Roma – 16 ottobre lutto cittadino
di Paolo Conti
«Roma avrebbe un solo modo non retorico il Giorno della Memoria: proclamare solennemente il 16 ottobre una giornata di lutto cittadino». E’ il 25 gennaio 2012, la firma è di Pierluigi Battista. Da allora, il Corriere della Sera ha suggerito più volte, e a due diversi sindaci di questa città, cioè a Gianni Alemanno e a Ignazio Marino, di compiere un gesto forte e significativo: ricordare perennemente alla cittadinanza lo sfregio del 16 ottobre 1943, ovvero la razzia degli ebrei romani da parte dei nazisti che occupavano Roma. Ricordiamo le cifre: 1259 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 bambini e bambine, 1023 furono avviati ad Auschwitz. Solo 16 sopravvissero, 15 uomini e una donna, Settimia Spizzichino, morta poi nel 2000. Si tratta di una ferita indelebile nella storia di questa città.
Quel giorno venne colpita la più antica comunità ebraica della Diaspora che coincide anche con la più antica comunità di Roma, duemila anni di presenza ininterrotta. Si dice spesso che gli ebrei romani sono certamente i più sicuri discendenti di chi viveva nella capitale dell’impero romano. Eppure nessuna maggioranza capitolina ha voluto votare un ordine del giorno così semplice ma che rappresenterebbe, se sottratto alla ritualità, un solido cemento per la Memoria collettiva cittadina. Cosa farà la giunta Raggi? Vedremo. Oggi è comunque lutto cittadino e personale per tutti quei romani che non dimenticano. Perché non possono, non vogliono dimenticare.
(Fonte: Corriere della Sera – Roma, 16 Ottobre 2016)