“Gentili passeggeri, stiamo per atterrare in Palestina”: scoppia il caso su un volo Iberia
L’annuncio prima della discesa su Tel Aviv innesca vivaci proteste in cabina e sui media
di Maurizio Molinari
Gerusalemme – «Gentili passeggeri, stiamo per atterrare in Palestina, grazie di aver viaggiato con noi». E’ il pilota del volo Iberia 3316, in arrivo a Tel Aviv da Madrid, a fare un annuncio che innesca vivaci proteste in cabina. Fra i passeggeri c’è Lior, israeliana, che appena atterrata contatta il Channel 2 della tv nazionale e ammette di «aver subito uno shock» nell’ascoltare la «falsificazione della destinazione di arrivo» visto che «l’aeroporto di Ben Gurion si trova in Israele e non nei Territori palestinesi».
Altri passeggeri hanno protestato, con l’equipaggio in volo e il personale a terra della compagnia di bandiera spagnola, spiegando che «si è trattato di una scelta intenzionale» perché «il pilota ha detto Palestina nell’annuncio in spagnolo ma non lo ha poi ripetuto parlando in inglese».
L’episodio è avvenuto mercoledì ed oggi, a 48 ore di distanza, Iberia ha dato la propria versione dei fatti, spiegando che «c’è stata un’incomprensione» perchè in spagnolo il pilota ha detto «stiamo arrivando a destinazione» e la parola «destino» è stata scambiata per «Palestina». Ma è una tesi che non convince molti dei passeggeri, che hanno scritto lettere di protesta, si dicono «offesi» e assicurano che non voleranno più con Iberia fino a quando non riceveranno «le scuse».
La terminologia adoperata dal pilota di Iberia tocca al cuore il conflitto israelo-palestinese, che è anche una questione di definizioni geopolitiche. «Palestina» è il termine con cui l’Impero romano rinominò l’antica Giudea e dopo il collasso dell’Impero Ottomano, al termine della Prima Guerra Mondiale, Londra esercitò un mandato coloniale sulla «Palestina» che nel 1947 venne divisa dall’Onu in due Stati: uno ebraico sul quale nacque nel 1948 Israele e l’altro arabo che venne in parte – la Cisgiordania – occupato dalla Giordania e in parte – la Striscia di Gaza – dall’Egitto. L’Assemblea generale dell’Onu ha riconosciuto nel 2012 come Stato non-membro la «Palestina» identificandolo nei territori di Cisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme Est. L’aeroporto di Ben Gurion e la città di Tel Aviv si trovano all’interno dei territori che l’Onu nel 1947 assegnò allo Stato ebraico.
(Fonte: La Stampa, 31 Ottobre 2015)