Francia – Twitter consegnerà gli account antisemiti
Sconfitta in appello per il tecnofringuello, obbligato a consegnare le informazioni associate agli account responsabili della pubblicazione di micropost antisemiti dall’hashtag #unbonjuif
di Mauro Vecchio
Parigi, 13 Giugno 2013 – Dovranno consegnare tutti quei dati utili all’identificazione degli account responsabili, specifici indirizzi IP associati ai profili cinguettanti dell’hashtag #unbonjuif, letteralmente, “un buon ebreo” (l’altro hashtag sotto accusa era e #unjuifmort, “un ebreo morto”). I vertici di Twitter sono così usciti sconfitti dopo il ricorso in appello al tribunale di Parigi, obbligati a rivelare i dati relativi ai suoi utenti accusati di aver pubblicato numerosi micropost razzisti e antisemiti.
Le informazioni dovranno così passare nelle mani dei responsabili della transalpina Union des Étudiants Juifs de France (UEJF), che avevano denunciato il tecnofringuello per il mancato rispetto dell’ingiunzione diramata nello scorso gennaio dal Tribunal de grande instance di Parigi, in seguito alla diffusione di cinguettii illegali in terra francese.
Lo stesso tribunale parigino aveva imposto ai responsabili del social network californiano l’implementazione di uno specifico sistema per la segnalazione degli abusi, oltre che la consegna – pena una sanzione di mille euro per ciascun giorno d’inadempienza – degli indirizzi IP associati agli account dell’hashtag #unbonjuif. Rimossi i cinguettii illeciti, Twitter si era rifiutata di consegnare i dati in quanto azienda operativa negli Stati Uniti e soggetta alle previsioni costituzionali del Primo Emendamento.In sede d’appello, il giudice parigino ha sottolineato come la piattaforma di microblogging non sia riuscita a presentare prove sufficienti al fine di giustificare il proprio rifiuto. Portavoce del governo locale, Najat Vallaud-Belkacem ha ribadito che i micropost pubblicati su Twitter erano e restano illegali, mentre il rispetto delle leggi nazionali non può risultare opzionale per un’azienda estera.
Soddisfatti della vittoria in appello, i responsabili di UEJF hanno sottolineato come la piattaforma californiana non possa più “giocare con la giustizia francese”.
(Fonte: PuntoInformatico.it , 14 Giugno 2013)
#1Emanuel Baroz
Twitter, i dati personali degli utenti antisemiti saranno rivelati (ma l’azienda non molla)
Bufera in Francia per messaggi antisemiti su Twitter, che continua (invano) a difendersi
TwitterLa vicenda è nota a tutti: su Twitter un gruppo di studenti – e la parola “gruppo” è ovviamente un eufemismo – ha preso a insultare gli ebrei con commenti meschini e assurdi, con tanto di hashtag scandalosi associati (#ebreomorto, per esempio). Tutto finito nel dimenticatoio? Assolutamente no.
Stando alle decisioni del tribunale di Parigi, Twitter dovrà rivelare i dati personali degli utenti francesi antisemiti e collaborare, di conseguenza, con le autorità; l’azienda avrebbe potuto benissimo farlo senza essere costretta, visto che non siamo dinanzi alla libertà di opinione, come invece ha voluto far credere, facendo ricorso a una sentenza che già la condannava a svelare le informazioni.
Avete letto bene: alla stessa decisione di un altro tribunale Twitter ha reagito in malo modo, senza immaginare che successivamente gli sarebbe stato imposto lo stesso comportamento; non è neanche detto, tra l’altro, che consegnerà i dati, visto che ci sarebbe l’intenzione di procedere a un secondo appello in extremis.
Stando alle parole del tribunale, Twitter non avrebbe una organizzazione buona: il presidente dell’Uejf – che ha dato avvio alla causa – ha denunciato che la piattaforma di microblogging non sarebbe riuscita a rendere facile e accessibile la comunicazione con il team di gestione; gli utenti che volevano che i contenuti – “apologia di crimini contro l’umanità e di incitamento all’odio razziale” – fossero cancellati hanno trovato non poche difficoltà nel dirglielo.
Jonathan Hayoun – questo, il nome del presidente – ha anche aggiunto che Twitter non dovrebbe “giocare con il sistema legale francese” e che “non ha fatto alcun progresso per quanto riguarda il rispetto delle leggi”.
Intanto sul social network si fa sentire l’appoggio degli utenti con hashtag come #welldone e #Uejf. Sicuramente un verdetto giusto, non trovate?
http://www.downloadblog.it/post/55925/twitter-i-dati-personali-degli-utenti-antisemiti-saranno-rivelati-ma-lazienda-non-molla