“Israele brucia”. La gioia di palestinesi e arabi sui social network
di Riccardo Ghezzi
Manifestazioni di giubilo sono state espresse da una parte del mondo arabo sui social network in riferimento agli incendi dolosi che stanno affliggendo Israele negli ultimi tre giorni.
“Hanno cercato di vietare la chiamata del muezzin, Allah ha fatto piovere fuoco su di loro” , ha twittato l’account ufficiale di Izzat al-Risheq, leader di Hamas, che si riferiva ad una recente proposta di legge mai approvata in Israele.
Altri account riconducibili ad Hamas sui social media hanno pubblicato in segno di festa video di canzoni sul fuoco, tra cui la colonna sonora del film “Catching Fire”.
Alcuni account hanno espresso la speranza che gli incendi possano raggiungere le strutture strategiche in Israele, come l’azienda di fertilizzanti e prodotti chimici Haifa Chemicals, gli impianti di stoccaggio del gas in tutto il paese e le basi dell’esercito israeliano che hanno grandi depositi di armi.
Un account arabo ha addirittura scritto: “Tutti i paesi vicini ad Israele devono contribuire, suggerisco di inviare aerei che facciano piovere benzina sulle zone in fiamme. Voglio respirare l’odore di barbecue dei sionisti”.
Un account da Gaza ha scritto: “Gli aerei russi che bruciano i corpi siriani ogni giorno stanno aiutando a spegnere gli incendi all’interno dei territori occupati”.
Un altro”Allah, aggiungi più fuoco fino a quando non arrivi la loro fine”.
Tra questi, anche il capo della Sicurezza Generale a Dubai, Dhahi Khalfan Tamim, che ha guidato l’indagine sull’assassinio di Mahmoud al-Mabhouh in una stanza d’albergo a Dubai, episodio che è stato attribuito a Israele.
Khalfan Tamim ha scritto sul suo account Twitter: “Israele ha vietato i muezzin e ora prende il fuoco benedetto da Allah”.
Ha anche offerto consigli: “Israele non ha altra scelta che accettare la convivenza e la pace con i palestinesi. Non importa quanto tempo passi, essi (i palestinesi) saranno sempre vincitori. Questo è il motivo per cui trattarli bene è la migliore via da seguire per Israele”.
Mishary Rashid Alafasy, un imam del Kuwait, ha scritto sul suo account Twitter: “Buona fortuna ai fuochi 🙂” In seguito ha aggiunto:. “Israele sta bruciando e ha perso il controllo della situazione. Chiede ai suoi alleati aiuto dopo il divieto di preghiera ai muezzin nella Palestina occupata e nei luoghi santi che sono stati sottratti (che i cuori dei fedeli siano purificati)”.
In seguito, Alafasy ha pubblicato una mappa delle aree colpite dal fuoco in Israele, commentando “Il fuoco brucia ancora nell’entità sionista”.
Sono apparsi anche memes su Internet. Il sito di informazione egiziano Almogaz ha pubblicato un meme che mostra una persona che dice ad un’altra “Israele sta bruciando” e l’altro risponde “Ottimo. Nessuno al mondo può sopportarlo”.
#1Emanuel Baroz
Israele in fiamme e le reazioni degli arabi, fra gioia e collaborazione
di Ilaria Myr
L’hashtag “Israele sta bruciando” o “l’entità sionista sta bruciando” è diventato uno dei top trends sui media arabi nelle ultime 24 ore, con innumerevoli persone che gioiscono per gli incendi che stanno devastando il Paese da quattro giorni (ne parla anche Paolo Salom nel suo blog su Mosaico).
“Hanno cercato di bandire la chiamata del muezzin, e Allah ha fatto piovere fuoco su dio loro”, ha scritto Izzat al-Risheq di Hamas in un tweet, mentre un imam del Kuwait, Mishary Rashid Alafasy, aha scritto su Twitter: “Il massimo della fortuna per gli incendi 🙂 Israele sta bruciando e perdendo controllo. Sta chiedendo aiuto ai suoi alleati dopo avere bandito la preghiera dei muezzin nella Palestina occupata e nei luoghi sacri confiscati (Possa il cuore del credente essere purificato)”.
Infine, non mancano video di canzoni in cui si gioisce per gli incendi.
Di fronte a commenti così odiosi, fa dunque piacere sapere che l’Autorità palestinese abbia subito inviato 20 pompieri per collaborare con i colleghi israeliani nella lotta contro le fiamme, come racconta Ynetnews. Interessante è la dichiarazione di Suhail Abed, un pompiere di Qalqilya che sta operando nella zona di Jenin: Dal nostro punto di vista, quello che ci guida è prima di tutto salvare vite, e siamo contenti di dare aiuto e assistenza umana”.
