Ancora un razzo su Tel Aviv: distrutta una casa, sette feriti. Netanyahu, “Risponderemo con forza”
di Giovanna Pavesi
Gerusalemme, 25 Marzo 2019 – Un missile sparato dalla zona meridionale della Striscia di Gaza ha colpito una casa al nord di Tel Aviv, facendo crollare l’edificio e ferendo sette persone, tra cui tre bambini. Tra le persone coinvolte, un 59enne e una donna di 30 anni hanno riportato ferite “moderate”, mentre il marito della giovane e i loro figli, una ragazzina dodicenne, un bimbo di tre anni e uno di sei mesi, sono rimasti feriti in modo “lieve”. Ma l’esplosione di questa mattina, in un luogo mai raggiunto prima da un ordigno simile, potrebbe riaccendere una nuova crisi. E, forse, influenzare il voto. In programma ad aprile.
Hamas, “Razzo sparato per errore”
Come riportato dalla radio israeliana Arutz Sheva, fonti interne ad Hamas avrebbero fatto sapere che il sistema missilistico sarebbe stato attivato da una tempesta di fulmini e che, quindi, il missile sarebbe caduto per errore. I leader del movimento islamico a Gaza avrebbero anche promesso all’Egitto, che in diverse circostanze fa da mediatore tra loro e lo Stato d’Israele, di avviare un’indagine sull’accaduto.
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Netanyahu: “Risponderemo con forza”
Intanto, però, il premier Benjamin Netanyahu, arrivato ieri sera a Washington per l’incontro con il presidente Donald Trump, ha fatto sapere che il Paese “risponderà con forza” e che taglierà la visita negli Stati Uniti per rientrare al più presto in Israele: “Ho parlato con il capo di Stato maggiore, il capo dello Shin Bet e il capo dell’intelligence: è un atto criminale contro lo Stato d’Israele”.
Il ministro della cultura, Miri Regev, ha assicurato che i terroristi saranno perseguiti e ha invocato il ritorno “alla politica degli omicidi mirati”. E ha aggiunto: “Solo quando i leader di Hamas e del Jihad islamico nella Striscia di Gaza verranno colpiti, cominceranno a trattarci diversamente. Evacuare i quartier generali del terrore non li aiuterà questa volta. Li scoveremo ovunque”.
E il portavoce del ministero degli Esteri, Emmanuel Nachson, accusa anche le Nazioni Unite: “Si è trattato di un atto di aggressione deliberato e pericoloso da parte dei terroristi palestinesi, incoraggiato senza dubbio dalla compiacenza del Consiglio Onu per i diritti umani”.
Come riportano alcune agenzie di stampa, “due diversi emittenti hanno riferito che l’esercito sta inviando due brigate di fanteria al confine della Striscia e richiamando un certo numero di riservisti”.
Jihad islamica, “Se attaccate sarà dura risposta”
La replica del movimento islamico è arrivata tramite la voce di Ziad al-Nakhla, leader della fazione palestinese. Che ha dichiarato: “La leadership israeliana dovrebbe sapere che risponderemo con forza a qualsiasi operazione aggressiva contro la Striscia di Gaza”.
(Fonte: Il Giornale.it, 25 Marzo 2019)