Poliziotta di 22 anni accoltellata a morte: uccisi i tre aggressori
L’Isis rivendica l’attacco, ma Hamas: «Siamo stati noi»
Gerusalemme, 16 Giugno 2017 – Nuovo attacco terroristico a Gerusalemme: una poliziotta israeliana di 22 anni è stata uccisa in un attentato «coordinato» compiuto in due distinti luoghi di Gerusalemme da parte di tre palestinesi della Cisgiordania, a loro volta uccisi dalle forze di sicurezza. Il duplice attacco è avvenuto in via Suleiman e nei pressi della Porta di Damasco della Città Vecchia. La giovane agente, Hadas Malka, è stata subito ricoverata nell’Ospedale Hadassah sul Monte Scopus in condizioni gravi e poche ore dopo è morta a causa delle coltellate ricevute. Un altro agente è stato ricoverato con ferite più lievi.
E per la prima volta «l’Isis ha rivendicato il suo primo attacco coordinato a Gerusalemme, identificando gli assalitori. La rivendicazione è stata postata subito dopo l’attacco». Lo scrive Rita Katz su Twitter, direttrice del Site, il sito che monitora le attività dei jihadisti sul web. «Nella sua prima operazione in Israele lo Stato islamico ha rivendicato l’uccisione di una soldatessa e il ferimento di altri a Gerusalemme», scrive il Site. I jihadisti aggiungono che l’attacco «non sarà l’ultimo».
Una rivendicazione subito smentita: è Hamas che rivendica l’attentato: «Le affermazioni dell’Isis – ha detto Izzat El-Reshiq, citato dai media – sono un tentativo di confondere le acque. L’attacco è stato condotto da due palestinesi del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina e un membro della nostra organizzazione». Anche il Fronte ha confermato.
La polizia israeliana ha parlato anche, ma senza specificarne il numero, di passanti rimasti feriti «a causa dell’attacco» stesso: secondo alcune fonti sarebbero due palestinesi, altri parlano di cinque. Ma su questo non c’è ancora conferma. I fatti sono avvenuti – hanno fatto notare in molti – nella sera del terzo venerdì di Ramadan e all’inizio dello shabbat, il riposo ebraico.
Secondo una prima ricostruzione fornita dalla polizia israeliana, nel primo assalto, quello alla Porta di Damasco, un palestinese ha accoltellato la poliziotta e poi è stato ucciso da altri agenti israeliani. Nel secondo attacco, quello di Via Suleiman, i due aggressori hanno usato oltre ai coltelli un fucile rudimentale di tipo Carl Gustav che però si sarebbe inceppato impendendo un bilancio più grave. Entrambi i palestinesi sono stati uccisi dal gruppo di agenti israeliani cche avevano subito l’assalto. Il comandante della polizia di Gerusalemme Yoram Ha-Levy, citato dai media, dopo aver osservato che l’attentato «è avvenuto nel terzo venerdì del Ramadan», ha aggiunto che adesso dovrà essere «riesaminata la politica relativa alle preghiere del Ramadan (nella Spianata delle Moschee, ndr) e se sia opportuno o meno che arrivino tante persone (dalla Cisgiordania, ndr).
È possibile che ci siano serie conseguenze sul Ramadan che – ha ggiunto – finisce solo tra 10 giorni. Fra gli attentatori c’era chi aveva permessi in regola e chi no». I tre palestinesi, secondo le informazioni date dalla polizia, avevano 18, 19 e 30 anni: i primi due sono originari della zona di Ramallah e il terzo di Hebron, tutti in Cisgiordania. Negli ultimi 18 mesi la Città Vecchia, e in particolare la Porta di Damasco, è stata teatro di numerosi attacchi da parte palestinese e in un caso da parte di un cittadino di nazionalità giordana.
(Fonte: Il Gazzettino, 17 Giugno 2017)
Nella foto in alto: Hadas Malka, la giovane poliziotta israeliana vittima dell’attentato di matrice palestinese del 16 Giugno alla Porta di Damasco a Gerusalemme