Per raggiunti limiti di età piano piano la “squadra” dei disinformatori antisraeliani che PER ANNI ha attuato una opera di mistificazione in chiave antisraeliana distorcendo nei propri articoli, analisi e reportage tutto ciò che accadeva a Gerusalemme (la CAPITALE dello Stato di Israele, checchè ne dicessero loro nei propri scritti) e dintorni, e fomentando così l’odio antisraeliano prima e antiebraico poi, sta lasciando questo mondo, cosa questa di cui per nostra cultura di certo non ci rallegriamo, ma che ci lascia una speranza per il miglioramento futuro della credibilità dell’informazione italiana, progressivamente scesa ai minimi livelli grazie anche alle “lezioni” impartite da questi personaggi, considerati immotivatamente ed incautamente dei maestri del giornalismo italiano. Riportiamo qui di seguito un ricordo del personaggio in questione, pubblicato dagli amici di Informazione Corretta.
Un altro alfiere della disinformazione antisraeliana ci ha lasciato: non piangeremo la sua scomparsa
Se n’è andato anche Sandro Viola, della ‘vecchia guardia’ dei mistificatori su Israele
Dopo Igor Man, che rimane il principe dei disinformatori, se n’è andato anche Sandro Viola, forse il penultimo sopravvissuto della ‘vecchia guardia ‘ dei mistificatori massimi su Israele. Una scuola iniziata da Antonio Gambino, sull’Espresso quando era ancora in formato lenzuolo. Fu lui ad aprire quella strada redditizia che ha favorito poi tante carriere nel mondo dei giornali. Non ne è venuto fuori nessuno storico serio, il che aiuta a capire di quale pasta fosse lo spessore di quelle analisi.
Il necrologio più approppriato l’ha scritto- involontariamente – Mimmo Càndito, sulla Stampa, il quale, cercando di imitarne lo stile, ha evidenziato i motivi per i quali Viola sarà ricordato: “raffinata qualità d’analisi, eleganza di scrittura, un delicato pizzetto da gentiluomo moschettiere, cultore raffinato dei dettagli, stile irrinunciabile della qualità del vivere, grande respiro culturale, ricercatore persino esasperante di una estetica dell’eleganza, non aveva mai una camicia spiegazzata, nemmeno in guerra, o a tavola un calice che non fosse d’un vino di qualità ecc.ecc.” una colonna che dice molto poco del Viola giornalista, e molto del Viola esteta-ideologo, che seguiva gli accadimenti in giro per il mondo comodamente seduto al bar degli hotel 5 stelle. Come per Antonio Gambino, come per Igor Man, non era la notizia da analizzare che lo interessava, quanto darne un rendiconto che andasse d’accordo con quanto lui riteneva dovessero essere i fatti. La ricerca della verità non lo interessava, da snob qual era, lo giudicava bassa cucina giornalistica.
Se in Italia gran parte dell’informazione su Israele e il Medio Oriente è tutt’ora condizionata da un forte sbilanciamento nei confronti della parte arabo-musulmana, lo si deve a questo tipo di giornalismo, che ha visto in Gambino, Man e Viola i suoi maestri. Di quella schiera, ora non più folta, rimane – ma non vorremmo dimenticarne qualcuno – Bernardo Valli. Auguri di lunga vita, come si suol dire.
Informazione Corretta
Nella foto in alto: Sandro Viola, giornalista di Repubblica noto per il suo pregiudizio antisraeliano che rendeva ridicoli i suoi articoli e le tesi in essi contenuti
#1Parvus
Chissà cosa se ne faranno adesso quei personaggi dei soldi che i musulmani gli hanno dato per mistificare.
#2david
Speriamo presto per OVADIA e LERNER.Amen
#3Emanuel Baroz
Non esageriamo David: Tra questi e quelli c’è una bella differenza!