Attacco a Hezbollah: tre kamikaze dell’Isis fanno strage a Beirut
di Maurizio Molinari
«I soldati del Califfo hanno attaccato apostati sciiti»: è lo Stato Islamico (Isis) che rivendica il doppio attacco kamikaze contro la roccaforte di Hezbollah a Beirut Sud: il bilancio parziale è di 41 morti e 200 feriti.
L’obiettivo è Ain al-Sikkeh, la strada centrale di Burj el-Barajneh, il sobborgo di Beirut che i miliziani sciiti libanesi hanno disseminato di posti di blocco e barriere fisiche per prevenire attentati con autobombe dei jihadisti sunniti. I kamikaze di Isis sono tre e forse arrivano dai vicini quartieri misti sunniti-sciiti. Evadono la sorveglianza mischiandosi alla folla degli shopping center, il primo si fa esplodere su una moto, a metà strada fra il quartier generale della sicurezza Hezbollah e un luogo di preghiera sciita, e quando arrivano i soccorsi è il secondo kamikaze a saltare in aria. Fra le due esplosioni passano 4 minuti, è un attacco «sandwitch» come quelli che proprio gli Hezbollah inaugurarono contro i soldati israeliani negli anni Ottanta.
È la seconda bomba a causare più vittime. C’è anche un terzo kamikaze ma la veste esplosiva è difettosa e, secondo fonti locali, l’uomo viene «trovato sul luogo dell’attentato» forse ancora vivo. L’area dell’esplosione viene descritta da testimoni come una «zona di guerra» con palazzi sventrati, corpi disseminati in terra e sangue ovunque. La tv Al Manar di Hezbollah dà informazioni puntuali e aggiornate sul bilancio di vittime che coincidono con il testo della rivendicazione dello Stato Islamico.
È la conferma che lo scontro armato in corso in Siria è arrivato a Beirut. A meno di due settimane dall’aereo russo fatto esplodere sul Sinai, Isis colpisce a Beirut l’altro maggiore alleato di Assad: le milizie filo-iraniane. Isis aveva promesso «vendetta» per l’intervento di Hezbollah a favore di Assad e ora parla di «attacco dei soldati del Califfo contro gli apostati di Hezbollah» ovvero il «Partito delle divinità» tacciato di «idolatria» perché sciita.
Si tratta del più sanguinoso attacco di Isis a Hezbollah dentro il Libano e coincide con le notizie sulla decisione dello sceicco Hassan Nasrallah di creare una base dei miliziani filo-iraniani sulle montagne di Qalamun, al confine con la Siria, per proteggere la Valle della Bekaa dal rischio di simili attentati. L’intento di Isis è obbligare gli Hezbollah a difendersi in Libano per spingerli ad abbandonare il teatro di operazioni in Siria, dove nelle ultime tre settimane hanno perso almeno 29 uomini e tre alti ufficiali nel corso degli scontri nella provincia di Idlib.
Nella foto in alto: la scena dell’attentato nel sobborgo di Burj el-Barajneh, a Beirut