Ancora attacchi del terrorismo palestinese in Israele
Gerusalemme, 14 Ottobre 2015 – Ancora un attacco a Gerusalemme contro i civili israeliani: una donna è stata ferita questa sera con un arma da taglio, nelle vicinanze della stazione centrale degli autobus. Dopo il ferimento, la signora di circa 50 anni è riuscita a salire sul bus, ed immediatamente l’autista è riuscito a chiudere le porte ed evitare che l’assalitore potesse salire sul bus per colpire ancora; rimasto all’esterno del mezzo, l’uomo è stato colpito a morte dall’intervento della polizia israeliana. La donna è stata soccorsa dalla Stella Rossa di David (i paramedici della MDA) ed ha riportato delle ferite giudicate non gravi.
Poche ore prima, sempre a Gerusalemme, di fronte alla Porta di Damasco della Città Vecchia, un altro terrorista armato di pugnale era stato ucciso dagli agenti prima che riuscisse a fare vittime. Secondo il portavoce della polizia Micky Rosenfeld, l’atteggiamento dell’uomo, un giovane palestinese arrivato da Hebron, aveva suscitato sospetti nei poliziotti che avevano deciso di perquisirlo per verificare che non fosse armato. A quel punto il sospetto ha estratto il pugnale e si è avventato contro gli agenti, che hanno reagito sparandogli. Un terzo palestinese, proveniente da Shoafat, è stato arrestato perché nascondeva un coltello: si era presentato al posto di blocco con un bambino in braccio.
A Gaza invece, per il quarto giorno di seguito, folti gruppi di palestinesi hanno assaltato la rete che segna il confine. Ieri erano riusciti ad entrare in territorio israeliano, oggi i soldati hanno sparato munizioni vere alle gambe, respingendoli, il tutto mentre Hamas esortava i palestinesi in Giudea e Samaria a scatenare scontri violenti con le forze di sicurezza israeliane dopo la preghiera islamica di venerdì prossimo. Dal canto suo, il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah ha esortato tutti gli arabi in Medio Oriente ad “aiutare i palestinesi”, dicendo che il suo gruppo offre appoggio incondizionato a “ogni forma di resistenza palestinese contro il nemico israeliano”
Contemporaneamente molti insediamenti israeliani in Cisgiordania hanno deciso di chiudere temporaneamente le porte ai lavoratori palestinesi per proteggersi da possibili attentati. Sebbene finora nessuno dei attacchi iniziati col primo ottobre abbia avuto luogo all’interno delle comunità di Giudea e Samaria, esse hanno deciso di agire in modo preventivo riservandosi di valutare giorno per giorno la situazione. La decisione potrebbe avere forti ripercussioni soprattutto sul settore edilizio che si avvale maggiormente di lavoratori palestinesi.
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Nella foto in alto: la zona davanti alla Porta di Damasco a Gerusalemme dov’è avvenuto il primo attentato
