“Gli ebrei vogliono corrompere e dominare il mondo“
Quelli che seguono sono brani tratti da un’intervista al ministro di Hamas per il patrimonio religioso, Saleh Riqab. L’intervista è stata trasmessa dalla tv Al-Aqsa il 14 maggio 2008.
SALEH RIQAB: L’obiettivo del sionismo è creare uno stato in Palestina come base per governare il mondo intero. Gli altri suoi obiettivi sono distruggere le religioni cui si contrappone, in particolare l’islam, corrompere i valori e la moralità, diffondere sesso e permissivismo e generare declino morale. Se ne sono usciti con molti mezzi per raggiungere ciò, come inventare teorie filosofiche che distruggono la religione e la morale. Il sociologo francese Émile Durkheim ha fondato la teoria della formazione della religione, che ne attribuisce l’origine alla ragione nel senso che la religione non sarebbe originata da Dio. Jean-Paul Sartre [non ebreo, ndr], fondatore dell’esistenzialismo che si basa sull’ateismo, fu un famoso ebreo francese. Lo psicologo Freud, che interpretò le relazioni infantili con la madre come relazioni sessuali, ricevendo un premio disse: “Non ho mai rinunciato al mio ebraismo”.
Vi sono anche teorie che sono state inventate da non ebrei, ma che sono state disseminate dagli ebrei pur sapendo che erano scientificamente false, come la teoria di Darwin. Darwin non era ebreo, ma gli ebrei sfruttarono la sua teoria. Anche se sono comparse nuove teorie darwiniste, gli ebrei diffondono la teoria originaria perché il concetto di “sopravvivenza del più adatto” serve alle loro necessità colonialiste, serve agli obiettivi dell’ebraismo globale.
Inoltre, hanno creato movimenti distruttivi per combattere la religione e la morale, per corrompere i leader in tutto il mondo e demolire le relazioni sociali fra le nazioni. Tali movimenti furono guidati dalla Massoneria, che fu creata da tre eminenti ebrei, il primo dei quali fu Erode [sic]. È una storia ben nota da tempo, il ruolo degli ebrei nella creazione del movimento della massoneria. La massoneria utilizzava vari metodi per mettere in ginocchio i leader politici, filosofici e letterari in tutto il mondo. Ricordo i nomi di leader arabi, alcuni scomparsi, altri ancora in vita, che entrarono nel movimento massonico. Vennero tutti abbattuti. Fra loro vi erano persino dei palestinesi.
Per inciso, voglio dire qualcosa, anche se non voglio fare nomi. Gli spettatori capiranno cosa intendo. C’è un libro intitolato Les Fous de la Paix, che è stato scritto da due giornalisti ebrei. Ne ho una copia. È stato tradotto in arabo e l’ho letto. Narra che, mentre uno degli architetti degli Accordi di Oslo stava incontrando il negoziatore ebreo in un hotel in Gran Bretagna, nella stanza accanto il figlio del negoziatore palestinese stava con la figlia degli ebrei, e avevano chiuso la porta a chiave. Fu quando il negoziatore palestinese venne abbattuto.
Lo si vede bene nelle elezioni americane. Sia democratici che repubblicani fanno a gara per compiacere lo stato degli ebrei. Ecco perché, quando un democratico viene nella Palestina occupata [Israele, ndr], si mette una papalina religiosa, va al Muro Occidentale e batte la testa contro il muro dicendo: “La vostra filosofia e la necessità di compiacervi è ora ben dentro la mia testa”. Quelli fanno a gara fra loro, ma sono gli ebrei tengono in mano l’equilibrio.
Se un democratico arriva al potere, come Clinton, che li ha serviti bene a Oslo e altrove, e quasi li ha serviti nella seconda Camp David, ma poi ha fatto delle dichiarazioni (a loro sgradite), cosa ha fatto il sionismo? Gli ha mandato l’ebrea Monica, con la quale Clinton ha fatto sesso alla Casa Bianca. Clinton se n’è andato, ma ci sono migliaia di pagine che documentano la sua depravazione sessuale, perché fece sesso alla Casa Bianca. Ho letto un rapporto secondo cui Clinton usava telefonare ai leader arabi e parlare con loro mentre quella faceva sesso con lui.
I Protocolli dei Savi di Sion [celebre falso antisemita di origine zarista, ndr], che sono un prodotto del Congresso sionista di Basilea del 1897, parlano di come gli ebrei debbano assumere il controllo del mondo. In Europa, e soprattutto negli Stati Uniti, si è avuta una rapida presa del controllo da parte ebraica sui mass-media, perché in occidente i mass-media sono quelli che plasmano la loro mentalità e le loro opinioni. Non leggono granché, ascoltano soltanto.
(Da: MEMRI, 30.06.08 )
Per vedere il filmato (con sottotitoli in inglese) clicca qui
Si veda anche:
Israele – 60 anni: For the record
Il sessantesimo anniversario dell’indipendenza di Israele è stato “celebrato” anche in questo modo
http://www.israele.net/sections.php?id_article=2118&ion_cat=
Tv di Hamas: “Gli ebrei hanno pianificato l’Olocausto”
#1Ulderico Ciancabilla
Per esistere uno stato deve avere delle radici storiche nel territorio..se queste radici si creano strappando una pianta ammezzo a piante dello stesso tipo, mi sembra un errore. O orrore.
Del resto se dopo 50 anni ancora Israele uccide per esistere. chi riconosce Israele deve riconoscere che.. israele è uno stato di assassini.. fondato sul omicidio perpetuo dei palestinesi.
Perché cosi dire io riconoscono ad Israele il diritto di esistere, vuol che è anche colpevole del genocidio dei palestinesi che li esistono.
Hamas non riconosce Israele, non vedo perché dovrebbe.. ma che si convince un popolo sterminandolo.
Arabo palestinese lasciami la tua terra e vivi nei campi profughi accetti Israele o ti uccido.
Se siete per Israele provato per una volta a mettervi nei panni di un arabo-palestinese.
Io sono di hamas ammazzatemi
#2Emanuel Baroz
Per Ulderico o come cavolo ti chiami: più che ucciderti dovrebbero rinchiuderti……..
#3Ulderico Ciancabilla
non vi preoccupate tanto lo scritto nel mio cuore
#4Ivan
Credo di non essermi mai trovato di fronte ad un coacervo di banalizzazioni da osteria, e di pervicace e arrogante ignoranza, come quello rappresentato dal discorso di Saleh Riqab.
L’ideologia sionista degli Herzl e dei Nordau non mirava affatto al dominio del mondo, ma alla creazione dello stato per il popolo ebraico. Aspirazione legittima.
Ubi maior, minor cessat. Ai Palestinesi non resta, purtroppo, che affermare la propria identità attraverso la cultura, non attraverso il terrorismo. Il quale non fa altro che legittimare ulteriormente la prevaricazione israeliana.