L’adesione palestinese alla Interpol è l’ennesimo colpaccio islamico
Il primo atto palestinese come membro della Interpol sarà quello di chiedere l’arresto di Mohammad Dahlan, cioè del maggior rivale di Abu Mazen, ma si teme che ben presto nel mirino arabo ci saranno anche politici e militari israeliani
di Antonio M. Suarez
Quello che purtroppo si temeva è avvenuto. La Interpol è l’ennesimo organismo internazionale a capitolare sotto i colpi dell’espansionismo islamico che ormai controlla praticamente tutti i maggiori organismi internazionali, dalle Nazioni Unite alle organizzazioni internazionali che dovrebbero vigilare sul terrorismo e sui crimini internazionali, come appunto la Interpol.
Da due giorni (la votazione è stata effettuata il 27 Settembre 2017) la cosiddetta “Palestina” è membro della Interpol. E’ stata ammessa con il voto favorevole di 75 Paesi su 133. Il voto è segreto per cui non è possibile (almeno per ora) sapere chi ha votato a favore, chi contro e chi si è astenuto (24 hanno votato contro e 34 si sono astenuti), ma è immaginabile che i Paesi musulmani abbiano votato in massa a favore dimostrando ancora una volta che pezzo per pezzo l’Islam si sta fagocitando tutti gli organismi internazionali.
Ma questa volta la questione è seria perché la Interpol non è un organismo qualsiasi ma è l’organizzazione deputata alla “cooperazione di polizia e al contrasto del crimine internazionale”, attività che svolge anche attraverso la condivisione di informazioni di intelligence. In sostanza chi fa parte della Interpol non solo può chiedere di emettere mandati di cattura internazionale ma può avere accesso a informazioni altamente sensibili.
Va detto oltre tutto che l’adesione di uno Stato prevede che quello Stato almeno esista, cosa che per la cosiddetta “Palestina” non vale visto che al momento esiste solo una entità che si chiama Autorità Palestinese ma che non è a tutti gli effetti uno Stato e che quindi non ha tutte quelle strutture “di garanzia” che un ruolo del genere prevede. A questo va aggiunto che l’Autorità Palestinese è retta da due organizzazioni se non proprio terroriste comunque alquanto ambigue, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e Al Fatah, alle quali si potrebbe aggiungere Hamas nel caso, come sembra, i cosiddetti “palestinesi” raggiungano un accordo per un Governo di unità nazionale. Sapere quindi che Hamas possa avere libero accesso a informazioni classificate non è certo il massimo e toglierebbe legittimità a questo organismo internazionale.
Ieri sera gli Stati Uniti hanno fatto sapere che non onoreranno i mandati di cattura e le richieste che eventualmente l’Autorità Palestinese inoltrerà attraverso la Interpol. Si teme infatti che ora i cosiddetti “palestinesi” tenteranno di far emettere mandati internazionali contro ufficiali e/o politici israeliani. Intanto si è saputo che il primo atto della Autorità Palestinese sarà quello di chiedere l’arresto del principale avversario di Abu Mazen, cioè Mohammad Dahlan. Questo vuol dire che l’Autorità Palestinese userà il suo nuovo “giocattolo” per far fuori i nemici politici. Non certo un buon inizio.
Thanks to Progetto Dreyfus
#1Emanuel Baroz
L’INTERPOL ACCOGLIE IL TERRORISMO PALESTINESE
Malgrado le estenuanti esortazioni contrarie delle democrazie viventi in pace, il Comitato Esecutivo dell’Interpol ha infine accettato la richiesta di iscrizione da parte dell’ANP. La leadership palestinese, impegnata a celebrare – quando non a sostenere ed incoraggiare – il terrorismo ai danni della popolazione israeliana, accede così ai sensibili apparati organizzativi della polizia internazionale.
Lo scorso anno un tentativo in tal senso fu respinto dall’organismo, sebbene a maggioranza risicata. Al solito, la maggioranza araba e islamica ha fatto blocco, forzando una decisione in evidente contrasto con gli Accordi di Oslo, nonché a monte con la Conferenza di Montevideo; che subordina il riconoscimento statuale di un’entità alla piena e pacifica accettazione degli stati confinanti.
La decisione segue di 24 ore il tragico attentato terroristico ai danni di tre israeliani alla periferia di Gerusalemme: un atto compiuto da palestinesi, ed elogiato da Hamas (che starebbe per formare un governo unitario proprio con l’ANP). Fossimo vissuti negli anni Trenta, Al Capone sarebbe stato iscritto di diritto nel libro paga dell’FBI…
Thanks to Il Borghesino
https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/1437546139655076/?type=3&theater
#2Emanuel Baroz
ANDREA’S VERSION
Terroristi all’Interpol
La Palestina è stata ammessa come stato membro nell’Organizzazione internazionale della polizia criminale, nonostante l’opposizione di Israele e Stati Uniti
di Andrea Marcenaro
La Palestina, rappresentata dall’Autorità nazionale palestinese, è stata ammessa come stato membro nell’Interpol nonostante l’opposizione di Israele e Stati Uniti. Il ministero degli Esteri israeliano, secondo cui la Palestina, non essendo uno stato, non ha qualifiche per diventare membro dell’Interpol, non ha per ora commentato. Grande soddisfazione invece presso l’Olp. “In questa lieta occasione – ha scritto il ministro degli Esteri palestinese Riad al Maliki – lo stato palestinese ribadisce l’impegno a sostenere i propri obblighi contribuendo alla lotta alla criminalità e alla promozione dello stato di diritto”. L’intenzione è festeggiare l’avvenimento con decine di camion lanciati in pittoresco zig zag sui marciapiedi di Tel Aviv cui seguiranno collaborative indagini.
http://www.ilfoglio.it/andrea-s-version/2017/09/27/news/terroristi-all-interpol-154377/
#3Emanuel Baroz
Palestina ammessa all’Interpol, da oggi siamo tuti meno al sicuro
http://www.progettodreyfus.com/palestina-interpol/
#4Parvus
La cosca antisionista si è accorta che il tempo degli arabopalestinesi sta scadendo, e mette sul tavolo tutte le sue laide carte.