La bambina morta perché “non poteva uscire da Gaza” e le colpe palestinesi attribuite ad Israele
di Riccardo Ghezzi
Vittorio Arrigoni, l’attivista filopalestinese ucciso da terroristi jihadisti nell’aprile 2011, è ancora vivo su facebook. Nel senso che gli amministratori della fan page a lui dedicata hanno deciso di portare avanti le sue battaglie, in nome dei diritti dei palestinesi.
Questa opera, però, talvolta (per non dire SEMPRE) si traduce in mera propaganda anti-israeliana, se non in vera e propria disinformazione che contribuisce ad alimentare l’odio contro Israele e persino contro gli ebrei.
L’ultimo esempio è di qualche giorno fa. La pagina dedicata ad Arrigoni ha pubblicato la foto di una bambina che lascia spazio a pochi dubbi: la piccola è morta per colpa della crudeltà di Israele, che le ha impedito di uscire da Gaza per potersi curare. Se non glielo ha impedito espressamente, è la presunta “occupazione” ad aver causato la morte della bambina.
“Le era stata negata la possibilità di uscire da Gaza per ricevere le cure mediche che le avrebbero potuto salvare la vita”. Così parlò (l’amministratore della pagina dedicata a) Vittorio Arrigoni.
Negata da chi? E come? Gli utenti non hanno dubbi: il colpevole è Israele. Basta leggere i commenti. “Un altro omicidio di stato: Israele”. “Questi sionisti si classificano da soli”. “Israele ed Egitto stati assassini”. Solo solo alcune delle invettive che si possono leggere sotto la foto.
Tra queste, anche un commento che mette in dubbio la versione fornita da “Vittorio Arrigoni”. E’ il noto blogger Enrico Tagliaferro a smontare la tesi anti-israeliana:
Neppure i parenti della bambina deceduta avallano la versione della presunta “negazione delle possibilità di uscire da Gaza” da parte del governo israeliano, come hanno inteso i commentatori e quindi come avrebbe voluto far intendere chi ha pubblicato la notizia in questi termini.
Ed infatti, non è andata così. In seguito all’intervento di Enrico Tagliaferro abbiamo deciso di verificare la notizia, riscontrando che è stata l’autorità palestinese a vietare il trasferimento della bimba per il trapianto di rene. L’informazione si trova sul Jerusalem Post, c’è voluto un po’ di tempo perché il nome della bambina era stato storpiato su facebook.
Nell’articolo del Jerusalem Post si può chiaramente leggere che il divieto di trasferirsi da Gaza all’ospedale israeliano, dove invece era stata data la disponibilità al trapianto, è arrivato dal ministro della sanità dell’Autorità palestinese. La bimba, Marah Diab, è quindi morta.
Una notizia come al solito strumentalizzata per far ricadere la colpa su Israele.
#1Parvus
Occorrerebbe un buon avvocato che li faccia condannare per incitamento all’odio.