Ennesimo accoltellamento in Israele: gravissima una donna incinta
Gerusalemme, 18 Gennaio 2016 – Ancora terrorismo, ancora odio antiebraico, ancora attentati contro civili israeliani. Prosegue senza sosta, nel silenzio pressochè totale dei mass media, la cosiddetta intifada dei coltelli in Israele: nelle ultime ore Michal Froman, una donna israeliana di circa 30 anni che è stata accoltellata nei pressi dell’insediamento ebraico di Tekoa, nella zona di Betlemme, nei territori contesi. Lo dice il portavoce militare. La donna, che è incinta, è stata aggredita all’interno di un magazzino di vestiti dell’insediamento ed è stata ferita in maniera grave, mentre l’assalitore è stato colpito dalla reazione delle forze di sicurezza. L’esercito sta setacciando l’intera aerea per vedere se ci sono complici. Agli abitanti di Tekoa è stato ordinato di chiudersi in casa.
La dinamica dell’attacco è stata molto simile a quello che ieri è costato la vita a Dafna Meir, una donna di 38 anni, madre di 6 figli, che è stata uccisa a coltellate da un terrorista a casa sua ad Otniel, vicino Hebron, proprio di fronte ad alcuni dei suoi bambini.
Thanks to Allarme Rosso & Israele.net
Nella foto in alto: Michal Froman, la vittima dell’attentato di oggi, mentre viene trasportata in ospedale
#1Emanuel Baroz
Michal, la donna incinta che questa mattina è stata accoltellata in Cisgiordania da un ragazzino palestinese, si era avvicinata al suo aggressore perchè le pareva disorientato, come se dovesse andare in un posto ma non ne conoscesse la direzione. Il testimone oculare riferisce che una volta avvicinatasi a lui per dargli aiuto, il terrorista l’abbia accoltellata.
https://www.facebook.com/allarmerossoisraele/photos/a.286762358171956.1073741828.286692224845636/508296696018520/?type=3&theater
#2Emanuel Baroz
17 Gennaio 2016: #BREAKINGNEWS – Questa mattina a Gerusalemme sono stati arrestati tre palestinesi che armati di coltello volevano entrare in una sinagoga per fare una strage.
https://www.facebook.com/allarmerossoisraele/posts/507917356056454
#3Emanuel Baroz
17 Gennaio 2016: Poco fa in Samaria un terrorista palestinese tentava di uccidere alcuni soldati israeliani con il suo coltello. Ucciso.
https://www.facebook.com/allarmerossoisraele/photos/a.286762358171956.1073741828.286692224845636/507987579382765/?type=3&theater
#4Emanuel Baroz
18 Gennaio 2016: Gerusalemme. Un palestinese si avvicina ad un gruppo di poliziotti israeliani, estrae il suo coltello ma viene arrestato dopo aver tentato inutilmente la fuga.
https://www.facebook.com/allarmerossoisraele/photos/a.286762358171956.1073741828.286692224845636/508344222680434/?type=3
#5Emanuel Baroz
20 Gennaio 2016: La donna israeliana incinta accoltellata pochi giorni fa è fuori pericolo e sorride dal suo letto d’ospedale.
https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/927100904032938/?type=3&theater
#6Emanuel Baroz
Israele: ecco perché per la stampa italiana una mamma ebrea uccisa non fa notizia
di Sarah F.
Ieri in Israele è stata uccisa una giovane mamma ebrea di 38 anni, madre di sette figli che hanno assistito al suo massacro perpetrato da un terrorista palestinese che si era introdotto nella loro casa con l’unico intento di uccidere.
Si chiamava Dafna Meir la povera mamma ammazzata senza pietà dal terrorista palestinese davanti agli occhi terrorizzati dei suoi figli che, solo per un caso, non sono stati anche loro uccisi.
Il fatto che un terrorista palestinese si introduca in una casa israeliana per uccidere non è certo una novità ma lo è senz’altro nel contesto di quella che i media prezzolati italiani chiamano “intifada dei coltelli” e sarebbe bastato questo per farne titoli cubitali. Invece no, nessuno ne ha parlato in particolare quelli che, come l’ANSA o REPUBBLICA, non perdono occasione per fare titoli invertiti dove le vittime israeliane si trasformano in carnefici e i carnefici palestinesi si trasformano in vittime.
Il punto è proprio questo, l’impossibilità di manipolare l’informazione non rende l’informazione stessa appetibile e quindi meglio tacere del tutto. In questo caso la vittima israeliana è stata colpita in casa sua e nessuno ha potuto reagire colpendo l’assassino palestinese, ergo, per la stampa italiana non è stato possibile parlare di vittime palestinesi e quindi sul tutto cala il silenzio più assoluto.
Ma possiamo scommettere che quando la polizia israeliana troverà il colpevole di questo efferato omicidio caduto nel silenzio e lo colpirà i giornali italiani saranno prontissimi a titolare a lettere cubitali dell’uccisione o dell’arresto del “povero palestinese”.
