Inghilterra, rivenditore Ford rifiuta di vendere i suoi articoli ad un israeliano: “Non riconosco Israele, che è come l’Isis”
Oldham (Regno Unito), 2 Novembre 2016 – Nessun rischio di malintesi o software per la traduzione malfunzionanti questa volta. La storia è questa: un israeliano ha contattato un rivenditore britannico di pezzi di ricambio della Ford, per acquistare uno specchietto retrovisore per la sua Focus. Malgrado la notevole distanza, l’acquisto risultava vantaggioso per il più basso prezzo conseguibile online rispetto ai rivenditori autorizzati operanti nello stato ebraico.
Dopo aver chiesto conferma del prezzo da corrispondere, il malcapitato è rimasto sconcertato quando ha appreso che la somma richiesta era decisamente lontana dalle 40 sterline ipotizzate: comprensivo di spese di spedizione, il conto era pari a 1.025 sterline! una estorsione in piena regola.
Ancora più scioccante il chiarimento fornito: il rivenditore non ha «alcuna intenzione di fare affari con Israele», di cui addirittura disconosce l’esistenza. Tuttavia, si dichiara pronto a concordare condizioni di favore a spedizioni verso un non meglio precisato “stato di palestina”.
Contattato telefonicamente, il titolare dello store, tale Mursal Israr, ha confermato senza remore il contenuto della e-mail. La Ford nel frattempo ha precisato di non aver concesso alcuna licenza al rivenditore, valutando la possibilità di adire le vie legali per l’utilizzo non autorizzato del proprio marchio.
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