“Hai la kippah, non voti”: in Francia i comunisti escludono rabbino dal seggio
Grave episodio di intolleranza in Francia: il rabbino capo di Tolosa escluso dai seggi elettorali. Il Partito comunista: “Con la kippah non si può entrare nei seggi”.
di Giovanni Masini
Discriminato perché indossava la kippah. Escluso dall’esercizio del diritto basilare per l’espressione del volere democratico: il voto. È la Francia del 2015, anche se sembra quella di Alfred Dreyfus.
Il rabbino capo di Tolosa Avraham Weill ha deciso di sporgere denuncia dopo l’incidente di cui è stato protagonista domenica scorso, durante il primo turno delle elezioni dipartimentali (che corrispondono alle nostre amministrative, ndr). Presentatosi al seggio per votare, è stato avvicinato da una delegata del Partito comunista francese presente in veste di assessore. Incredibilmente, si è opposta a che il rabbino potesse esprimere il suo voto: l’uomo portava un “segno evidente” della propria religione e conseguentemente – nel ragionamento della donna – non poteva votare.
Alla fine, in assenza della presidente del seggio, il rabbino ha potuto votare solo dopo l’insistenza dei presenti. La delegata comunista, tuttavia, ha preteso e ottenuto che la propria protesta venisse messa a verbale. Lui, però, non l’ha presa bene e ha deciso di sporgere denuncia.
“È un atto discriminatorio, legato a ciò che rappresento – ha spiegato a France Soir – Quella donna non voleva che io esprimessi il mio voto. Io però vado a votare dall’età di 18 anni e non ho mai visto una cosa del genere“. La funzionaria comunista, dal canto suo si difende confessando di non conoscere né il nome né la professione dell’uomo, giurando di non essere antisemita: “Volevo solo sapere se fosse lecito votare con la kippah“, si è giustificata.
La legge francese, peraltro, non vieta i simboli religiosi all’interno dei seggi elettorali, nemmeno quando il voto si svolge all’interno degli edifici scolastici come in questo caso. Gli unici simboli proibiti sul luogo del voto sono quelli che fanno riferimento a partiti o movimenti politici.
L’episodio è però sintomatico del laicismo aggressivo da anni imperante in Francia. Dopo la controversa legge che vieta i simboli religiosi a scuola (il velo ma anche simboli come le croci “troppo vistose”), gli episodi di intolleranza verso le espressioni del diritto di culto si moltiplicano. A ottobre una donna era stata allontanata dal teatro dell’opera di Parigi perché indossava il velo integrale. La notizia, all’epoca, fece molto discutere. L’episodio di Tolosa, è facile immaginare, solleverà almeno altrettante polemiche. L’antisemitismo, in Francia, è un problema crescente. Che molto spesso si somma all’odio per le religioni.
(Fonte: il Giornale, 27 Marzo 2015)
Thanks to Progetto Dreyfus
Nella foto in alto: il rabbino capo di Tolosa Avraham Weill