Parigi, reduce della Shoah bruciata viva: per la Procura è antisemitismo
Due fermi per il terribile omicidio dell’85enne Mirielle Knoll, trovata accoltellata e carbonizzata in casa. La comunità ebraica ora ha paura: «Violenze in aumento»
La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per omicidio, ipotizzando il movente antisemita, per la morte di Mirielle Knoll: l’85enne reduce dell’Olocausto trovata carbonizzata nel suo appartamento venerdì scorso, con il corpo trafitto da varie pugnalate; sulla scena del crimine sono stati rinvenuti anche diversi colpi d’arma fuoco. La polizia ha fermato due sospetti, che potrebbero essere incriminati ora per «omicidio sulla base dell’appartenenza della vittima a una fede religiosa»: si tratta di un giovane di 22enne senzatetto pregiudicato, fermato lunedì mattina, e un 29enne vicino di casa della signora, anche lui con precedenti penali e appena uscito di carcere. La donna aveva da poco presentato un esposto contro una persona del quartiere, che aveva minacciato proprio di bruciarle casa. Nata nel 1932 a Parigi, la Knoll scampò alla più grande retata di ebrei in Francia durante la II Guerra mondiale: il rastrellamento del Velodromo d’Inverno del luglio 1942, quando migliaia di cittadini furono inviati ai campi di sterminio nazisti.
Il rabbino capo di Francia, Haïm Korsia, si dice «inorridito per la tragica scomparsa della sopravvissuta», avvenuta a neanche un anno dal delitto di Sarah Halimi: un’ebrea ortodossa di 65 anni, uccisa dal vicino nell’aprile 2017. Solo dopo mesi di battaglie giudiziarie, a inizio marzo i giudici hanno riconosciuto il carattere antisemita dell’assassinio. Per questo la notizia dello stesso movente, nella tremenda fine della Knoll, ha immediatamente riacceso gli animi nella comunità ebraica transalpina. «L’orrore del crimine e la violenza dei carnefici sono identici, e si riferiscono alla negazione del volto umano» conclude il tweet di Korsia: «Il numero di atti antisemiti è in aumento – afferma -, dobbiamo capirne le cause per riuscire ad affrontarli». Il 7 gennaio 2015, nel giorno dell’assalto terroristico a Charlie Hebdo, quattro ebrei morirono nell’attacco in contemporanea a una drogheria kosher alla periferia della capitale; il mese dopo alcuni teppisti profanarono oltre 250 lapidi nel cimitero ebraico di Sarre-Union, nel Basso Reno.
Nella foto in alto: Mirielle Knoll, sopravvissuta alla Shoah e uccisa dall’odio antisemita nel 2018
#1Emanuel Baroz
Francia, sopravvissuta alla Shoah uccisa e bruciata nella sua casa
http://www.progettodreyfus.com/francia-antisemitismo/
#2Emanuel Baroz
PARIGI: SOPRAVVISSUTA ALLA SHOÀ ACCOLTELLATA E BRUCIATA NELLA SUA ABITAZIONE
Mireille Knoll era stata una miracolata. Era sfuggita nel 1942 alla retata del velodromo d’inverno, in cui i poliziotti francesi radunarono oltre tredicimila ebrei per deportarli ad Auschwitz, ma non ha potuto fare niente contro l’uomo, ora in stato di fermo, che le ha prima inferto diverse coltellate e poi l’ha bruciata nella sua abitazione a Parigi. L’attacco antisemita è avvenuto venerdì sera, lo stesso giorno in cui un marocchino dichiaratosi dell’Isis, aveva ucciso quattro persone dopo aver tenuto in ostaggio diverse persone in un supermercato di una cittadina tra Tolosa e Montpellier.
La crudeltà di questo crimine segue quello del 3 aprile dello scorso anno in cui una donna di religione ebraica fu massacrata e defenestrata nella sua abitazione parigina da un musulmano radicalizzato, che solo recentemente la giustizia francese ha riconosciuto l’aggravante antisemita di un crimine “di odio delirante”.
https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/pb.386438174765883.-2207520000.1522088648./1610247522384936/?type=3&theater
#3Emanuel Baroz
Mireille Knoll, scampata alla Shoah, bruciata viva a Parigi | di Nathan Greppi
Nella notte di venerdì 23 marzo, a Parigi, una superstite della Shoah di 85 anni è stata trovata senza vita nel suo appartamento, bruciata e con i segni di almeno 11 coltellate.
