“Hitler non finì il suo lavoro”: parole choc in un negozio di Torino
La denuncia di un ottico del centro. Si è trovato davanti un rappresentante che ha incominciato a dare giudizi antisemiti su un ex commerciante della zona.
TORINO – «Hitler non ha fatto bene il suo lavoro, ci sono ancora ebrei in giro». Queste parole choccanti, quasi incredibili da ascoltare nel 2010 nella Torino che si accinge a celebrare il “Giorno della Memoria” sono state pronunciate venerdì scorso.
Il luogo? Un piccolo ma elegante negozio di occhiali sotto i portici di corso Vittorio Emanuele II, ‘Les Lunettes‘. I protagonisti: il titolare Roberto Magnoni e due rappresentanti venuti a mostrargli i nuovi prodotti di un marchio altrettanto prestigioso. Il risultato: un episodio inquietante quanto grave di antisemitismo, che alla fine ha costretto il negoziante a mettere alla porta i visitatori.
A parlare è lo stesso Magnoni: «Sono venuti da me, dopo aver preso appuntamento, una signora che già conoscevo come rappresentante di questa importante ditta e il suo collega da poco assunto in azienda, che proprio per questo la signora mi voleva presentare. Catalogo alla mano, abbiamo iniziato a fare due chiacchiere come è d‘uso in questi casi». Ma la conversazione ha preso quasi subito una piega inaspettata quanto sgradevole: «Sa – ha raccontato il neo-rappresentante – fino a poco tempo fa lavoravo sempre qui a Torino ma per la ditta XY. Però hanno chiuso… Il proprietario era il signor X, un ebreo, lei mi capisce, ha preferito mandarci tutti a casa anziché sborsare quel paio di milioni di euro che avrebbero salvato la situazione».
«Ho cercato di farlo tacere finché era in tempo – racconta Magnoni – spiegandogli che conosco bene quelle persone, e che la madre del signor X è mia cliente da molti anni. Ma non è bastato, quello è andato avanti come un treno: ‘Eh sì, lo sa come fanno ‘sti ebrei con i soldi, anche il liquidatore era uno di loro… Non vorrei dire, ma secondo me Hitler non aveva tutti i torti, solo che non ha finito bene il lavoro‘. Per me è stato abbastanza». Ma prima di mettere alla porta il rappresentante e la sua collega, che per tutta la durata della conversazione non aveva voluto né saputo zittirlo, Magnoni si è rivolto a una giovane collaboratrice: «Hai qualcosa da dire?». E la ragazza si è rivolta al visitatore: «Effettivamente, Hitler non ha fatto un buon lavoro. Sono ebrea, e sono ancora qui».
«Ho detto loro di non proporre più nulla a un ‘negozio ebreo‘ – conclude Magnoni – Ma sono ancora sconcertato dal fatto che un simile episodio sia potuto avvenire nell‘Italia dei giorni nostri».
(Fonte: La Repubblica, 20 gennaio 2010)
Nella foto: la Mole Antonelliana di Torino
#1gaiasonnino
la mamma dello stolto è sempre incinta!!!!!!!!!!1
#2marinella mieli
malgrado i sei milioni di fratelli morti siamo e saremo sempre presenti in ogni parte del mondo per ricordare e onorare chi non c’e’ piu’e per far si che non succeda mai piu’ B.H.
#3Lello Hulk
Vorrei sapere se è possibile sapere il nome della ditta che dà lavoro a questo Imbecille.
Così potremmo scrivere montagne di lettere a codesta per accellerare il suo licenziamento
#4Emanuel Baroz
Caro Lello,
purtroppo nell’articolo la ditta viene volutamente non menzionata….
#5andrea
certo che non deve nascondere il nome della “personcina”nè dellla ditta e deve anche avvertirli per iscritto della faccenda. se vuole lo faccio io, ero commerciante e non ho più niente da perdere