Parigi: famiglia ebraica aggredita e tenuta in ostaggio in casa. “Siete ebrei e avete tanti soldi”
di Roberto Zadik
Come era avvenuto nello scioccante caso di Sarah Halimi, ebrea parigina aggredita e defenestrata da un vicino lo scorso aprile, un’altra aggressione domestica si è verificata in una banlieue Parigi ai danni di un’importante famiglia sefardita, i Pinto.
Assaliti e derubati da un gruppo di sconosciuti, nel sobborgo parigino Livry-Gargan, Roger Pinto, presidente del Siona, gruppo di rappresentanza degli ebrei sefarditi francesi, e la sua famiglia sono stati vittima di brutali violenze domestiche, giovedì 7 settembre. Come riportano le testate Le Parisien e JForum, secondo le prime ricostruzioni dell’Ufficio Nazionale di Vigilanza contro l’Antisemitismo (BNVCA) tre sconosciuti hanno fatto irruzione nella loro abitazione intrufolandosi furtivamente fra le sbarre di una delle finestre. Immediatamente hanno tolto la corrente elettrica, legato il figlio di Pinto e picchiato la moglie.
Una lunga notte d’angoscia e paura, fino a quando solamente venerdì mattina, Pinto si è nascosto chiamando la polizia e questo ha provocato la fuga degli intrusi dopo diverse ore che sono stati nell’abitazione tenendo in ostaggio la famiglia.
Secondo le indagini si tratterebbe, però, non di semplice violenza, ma di un ennesimo atto di antisemitismo francese. Stando all’BNVCA, gli aggressori, probabilmente tre giovani dalla pelle scura fra i 20 e i 30 anni, avrebbero apostrofato così le loro vittime “Siete ebrei e avete tanti soldi”. Non contenti delle violenze, i criminali, la cui identità per ora resta ignota, avrebbero sottratto gioielli, soldi e carte di credito. Feriti, fortunatamente in maniera lieve, e sotto shock i Pinto sono stati portati all’ospedale per ricevere delle cure in seguito a questo tremendo episodio. Si tratterebbe, secondo il BNVCA, di un attacco “violentemente antisemita e premeditato” in cui la famiglia è stata “violentemente picchiata e minacciata di morte”.
“Questo attacco” hanno detto i membri dell’organizzazione, “è un ennesima prova, se ne abbiamo bisogno di altre, che gli ebrei sono minacciati dappertutto, in strada ma anche, peggio ancora, nelle loro case.”
A questo sono seguiti altri interventi, come quello di Francis Kalifat, presidente del Consiglio Rappresentativo degli ebrei di Francia, (CRIF). “Dopo l’atroce assassino di Sara Halimi a casa sua, questo nuovo attacco dovrebbe risvegliare la vigilanza e le nostre autorità”. Riprendendo quanto accaduto a Sara Halimi, donna ortodossa francese barbaramente uccisa, diverse organizzazioni ebraiche si sono unite al discorso del ministro degli Interni Gerard Collomb che ha condannato quanto accaduto sottolineando quanto “questi atti vengano motivati solo dall’odio religioso e le autorità cercheranno di identificare e arrestare prima possibile gli aggressori”.
Fra gli interventi anche l’Unione degli Studenti Ebrei Francesi ha ricordato “l’insicurezza degli ebrei francesi” mentre l’ambasciatore israeliano in Francia, Aliza Bin Noun, ha espresso “totale solidarietà con la famiglia ebraica aggredita a Livry Gargan”.
L’incidente avvenuto giovedì è uno dei tanti casi avvenuti negli ultimi anni in cui criminali antisemiti hanno aggredito gli ebrei per derubarli. Era già successo nel 2014, nel sobborgo parigino di Creteil quando tre uomini, entrati in una casa ebraica avevano violentato una donna, dopo aver immobilizzato il suo ragazzo derubandoli della carta di credito. Questo episodio, secondo molte opinioni in Francia, ricordava il tremendo rapimento nel 2006 di Ilan Halimi, un venditore di 22 anni di cellulari, ebreo che era stato rapito e ucciso da una gang di criminali. Proprio da quel fatto, da 12 anni, la Francia è stata sconvolta da un’ondata di episodi spaventosi imprevedibili e apparentemente inarrestabili.