Corteo del 25 Aprile a Milano: insulti contro la Brigata Ebraica

 
Emanuel Baroz
25 aprile 2016
7 commenti

Milano, al corteo del 25 aprile insulti e striscioni contro la Brigata ebraica: “Assassini”

La replica di Mattarella: “Brigata di eroi”. Centri sociali e gruppi pro-Palestina tenuti a distanza da polizia e carabinieri. Anarchici srotolano striscione in Duomo. In 50mila sfilano alla manifestazione nazionale

25-aprile-milano-brigata-ebraica-focus-on-israelOltre tre ore per arrivare in piazza Duomo da Porta Venezia: per il 70esimo anniversario della Liberazione 50mila persone hanno scelto di partecipare a Milano al corteo nazionale per il 25 Aprile. Un corteo affollatissimo, sicuramente il più affollato degli ultimi anni, che ha avuto momenti di tensione soltanto per le contestazioni di un gruppo di filopalestinesi alla Brigata ebraica, presente – come ogni anno – in manifestazione davanti al Pd, altro bersaglio dei contestatori, tenuti dietro un nutrito cordone di polizia e carabinieri in piazza San Babila per evitare contatti.

Gli scontri verbali non hanno oscurato il corteo, che ha sfilato festoso e pacifico, con il filo conduttore di Bella Ciao cantata da tutti: anche in piazza Duomo, alla fine dei discorsi ufficiali, è stato il canto partigiano a chiudere il pomeriggio.

Gonfaloni delle istituzioni, i deportati dei campi di concentramento e i loro figli e nipoti, i sindacati, i partiti (oltre al Pd c’erano Sel, il Movimento 5 Stelle, Rifondazione), le associazioni (dalle Acli ad Emergency, con Gino Strada), fino alla coda dei centri sociali: molti sono riusciti ad arrivare in piazza soltanto a manifestazione conclusa, mescolandosi ai turisti e ai milanesi in giro per il centro.

Dal palco hanno parlato il sindaco Giuliano Pisapia, la segretaria Cgil Susanna Camusso, il presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia che in mattinata, con Pisapia, aveva accolto al Piccolo Teatro Grassi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Soltanto a fine pomeriggio le poche decine di militanti dei movimenti per la liberazione della Palestina sono entrati in corteo.

Al passaggio della Brigata Ebraica, da parte loro, sono partiti slogan, fischi e inni all’Intifada (“Sionisti carogne tornate nelle fogne”, “Fuori i sionisti dal corteo”, “Palestina libera, Palestina rossa” e “Assassini”). Da parte dei manifestanti della Brigata ebraica, del Pd (che ha scelto di fare il corteo ‘proteggendo’ la Brigata ebraica) e di altri pezzi del corteo, la risposta è stata soprattutto, ancora una volta, Bella ciao e il coro “Siamo tutti antifascisti”, ma qualche scontro verbale acceso non è mancato, così come non sono mancati gli spintoni tra i contestatori e le forze dell’ordine.

Il tutto accadeva poco dopo che il presidente Mattarella aveva parlato della Brigata ebraica come di una brigata di eroi. “Al fiume della Liberazione portarono acqua molti affluenti“, aveva detto. Citando a questo punto appunto la Brigata ebraica ed Enzo Sereni, “che si fece paracadutare sulla Toscana, fu catturato dai nazisti e morì a Dachau“.

Il presidente dell’associazione Amici di Israele Eyal Mizrahi aveva ringraziato il Pd “perché quest’anno proprio per le polemiche che si sono scatenate ha deciso di sfilare gomito a gomito con noi nel corteo“. Poi aveva aggiunto: “Abbiamo detto abbiamo deciso di non portare le bandiere dello Stato di Israele per evitare di prestare il fianco a inutili pretesti e tensioni. Quest’anno abbiamo stampato nuovi vessilli con il logo (bandiera a strisce verticali azzurra e bianca con la stella di David in giallo, ndr) della Brigata Ebraica“.

