BAKU (AZERBAIJAN): SVENTATO ATTENTATO AMBASCIATA ISRAELE
Gerusalemme, 20 Novembre 2013: Le forze di sicurezza dell’Azerbaigian hanno sventato un attentato contro l’ambasciata di Israele a Baku e hanno arrestato un cittadino iraniano che sarebbe collegato ai servizi segreti del proprio Paese. In casa sua sono state rinvenute armi e immagini relative all’ambasciata di Israele e ai suoi dipendenti. Ricordiamo come già in passato sono stati sventati in tempo attentati contro obiettivi diplomatici israeliani o contro religiosi ebrei.
Lo ha riferito l’emittente televisiva israeliana, Canale 10. Secondo l’emittente l’attacco è stato sventato grazie alla cooperazione fra i servizi segreti dell’Azerbaigian e d’Israele.
(Fonte: Ansa.it, 20 Novembre 2013)
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Nella foto in alto: il presidente azero Ilham Heydar e il presidente israeliano Shimon Peres durante la visita di stato nel palazzo presidenziale di Baku (Azerbaijan) nel 2009
#1Daniel
21 novembre 2013 – Si aprono giovedì mattina le primarie per l’elezione del presidente del partito laburista israeliano: 55.000 elettori registrati votano in circa 125 seggi per sceglier fra la presidente uscente Shelly Yachimovich e il contendente Isaac Herzog.
21 novembre 2013 – Gli Stati Uniti non accetteranno un accordo con l’Iran che sia solo un modo per Teheran di “guadagnare tempo” al fine di sviluppare le sue capacità nucleari. Lo ha detto mercoledì il Segretario di stato Usa, John Kerry.
21 novembre 2013 – Secondo un rapporto di Human Rights Watch diffuso mercoledì, l’Iran sta deportando forzatamente migliaia afgani, con metodi anche molto brutali, in violazione del suo obbligo internazionale di proteggere i profughi. Milioni di profughi afghani sono riparati in Iran e Pakistan negli anni ’80 per fuggire dalla sanguinosa insurrezione anti-comunista. Attualmente Human Rights Watch stima in circa 2 milioni gli afghani che vivono in Iran come profughi non registrati.
21 novembre 2013 – La Turchia ha accusato il presidente siriano Bashar Assad di sfruttare i ritardi nei colloqui di pace sostenuti da Usa e Russia per intensificare gli attacchi contro l’opposizione. “Il regime sta architettando un’assoluta tragedia umana potenziando i suoi bombardamenti e facendo morire di fame la gente sotto assedio”, ha detto mercoledì il Ministro degli esteri turco, Ahmet Davutoglu, in una conferenza stampa a Istanbul.
21 novembre 2013 – Egitto. Sono almeno 10 i soldati uccisi da un’autobomba esplosa mercoledì contro un autobus che trasportava militari tra Rafah ed El-Arish, nel nord del Sinai. Ne ha dato notizia il quotidiano Al-Youm Al-Saba’a. Si tratta di uno dei più sanguinosi attentati nella penisola del Sinai da quando i terroristi qaedisti hanno intensificato gli attacchi, dopo la cacciata a luglio del presidente islamista Mohamed Morsi da parte dell’esercito.
21 novembre 2013 – Secondo test di successo, mercoledì mattina, del sistema di difesa antimissile “Fionda di Davide” (noto anche come “Bacchetta magica”) condotto congiuntamente dalla Difesa israeliana e dalla “Missile Defense Agency” statunitense. Il sistema, destinato a diventare operativo entro l’anno contro missili da 100-200 km di gittata e razzi e droni a medio e corto raggio, andrà ad integrarsi col sistema “Cupola di ferro” anti-razzi a corto raggio e con l’intercettore balistico Freccia, entrambi già operativi, per formare una copertura difensiva multi-livello.
21 novembre 2013 – La Commissione per i diritti umani dell’Assemblea Generale dell’Onu ha esortato martedì la Siria a permettere immediatamente l’accesso degli aiuti umanitari in tutto il paese cessando di intralciarne la distribuzione con “impedimenti burocratici e altri ostacoli”. La risoluzione è passata con 123 voti favorevoli, 13 contrari e 46 astenuti. Fra i contrari, Russia e Cina.