Siamo arrivati al punto in cui parlare di connivenza con i terroristi da parte di una certa stampa italiana non è più una esagerazione, è un dato di fatto che la bruttissima vicenda del brutale assassinio di Dafna Meir purtroppo conferma.
http://www.rightsreporter.org/israele-ecco-perche-per-la-stampa-italiana-una-mamma-ebrea-uccisa-non-fa-notizia/
#7Emanuel Baroz
Israeliana accoltellata in Cisgiordania, è grave
La donna, incinta, aggredita in un negozio di abbigliamento. Ucciso l’assalitore
Un’israeliana incinta di 30 anni è stata accoltellata in modo grave oggi da un ragazzo palestinese mentre si trovava vicino a un deposito di vestiti all’interno dell’insediamento ebraico di Tekoa in Cisgiordania, non distante da Betlemme. Un episodio che ricalca di molto l’assalto mortale che ieri ha visto come vittima un’altra israeliana colpita, davanti ai figli, a casa sua a Otniel, sempre in Cisgiordania, da un ignoto – presumibilmente un palestinese, secondo le autorità – poi dileguatosi.
Due «attentati terroristici» che appaiono indicare, a giudizio di alcuni osservatori, un aspetto diverso nella dinamica di quella che da più parti è stata chiamata «Intifada dei coltelli»: il passaggio dalle strade, dagli incroci viari, dai check point, ai luoghi ritenuti finora protetti, case comprese. E che potrebbe avere ricadute diverse con l’obiettivo di creare incertezza nella vita di ogni giorno negli stessi insediamenti. Non è un caso che il comandante della “Brigata Etzion” Roman Gofman abbia deciso dopo l’attacco l’immediato allontanamento di tutti i lavoratori palestinesi dalle colonie ebraiche nell’area. «Alla luce della situazione e dei recenti attacchi terroristici… ai lavoratori palestinesi – ha spiegato l’esercito – è stato ordinato di lasciare le comunità» di Gush Etzion, il termine che indica il blocco degli insediamenti ebraici sorti al di là della Linea Verde.
L’assalto di oggi a Tekoa è stato condotto da un palestinese di circa 15 anni (altre fonti riportano 17) che ha colpito Michal Froman, incinta di oltre 4 mesi, con un coltello: secondo alcuni rapporti citati dai media sarebbe entrato nella colonia da un buco nella rete di protezione. Dopo l’assalto ha tentato di dileguarsi ma è stato ferito dagli spari di un civile armato israeliano che si trovava nei pressi. Il portavoce militare ha detto in un primo momento che il palestinese, la cui identità ancora non è nota, era morto, poi ha precisato che è stato ferito in modo molto grave e ricoverato in ospedale. Michal – le cui condizioni sono in via di miglioramento e il feto non sembra in pericolo – è la nuora di un rabbino noto per il suo impegno a favore della pace con i palestinesi, morto alcuni anni fa: Menachem Froman. La suocera di Michal ha riassunto la nuova situazione sottolineando che «qualcosa nel senso personale di sicurezza si è rotto».
Intanto oggi una grande folla, con numerosi politici sia della coalizione di destra di governo sia dell’opposizione di centrosinistra, ha partecipato ai funerali di Dafna Meir, la donna di 38 anni assassinata ieri a coltellate a casa sua davanti ai figli nell’insediamento di Otniel e il cui omicida sembra svanito nel nulla nonostante le ricerche dei soldati. Lei stessa aveva parlato nei giorni precedenti al suo omicidio di una situazione da «roulette russa» per la vita quotidiana. L’esercito ha compiuto diversi arresti di palestinesi durante la notte ed ha detto di ritenere che l’assalitore sia scappato nel vicino villaggio palestinese di Khirbet Karameh, a sud delle colline di Hebron. Il premier Benyamin Netanyahu ha detto che l’omicidio non resterà impunito e che il colpevole sarà trovato. Il Ccordinatore speciale dell’Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Nickolay Mladenov ha condannato tutti e due gli attacchi: «nulla giustifica l’assassinio di una madre davanti ai suoi figli», ha detto riferendosi in particolare a Dafna Meir.
https://www.lastampa.it/2016/01/18/esteri/israeliana-accoltellata-in-cisgiordania-grave-b0bOGOfGITgjMIBT69ATCP/pagina.html
#8ennio carobolante
Ci sono entrato in Tekoa il 3.11 con un pulman di turisti ADI di Milano ed abbiamo ricevuto una accoglienza ottima, siamo stati in una casa e parlato con due famiglie religiose, abbiamo fatto foto panoramiche e alla partenza tutti quelli che abbiamo incontrato ci hanno salutato con la mano, cosi come si fa quando partono degli amici o dei parenti. UNA COSA NORMALE vero? Certo li vogliono vivere la normalità di un Paese civile