In piazza Duomo, invece, alcuni appartenenti ai centri sociali, che si sono definiti “partigiani sovversivi”, si sono arrampicati su un’impalcatura mentre dal palco parlava Carlo Smuraglia e hanno esposto, accendendo anche un fumogeno, uno striscione con scritto: “Contro il fascismo delle camicie nere e della Lega, del Pd, della polizia, dei Cie, degli sgomberi, del Jobs Act, del Tav e dell’Expo. Ai nostri posti ci troverete“.

Repubblica.it

Nella foto in alto: momenti di tensione ieri tra rappresentanti della Brigata Ebraica e i soliti propal durante il corteo cittadino per il 25 Aprile a Milano

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  • #2Emanuel Baroz

    “Promemoria per gli asini e gli intolleranti: il fascismo varò le leggi razziali contro gli ebrei, e poi collaborò con il piano nazista di annientamento.
    Per questo furono uccisi 3836 ebrei italiani.
    Alcuni tra i capi della Resistenza italiana erano ebrei.
    La Brigata Ebraica combattè in Italia nel 1945 partecipando alla lotta di Liberazione inquadrata nell’esercito inglese.
    Solo un fascista neanche tanto inconsapevole può contestare 70 anni dopo la sua presenza nel corteo del 25 aprile”

    Enrico Mentana

    https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/983311531745208/?type=3

    26 Apr 2016, 15:05 Rispondi|Quota
  • #3Giacomo Morpurgo

    Cio` che mi sembra difficile da capire o da tollerare e`che il Sig. Presidente del Consiglio
    non esprima, a nome del Governo, la sua opinione nei riguardi coloro che urlano “Fascisti” ai rappresentanti della Brigata Ebraica.Ce lo potrebbe gentilmente spiegare?
    Giacomo Morpurgo

    28 Apr 2016, 09:10 Rispondi|Quota
  • #6Emanuel Baroz

    Se questa è la festa del 25 aprile, meglio abolirla

    Non c’è spazio per violenti ed eredi del Gran Mufti: l’Anpi lo capisca, altrimenti lasci perdere.

    di Peppino Caldarola

    Un semplice consiglio all’Anpi: non organizzate più le cerimonie del 25 aprile.
    Anche dopo le manifestazioni di quest’anno è chiaro come vi sia un grave travisamento del simbolo della Resistenza. L’Anpi, ormai diretta da dirigenti post-resistenziali, a parte il caro Smuraglia a Milano, non traccia una netta linea di demarcazione fra chi ha diritto e chi no di alzare i simboli della Liberazione.

    E sta diventando rischioso anche per noti antifascisti onorare in piazza il 25 aprile.
    INSULTI VERGOGNOSI A PARISI. Non dobbiamo dimenticare quel che accadde a Milano al papà della Moratti e a lei medesima. Ieri sono piovuti insulti contro Stefano Parisi che viene da una storia socialista e antifascista. Per fortuna militanti del Pd hanno fatto barriera per proteggerlo, ma leggere che lui, sua moglie e le sue ragazze possano essere considerate estranee alle celebrazioni del 25 aprile è cosa moralmente orribile.
    Così a Napoli dove la candidata del Pd per la sindacatura, l’onorevole Valente, è dovuta addirittura andar via.

    Chi sono i protagonisti di queste imprese? Sono raggruppamenti violenti e minoritari che per la cultura che esprimono sono nemici della Resistenza, che radunò, in un momento drammatico, formazioni di qualunque credo politico, dai comunisti ai monarchici.

    LA RESISTENZA HA PIÙ BANDIERE. La Resistenza non è rossa , è anche rossa ma ebbe tante belle e diverse bandiere. Chi non lo sa o lo vuole nascondere dovrebbe essere cacciato dai cortei e messo nella lista di non gradimento dell’Anpi. Così come le organizzazioni filo-palestinesi.