21 novembre 2013 – Quattro giorni dopo il rifiuto dell’Albania di ospitare un impianto per lo smantellamento delle armi chimiche, diplomatici occidentali e funzionari Onu stanno considerando la possibilità di trattare e smaltire l’arsenale chimico siriano su una nave o su una piattaforma in mare aperto. Lo hanno riferito alla Reuters fonti vicine all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. Anche Belgio e Norvegia avevano escluso di poter ospitare l’impianto sul proprio territorio.
21 novembre 2013 – Iraq. Sei bombe esplose in strade e mercati affollati di Baghdad hanno ucciso mercoledì almeno 19 persone, una settantina i feriti e mutilati. Le esplosioni si inseriscono nella peggiore ondata di attentati che ha colpito l’Iraq negli ultimi cinque anni. Centinaia di iracheni sono stati uccisi ogni mese in attacchi simili dall’inizio dell’anno, suscitando il timore di un ritorno allo spargimento di sangue interno del periodo 2006-2007 che vide decine di migliaia di morti.
21 novembre 2013 – La leonessa dello zoo di Gaza ha partorito lunedì due cuccioli, maschio e femmina, e Hamas ha deciso di chiamarli Fajr e Sijil, cioè col nome dei missili Fajr sparati su Israele nel novembre 2012 e col nome dato in quell’anno da Hamas alla sua guerra contro Israele. Lo ha detto Nahed al-Majdub, responsabile del parco divertimenti Bissan istituito e gestito dal “ministero degli interni” di Hamas.
20 novembre 2013 – Sono 1.214 (compresi 365 bambini) le persone curate finora dalla delegazione israeliana giunta giovedì scorso con un ospedale da campo nelle Filippine colpite dal super-tifone Haiyan. Eseguiti 27 interventi chirurgici, di cui 9 nella sola giornata di martedì.
20 novembre 2013 – “Quello che stiamo vedendo qui è il futuro, mentre l’estremismo islamista vuole portarci al passato: noi marciamo verso il futuro, loro si dirigono verso il buio del medioevo”. Lo ha detto martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu presenziando alla giornata israelo-francese dell’innovazione tecnologica insieme al presidente francese Francois Hollande e a quello israeliano Shimon Peres. Netanyahu ha aggiunto: “Mentre noi aspiriamo ad aprire la nostra società a tutti, uomini, donne, minoranze, e al diritto di essere diversi, loro vogliono una uniformità repressiva: una dottrina opprimente. E vogliono sostenere tutto questo con le armi di distruzione di massa. Non possiamo permettere loro di farlo”.
20 novembre 2013 – Il comandante della Difesa civile delle Forze di Difesa israeliane, Eyal Eisenberg, e il comandante del Corpo Sanitario militare, Itzik Kryce, hanno raggiunto lo staff israeliano che opera nell’ospedale da campo attivo dallo scorso fine settimana nelle Filippine colpite dal super-tifone.
20 novembre 2013 – Le cellule Hussein bin Ali delle Brigate Abdullah Azzam, gruppo libanese affiliato ad al-Qaeda, hanno rivendicato il doppio attentato suicida di martedì contro l’ambasciata iraniana a Beirut (23 morti). Lo ha scritto su Twitter lo sceicco Sirajeddine Zuraiqat, guida religiosa del gruppo. Nella giornata, un portavoce del Ministero degli esteri iraniano si era affrettato ad accusare “il nemico sionista” per il “disumano” attentato. Nella rivendicazione, le Brigate Abdullah Azzam hanno minacciato altri attacchi in Libano se l’Iran non ritirerà le sue forze dalla Siria e se Beirut non libererà i loro detenuti in Libano. Lo scorso agosto Sirajeddine Zuraiqat aveva affermato che i “Battaglioni Ziad Jarrah”, anch’essi associati alle Brigate Abdullah Azzam, erano dietro al lancio di quattro razzi dal Libano sulla Galilea (Israele).
