Nei cellulari dei tre libici arrestati in porto a Genova foto di adesione all’Isis
La Procura: sospetti di legami con il terrorismo per i tre sbarcati da un traghetto proveniente da Tunisi. Nuovo episodio dopo la misteriosa coppia fermata al “Colombo”
di Stefano Origone
Genova, 5 Gennaio 2016 – La bandiera del califfato con la dichiarazione di adesione all’Isis su una pagina Facebook. E’ uno degli scatti conservati nel cellulare di uno dei tre libici arrestati in porto a Genova dopo essere sbarcati dal traghetto proveniente dalla Tunisia con tre Suv senza documenti. Nella memoria di uno smartphone gli inquirenti hanno trovato anche foto di bambini soldato, di sentenze che riguardano jihadisti condannati per terrorismo. Poi di armi, munizioni, scatti sui territori di guerra.
I tre sono in carcere con l’accusa di riciclaggio, ma nelle prossime ore il sostituto procuratore Pier Carlo Di Gennaro potrebbe contentare anche finalità terroristiche. Il condizionale è d’obbligo perché la procura i tre potrebbero essere realmente dei ricettatori di auto. Lo confermano i diversi “passaggi” in porto a Genova nel 2015. Abdel Kader Alkurbo (50 anni libico con passaporto svedese), Muhamad Ali Mosa Lufty (43 anni libico residente a Bruxelles) e Mohamed Abdel Mohamed Amar (39 anni, libico con passaporto belga) si difendono. “Non abbiamo a che fare con l’Isis”. Il 31 dicembre erano stati arrestati due iraniani, fratello e sorella, all’aeroporto Cristoforo Colombo: si stavano imbarcando per Londra con documenti falsi belgi. Sui loro smartphone sono state trovate immagini di mitra e munizioni. “Il porto rischia di diventare crocevia di soggetti legati al terrorismo internazionale”, avverte Francesco Cozzi, procuratore capo reggente.
I tre libici arrestati domenica al porto “non sono terroristi”. Lo sostengono i difensori, Enrico Romanelli e Agostino Zurzolo. “Sono passati dalla Libia alla Tunisia – dicono – ed erano diretti a Bruxelles. Le auto le hanno comprate ed erano sorpresi che la polizia abbia contestato loro che fossero rubate. Loro non hanno contatti a Genova e con il territorio ma erano solo in transito“.
#1Emanuel Baroz
Terrorismo, 3 libici arrestati a Genova: sbarcati da traghetto da Tunisia
Genova, 5 gen. (LaPresse) – Foto sui cellulari con riferimenti legati a simboli del terrorismo islamico, inneggianti alla guerra, che ritraggono uomini a viso coperto e con kalashnikov, immagini come quelle riconducibili e diffuse dall’Isis. Sono le fotografie trovate nei cellulari di tre persone di origine libica fermate ieri nel porto di Genova per riciclaggio. Secondo quanto si apprende dalla questura di Genova, i tre erano sbarcati ieri mattina attorno alle 9 da una nave traghetto proveniente dalla Tunisia, la Excellent.
Nel corso di controlli antiterrorismo speciali, che vengono regolarmente eseguiti dopo i fatti di Parigi, gli agenti sono stati insospettiti dai 3 uomini a bordo di 3 suv tutti e 3 bianchi, ma completamente irregolari, senza documentazione e libretto di immatricolazione e senza targhe regolari. Le indagini sono svolte dalla Digos genovese in coordinamento con la procura. Degli uomini uno ha residenza svedese, l’altro ha cittadinanza belga e il terzo è libico domiciliato in Belgio, con regolare permesso di soggiorno. Sono stati fermati per il reato di riciclaggio, legato alle vetture, e sono detenuti nel carcere di Marassi. I tre fermati, uno classe 1965, hanno fra i 40 e i 50 anni. Solo uno dei tre ha precedenti, per guida senza patente, a quanto appreso dalla polizia. Giovedì è previsto l’interrogatorio di garanzia contestuale alla convalida del provvedimento di fermo.
L’operazione di polizia eseguita nel porto ligure ieri è avvenuta a pochi giorni dall’arresto all’aeroporto genovese Cristoforo Colombo dei due sedicenti iraniani, con l’accusa di possesso di documenti falsi e nei cui telefonini sono state rinvenute foto di armi da guerra.
http://www.lapresse.it/cronaca/terrorismo-3-libici-arrestati-a-genova-sbarcati-da-traghetto-da-tunisia-1.819094
#2Emanuel Baroz
Terrorismo, 3 nuovi arresti a Genova
di Tommaso Fregatti e Matteo Indice
GENOVA. A pochi giorni dall’intervento all’aeroporto “Cristoforo Colombo”, in cui sono finiti in manette due sedicenti siriani sorpresi con documenti falsi e foto di armi nel cellulare, la Digos di Genova compie un nuovo blitz in coordinamento con la Procura.
Foto di bambini armati, scene di guerra e di persone che inneggiano allo Stato Islamico, di gente ferita e sentenze di condanna egiziane per fatti di terrorismo legato alla jihad. È il contenuto dei telefonini che avevano i tre libici, Abdel Kader Alkurbo (50 anni libico con passaporto svedese), Muhamad Ali Mosa Lufty (43 anni libico residente a Bruxelles) e Mohamed Abdel Mohamed Amar (39 anni, libico con passaporto belga), arrestati domenica in porto con l’accusa di riciclaggio aggravato dalla finalità terroristica.
Ma anche la bandiera del califfato con la dichiarazione di adesione all’Isis tra gli scatti conservati nel cellulare di uno dei tre libici arrestati. I tre dicono di essere commercianti d’auto, ma per gli investigatori potrebbero essere fiancheggiatori e il commercio d’auto potrebbe servire per finanziare l’Isis.
Intanto è emerso che avrebbero incontrato qualcuno a Genova i due sedicenti fratelli iraniani, Karim e Shahad El Kunani, arrestati all’aeroporto genovese il 31 dicembre mentre cercavano di imbarcarsi su un volo per Londra con falsi documenti belgi. L’incontro è stato registrato dalle telecamere del centro storico genovese. Questo confermerebbe l’ipotesi che i due non fossero a Genova casualmente, ma che avessero già dei contatti. Al momento è escluso che gli arresti degli iraniani e dei tre libici avvenuto domenica scorsa in porto siano collegati
Per ricapitolare la vicenda occorre ripartire dalla serata di domenica. La polizia, da settimane, sta indagando sulla figura del cinquantenne A. A.. Gli investigatori studiano i suoi rapporti molto stretti con un altro personaggio che vive perlopiù in Liguria, un fondamentalista straniero intorno al quale si starebbe coagulando una rete di fanatici.
La Digos di Genova, va ricordato, è impegnata da oltre due anni nello stretto monitoraggio delle frange più estreme attive nel capoluogo e nel resto della regione. Un lavoro portato avanti rielaborando e aggiornando informazioni e mappature circoscritte durante le indagini sulla radicalizzazione del genovese Giuliano Delnevo , morto combattendo in Siria nel 2013.
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2016/01/05/ASPVOG3-terrorismo_genova_arresti.shtml