Anche l’Egitto e la Giordania hanno offerto aiuto a Israele, subito accettato dal Ministro Beniamin Netanyahu: il primo Paese manderà due elicotteri antincendio, mentre la seconda manderà camion e personale di terra per domare le fiamme. Inoltre, anche l’Azerbaijam e la Turchia hanno promesso di sostenere Israele.
http://www.mosaico-cem.it/articoli/primopiano/israele-fiamme-le-reazioni-dei-palestinesi-fra-gioia-collaborazione
#2Emanuel Baroz
Gli arabi esultano per i roghi in Israele (che continua a curarli nei propri ospedali)
di Paolo Salom
Un messaggio per il lontano Occidente, sulle intenzioni di pace dei Paesi arabi, oltreché dei palestinesi, arriva in queste ore dai social media. Che si ingolfano di messaggi di gioia e tripudio nella lingua del Corano. Perché? Israele, devastata da molteplici roghi che da giorni assediano case, strade, scuole, prigioni, ospedali, è l’oggetto della felicità esplicita dei tanti utilizzatori di Twitter e Facebook. Si augurano, queste moltitudini, che Israele arda fino in fondo, di poter odorare il “profumo del barbecue di sionisti”. Si felicitano questi stolti, perché “hanno voluto vietare il canto dei muezzin e Allah li brucia con le fiamme”.
Ecco, questa è la situazione: ogni volta che Israele è in difficoltà, qualunque sia il motivo, gli arabi (i molti che utilizzano questi meravigliosi strumenti moderni) non trattengono l’orgasmo di felicità che trabocca dai loro cuori gentili. Non si rendono conto, evidentemente, del pericolo di tirare in ballo l’ira di Allah. Perché basterebbe loro vedere in che condizioni si trovano gran parte dei Paesi arabi per chiedersi quale peccato abbiano commesso per meritarsi tanta sofferenza.
Ma tant’è: Israele accoglie nei propri ospedali mogli, figli e parenti di quegli stessi dirigenti (di Hamas o del Fatah, senza distinzioni) che il giorno seguente tuoneranno contro la “perfidia degli ebrei” e “l’ingiustizia contro i palestinesi”. Non solo, lo Stato ebraico cura anche i feriti della guerra in Siria, senza chiedere di che parte siano. Per non parlare degli aiuti umanitari che valicano quotidianamente i confini di Gaza. Questo è quanto riceve in cambio: il riso sui volti degli arabi che osservano le fiamme bruciare le case di Haifa o di Modiin.
Ai molti che nel lontano Occidente attribuiscono a una sola parte il mancato raggiungimento di un accordo di pace, naturalmente, tutto questo non basterà per (iniziare a) cambiare opinione. O ci sbagliamo?
http://www.mosaico-cem.it/articolo-blog/gli-arabi-esultano-gli-incendi
#3Emanuel Baroz
Israele brucia e l’imam del Kuwait fa gli auguri alle fiamme
Mentre gli israeliani lottano con le fiamme, l’imam della Grande moschea del Kuwait esulta su Twitter: “I miei migliori auguri agli incendi”
di Ivan Francese
Israele brucia consumato dagli incendi e l’imam della grande moschea del Kuwait esulta sfacciatamente su Internet.
Mentre in queste ore il Paese mediorientale lotta per spegnere i roghi che hanno costretto più di ottantamila persone ad abbandonare le proprie case, raggiungendo anche la città di Haifa, terza maggiore dello Stato.
E su Twitter, dove si stanno diffondendo gli hashtag “Tel_Aviv_Is_Burning” e “Israel_IsBurning”, c’è anche chi esulta per il propagarsi del fuoco: lo sceicco Mishary Alfasy Rashid, imam della Grande Moschea del Kuwait.
Che pubblicando le foto degli incendi scrive “i migliori auguri alle fiamme.” Il tweet dissennato ha raccolto in poche ore oltre ventimila retweet. Davvero un’uscita poco commendevole, soprattutto alla luce del fatto che per combattere i roghi anche la Palestina ha inviato delle squadriglie di aerei anti-incendio Canadair in soccorso ad Israele, suo storico nemico.
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/israele-brucia-e-limam-kuwait-fa-auguri-fiamme-1336144.html
#4Stefano
Chi non è figlio di una terra, gioisce se brucia.
#5Giacomo Morpurgo
Che il Governo Italiano non prenda posizione su questo mi pare non solo spiacevole , ma disgustoso
Giacomo Morpurgo