20 novembre 2013 – I giudici della Corte Suprema israeliana hanno respinto martedì l’appello di Samer Abed a-Latif al-Barak, un membro di al-Qaeda carcerato in Israele in detenzione amministrativa (cioè senza formale incriminazione) da più di tre anni. La Corte ha accolto l’argomento dello Stato secondo cui al-Barak è un pericoloso super-terrorista specializzato in armi biologiche, in diretto contatto con capi di al-Qaeda come Ayman al-Zawahiri. La detenzione amministrativa, ha detto la Corte, non si può mai prendere alla leggera, ma in questo momento non esiste un sistema meno dannoso per impedire ad al-Barak di tornare a realizzazione attacchi terroristici, e il ritardo nell’incriminazione è un fatto tecnico dovuto ai periodi trascorsi dall’imputato nelle carceri di altri paesi. Arrestato negli Stati Uniti, al-Barak vi è stato trattenuto un paio d’anni dopo l’11 settembre 2001 ed è poi rimasto in carcere in Giordania. E’ giunto in Israele nel 2010.
20 novembre 2013 – Secondo l’OCSE, il tasso di crescita dell’economia israeliana alla fine del 2013 sarà del 3,7%, leggermente inferiore alla previsione di maggio (3,9%): stime quasi identiche a quelle pubblicate da Banca d’Israele e Ministero delle Finanze (3,8%).
20 novembre 2013 – Ebrahim Ansari, addetto culturale presso l’ambasciata iraniana in Libano, è una delle 23 persone uccise dal doppio attentato esplosivo di martedì contro l’ambasciata di Teheran a Beirut. Secondo un sito di notizie affiliato a Hezbollah, nell’attentato sarebbe morto il capo della sicurezza del console iraniano.
20 novembre 2013 – Colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi martedì a Ramallah contro l’auto di Sufian Abu Zaida, esponente di Fatah, uscito illeso dall’attacco. Abu Zaida è un fedele dell’ex comandante Mohammed Dahlan, un rivale di Mahmoud Abbas (Abu Mazen) costretto diversi anni fa a fuggire in Giordania dopo essere stato accusato d’aver architettato una rivolta contro il presidente dell’Autorità Palestinese.
20 novembre 2013 – Tre colpi di mortaio palestinesi sparati martedì mattina dalla striscia di Gaza verso Israele si sono abbattuti su un terreno non edificato nella zona di Eshkol. In serata, l’aviazione israeliana ha reagito colpendo nella striscia di Gaza un’officina per la produzione di armi e due tunnel usati per attività terroristiche.
20 novembre 2013 – L’Iran ha già uranio arricchito a basso livello sufficiente per cinque bombe. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista martedì al quotidiano tedesco Bild. Fonti del governo hanno spiegato che, con questa quantità di uranio arricchito a basso livello, basterebbe uno sforzo relativamente minore (una questione di settimane) per trasformarlo in uranio di grado più elevato: il materiale fissile necessario per cinque bombe nucleari. “E l’Iran – ha ricordato Netanyahu – ha già missili che possono raggiungere Israele e sta costruendo missili in grado di raggiungere Europa e Stati Uniti”. Nell’intervista Netanyahu ha detto che l’Iran ha tutto il diritto di utilizzare l’energia nucleare in campo civile, ma per tale scopo non ha alcun bisogno di arricchire direttamente l’uranio: una facoltà che, a suo avviso, verrebbe utilizzata per costruire armi nucleari. Netanyahu ha ribadito che l’accordo prospettato è davvero “pessimo” perché non obbliga gli iraniani a smantellare la capacità di produrre materiale fissile per armi nucleari. “E se l’Iran non smantella le centrifughe e il reattore al plutonio ora che è sotto questa pressione – ha chiesto Netnayhau – come pensate di farglielo fare domani quando sarà ridotta la pressione delle sanzioni? Si tratta di un terribile errore, uno errore storico”.
