA CUCINA PALESTINESE.

    Non sono che musulmani immigrati nella TERRA D’ISRAELE da Siria, Egitto, Transgiordania, Arabia Saudita, Sudan, Iraq, Bosnia, Marocco, Algeria, Afghanistan e Turchia, DOPO CHE NOI EBREI ABBIAMO COMINCIATO A TORNARE A CASA NOSTRA NON APPENA CI È STATO PERMESSO

    10 Lug 2015, 20:40 Rispondi|Quota
    • #2altai

      @HaDaR: Cioè prima la Palestina era vuota? Interessante… è stata sempre vuota dalla diaspora all’inizio del 900?

      12 Lug 2015, 11:00 Rispondi|Quota
    • #3HaDaR

      @altai: MA chi ha mai detto che la Terra d’Israele* era “vuota”?
      In Terra d’Israele non è mai venuta meno la presenza ebraica, come hanno testimoniato attarevrso i secoli viaggiatori di ogni tipo e religione, dal medioevo all’era moderna (vedi Mark Twain in “The Innocents Abroad”) e persino Karl Marx, un vero antisemita (si legga i suoi scritti sulla questione ebraica!), quando era corrispondente a Gerusalemme nel 1859 (?) per un giornale di Boston, scrisse che “la maggioranza assoluta degli abitanti di Gerusalemme è ebraica”…
      A parte gli Ebrei e i Samaritani, che sono AUTOCTONI, gli altri sono INVASORI, alcune decine di migliaia dall’epoca degli invasori musulmani, e altri dall’epoca dell’Impero Ottomano. Ma non esiste un popolo palestinese in quanto non esiste un popolo che abbia una lingua differenziabile palestinese, o una religione differenziabile palestinese, una cultura differenziabile palestinese, una cucina, eccetera: sono ARABI, venuti clandestinamente DOPO che noi ebrei siamo comincaiti a Tornare a casa IN MASSA non appena ci è stato permesso farlo (prima della metà del XIX Sec. E.V. gli ebrei NON POTEVANO VIAGGIARE, MUOVERSI, NON ERAVAMO CITTADINI, NON AVEVAMO PASSAPORTI E LASCIAPASSARE, se non in rarissime eccezioni.
      Fino agli anni ’50, quando la propaganda sovietica cambiò le cose inventando il “popolo palestinese” e la sua “lotta” (terroristica) finanziandola e armandola, palestinese detto a un arabo era un insulto e un controsenso.
      GLI EBREI che vivevano stoo il mandato britannico erano chiamati “Palestinians”, non gli arabi, che erano chiamati “Arabs”.
      Studiare un po’ di storia non farebbe male.
      ===============================
      *L’uso del termine “Palestina” è già di per sé di parte, OSTILE, antiebraico.
      Il termine fu scelto in senso antigiudaico nel 135 E.V. dall’Imperatore Adriano dopo aver sconfitto i giudei, per cancellare anche nel nome il Regno di Giudea.
      È un nome scelto sulla base del nome dei Filistei, un popolo nemico d’Israele, il cui nome stesso significa “invasore” (plishtim) in Ebraico, già estinto in loco da quasi mille anni all’epoca di Adriano e tornato in Fenicia (Libano).
      Perisno l’esistenza di una “Palestina” in quell’area geografica non significa AFFATTO l’esistenza di un “popolo palestinese”. NON SOLO, fino al 1948 per palestinesi s’intendevano gli Ebrei. Gli arabi hanno USURPATO pure quello, oltre ad essere oltre all’80% immigrati clandestinamente da altre terre.

      12 Lug 2015, 21:04 Rispondi|Quota
    • #4HaDaR

      @altai: Le suggerisco vivamente di cominciare da qui: http://www.eretzyisroel.org/~peters/ e magari guardarsi delle foto dalla metà del XIX Sec. E.V. alla fine del secolo, dov’erano tutti sti Arabi?… Non erano ancora arrivati, ALTRO CHE “PALESTINESI”!…
      Questi hanno cognomi come Turki, Al Masri (Egiziano), Mugrabi (marocchino), ecc. ecc. e si legga poi alcuni degli articoli che appaiono anche su questa pagina…

      12 Lug 2015, 21:10 Rispondi|Quota
  • #5HaDaR

    In questo testo, che ha 320 anni, ed è un testo sulla “Palestina”, non vi sono nomi arabi di città (il solo nome Arabo originale è Ramallah!…il resto sono nomi ebraici!) e non vi è traccia di “palestinesi”…
    https://palestineisraelconflict.wordpress.com/2014/04/27/a-tour-and-census-of-palestine-year-1695-no-sign-of-arabian-names-or-palestinians/

    13 Lug 2015, 16:00 Rispondi|Quota
  • #6Emanuel Baroz

    12 luglio 2015 – Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha richiamato venerdì il suo ambasciatore dal Cile “per consultazioni”, dopo che erano state diffuse le dichiarazioni antisemite fatte da questi durante una conferenza a Santiago.

    (Fonte: Israele.net)

    13 Lug 2015, 21:47 Rispondi|Quota