Gaza: Hamas e Fatah annunciano un accordo per la riconciliazione

 
Emanuel Baroz
24 aprile 2014
2 commenti

Gaza: Hamas e Fatah annunciano un accordo per  la riconciliazione

hamas-fatah-accordo-focus-on-israelGaza, 23 Aprile 2014 – Fatah e Hamas hanno raggiunto un accordo “in linea di principio” per la formazione di un governo di unità nazionale entro le prossime cinque settimane e per indire elezioni entro sei mesi (le prime dopo il 2006).

Lo ha riferito mercoledì la tv Al-Jazeera, secondo la quale l’intesa è stata raggiunta nel corso di un incontro martedì notte a Gaza tra una delegazione di Fatah guidata da Azzam al-Ahmad e una di esponenti di Hamas, tra cui il “primo ministro” Ismail Haniyeh e Musa Abu Marzouk.

Secondo l’agenzia di stampa palestinese Ma’an il governo, formato da “tecnici”, sarà guidato dallo stesso Abu Mazen o dall’ex leader di Hamas, Nasser al-Shaer. Fatah e Hamas hanno annunciato diverse volte negli anni scorsi la formazione di un governo di unità, ma finora la decisione non si è mai concretizzata.

(Fonte: Israele.net, 24 Aprile 2014)

Thanks to Progetto Dreyfus

Nella foto in alto: il dirigente di Al Fatah Azzam al Ahmad e il “primo ministro” di Hamas Ismail Haniyeh

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  • #1Emanuel Baroz

    24 aprile 2014 – “Invece di fare la pace con Israele, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) sta facendo la pace con Hamas”. Lo ha ribadito mercoledì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, a margine di un suo incontro con il ministro degli esteri austriaco Sebastian Kurz a Gerusalemme. Netanyahu ha anche lamentato il fatto che ogni volta che Israele e i palestinesi devono sedersi al tavolo dei negoziati, Abu Mazen “aggiunge nuove condizioni che sa che Israele non può accettare”. E ha aggiunto: “Deve scegliere: vuole la pace con Hamas o la pace con Israele? Può avere l’una ma non l’altra. E mi auguro che scelga la pace con Israele, cosa che finora non ha fatto”. Anche il Ministro degli esteri Avigdor Liberman ha detto mercoledì che Abu Mazen deve decidere se vuole la pace con Israele o con Hamas, un’organizzazione terroristica la cui missione è distruggere Israele. “Se Abu Mazen firma per un governo di unità nazionale con Hamas – ha detto Liberman – firma la fine dei negoziati tra Israele e Autorità Palestinese”. Il Ministro dell’economia Naftali Bennett ha detto che un’unione Fatah-Hamas darebbe vita a “un governo terrorista”. E ha aggiunto: “Hamas continuerà ad uccidere ebrei e Abu Mazen a pretendere la scarcerazione degli assassini”. Il Ministro della giustizia e capo negoziatore israeliano Tzipi Livni ha parlato di “uno sviluppo molto problematico che danneggia i colloqui di pace, alla luce del quale Israele deve esaminare ogni implicazione e valutare di conseguenza i suoi prossimi passi”.

    24 aprile 2014 – “Ogni governo palestinese deve essere inequivocabilmente impegnato a prevenire la violenza, riconoscere Israele e rispettare gli accordi passati”. Lo ha detto mercoledì una fonte della Casa Bianca, secondo la quale gli Stati Uniti dovranno “esaminare qualsiasi futuro governo palestinese alla luce di questi principi” e decidere se vi possono essere influenze negative sugli aiuti finanziari americani all’Autorità Palestinese.

    24 aprile 2014 – Gli Stati Uniti si sono dichiarati “delusi” per l’accordo di unità raggiunto tra il gruppo islamista Hamas con sede a Gaza e l’Olp del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). “La scelta del momento è preoccupante e siamo rimasti certamente amareggiati dall’annuncio”, ha detto mercoledì la portavoce del Dipartimento di stato Usa, Jen Psaki, aggiungendo che la mossa “può complicare seriamente i nostri sforzi: e non solo i nostri sforzi, ma gli sforzi delle parti per prolungare i negoziati”.

    (Fonte: Israele.net)

    24 Apr 2014, 19:44 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    La scelta palestinese del terrorismo. Finalmente chiarezza

    di Adrian Niscemi

    Chissà quanto saranno contenti i pacivendoli della scelta fatta da Abu Mazen di “riconciliarsi” con Hamas. Il loro sogno si avvera: tutti i gruppi palestinesi uniti sotto la bandiera del terrorismo e dell’odio verso Israele. Alla faccia della pace e dei due Stati per due popoli, per altro mai effettivamente voluti da parte palestinese.

    Sembrerà strano, ma da un lato la scelta fatta ieri sera da Abu Mazen di schierarsi apertamente con il terrorismo non dovrebbe preoccupare Israele perché di fatto mette le carte in tavola e svergogna una volta per tutte l’assurda politica americana del duo Obama/Kerry. Insomma finalmente un po’ di chiarezza da parte palestinese.

    Patetico il tentativo da parte americana di cercare di minimizzare con John Kerry che ieri sera diceva che la riconciliazione tra Fatah e Hamas “mette in pericolo i colloqui di pace”. Quella scelta non mette in pericolo i colloqui di pace, li affossa definitivamente. I palestinesi hanno scelto il terrorismo invece della pace. Se ne prenda atto e si agisca di conseguenza.

    Sul perché della scelta di Abu Mazen ci sarebbe parecchio da discutere e lo faremo quando tutto sarà più chiaro. Per adesso l’unica cosa che ci pare evidente è che dietro a questa scelta precisa e chiara ci sia la decisione della Lega Araba di sostenere finanziariamente l’Autorità Nazionale Palestinese. Certo che suona male anche il fatto che tale decisione arrivi proprio a pochi giorni da un video nel quale il capo di Al Qaeda accusava Abu Mazen di essere complice degli americani e di Israele perché portava avanti le farlocche trattative di pace. Ma sono dettagli insignificanti di fronte a quello che finalmente dovrebbe essere chiaro a tutti, cioè che ai palestinesi non è mai interessato alcun accordo con Israele.

    Ora aspettiamoci nuovi equilibrismi da parte di Abu Mazen che non vorrà rinunciare ai soldi americani (su quelli europei ci può sempre contare). Vedrete che dirà che la scelta di riconciliarsi con Hamas non condiziona le trattative di pace e che la colpa di tutto questo è della solita intransigenza israeliana. E vedrete che ci sarà anche chi è disposto a credergli. E francamente ci aspettiamo nuovi equilibrismi anche da parte americana, se non altro per limitare i danni politici dell’ennesima brutta figura di Obama a livello internazionale. Ormai il Presidente americano è come un elefante in un negozio di cristalleria, ovunque si rivolga provoca danni.

    Guardiamo quindi il lato positivo di questa bruttissima faccenda: finalmente Israele sa che i palestinesi sono da considerarsi nemici. Lo sapeva anche prima, ma la furbizia di Abu Mazen unita alla malafede di alcuni burocrati avevano lasciato aperto un piccolo spiraglio di speranza (o era una illusione?) che in qualche modo aveva convinto anche una parte della sinistra americana. Ora le carte sono in tavola e il bluff è svelato.

    http://www.rightsreporter.org/la-scelta-palestinese-del-terrorismo-finalmente-chiarezza/

    24 Apr 2014, 19:45 Rispondi|Quota
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