    È accettabile che chi nel mondo vanta diritti o lamenta soprusi ci sia, ma non può esserci chi nega la storia e la nostra storia. La Brigata ebraica era formata da eroi venuti a liberare un Paese in cui leggi razziali avevano favorito la deportazione e la morte di cittadini italiani.

    In quegli stessi anni le icone politiche e militari dei futuri palestinesi stavano con Hitler. Vogliono le organizzazioni filo-palestinesi stare nei nostri cortei? Accettino la Brigata ebraica e condannino il Gran Mufti di Gerusalemme, sennò fuori dalle palle.

    IL 25 APRILE NON È FESTA DI VIOLENTI. L’Anpi, che io rispetto, deve avere questo ruolo di custode severo della memoria. Sennò lasciasse perdere, ognuno va per sé.
    Quest’anno in molti non siamo andati ad alcuna celebrazione. Se l’Anpi non sarà in grado di porre un limite politico e morale ai suoi partecipanti (no all’antisemitismo e condanna del Gran Muftì di Gerusalemme) a quelle manifestazioni converrà non andare più e non portare i vessilli repubblicani.

    Celebrare il 25 aprile con giovani che tifano non per un popolo che cerca uno Stato ma con icone del neo-nazismo non ha senso. Mi rivolgo a Smuraglia, sgradevolmente chiamato in causa sulle riforme istituzionale dall’house organ di Palazzo Chigi: caro compagno, stabilisci ora, chi può e chi non può stare nel corteo del prossimo 25 aprile e soprattutto stabilisci in primis che la Brigata ebraica deve esserci mentre chi non rinnega forze che hanno nel proprio album di famiglia, arabo o italiano, Hitler deve andar per conto suo.

    Altrimenti è meglio un 25 aprile fai da te. Cioè la fine del 25 aprile, che non è festa di violenti e di eredi del Gran Mufti di Gerusalemme.

    http://www.lettera43.it/firme/se-questa-e-la-festa-del-25-aprile-e-meglio-abolirla_43675243408.htm#.Vx8oQAVhFnk.facebook

    28 Apr 2016, 11:11 Rispondi|Quota
  • #7Emanuel Baroz

    Dalla bacheca del profilo ufficiale del Presidente del Consiglio Matteo Renzi:

    Il 25 aprile in Italia è la festa della libertà. Quindi una festa bellissima. Purtroppo quest’anno – più del solito – qualche soggetto inqualificabile ha provato a farla diventare una rissa. A Milano hanno cercato come in passato di cacciare la Brigata Ebraica dal corteo: onore a quella Brigata che ha lottato per la nostra libertà. E bravi ai ragazzi dei Giovani Democratici Milano che hanno fatto da cordone durante il corteo. A Napoli esponenti di una lista civica locale hanno insultato e costretto a lasciare il corteo la candidata sindaco del PD Valeria Valente: gente che pensa di poter prendere in ostaggio il 25 aprile, non rendendosi conto che la festa della libertà è per definizione il luogo meno adatto per squallidi atti di intolleranza. Ma mi ha colpito anche una consigliera comunale di Firenze, del movimento 5 Stelle. Ha detto che il 25 aprile è “un giorno di lutto nazionale perché, l’Italia è nuovamente occupata da gente malvagia e senza scrupoli, molto peggio che nel Novecento”.
    Che toni allucinanti.
    E dire che noi facciamo di tutto per rispettare gli avversari e per fare del 25 aprile la festa di tutta l’Italia libera e liberata.
    Ma quando l’odio per gli avversari supera anche il senso del ridicolo ci rendiamo conto che non c’è che una cosa da fare: continuare a lavorare tenacemente, per fare dell’Italia un Paese civile con maggioranza e opposizioni che si confrontino senza insultarsi. Continueremo a fare di tutto perché ciò accada.

    https://www.facebook.com/matteorenziufficiale/photos/pb.113335124914.-2207520000.1461834745./10153782852254915/?type=3&theater

    28 Apr 2016, 11:13 Rispondi|Quota