L’islamica Pd al convegno di chi boicotta Israele
L’associazione ebraica: presenza inquietante, conducono campagne d’odio. Lei: sono stata invitata
di Andrea E. Cappelli
L’accusa arriva dall’associazione Amici di Israele: il Bds, il movimento per il boicottaggio d’Israele, sta estendendo la sua influenza anche a Milano, coinvolgendo la consigliera comunale del Pd Sumaya Abdel Qader. In un articolo pubblicato ieri sul sito dell’Adì» dal titolo «I tentacoli Bds anche su Milano: l’adesione di Sumaya Abdel Qader», si scrive che nel capoluogo lombardo la referente prescelta dal movimento anti – Israele sembra essere quest’ultima. L’esponente islamica del Pd «è sempre stata attenta a non usare parole fuori posto contro Israele, ma si è recentemente fatta immortalare in compagnia del Coordinamento BDS Lombardia», comparendo «praticamente in ogni foto dell’album che fino a metà pomeriggio si poteva trovare all’interno dell’evento Facebook “25 aprile a Milano per la Palestina“», poi rimosso in serata.
Sulla pagina l’organizzazione si presenta così: «BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, costituito da associazioni e gruppi in tutta Italia che hanno aderito all’ appello della società civile palestinese del 2005». Le fotografie citate son state scattate durante la conferenza “Palestina, pace e libertà”, svoltasi lo scorso 10 dicembre. L’iniziativa del 25 aprile a cui si faceva menzione (appuntamento alle 13.30 ai giardini di via Palestro) poggia invece su un incomprensibile parallelismo: un corteo per la Palestina all’interno della manifestazione per la Festa della Liberazione. «Come i nostri partigiani – recita il comunicato – anche i palestinesi combattono una lunga lotta di Resistenza per affermare il diritto alla loro autodeterminazione». Palestinesi e partigiani, insomma: chi ci capisce è bravo. A mettere in allerta gli Amici di Israele sono anche le recenti affermazioni di Sumaya sull’antisemitismo (esposte durante una puntata di Otto e mezzo su La 7 e da loro giudicate troppo blande) e alcune dichiarazioni fatte in passato dal marito, che su Facebook aveva parlato di Israele come di «un errore storico, politico, una truffa», che conveniva resettare. Per Davide Romano, segretario generale Adi, «la presenza di Sumaya ad eventi del BDS è inquietante. Siamo dell’idea che le istituzioni debbano essere presenti nella società per creare qualcosa di positivo, mentre BDS si dedica solo all’ odio contro Israele; i membri delle istituzioni non dovrebbero legittimare con la loro presenza associazioni come questa». Per Romano «sarebbe stato meglio che la consigliera, lo scorso 10 dicembre, avesse puntualizzato il diritto di Israele ad esistere, se non l’ha fatto ha perso un’occasione. A Sumaya – conclude – riconosco di non aver mai parlato male degli ebrei, ma dovrebbe prendere una posizione netta. Il prossimo 25 aprile può essere l’occasione di chiarire ogni accusa che le viene fatta. Mi aspetto parole di solidarietà verso la Brigata ebraica: 5mila sionisti che a rischio della propria vita combatterono per sgominare il nazifascismo».
Interpellata sulla questione, la consigliera Pd afferma che «rispetto a quanto riportato su una mia presunta partecipazione ad un evento di BDS, preciso di essere stata invitata dall’associazione Per i Diritti Umani. Sottolineo inoltre che non faccio parte del movimento BDS». Sulla vicenda interviene anche Matteo Forte (Milano Popolare): «Alla mia collega Abdel Qader, a cui non ho mai chiesto nemmeno di rispondere delle accuse rivolte al cugino che è stato prigioniero della Cia in Pakistan, continuo solo a chiedere di spiegare quale islam intende rappresentare. E al Pd milanese, visto che l’annovera fra i suoi consiglieri comunali, quale islam vuole legittimare; quello politico e fondamentalista o quello compatibile con una convivenza pacifica?».
(Fonte: Libero, 5 Aprile 2017)