19 novembre 2013 – Amal, nipotina di Ismail Haniyeh, il “primo ministro” di Hamas a Gaza, è stata portata domenica nell’ospedale pediatrico israeliano Schneider, a Petah Tikva, in gravissime condizioni per un’infezione acuta che del tratto digerente ha colpito il sistema nervoso. Amal, dell’età di un anno, accompagnata dalla nonna materna, è figlia del primogenito di Haniyeh, Abdel Salam, il quale ha confermato sulla sua pagina Facebook che la figlia era stata trasferita in Israele. “Cari fratelli – ha scritto il padre in un post poi rimosso – Amal è stata trasferita all’interno della Linea Verde [ex linea armistiziale 1948-’67]. Prego Allah per la sua guarigione”. Più tardi, Abdel Salam ha postato un altro messaggio su Facebook in cui dice che lunedì la figlia, dopo gli accertamenti, è stata riportata nell’ospedale Al-Nasr, nella striscia di Gaza. “E’ stata portata in Israele – ha confermato Guy Inbar, portavoce dell’ufficio di coordinamento coi territori delle Forze di Difesa israeliane – ma è tornata a Gaza quando le sue condizione sono state ritenute incurabili. Purtroppo è in condizioni assolutamente critiche”. Il mese scorso, Ismail Haniyeh ha invocato una sollevazione violenta in Cisgiordania lodando i più recenti attacchi terroristici. Nessuna menzione del ricovero sui mass-media ufficiali di Hamas.
19 novembre 2013 – Secondo la tv libanese MTV, una ventina di miliziani libanesi sciiti Hezbollah sono stati uccisi in Siria negli ultimi due giorni, nel corso di violenti scontri con i ribelli siriani anti-Assad.
19 novembre 2013 – Keshet DCP produrrà per la ABC una versione americana del talent show israeliano “HaKohav Haba” (la prossima stella). Ne ha dato notizia lunedì il quotidiano Globes. Lo show vede gli aspiranti cantanti esibirsi davanti a uno schermo, mentre gli spettatori in sala e da casa votano utilizzando una applicazione smartphone. Il pubblico segue sul televisore la percentuale di voti che il concorrente riceve. Se i voti superano il 70%, lo schermo si alza e il concorrente passa al turno successivo. Lo spettacolo, commercializzato in inglese come “Rising Star” (stella nascente), andrà in onda negli Stati Uniti nell’estate 2014. Altri canali che hanno acquistato il format sono M6 (Francia), Rossiya 1 (Russia), Toro (Italia), RTL (Germania), Nordisk Film TV (Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia).
19 novembre 2013 – La Corte Suprema israeliana ha ordinato allo Stato di sgomberare le strutture sorte su terreni risultati di proprietà privata palestinese, negli insediamenti di Givat Asaf, Ma’ale Rehavam e Mitzpe Yizhar (in Cisgiordania settentrionale). Diversi residenti hanno successivamente acquistato i lotti, per cui le case su questi lotti non sono destinate alla demolizione.
19 novembre 2013 – L’Arabia Saudita ha smentito la notizia riportata dal Sunday Times secondo cui Riad collaborerebbe con Israele su piani d’emergenza per un possibile attacco contro gli impianti nucleari iraniani. Un portavoce del Ministero degli esteri saudita, citato lunedì dall’agenzia statale SPA, ha detto che il Regno “non ha rapporti né contatti con Israele di qualsiasi tipo e a qualunque livello”.
19 novembre 2013 – L’Iran ha presentato quello che ha definito come il più grande drone (velivolo teleguidato) sviluppato nella Repubblica Islamica, in grado di rimanere in volo fino a 30 ore. Secondo il Ministro della difesa iraniano Hossein Dehghan, citato dall’agenzia di stampa ufficiale IRNA, il drone Fotros da ricognizione e da combattimento ha un raggio d’azione di 2.000 km, il che significa che sarebbe in grado di coprire gran parte del Medio Oriente, Israele compreso. La maggior parte delle notizie di successi tecnologici iraniani non può essere confermata in modo indipendente.
