“Per te c’è un treno per Mauthausen”, gli insulti razzisti degli ultrà viola a David Guetta
Firenze, 26 Febbraio 2016 – Insulti razzisti la notte scorsa a Londra ad un cronista sportivo fiorentino dopo la partita Tottenham-Fiorentina vinta dagli inglesi 3-0. David Guetta, omonimo del noto dj francese e una delle voci storiche delle dirette calcistiche della radiofonia privata di Firenze, stava rientrando il albergo quando è stato riconosciuto da una ventina di giovani italiani con accento chiaramente toscano che riconoscendolo lo hanno apostrofando cantando in coro “David Guetta, c’è un treno per Mauthausen che ti aspetta”.
E’ lo stesso Guetta che lo racconta sul suo blog, definendo l’accaduto “vergognoso non per me, che da decenni convivo con ‘l’ebreo di m…’ che scatta come riflesso condizionato dalle menti più annebbiate. La vergogna è per questi dementi con cui mi piacerebbe avere un confronto e che quasi certamente non sanno bene cosa sia successo a Mauthausen. O ad Auschwitz, o a Dachau, o a Treblinka. Vorrei avere questo incontro davanti alla lapide che in via Farini ricorda i fiorentini che sono partiti con quei treni che loro oggi vogliono per me e che non sono più tornati”.
“L’episodio accaduto al giornalista e amico David Guetta è vergognoso e inaccettabile. Lo sport non è e non deve essere questo e Firenze deve condannare con forza questi gesti ignobili e indegni di una società civile”. Lo afferma il sindaco Dario Nardella, appreso degli insulti a sfondo razzista e antisemita subiti dal cronista sportivo. “A David – continua Nardella – tutta la solidarietà della città e la mia personale”.
Nella foto in alto: David Guetta, l’ormai storico radiocronista sportivo al seguito della Fiorentina
#1Emanuel Baroz
Un treno per Mauthausen
di David Guetta
La Fiorentina perde male ed esce dall’Europa, ma voglio raccontarvi quello che è successo quando ho preso la metro per tornare nel centro di Londra.
Una ventina di ragazzotti mi ha riconosciuto e ha cominciato a cantare “David Guetta, c’è un treno per Mauthausen che ti aspetta”, un motivetto che deve andare di moda tra loro, visto che non c’è stato bisogno di accordare i suoni per far partire il coretto vergognoso.
Vergognoso non per me, che da decenni convivo con “l’ebreo di merda” che scatta come riflesso condizionato dalle menti più annebiate: sei anni fa l’insulto partì per esempio da un importante rappresentante del tifo, oggi salito di rango, che aggiunse anche di voler venire in radio a staccarmi la testa.
La vergogna è per questi dementi con cui mi piacerebbe avere un confronto e che quasi certamente non sanno bene cosa sia successo a Mauthausen.
O ad Auschwitz, o a Dachau, o a Treblinka.
Ma lo vorrei avere questo incontro davanti alla lapide che in via Farini ricorda i fiorentini che sono partiti con quei treni che loro oggi vogliono per me e che non sono più tornati.
E’ un po’ come con quelli/e che si dichiarano assolutamente non antisemiti, ma che spesso quando ti parlano ogni tanto tirano fuori queste parole: “ma voi ebrei…”: una forma di razzismo strisciante che non sopporto.
Magari qualcuno di quei ragazzi e di quelle ragazze, di quei signori e di quelle signore che su quel treno sono stati costretti a salire tifava pure per la Fiorentina, che già esisteva.
Fiorentini/e ebrei/e come me, che sono non ho nessun legame particolare con la Comunità ebraica, mentre invece come cittadino provo nausea ad avere a che fare con questa gente.
Aspetto con orgoglio il prossimo coro: continuate pure così, vigliacchi.
http://www.davidguetta.it/fiorentina/un-treno-per-mauthausen/
#2Parvus
Ma no, non sono antisemiti, sono solo degli antisionisti:((
#3barbara
@Parvus: Ma neanche veri e propri antisionisti: secondo me, guarda, sono semplicemente persone sensibili alla tragedia del genocidio palestinese che esercitano una legittima critica alle criminali politiche eccetera eccetera. Da qui a essere antisionisti ce ne corre.