Secondo il Times of Israel la donna, Mireille Knoll, aveva denunciato in passato un suo vicino che minacciava di darle fuoco. Attualmente la polizia ha preso in custodia il sospettato, di cui non ha voluto rendere noto il nome. Inoltre, ispezionando l’appartamento, è emerso che il colpevole ha appiccato il fuoco in almeno cinque punti diversi dell’abitazione.
Il paragone con il caso Halimi
Il Comitato Nazionale per la Vigilanza contro l’Antisemitismo (BNVCA in francese) ha rilasciato una dichiarazione, domenica 25 marzo, nella quale veniva fatta un’analogia con un altro caso: quello di Sarah Halimi, la donna ebrea di 65 anni che il 4 aprile 2017 venne buttata dalla finestra da un suo vicino musulmano. Solo il mese scorso le autorità francesi hanno riconosciuto che l’omicidio della Halimi fosse di matrice antisemita.
L’assassino, Kobili Traore, arrestato il giorno successivo, aveva ammesso di essere entrato con la forza nell’appartamento di Sarah, di averla picchiata e gettata dalla finestra al grido di “Allah Akbar”. Inoltre, egli aveva gridato, in arabo, di aver “ucciso il demonio”.
“Sfortunatamente, il numero di vittime sale ma sembra che la storia si ripeta”, ha dichiarato alla stampa il politico ebreo francese Meyer Habib: “Come Sarah Halimi, sia benedetto il suo ricordo, anche Mireille conosceva il sospettato, che attualmente si trova agli arresti: è il suo vicino di casa, musulmano, di 35 anni, che lei conosceva fin da quando era un bambino”.
Habib ha continuato spiegando che “come per Sarah Halimi, anche in questo caso le autorità francesi sono molto attente a non collegare l’omicidio a un movente antisemita. Per Sarah ci sono voluti quasi 10 mesi perché le autorità riconoscessero l’ovvia realtà. E per Mireille? Le indagini sono appena iniziate, ma ho paura che, dopo Sarah, anche Mireille sia divenuta vittima dell’odio per gli ebrei che cresce a vista d’occhio nelle periferie, sullo sfondo del radicalismo islamico, l’odio per Israele ma anche l’odio per la Francia.”
Nella sua pagina facebook, Meyer Habib ha raccontato: “Ho visitato i due figli di Mireille Knoll z”l e le loro mogli stasera. Ho incontrato una meravigliosa famiglia piena di valori umanistici, unita dall’amore e distrutta dal dolore. Guardo il volto luminoso di questa donna, che era solo dolcezza e gentilezza, per immaginare la sofferenza dei suoi figli e nipoti, che risiedono in Israele e sono appena arrivati a Parigi per tributarle un ultimo saluto alla vigilia delle celebrazioni di Pesach. Mi hanno raccontato che Mireille Knoll era riuscita a scampare alla retata del Vélodrome d’Hiver grazie al passaporto brasiliano di sua madre, nel 1942. Soccombe, nel 2018, all’odio e alla barbarie di un islamista, pugnalata 11 volte, nel suo appartamento, in Avenue Philippe Auguste a Parigi. È la stessa barbarie che uccide bambini ebrei a Tolosa, massacra un sacerdote nella sua chiesa a Saint-Etienne-de-Rouvray o un ufficiale di gendarmeria a Trèbes. Abbiamo deciso di incontrarci di nuovo domani con i figli. Mi sono impegnato ad accompagnarli per ottenere verità e giustizia. Signora Knoll, non ti dimenticheremo. La giustizia ti sarà restituita”.
http://www.mosaico-cem.it/attualita-e-news/mondo/mireille-knoll-scampata-alla-shoah-bruciata-viva-a-parigi