19 novembre 2013 – L’edilizia del Qatar è piena di abusi ai danni dei lavoratori immigrati, “trattati come bestiame” e costretti a vivere in alloggi squallidi. Lo ha denunciato domenica Amnesty International rivolgendosi direttamente alla FIFA, la Federazione internazionale del calcio. Il Qatar ospiterà la Coppa del Mondo 2022 e Amnesty ha chiesto alla Federazione di adoperarsi presso le autorità del Qatar affinché vengono eliminati gli abusi ai danni di lavoratori provenienti principalmente dall’Asia meridionale. “I nostri dati indicano un allarmante livello di sfruttamento nel settore delle costruzioni in Qatar – ha spiegato il segretario generale di Amnesty, Salil Shetty – La FIFA ha il dovere di affermare pubblicamente che non tollererà violazioni dei diritti umani su progetti di costruzione relativi alla Coppa del Mondo. È semplicemente inaccettabile che in uno dei paesi più ricchi del mondo così tanti lavoratori immigrati vengano spietatamente sfruttati, privati della loro retribuzione e costretti a lottare per la propria pura sopravvivenza”.
19 novembre 2013 – L’esercito del presidente siriano Bashar Assad ha sparato contro le forze ribelli almeno metà del suo arsenale missilistico, compresi i missili Scud. Lo ha detto domenica il Ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon. “Abbiamo detto che non avremmo permesso che sofisticate armi siriane arrivassero nelle mai di forze ostili – ha aggiunto Ya’alon – e, stando alle notizie riportate dalla stampa estera, abbiamo mantenuto il nostro impegno”.
(Fonte: Israele.net)
#2Daniel
Azerbaijan: smantellata cellula iraniana. Volevano colpire l’ambasciata israeliana
di Sarah F.
A sentire le dichiarazione di Kerry e di Obama in Iran starebbero diventando moderati e affidabili. Peccato che questa loro splendida idea faccia a cazzotti con la realtà e mentre Hassan Rohani twitta felice le sue idee (ma solo lui e la nomenclatura, non i giovani iraniani che non possono accedere a Twitter) i boia dei Guardiani della Rivoluzione iraniana studiano attentati contro Israele.
Succede così che in Azerbaijan la polizia smantella una rete di agenti dei Guardiani della Rivoluzione Iraniana pronta a colpire con un devastante attentato l’ambasciata israeliana a Baku. Le notizie ci riferiscono di un arresto sicuro, di una decina di ricercati e di 40 indagati.
L’arrestato si chiama Hassan Faraji ed è membro elle Guardie della Rivoluzione Iraniana. E’ stato sorpreso nei pressi della Ambasciata israeliana di Baku mentre prendeva appunti e riprendeva con una telecamera. Una successiva perquisizione nel suo alloggio ha portato alla scoperta di documenti e piani per un attentato all’ambasciata israeliana in Azerbaijan e contro alcuni diplomatici israeliani. Alcuni documenti ritrovati nella abitazione di Hassan Faraji hanno permesso alla polizia azera di ricostruire tutta la rete terroristica, tutti appartenenti alle Guardie della Rivoluzione iraniana residenti in Azerbaijan. Al momento sono attivamente ricercati dieci terroristi mentre la magistratura azera ha messo sotto indagine una quarantina di persone di cui alcune impiegate presso l’ambasciata iraniana a Baku e quindi coperte da immunità diplomatica.
Non è la prima volta che gli iraniani provano a colpire Israele in Azerbaijan. All’inizio del 2012 venne sventato un complotto iraniano per uccidere l’ambasciatore israeliano in Azerbaijan, Michael Lotem. In altre occasioni si sono scoperti piani di attentati contro interessi israeliani.
L’Azerbaijan è un Paese musulmano sciita che però ha ottimi rapporti con Israele tanto che qualche tempo fa si era persino parlato della sua disponibilità a fornire una base aerea ai caccia israeliani in previsione di un attacco alle centrali nucleari iraniane.
Durissime le proteste del Governo iraniano per l’arresto di Hassan Faraji. L’ambasciata iraniana a Baku ha chiesto di vedere il prigioniero, richiesta che però al momento è stata negata. Secondo il sito degli studenti iraniani, palestra dei Guardiani della Rivoluzione, Hassan Faraji sarebbe stato torturato.
http://www.rightsreporter.org/azerbaijan-smantellata-cellula-iraniana-volevano-colpire-lambasciata-israeliana/